Un generatore a celle combustibile meno pesante di quelli a scoppio, più silenzioso e attento all’ambiente. Tutti fattori che giustificano ampiamente il cospicuo investimento per il tuo camper
Il mio regalo di Natale quest’anno è arrivato in anticipo: un Efoy 140. Ci stavo pensando ormai da parecchi mesi e in questo periodo sono stati tanti i confronti con i generatori classici a scoppio. Ovviamente il costo è uno dei motivi principali dell’indecisione ma alla fine sono arrivato alla considerazione seguente: per l’acquisto di un generatore a scoppio avrei sostenuto una spesa di poco inferiore, ma avrei caricato il mezzo di un peso indubbiamente maggiore e avrei avuto a bordo benzina, rumore molesto e odori di combustione.
Più volte mi sono confrontato sul forum di CamperLife con chi possedeva già un Efoy e tutti mi hanno rassicurato sia sulla sua funzionalità sia sulla sua silenziosità. Così mi sono deciso e ho fatto “il grande passo”. L’apparecchio pesa meno di 8 kg, pressappoco come la tanica da 10 litri di carburante metanolo. Per l’istallazione occorre uno spazio di 68 cm di lunghezza, 38 cm di larghezza e 34 cm di altezza. A ciò si aggiungono 10 cm di spazio libero per garantire l’ottimale funzionamento. L’Efoy 140 Comfort costa 3.360 € oltre l'iva, completo dell’accessorio adattatore Bluetooth Efoy che consente di utilizzare l’applicazione gratuita che trasforma lo smartphone in un telecomando per gestire l’apparecchio attraverso connessione Bluetooth. L’app consente anche di ricercare il rivenditore di cartucce di carburante più vicino e di connettersi con il servizio assistenza. Sono diverse quindi le ragioni che mi hanno convinto che il generatore a celle combustibile Efoy 140 Comfort fosse perfetto per me. A questo aggiungo che rispetta l’ambiente e i vicini: non fa rumore, non rilascia cattivo odore e genera tutta l’energia che serve a bordo del mio camper.
È vero, l’Efoy non produce corrente alternata ma continua (12V) ma tutti i miei apparecchi di bordo sono alimentati con bassa tensione, per cui qualora volessi utilizzare la Mokona di casa, non dovrei far altro che collegarla all’inverter scongiurando il rischio che la batteria esaurisca in pochi minuti l’energia accumulata.
Dall’idea ai fatti
Efoy Comfort viene prodotto in tre versioni: 80, 140 e 210. Utilizzando il comparatore sul sito Efoy, ho stabilito quale potesse essere il modello idoneo per le mie esigenze e ho definitivamente optato per la versione 140. Il sito ufficiale Efoy infatti consente di calcolare l’assorbimento energetico degli elettrodomestici a bordo. Il calcolatore mi ha reso un consumo di circa 65 A al giorno, considerato anche il ventilatore del sistema di riscaldamento e la Mokona. Sul mio veicolo è già installato un pannello fotovoltaico da 200W che nella bella stagione, correttamente esposto al sole, riesce a mantenere in carica la batteria AGM da 100 A, ma nel periodo autunnale e invernale, quando le ore di soleggiamento sono ridotte ma gli assorbimenti di bordo rimangono invariati, ho rischiato più volte di restare al buio e al freddo. Il connubio tra fotovoltaico e generatore a celle combustibile mi renderà sicuramente la vita più semplice durante le mie soste in libera invernali.
Veniamo al dunque
Ho acquistato l’Efoy 140 Comfort e, considerata la mia scarsa attitudine a realizzare questo genere di operazioni, ho contattato i miei installatori di fiducia, Fabrizio e Roberto della Centro Camper Viterbo. Il bancale con l’apparecchio è arrivato perfettamente integro e le scatole contenevano l’apparecchio Efoy 140 Comfort, le taniche di carburante da 10 lt di metanolo e tutti gli accessori di serie. Fabrizio e Roberto hanno eseguito in vece mia tutte le operazioni di montaggio illustrate nelle immagini di queste pagine che ho personalmente scattato.
Tempi di installazione e difficoltà
Per l’installazione occorrono poche ore, ma sul mio veicolo è stato necessario intervenire per modificare alcune parti della struttura del gavone dove avevo deciso di alloggiare il generatore, per cui le operazioni si sono prolungate. Inoltre, dovendo rispettare alcuni parametri indicati dal costruttore come ad esempio le distanze minime dalle pareti, si è dovuto procedere alla rimozione e allo spostamento dei tubi dell’acqua e delle condotte del riscaldamento che erano alloggiate negli spazi destinati ad ospitare l’Efoy.
Per gli amanti del fai da te
L’installazione non presenta particolari difficoltà dato che a corredo sono forniti cablaggi, alloggiamenti e connessioni. Si tenga però presente che si deve intervenire sull’impianto elettrico e si debbono praticare fori verso l’esterno, per cui se non si hanno adeguate cognizioni e una buona manualità, è consigliabile rivolgersi ad esperti professionisti. A questo si aggiunga che la garanzia potrebbe decadere in caso di errata installazione o di errori effettuati nel corso di questa per cui, considerato il costo iniziale, vale la pena rivolgersi a un installatore qualificato.
Le operazioni preliminari
Prima di ogni altra cosa è stato necessario “presentare” sia l’apparecchio che il serbatoio del carburante negli spazi destinati all’alloggiamento definitivo, in maniera da poter effettuare le misurazioni senza rischio di errore. Spostati tubi e condotte dell’aria, è stato fissato l’alloggiamento in dotazione per l’Efoy e per il serbatoio di carburante. Sono basi a incastro, corredate da cinghie di tenuta, così che una volta fissate stiano stabilmente nella loro sede, anche su percorsi sconnessi o nel caso di brusche frenate. Il passo successivo consiste nel determinare il punto dove praticare i fori che collegheremo all’esterno per lo scarico dell’aria calda e della condensa, prodotte dall’Efoy durante il funzionamento. Entrambi i fori sono stati realizzati con una sega a tazza: quello per lo scarico dell’aria calda aveva un diametro di 105 mm, quello per lo scarico della condensa era di 10,5 mm. Un particolare importante indicato dal produttore: il tubo dello scarico della condensa non deve sporgere che per pochissimi centimetri dal fondo e il termine deve essere tagliato a 45°, ossia a “fetta di salame”. Il fine è quello di evitare il ristagno di acqua nel tubo di scarico e quindi il congelamento in presenza di temperature al di sotto dello zero. A corredo dell’Efoy 140 Comfort è fornita la curva per incanalare l’aria verso l’esterno e la griglia a protezione da insetti e roditori.
È l’ora dei cablaggi
Si va avanti con la posa del cablaggio partendo dall’alloggiamento dell’Efoy 140 Comfort sino al vano delle batterie, dove i cavi vengono isolati e fermati in attesa dei collegamenti. Nel cablaggio fornito in dotazione ci sono i cavi elettrici di sezione 6 mm e il cavo di comando che sarà poi collegato alla centralina di gestione. Non potendo passare all’interno del mezzo perché il percorso sarebbe stato troppo tortuoso, si è scelto di passare sotto il pianale, proteggendo adeguatamente i cavi contro gli agenti atmosferici con una forassite spiralata ignifuga da esterni. Il cablaggio è di suo già protetto da due fusibili, uno da 15 A e uno da 5 A all’ingresso dell’apparecchio. Si decide di aggiungere un ulteriore fusibile da 20 A che protegga l’impianto a partire dalle batterie.
Fissiamo il generatore
È arrivato il momento di fissare l’Efoy 140 Comfort alla struttura. Le piastre di alloggiamento erano state già posizionate e dunque si dovevano montare l’apparecchio e la tanica di carburante così da iniziare a finalizzare i collegamenti elettrici. In prossimità dell’Efoy 140 Comfort abbiamo montato una scatola elettrica stagna dove alloggiare i connettori rapidi con passo obbligato (questi ultimi suggeriti dal costruttore). Benché tutto l’apparato si trovi all’interno del gavone e quindi protetto dagli agenti atmosferici naturali, abbiamo deciso di proteggere le connessioni elettriche da eventuali perdite di acqua dall’impianto idraulico di bordo, mai auspicabile ma teoricamente probabile. Al termine di queste operazioni abbiamo sigillato ermeticamente ogni foro praticato verso l’esterno. Per questa operazione viene utilizzato il sigillante classico, il Sicaflex 521UV, in dosi generose ma mai eccessive. L’apparecchio è fissato e collegato sia agli sfiati che alle connessioni elettriche. A questo punto si passa alla connessione dell’Efoy 140 Comfort alla batteria.
Fissiamo la batteria
Sul mio veicolo il vano di alloggiamento della batteria è stato ricavato alla base dell’armadio, nell’apposito gavoncino che ospita anche lo staccabatterie, il caricabatterie, il magnetotermico, i connettori e i fusibili di protezione. Roberto ha dovuto smontare e scollegare la batteria per rivedere e correggere tutti i cablaggi, alcuni veramente aggrovigliati e precari. Dal vano batterie si riparte con il cavo di comando e controllo diretto all’alloggiamento della centralina, viene fatto passare all’interno della canalina preesistente sino all’interno della paratia che ospita già la centralina originale del mezzo. Sulla paratia viene praticato un foro di misura adeguata per ospitare la centralina di comando dell’Efoy 140 Comfort. Prima della connessione definitiva, decidiamo di aggiungere una parete di compensato a protezione dell’alloggiamento dell’Efoy, ma anche per proteggerlo dagli urti di oggetti che potrebbero spostarsi all’interno del gavone. Effettuata la connessione definitiva, l’ultima operazione da fare prima dell’accensione di prova è il collegamento della tanica del carburante all’apparecchio. Si procede semplicemente togliendo il tappo a vite della tanica e ponendo al suo posto quello con la cannula che alimenterà l’Efoy 140 Comfort.
La prova del nove
Siamo arrivati al momento che aspettavo dall’inizio dei lavori: l’accensione! La procedura automatica di preparazione all’accensione dura circa 15 minuti. L’Efoy 140 Comfort è impostato per avviarsi automaticamente quando la tensione della batteria scende al di sotto degli 11,4 V e per spegnersi al raggiungimento della soglia dei 14,2 V. La batteria è carica e il generatore non si avvierà automaticamente se non provvederemo artificiosamente a prelevare energia per scaricare l’accumulatore e, siccome la mia batteria non voleva proprio saperne di scaricarsi, siamo stati costretti, dopo aver acceso tutte le luci e il riscaldamento, a collegare un elettrodomestico importante all’inverter, nel nostro caso un aspirapolvere da 1200 W. Ci son voluti diversi minuti di funzionamento prima che l’Efoy iniziasse a fornire energia alla batteria. Risultato: tutte le utenze di bordo sono accese, l’aspirapolvere collegato all’inverter continua a funzionare, l’Efoy continua a caricare l’accumulatore. Durante la prova è arrivato a fornire sino a 4 A/h alla batteria per poi stabilizzarsi e calare gradualmente in funzione dello stato di avanzamento della ricarica.
Ma quanto è rumoroso?
Una piacevolissima constatazione è venuta dalla prova rumore. Si sente un leggero ronzio: quello generato dalla ventola di raffreddamento del generatore. Ho anche girato un breve video con il mio cellulare: non potendo misurare il rumore ho usato la suoneria quale parametro di riferimento. La suoneria anche a volume basso si sente, mentre l’Efoy in funzione risulta piacevolmente silenzioso. Sui dati di targa si legge che genera 25db. In ogni caso dall’interno, considerato che è montato immediatamente sotto il letto matrimoniale in coda, si sente a malapena un leggero ronzio, mentre dall’esterno non si sente assolutamente nulla.
I residui di combustione dell’Efoy
Il generatore “brucia” metanolo. Dalla “combustione” viene generata aria calda che viene espulsa all’esterno e insieme alla condensa, ossia acqua. Nessun odore, nessun rifiuto tossico.
L’Efoy si auto-protegge
Per evitare danni da congelamento all’apparecchio, il costruttore consiglia di non spegnerlo ma di metterlo in posizione stand-by. Questa impostazione gli consente di accendersi automaticamente al raggiungimento della soglia termica dei 3°C. Si accende, si riscalda, evita il congelamento e poi torna in stand-by. Ovviamente il ciclo di protezione genera consumi di carburante e, nel corso di un inverno molto freddo in ambienti non protetti, si può determinare il consumo di metanolo contenuto nella tanica. Si può ovviare al problema semplicemente scollegando l’Efoy e staccandolo dal suo alloggiamento per conservarlo nei periodi di inattività in luoghi non soggetti ad eccessive escursioni termiche. Naturalmente se il generatore è fuori dal camper, le batterie non saranno ricaricate. Ma questo è un problema facilmente risolvibile: basta usare lo stacca-batterie e isolare l’impianto di bordo.
La prova on-the-road dell'Efoy 140
Si ringraziano per la collaborazione Roberto e Fabrizio di Centro Camper Viterbo – tel. 0761/1571521