A Trieste, sulle orme di James Joyce

Scoprire Trieste ripercorrendo i luoghi frequentati da James Joyce? Si può: anzi, è un modo davvero originale per visitare una delle città più affascinanti e, al tempo stesso, sottovalutate d’Italia. L’occasione nel 2022 è davvero speciale, rappresentata dalle celebrazioni dei 140 anni dalla nascita del celebre scrittore irlandese e dai 100 dalla pubblicazione dell’Ulisse, la sua opera più conosciuta, che iniziò a scrivere proprio nella città friulana, di cui si innamorò appena messovi piede. Difficile dargli torto: Trieste è bella, anzi bellissima. Un mix unico e originale di architetture, culture, lingue e stili che le conferiscono un tono elegante e raffinato. Un scrigno di tesori da scoprire con calma, tra musei, teatri, piazze, edifici storici e caffè dove a inizio Novecento si riunivano i più grandi intellettuali del vecchio continente. Se siete alla ricerca di una città dove passare un weekend, o qualche giorno in più diverso dal solito e, soprattutto, siete stimatori di Joyce, seguite questo itinerario per vivere al meglio quello che Trieste ha da offrire.

TRIESTE, LA CITTÀ DI JAMES JOYCE

Nel 2022, lo scrittore irlandese James Joyce avrebbe spento 140 candeline: il 2 febbraio 1882 nacque a Dublino ed Il 2 febbraio 1922 invece fu pubblicato quello che sarebbe diventato il suo romanzo più famoso, l’Ulisse, opera che giusto quest’anno ha compiuto cento anni. Un lavoro intenso e impegnativo, che Joyce concepì e iniziò a scrivere proprio a Trieste, sua città d’adozione, dove visse per circa undici anni. In occasione dell’importante anniversario, dunque, Trieste ha deciso di dedicare numerose iniziative all’autore irlandese per rendere omaggio al profondo legame tra lui e la città. Quando nel 1904 lo scrittore giunse a Trieste, la città pullulava di vita: caffè letterari, luoghi di ritrovo per letterati e artisti, edifici signorili, teatri con un ricco calendario di opere e atmosfera asburgica che inebriarono immediatamente l’autore. Un vero colpo di fulmine: da subito Joyce iniziò a frequentare ogni angolo di Trieste, sia la parte borghese rac - chiusa nei palazzi neoclassici del Borgo Teresiano che il quartiere Cavana, hub della vita notturna locale ora come allora. Entrambe le aree furono gran de fonte di ispirazione per le sue opere: è a Trieste, infatti, che Joyce terminò “Gente di Dublino“, scrisse “Ritratto dell’artista da giovane“ e iniziò a stendere, appunto, i primi tre capitoli del celebre “Ulisse“.

A PIEDI PER TRIESTE

Per onorare il profondo legame tra la città friulana e Joyce, il 2022 è caratterizzato da molteplici iniziative promosse dal Trieste Convention and Visitors Bureau, con l’obiettivo di attrarre sempre più visitatori e accompagnarli alla scoperta della Trieste più vera, attraver - so gli occhi del grande scrittore irlandese. Tra le varie proposte, speciali itinerari a piedi, concerti, esposizioni, installazioni, colazioni irlandesi e monologhi teatrali. Il modo migliore per visitare Trieste? Visitarla passeggiando. In occasione delle celebrazioni di Joyce, infatti, è stato predisposto un calendario con itinerari speciali in città da percorrere a piedi sulle tracce dell’autore. I percorsi conducono i partecipanti al tour alla volta dei tanti luoghi in città frequentati da Joyce nei suoi undici anni di permanenza a Trieste. Tappa imprescin - dibile durante gli itinerari speciali è il Borgo Teresiano, quartiere costruito nella metà del XVIII secolo e voluto dall’allora imperatore del Sacro Romano Impero Carlo VI e, dopo la sua morte, da Maria Teresa d’Austria. È uno dei quartieri storici più importanti della città e qui si trova il bel Canal Grande sul cui Ponterosso, svetta la statua di James Joyce, realizzata dallo scultore triestino Nino Spagnoli e collocata nel 2004 per ricordare un altro anniversario importante tra lo scrittore e la città: il centenario dell’arrivo di Joyce a Trieste.

Costruito tra il 1868 e 1885 in stile neobizantino dall’architetto Carlo Maciachini, è luogo di ritrovo imprescindibile per la comunità serba presente in città. Dietro al Tempio, il Caffè Stella Polare è un’altra tappa obbligatoria da visitare in onore di Joyce: era il punto di ritrovo quotidiano degli insegnanti e del personale della scuola Berlitz di Trieste dove Joyce insegnò dal marzo 1905 al settembre 1906 e che continuò a frequentare anche dopo la rottura con l’Istituto scolastico. Tra il 1907 e il 1908 è al Caffè che l’autore lesse al fratello i capitoli della sua opera Portrait.

DA "IL PICCOLO" AL TEATRO VERDI FINO AL MUSEO DI JOYCE

Grazie all’amicizia intrattenuta con Preziosi, allora direttore de “Il Piccolo“ di Trieste, il quotidiano più famoso della città, Joyce iniziò a collaborare al famoso giornale nella storica sede di Piazza Goldoni, anche se non in maniera assidua. In tutto, infatti, l’autore pubblicò tra il 1907 e il 1912 solo nove articoli concentrati sull’Irlanda. La sua breve esperienza giornalistica, però, fu importante fonte d’ispirazione per l’opera Ulisse, tanto che decise di ambientare l’episodio numero sette del volume, dal titolo “Eolo il dio del vento”, proprio nella redazione di un giornale, il dublinese Freeman’s Journal. Grazie ai biglietti gratuiti fornitegli periodicamente dai suoi amici de “Il Piccolo“, lo scrittore poteva assistere agli amati spettacoli lirici del Teatro Verdi, di cui divenne un assiduo frequentatore. In pochi lo sanno, ma Joyce era talmente appassionato di teatro che nel periodo triestino tentò persino di intraprendere la carriera da cantante lirico-professionale. L’ultima tappa in città sulle orme dell’autore irlandese? Il Museo Joyce di Trieste. È uno spazio artistico dedicato ai quasi undici anni trascorsi in città, con particolare attenzione al rapporto di grande amicizia che legò l’autore irlandese a Italo Svevo, testimoniato dalla fitta corrispondenza fra i due scrittori. Nelle sale del Museo sono documentati la vita, i rapporti con la borghesia cittadina, gli appartamenti dove ha vissuto, i luoghi che ha frequentato e soprattutto le opere che ha realizzato durante la sua lunga permanenza a Trieste. Tra lettere, libri e oggetti che ricordano il celebre scrittore, non c’è modo migliore di concludere questo viaggio.

JAMES JOYCE, INNOVATORE DELLA LETTERATURA

Nato a Dublino nel 1882 e scomparso a Zurigo nel 1941, Joyce è a giudizio unanime identificato non solo tra i massimi autori del Novecento, ma tra i veri innovatori dei canoni espressivi tradizionali della prosa narrativa. Dapprima con la raccolta di racconti “Dubliners“ del 1914, edita in Italia con il titolo di “Gente di Dublino“, passando per l'“Ulysses“ del 1922, la sua opera più famosa, fino ad approdare ai “Finnegans wake“ del 1939, nei suoi scritti è riuscito a disintegrare quanto pubblicato prima di lui, rifondando il genere del romanzo sotto la spinta della psicanalisi, rompendo ogni legame con la scrittura tradizionale e portan - do alle estreme conseguenze, anche ricorrendo all'invenzione di neologismi, la libertà dello scrittore moderno. Avvicinarsi alle opere di Joyce non è operazione facile ed implica applicazione e metodo: ma una volta entrati in sintonia con il ritmo, l'allegoria e lo sperimentalismo, si entra in una nuova dimensione di pensiero e spirito. Romanzi come opere musicali, in cui è importante non solo cosa si legge, ma “come“ lo si fa: alla pari del connazionale Samuel Beckett, capace di mettere in scena il “teatro dell'assurdo“, Joyce mescola nelle sue pagine realtà e sogno, delirio e raziocinio, religione e politica. E come per miracolo, la maionese non impazzisce, ma diventa miscela sublime.

SULLE ORME DI JAMES JOYCE

Le passeggiate letterarie del sabato alla scoperta dei luoghi di James Joyce in città hanno corso tutto l’anno; iniziano alle 10.30 e alle 16.00 con partenza dall’InfoPoint di PromoTurismoFVG in Piazza Unità d’Italia 4/b, con costo di 10 € a persona, gratis con FVGcard. Info: www.turismofvg.it

“IL QUARTIERE CAVANA"

Una delle zone di Trieste preferite da James Joyce è stato il quartiere Cavana, fulcro della nightlife locale già a inizio Novecento. Oggi qui si trova il percorso con scritte e luci d’artista di Neon Art dedicate allo scrittore irlandese che fanno parte di Doublin, un originale progetto inaugurato nel 2019 dall’Associazione culturale Cizerouno e DMAV Social Art Ensamble e che raddoppiano (in un gioco di parole: doubling, in inglese, e, appunto, Dublin) il “red district” dublinese sovrapponendolo al quartiere triestino.

"IL BLOOMSDAY "

Ogni anno, il 16 giugno, il mondo e, in particolare, Dublino, festeggiano il Bloomsday, la più importante commemorazione in onore di James Joyce. La festività rievoca, nello specifico, gli eventi dell’Ulisse, il romanzo più celebre dello scrittore che si svolge, appunto, in una sola giornata, il 16 giugno 1904, nella capitale irlandese. Anche Trieste, per la grande occasione organizzerà una serie di attività per consentire ai partecipanti di vivere in prima persona il romanzo attraverso diverse iniziati - ve, tra cui degustazioni di una colazione tipica irlandese, concerti, monologhi teatrali, installazioni tridimensionali, esposizioni e spettacoli di danza. Molti di questi eventi saranno organizzati dal Museo Joyce Trieste.

Info: www.turismofvg.it

PER ARRIVARE

Percorrendo la A4 via Bergamo, Brescia, Ve - rona e Padova, si raggiunge Trieste da Milano in poco più di quattro ore di camper.

PER LA SOSTA

Mamaca Park a sette km dal centro storico, in una zona illuminata, tranquilla e videosorvegliata, con cinquanta posti camper, elettri - cità, bagni e docce a pagamento - apertura annuale – tariffe di 18 € la prima notte e 13 le successive. Indirizzo: Via del Pane Bianco 16 - Trieste Info: tel 335 8032580 - www.mamaca.org/ GPS N. 45.625500, E. 13.786950

INFORMAZIONI UTILI

www.discover-trieste.it/

 

Francesca Masotti