L’area di sosta che vorrei…

Area di sosta ideale 

Nonostante l’offerta delle strutture ricettive sempre più variegata, ancora oggi le aree sosta costituiscono una scelta essenziale per quanti affrontano medie e lunghe tratte in camper. Dal Nord al Sud del Paese, le aree preposte si distinguono per capienza, servizi essenziali e collaterali, e si possono trovare tanto nei pressi dei centri abitati quanto immerse nella natura. E sono una certezza per un mondo come quello del turismo in libertà che si conferma sempre di più in crescita; e che, soprattutto in conseguenza della pandemia, sta cambiando e maturando, con apprezzabile miglioramento delle proposte a fronte dell’innalzamento in termini di qualità delle richieste. Diverse amministrazioni pubbliche, inoltre, hanno finalmente compreso che attrezzarsi per accogliere amanti del plein air e turisti significa offrire un volano economico importante al proprio territorio, con ricadute positive a vantaggio delle imprese locali.

LE DOMANDE DI CHI VUOLE GESTIRE UN’AREA CAMPER

Siamo partiti navigando tra i forum e i blog di settore, per scoprire quali siano le domande e i dubbi più gettonati relativi alle aree di sosta, soprattutto da parte di chi possiede ampi spazi e vorrebbe un domani investire per creare un proprio nuovo business. Molti, per esempio, si domandano se sia obbligatorio dotare la propria area di un sistema di carico e scarico. La risposta è semplice: non è obbligatorio, L’area di sosta che vorrei… Vi proponiamo un viaggio alla scoperta dell’area di sosta ideale. Esiste davvero? Non è semplice dirlo. Quello che è certo è che si tratta di un tema sempre più centrale per quanti vogliono vivere fino in fondo l’esperienza del turismo itinerante. E nel giudizio occorre per forza tenere conto di alcuni criteri concreti di valutazione. Un’inchiesta che iniziando dal giudizio dei nostri lettori e coinvolgendo autorevoli addetti ai lavori, si inserisce in un dibattito per tutti di grande interesse. di Paolo Frascarolo ma rappresenta comunque un’opportunità in più per i clienti e quindi di fatto un elemento decisivo in fase di scelta. Esiste poi un numero minimo di piazzole per aprire un’area di sosta? Se lo chiedono in molti, ed è bene dire che fortunatamente non esiste un limite. Anche se a nostro avviso la questione andrebbe incentrata soprattutto sulla qualità delle stesse piuttosto che sul loro numero. Per un retaggio di precedenti Giunte, alcuni regolamenti impongono in determinate Regioni la presenza del bagno: su questo aspetto è attualmente aperto un tavolo di lavoro per venire incontro anche agli spazi che non possono permettersi di investire sui servizi igienici. Insomma, le domande e i quesiti che gravitano intorno al mondo delle aree di sosta non mancano. Non resta che dare la parola a chi concretamente fruisce dei loro servizi: gli utenti!

QUESTIONE DI ESIGENZE O CACCIA AI SERVIZI?

Quali sono le caratteristiche fondamentali che deve avere il luogo che scegliamo per pernottare? È bene dire che la valutazione, durante la fase di costruzione del proprio itinerario, non sempre può venire incontro per motivi logistici alle nostre esigenze. Ad esempio, nelle città è più facile trovare parcheggi asfaltati mascherati da aree di sosta; magari, se siamo fortunati con un angolo attrezzato per il carico e scarico, e senza che sia previsto uno spazio per posizionare un tavolino fuori dal mezzo. Allo stesso tempo, però, questi spazi di sosta risultano particolarmente comodi per visitare il centro storico, oltre a consentire generalmente di ospitare anche veicoli di grandi dimensioni. All’opposto, c’è chi preferisce la qualità alla comodità, e tali soluzioni le riserva per esempio a soste di passaggio per una sola notte o per un weekend breve. Generalmente chi predilige aree di sosta lontane dal centro abitato lo fa perché preferisce la tranquillità, il contatto con la natura, ma soprattutto i servizi collaterali offerti. E voi in quale schieramento vi posizionate?

L’AREA DI SOSTA IDEALE…

È innegabile, i servizi offerti dalle aree di sosta rappresentano priorità assolute per chi viaggia in camper. Che siano essenziali, come allaccio elettricità, carico e scarico o i servizi igienici, oppure collaterali come wifi, bar o sicurezza H24, sono un elemento che alimenta un dibattito costante. Per questo motivo ai lettori delle pagine social ufficiali di CamperLife abbiamo chiesto quali siano i punti di forza delle aree di sosta, sulla base delle loro esperienze positive e negative. E dai commenti ricevuti abbiamo stilato un ordine di preferenza.

8° Posto: Spazi per animali

Barbara C. non ha dubbi quando dice che «non sarebbe male se qualche area di sosta avesse un’area cani dove far sgambare i… pelosi», aggiungendo anche (e noi sottoscriviamo in toto) «ovviamente si spera in padroni civili che aiutino a tenerle pulite». Insomma, il problema di lasciare il proprio animale a quattro zampe in città è abbastanza rilevante, e qualcuno sente comunque l’esigenza di averlo sempre con sé, anche in vacanza.

7° Posto: Sicurezza

Un buon servizio di sicurezza non fa mai male: poter contare sulla vigilanza interna ed esterna, e su un buon sistema di telecamere, aiuta molto a dormire sonni sicuri. A noi e al nostro veicolo.

6° Posto: Servizi collaterali

Molto spesso fanno rima con aumento dei costi e famiglia con figli. Sono i servizi aggiuntivi che servono ad impreziosire la qualità ed il benessere del vostro soggiorno. Aspetti a cui certo si può anche rinunciare nel mondo del turismo itinerante: servizio biciclette, navetta, bar, aree lavaggio e naturalmente connessione wifi. Ma la posizione nella nostra speciale classifica riflette pienamente l’esigenza di una bassa fetta di utenza: sono sempre di più coloro che ricercano comodità e servizi di livello anche durante la vacanza in libertà.

5° Posto: Aspetti strutturali

In tanti ci avete segnalato alcuni aspetti che riteniamo direttamente collegati alla capacità del gestore di organizzare gli spazi. Gabriella T., per esempio, sottolinea l’importanza «dello spazio tra un veicolo e l’altro». Per il quieto vivere di tutti aggiungiamo noi. Così come avviene per quella scomoda situazione a cui spesso si assiste, quando cioè ci sono automobili ad occupare gli spazi per i camper. Altri aspetti critici emersi dalle segnalazioni dei nostri lettori sono la posizione delle piazzole, che «devono essere esposte al sole d’inverno e prevedere l’ombra in estate». Senza dimenticare l’elemento forse anzi più importante, quello dei servizi igienici: in molti scelgono strutture in cui il numero dei bagni sia adeguato a quello delle piazzole.

4° Posto: Mezzi di trasporto e navette

Un altro lettore inquadra bene quello che è un problema particolarmente frequente: «Spesso ho trovato tantissime aree ben organizzate, ma in mezzo al nulla e poco servite dai mezzi pubblici». Un problema che riguarda molti: infatti è un elemento chiave la presenza di collegamenti come navette o bus verso le città e le mete più importanti di vacanza come le spiagge, soprattutto per le famiglie che non possono contare su un ulteriore mezzo al seguito.

3 ° Posto: Rapporto Qualità-Prezzo

Qui la faccenda inizia a farsi interessante, soprattutto perché riguarda il confronto tra aree di sosta gratuite e a pagamento. Qualcuno si lamenta infatti per i prezzi di alcune aree di sosta a volte troppo vicini a quelli di altre strutture ricettive, soprattutto a fronte di pochi servizi; altri utenti notano invece come non si possa pretendere un servizio particolarmente efficiente nelle aree gratuite comunali. E, considerazione condivisa da molti, la spiacevole evidenza che in Italia le aree di sosta costano più che all’estero.

2° Posto: Civiltà degli ospiti

«L’area di sosta ideale è quella frequentata da gente civile, che ha rispetto degli altri»: caro Giuliano S., magari fosse così semplice! Questa preferenza l’avete segnalata veramente in tanti, ed è spesso oggetto di numerosi articoli. La presenza del famigerato vicino maleducato, privo di spirito camperistico, purtroppo, non dipende dall’area di sosta in sé. Ma se vi sta così antipatico il soggetto che tiene occupato il posto per amici magari in arrivo dopo ore, o quel vicino che apre verande e tendalini invadendo il vostro spazio come segnalato da Lia C., nessun problema: dovrebbe essere compito diretto del proprietario della struttura farsi sentire e riportare la convivenza a livello di civiltà adeguata. Ma nella realtà, succede proprio così?

1° Posto: I servizi essenziali

Non c’è niente da fare: a volte basta poco. Molto spesso, infatti, è sufficiente puntare sulle cose indispensabili per avere una clientela soddisfatta. Come testimonia Massimiliano S., che cita ad esempio un’area di sosta che lo ha recentemente ospitato: «L’area ideale per me è quella Modena - Mutina. Pochi fronzoli, con più colonnine di carico, due scarichi per le acque grigie, e prezzi onestissimi». Come riportato negli altri commenti, i camperisti non chiedono la luna, quanto piuttosto servizi di base come carico e scarico acqua, il pozzetto per wc, l’allaccio alla corrente, l’acqua potabile, possibilmente un buon servizio di sicurezza e un’illuminazione funzionale. Il resto, proprio come ha detto uno degli utenti, «sono solo costi e difficoltà di gestione!»

LINEA DIRETTA CON IL SALONE DEL CAMPER

Di recente il Salone del Camper di Parma ha organizzato un interessantissimo webinar dedicato agli addetti ai lavori e alla stampa, dal titolo eloquente: “Perché e come realizzare un’area di sosta camper, come comunicarla e come renderla sempre più digitale”. Si è trattato di stato uno spazio di condivisione di idee e di aggiornamento, per confrontarsi e comprendere come il mondo delle aree di sosta sia in costante evoluzione. Nel corso del webinar sono stati illustrati i numeri ed il potenziale di questo tipo di turismo, fornendo preziose informazioni tecniche e spunti su come realizzare un’area di sosta camper e come farla conoscere bene ed in poco tempo al popolo dei camperisti al meglio. Da addetti ai lavori, ovviamente eravamo presenti, registrando le informazioni più importanti ed interessanti.

OTTO BUONI MOTIVI PER REALIZZARE (E VALORIZZARE) UN’AREA DI SOSTA

Uno degli interventi di maggior coinvolgimento è stato quello tenuto da Ludovica Sanpaolesi, Direttore Generale dell’APC (Associazione Produttori Caravan e Camper), che in pochi minuti ha concretamente presentato al pubblico “virtuale” gli otto almeno principali buoni motivi per realizzare un’area di sosta, soffermandosi su numerose sfumature interessanti per gli imprenditori e per i consumatori. I camperisti sono tanti! I turisti itineranti sono in Europa circa venti milioni, a fronte di sei milioni di veicoli: una nicchia di turismo importante e in costante crescita. Se non riusciamo ad accoglierli sul nostro territorio, il rischio di precludersi quest’ampia fetta di target è ampio! “I camperisti non spendono”: fake! Uno dei falsi miti assolutamente da sfatare vuole che i camperisti scelgano la vacanza in un’area di sosta per non spendere. Non è vero! I camperisti quando si muovono, lo fanno in pieno spirito itinerante: per esempio, mangiano al ristorante, visitano i musei e investono sul territorio che li ospita. La capacità di spesa dei turisti deve essere un elemento di attenzione, non di preclusione!

L’area di sosta valorizza il territorio

Tra i punti di forza del Belpaese, oltre alle numerose attrazioni artistiche che secoli di storia ci hanno lasciato in eredità, ci sono senza dubbio gli eventi capaci di attirare l’attenzione dei turisti. Basti solo pensare nel periodo estivo alle infinite feste di paese, sagre e tradizioni che portano i camperisti a spostarsi e partecipare attivamente. Se è presente un’area di sosta in quella zona, è facile che sia scelta per soste anche di più notti, valorizzando così il territorio. Il profilo dei camperisti è in continua evoluzione Il target dei camperisti sta mutando e sempre più spesso nuovi utenti si avvicinano al mondo della vacanza in libertà. Se fino a qualche anno fa l’utenza media aveva un profilo generalmente di mezza età, ora ci sono numerosi giovani o persone amanti dello sport dinamici da svolgere all’aria aperta sempre più interessati a vivere nuove esperienze. E sono loro il nuovo target da raggiungere per le aree di sosta.

La destagionalizzazione è un punto di forza, non un problema! Gli attori del mondo del turismo sono sempre alla ricerca di turisti fuori stagione, e il camperista è uno di questi. Ecco perché spesso le aree di sosta, soprattutto nei mesi invernali, rappresentano una soluzione alternativa, non in competizione ma comunque valida, alle classiche strutture ricettive. Camperismo non fa rima con turismo di massa Questo aspetto favorisce uno sviluppo economico del turismo delle zone meno frequentate come borghi e centri minori: località che soffrono di più quando manca il turismo di massa. Il camperismo è un importante amico del turismo di prossimità, nuova tendenza che porta a numerosi benefici economici ai piccoli centri.

Una grande occasione per le imprese enogastronomiche

Sono ormai molte le esperienze positive di imprenditori del mondo della gastronomia (ristoranti, cantine e agriturismi) che nelle loro strutture offrono spazi adibiti con servizi specifici per la sosta in camper: una scelta vantaggiosa dal punto di vista economico, che si inserisce in modo funzionale nel tessuto produttivo di quella zona, determinando un valore aggiunto di presenze turistiche altrimenti destinate a fermarsi in altre località. Il turismo è un trend stabile, non una moda Quello in camper è uno stile di vacanza destinato a proseguire ed anzi aumentare nel futuro. Tutti gli investimenti che i territori faranno avranno positive ricadute in termini di occupazione e fatturati, nel nome di un turismo sostenibile ed attento all’ambiente.

IL GESTORE: “I TEMPI CAMBIANO”

Cosa ne pensa di tutto questo chi invece un’area di sosta già la possiede da anni, e la gestisce giorno dopo giorno? Ne abbiamo parlato con Aldo Monfrini, proprietario dell’Area Tarolli, struttura di sosta camper e fattoria nel cuore delle montagne dell’Alta Val Taro, in provincia di Parma. Interpellato su temi affrontati in questa inchiesta, come i servizi preferiti dagli utenti e l’evoluzione del concetto di area di sosta, ci ha fornito la sua personale e interessante visione:

«Quando si parla di servizi preferiti dagli utenti, occorre a mio avviso fare da subito una distinzione nella targetizzazione, da tradurre quindi in una duplice offerta. Da un lato tutti i servizi indispensabili, per chi magari arriva la sera tarda e deve quindi fermarsi per un breve periodo, avendo per esempio bisogno di una doccia o di usare i servizi igienici. Poi ci sono coloro che fanno dell’area di sosta la meta per il weekend e quindi necessitano di attrezzatura extra ed attrattive all’interno della struttura. Occorre poi tenere conto che le proposte all’interno delle aree di sosta stanno cambiando proprio perché sta mutando anche l’utente che si avvicina al mondo del turismo itinerante. Oggi ci sono molti più giovani, che hanno preferenze diverse rispetto a chi usa un camper da trent’anni, e possiedono anche veicoli differenti. Questo discorso riguarda molto più da vicino il turismo estero, ma in prospettiva diventerà importante anche per gli utenti italiani. Inoltre, con la pandemia sono mutate le esigenze di chi viaggia: ora chi deve scegliere un’area di sosta non può non considerare elementi come gli spazi, la distanza, l’ordine e la pulizia all’interno della struttura. Il personale rappresenta in questo senso un ulteriore valore aggiunto, rispondendo a parametri chiave come competenza, precisione ed esperienza».

UNO SGUARDO AL FUTURO

Ilaria Realfonzo, Dirigente Ufficio I del Segretariato Generale del Ministero del Turismo, è intervenuta al webinar del Salone del Camper parlando di futuro e delle misure finanziate dal fondo del PNRR per il turismo all’aria aperta. Tra i diversi progetti di investimento presentati dal Ministero, c’è uno spazio riservato alle imprese turistiche, per fronteggiare le criticità aggravate dalla crisi pandemica. Un mix di misure finalizzate al miglioramento delle strutture ricettive turistiche ed i loro servizi, con l’obiettivo anche di promuovere un’offerta turistica innovativa, sostenibile e digitalizzata. Risorse per sostenere il tessuto imprenditoriale, che potranno permettere un nuovo slancio a quelle che noi reputiamo, ancora oggi, un pilastro del turismo in libertà. Aree di sosta, che mondo sarebbe senza di voi?

Paolo Frascarolo