Accogliente, attrezzata, funzionale, sostenibile ma anche digitale. Sono le caratteristiche che distinguono l’ area di sosta ideale. A dirlo non siamo solo noi, ma tutti gli attori del variegato mondo del plein air, a fronte del fatto che il 2022 è andato in pensione con la convinzione che il margine di crescita per il settore sia ancora molto elevato. Sempre più viaggiatori scelgono infatti vacanze accessibili e smart, alla ricerca di un contatto immersivo con la natura, soprattutto per il livello di indipendenza che questa modalità garantisce. Da qui l’esigenza di puntare sulle aree di sosta: una tipologia di “struttura” che soddisfa le richieste di tutti.
Accogliere sul proprio territorio le diverse categorie di camperisti si traduce quasi in modo automatico in un volano economico importante per il territorio, con ricadute positive a vantaggio delle imprese locali e delle zone che necessitano di una riscoperta in quanto escluse dai flussi del turismo di massa. Da queste premesse nasce l’esigenza di pensare costantemente alla creazione di nuovi spazi per stimolare il territorio stesso e le organizzazioni pubbliche e private per investire sul turismo itinerante. Una collaborazione trasversale che richiede consapevolezza sui costi, sulle modalità di creazione e gestione, ma anche sui benefici che le aree di sosta assicurano. Ed è proprio su questo focus che abbiamo incentrato la nostra inchiesta, grazie alla preziosa collaborazione di APC e il contributo di alcuni significativi attori che hanno di recente affrontato questo argomento in modo diretto.
COME SI REALIZZA UN’AREA DI SOSTA
Cosa occorre per realizzare un’area di sosta nel 2023? La risposta, teoricamente, è a disposizione di tutti sul sito della APC (Associazione Produttori Caravan e Camper), dove in un pratico documento sono riportati tutti i requisiti tecnici per realizzare un’area di sosta con 10-15 stalli.
Dotazioni essenziali
Uno degli aspetti fondamentali di cui preoccuparsi, soprattutto a livello legale, è la destinazione d’uso del terreno: è importante quindi chiarire subito come non esista ad oggi a livello normativo una catalogazione precisa per le aree sosta, ma sicuramente destinazione d’uso come quella commerciale, parcheggio o servizi, rende più semplici le pratiche rispetto ad un terreno agricolo, per il quale invece occorre verificare prima che non siano presenti vincoli paesaggistici. Altro fattore da considerare necessariamente è quello relativo al terreno: anche se può apparire superfluo o banale, è importante che ogni piazzola/stallo sia su terreno pianeggiante. Qualora infatti il terreno presentasse un’eccessiva pendenza, occorrerà creare dei terrazzamenti, ma non sempre ciò è economicamente conveniente o percorribile. Non deve mai mancare inoltre la possibilità di accesso all’acqua potabile, mentre un discorso a parte investe i comparti dell’allaccio elettrico, dell’illuminazione e ovviamente di quello fognario. In caso l’area fosse già urbanizzata potrebbero essere necessari anche solo pochissimi accorgimenti.
Per l’illuminazione, consigliamo di puntare sempre sul impianti a led per ovvi motivi di risparmio energetico, potendo oltretutto gestire e modulare l’intensità della luminosità dell’area in funzione dell’orario e delle zone dedicate ai servizi. Per quello che riguarda invece il sistema fognario, nel caso non ci fosse la possibilità di allaccio diretto in fogna, si può sempre risolvere prevedendo una vasca a tenuta, per le quali l’unica criticità si traduce inevitabilmente nell’aspetto economico. Tra le dotazioni essenziali che in genere creano preoccupazione, soprattutto per quel che concerne i costi, vi sono ovviamente le colonnine per l’erogazione elettrica. Il loro numero deve tenere conto necessariamente di come vengono posizionati i camper in planimetria: si potranno in questo senso prevedere colonnine da 2 o 4 prese, sicuramente più funzionali rispetto alle colonnine con singolo attacco.
Giungiamo quindi al delicato argomento del sistema camper service, l’aspetto che maggiormente sposta gli equilibri per la qualità del servizio. Il sistema deve essere autopulente e garantire l’efficienza, con una colonnina multifunzione sia in grado di offrire al camperista il carico dell’acqua potabile, il lavaggio del piatto a pavimento per lo scarico, lo scarico serbatoi estraibili ed infine il lavaggio serbatoi estraibili. Ultimo, ma non per importanza, il tema delle barriere: quelle positive e quelle meno positive. Nel primo caso ci riferiamo a quelle di ingresso: nel 2023 è impensabile non predisporre sistemi di controllo elettronici per la tutela della privacy e della sicurezza. Allo stesso tempo, occorre prestare attenzione alle barriere cattive, ovvero quelle “architettoniche”, che possano rappresentare un impedimento per l’utenza disabile che non vuole rinunciare all’esperienza itinerante.
Plus che non dovrebbero mancare
Offrire un servizio dagli alti standard qualitativi è un aspetto imprescindibile per tutti gli imprenditori o attori amministrativi che intendono aprire un’area di sosta efficiente. Bisogna considerare che qualsiasi camperista rappresenta un potenziale cliente da fidelizzare, che quindi può tornare o comunque generare, tramite il passaparola, un allargamento della clientela in seguito alla positiva esperienza di sosta. Per questa ragione è bene offrire una serie di funzionalità collaterali imprescindibili, in grado di fare davvero la differenza.
Sistema di controllo degli accessi
La gestione automatizzata dell’area permette di non dover essere necessariamente presenti in loco: un sistema di controllo accessi attraverso app rappresenta realmente la maniera ideale per abbattere i costi di gestione e manutenzione.
Sistema antincendio
Prevedere un punto di allaccio idrico è un valore aggiunto a cui si spera sempre di non dover ricorrere, ma può evitare problemi anche gravi.
Wi-fi gratuito
Viviamo nella società della tecnologia e la connessione web è fondamentale sia per la gestione del controllo accessi, che per le esigenze degli ospiti presenti.
Perimetrazione e videosorveglianza
Conferiscono all’area camper più sicurezza per gli ospiti, impedendo l’ingresso ad persone non desiderate. È inoltre appurato che con la videosorveglianza diminuisce di molto la possibilità che l’area possa subire atti vandalici o furti.
Raccolta differenziata
Un nice to have (bello da avere) che vi fa guadagnare molti punti con gli ospiti e che strizza l’occhio all’ambiente.
Predisposizione dei bagni
Sulla materia sono le Regioni a dare le linee guida, ed ogni Regolamento Regionale decide per il suo territorio: laddove previsto, sarete comunque obbligati a disporne di uno, anche all’interno di una struttura ricettiva all’aria aperta. Differentemente, consigliamo di prevedere questo servizio solo se sicuri di contare su un’organizzazione perfetta dal punto di vista della manutenzione e della pulizia.
Varie ed eventuali
Esistono poi alcuni servizi che rispondono alle singole esigenze degli ospiti camperisti, allargando la fascia del target potenzialmente interessato.
Area bimbi
Prevedere giochi per i piccoli ospiti è elemento molto apprezzato dai camperisti che viaggiano con la famiglia.
Area adibita agli animali
Identificare spazi adeguati agli amici a quattro zampe è senza dubbio un aspetto da considerare per attirare l’interesse di quanti (e sono tanti!) non riescono proprio a separarsene.
Terreno drenante
Attenzione, non tutti i terreni sono uguali! Un terreno capace di drenare l’eccesso di acqua piovana e ben compattato facilita senza dubbio i costi per le opere di urbanizzazione.
Area Picnic - Barbecue
Prevedere una zona riservata per i picnic e la cucina alla griglia non implica grandi costi in quanto necessita di panche, tavoli e, naturalmente, uno spazio per il barbecue, ma è un piccolo particolare in grado di fare la differenza.
Colonnine ricarica e-bike
Molte aree sosta sono realizzate vicino a piste ciclabili; e tenendo conto che i camperisti portano quasi sempre con sé le proprie biciclette e la sempre maggiore diffusione di quelle a pedalata assistita ben si comprende il valore potenziale di tale servizio per l’utenza.
PARLIAMO DI COSTI…
“E io pago…” avrebbe detto il grande Totò. Sì, perché è bello pensare alla realizzazione di un’area di sosta che possa rivitalizzare il proprio territorio e dare nuova linfa vitale ad alcune zone poco battute dal turismo, ma occorre concretamente far riferimento ai costi in gioco. Facendo un calcolo “alla buona” dell’impegno economico indispensabile, vale a dire senza tenere conto di servizi e plus collaterali, per allestire un’area di sosta di buon livello difficilmente può costare meno di 25.000 euro. Come riporta il documento dell’APC, infatti, la cifra può variare in funzione delle caratteristiche dell’area stessa, del numero di stalli e di quanti servizi si vogliono inserire. È allora bene considerare, oltre a 6.000 euro per il sistema camper service, circa 1.200 euro a colonnina per l’erogazione dell’energia, a cui aggiungere necessariamente 2.500 euro per la barriera d’ingresso, e circa altri 1.200 per un buon sistema antincendio. Due sono invece i costi (elevati) di cui tenere obbligatoriamente conto nel momento in cui doveste valutare un sistema di controllo per gli accessi e dei bagni. Per il primo, la spesa media si aggira indicativamente sui 15.000 euro, mentre per la consegna di bagni prefabbricati chiavi in mano, è bene prevedere una cifra di 5.000 euro cadauno. Esistono poi alcuni escamotage per provare a risparmiare qualche soldino: ad esempio, è sconsigliato prevedere la presenza di utenze idriche presso gli stalli in quanto, trattandosi di soste brevi, basta ipotizzare il carico dell’acqua presso il camperservice, riducendo allo stesso tempo i costi delle opere civili, idrauliche e l’uso improprio da parte dell’utente disattento. Per il camper service, invece, è consigliato evitare sistemi artigianali con griglie o canali di scolo, in quanto si rivelano ben più costosi in fase di controllo e manutenzione.
LA RIVITALIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Tutti gli attori che recitano sul grande palcoscenico del turismo, soprattutto ora che il mondo del camper rappresenta un grande traino post-pandemia, si domandano se sia conveniente o meno investire in strutture ricettive e spazi di condivisione. Il discorso non è semplice da affrontare in una sola inchiesta, ma occorre a nostro avviso distinguere tra l’investimento pubblico e privato. Quello che poi è certo è che la creazione di uno spazio che assicuri un costante flusso di turisti, a maggior ragione in un’area poco battuta, può solo rappresentare un valore aggiunto. È di questo avviso la dottoressa Ludovica Sanpaolesi dell’APC, che ci ha presentato anche alcuni interessanti casi virtuosi:
«L’area di sosta camper, se ben curata, gestita e pubblicizzata, può davvero diventare un hub turistico per il territorio che la ospita. Un esempio eclatante è quello delle zone del cratere sismico di Marche ed Umbria, dove, anche prima che venissero realizzate aree di sosta camper, gli stessi camperisti hanno dato una mano, recandovisi ad acquistare i prodotti agricoli locali. In generale, tutte le zone d’Italia fuori dagli itinerari turistici di massa possono essere fiduciose nella possibilità di generare sviluppo turistico, grazie alla realizzazione di un’area di sosta per camper. Naturalmente occorre che essa abbia le caratteristiche necessarie: deve essere collocata vicino alle attrattive locali, deve essere sicura, confortevole e tranquilla e deve essere dotata dei servizi, almeno quelli essenziali, ma non solo, per il camperista. Ma questo non basta. Occorre farne adeguata pubblicità nella community dei camperisti e, dettaglio davvero importante, coinvolgere le attività commerciali della zona e magari anche i comuni limitrofi, in modo che gli operatori locali possano farsi conoscere e mettersi al servizio dei turisti».
UN ASSIST (PREZIOSO?) DALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI
Secondo la visione di APC, che noi sottoscriviamo in tutto e per tutto, è decisivo l’apporto delle Amministrazioni Comunali per determinare una collaborazione a 360° tra imprenditoria, buona politica e turismo: «È innegabile come un’area di sosta camper assicuri inevitabilmente lo sviluppo turistico ed economico del territorio. Una consapevolezza sempre più diffusa tra gli Amministratori locali, anche se non dappertutto. Portando un esempio pratico, i Comuni della Garfagnana hanno partecipato in massa al Bando 2022 della Regione Toscana per il co-finanziamento di aree di sosta camper, consapevoli che per dei territori così poco coinvolti dal turismo di massa, quello attento alla natura ed alle bellezze di luoghi antichi avrebbe portato sviluppo. Altro esempio giunge dalla recente realizzazione di una grande area di sosta a Pratovecchio in Casentino, in provincia di Arezzo, che consentirà ai camperisti di godersi e di valorizzare una valle incantata che offre una pista ciclabile lungo il fiume Arno, la visita di castelli, pievi medioevali e di monasteri storici come La Verna, Camaldoli e Vallombrosa, ma anche di visitare il museo del famoso Panno del Casentino e del ferro battuto. Anche in auesto caso, l’Amministrazione Comunale ha compreso perfettamente che l’area di sosta camper diventava un elemento strategico di sviluppo, non solo per il Comune di Pratovecchio-Stia, ma per tutta la vallata. Un vero investimento a 360°, capace di generare ricchezza diffusa sul territorio e garantire uno sviluppo economico armonico, di lunga durata e stabile».
È DAVVERO UNA SCELTA VINCENTE?
Come in ogni nostra inchiesta, abbiamo scelto di ascoltare anche il giudizio di tutte le parti interessate all’argomento: cosa ne pensa un Sindaco che necessariamente deve affrontare una significativa rivalutazione del proprio territorio?
Siamo allora partiti dal virtuoso caso di Tempio Pausania, in provincia di Sassari, dove circa un anno fa è stata inaugurata la nuova area di sosta camper “Le Querce” grazie alla collaborazione e cooperazione di diversi interpreti. Già nel 2019, la cittadina al centro della Gallura aveva vinto il bando “I Comuni del Turismo in Libertà” indetto da APC in collaborazione con ANCI Federterme, Federparchi, FEE e Touring Club Italiano.
Con un innovativo progetto, Tempio Pausania si era aggiudicata un bonus di ventimila euro da utilizzare per la creazione dell’area di sosta, che prevede nove piazzole attrezzate per altrettanti camper circondate da un boschetto di querce, da cui il nome della struttura. Ma qual è stato il ritorno concreto, soprattutto a fronte della stagione estiva, per un territorio che necessitava di nuova linfa vitale da parte del turismo?
Il Sindaco della città Giovanni Antonio Giuseppe Addis, in concerto con l’Assessora al Turismo Elizabeth Vargiu, ha le idee chiare in merito: «Quella dell’area di sosta è stata una piacevolissima sorpresa. Inizialmente, grazie al passaparola dei camperisti e poi grazie ad una efficace campagna di promozione, abbiamo puntato sulla funzionalità della location: un accesso facilitato, un terreno pianeggiante e un collegamento intelligente alla linea urbana. Ma anche sulla chiarezza dei servizi con gigantografie e pannelli delle attrazioni sul Territorio legate al centro storico, ai percorsi turistici e alla ristorazione, con l’obiettivo di promuovere la zona di Tempio da veicolare a tutti coloro che si fermavano nella struttura di passaggio, per una o due notti. Il primo anno abbiamo scelto di rendere l’accesso totalmente gratuito, mentre ora abbiamo optato per tariffe agevolate, diversificando i prezzi in base alla tipologia di sosta breve o con pernottamento. Una scelta che ha portato ad un ulteriore avvicinamento dell’utenza turistica della zona, a testimonianza che a volte basta puntare su semplici ma pratici servizi che possano rispondere alle esigenze dei fruitori per poter far partire un volano che genera positivi riscontri per tutta la collettività».
UNA STRATEGIA DI MARKETING... “INVOLONTARIA”
L’area di sosta può trasformarsi anche in un funzionale elemento di ulteriore sviluppo per chi già dispone di un’attività sul territorio e sia alla ricerca di nuove forme e proposte per la propria utenza. È il caso, sempre più diffuso, di tutti quegli agriturismi, ristoranti o location che predispongono di spazi per la sosta e il pernottamento di camper e caravan. A questo proposito, un esempio interessante da presentare è quello di un’azienda agricola specializzata nel florovivaismo: la proprietà, poco prima dello scoppio della pandemia, aveva scelto, con apprezzabile lungimiranza, di aprire un’area di sosta diventando a tutti gli effetti un agricampeggio.
Una scelta vincente, quella compiuta dall’azienda Agricampeggio con area sosta a Robustelli di Ranco (VA) sul Lago Maggiore, che ha portato a significativi risultati anche in termini economici e di crescita del fatturato grazie per l’appunto all’area Sass Cavalasc, come conferma la stessa proprietà, attraverso la testimonianza di Michele Robustelli: «La scelta di predisporre l’area di sosta è nata dall'idea dei miei genitori, entrambi camperisti, dopo aver osservato come negli anni il parcheggio su terreno sterrato posto davanti alla nostra azienda agricola fosse sempre pieno di camper. Ne è scaturita una strategia di marketing che amiamo definire “involontaria” in quanto di fatto ha rappresentato un motore propulsore per la nostra attività principale. Da un lato, infatti, abbiamo portato un valore aggiunto al territorio, in quanto nelle nostre zone mancava a tutti gli effetti un’area di sosta attrezzata, nonostante si viva in un’area già frequentata da turisti stranieri, soprattutto provenienti dalla Germania e dall’Olanda. Dall’altro lato, fortunatamente, questa strategia ha comportato un aumento nei flussi della clientela: il camperista che pernotta nella nostra area di sosta, infatti, è di per sé un amante della natura e sapere di poter acquistare una pianta chilometri zero è un bell’incentivo alla scelta. E così in poco tempo ogni ospite diventa doppiamente cliente, come camperista in sosta e come acquirente dei prodotti realizzati in azienda».
QUELLO DI CUI ABBIAMO (PER DAVVERO) BISOGNO
Il punto su cui abbiamo voluto maggiormente porre l’enfasi è come ogni area di sosta, se creata con i giusti presupposti, debba essere considerata a tutti gli effetti una struttura ricettiva: raggiungibile, riconoscibile e comunicabile.
Ma soprattutto “sostenibile”, non solo per quello che riguarda il delicato tema ambientale, ma anche sotto il profilo socio-economico, elemento questo la cui importanza è sempre più decisiva.
Questo richiede necessariamente una collaborazione dinamica tra l’imprenditoria locale, le reti commerciali e gli addetti ai lavori.
Ricordando naturalmente che un’area di sosta camper non finisce nel momento in cui si inaugura, ma dev’essere curata, monitorata, manutenuta, pubblicizzata e migliorata nel tempo.
Come in tutte le attività economiche (e per tutte le persone), la cura è l’ingrediente essenziale, per rispondere in maniera adeguata alle esigenze dei camperisti in termini di accoglienza e comfort. Per questo, tutti dovremo comprendere l’importanza di promuoverle e comunicarle, ricordando da dove veniamo e quale filosofia ci muova ogni giorno nel fantastico mondo chiamato Camper.
Redazione: di Paolo Frascarolo