Sarà davvero ancora... “Stessa spiaggia stesso mare”?

Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia e stesso mare, intonava Piero Focaccia, in un celebre motivo popolare che di questi tempi rispolveriamo puntualmente, prima di ogni vacanza estiva. Era il 1963 e di estati, ahinoi, ne sono passate. Eppure, ancora oggi, giugno rappresenta il mese ideale in cui si fanno i conti con la propria capacità organizzativa, tra chi ha già preparato minuziosamente il prossimo itinerario di viaggio e chi, invece, farà tutto all’ultimo. Insomma, il “solito” eterno dualismo, ci verrebbe da dire. Se solo non fosse che questi due anni di pandemia abbiano di fatto mutato il concetto di vacanza, probabilmente spostando l’ago della bilancia in favore di più organizzazione, attenzione e un doveroso rispetto delle regole. Ed è proprio a questa presunta e nuova visione del “viaggio” che abbiamo voluto dedicare la nostra inchiesta mensile, in cui abbiamo coinvolto attivamente non solo voi, il nostro pubblico di lettori, ma anche gli addetti ai lavori e le personalità del turismo itinerante che recitano un ruolo da protagonisti nel mercato di settore. Un approfondimento finalizzato a scoprire se e quanto il Covid-19 abbia davvero cambiato la nostra voglia di viaggiare, scoprire ed emozionarci, in quello che è considerato da tutti il momento più importante dell’anno, che si vive tra relax e divertimento, insieme alle persone a cui vogliamo bene e raggiungendo mete più o meno lontane grazie al nostro amato mezzo.

ALCUNE DOVEROSE PREMESSE

Così come in altri numerosi mercati in cui il nostro Paese da sempre primeggia, il Covid-19 ha sicuramente impattato negativamente anche sul settore turistico. Tra chiusure, timori e prenotazioni annullate, il bilancio inizialmente non poteva che essere disastroso, tanto per il consumatore quanto per l’intera filiera di attori come produttori, proprietari di strutture ricettive e concessionarie. Uno scenario che però - e nel nostra caso per fortuna - alla lunga ha in realtà scosso gli equilibri, portando nuova linfa vitale al turismo itinerante in termini di vendite ed interesse di pubblico. A partire dal 2022, infatti, è stato registrato un significativo avvicinamento al nostro mondo da parte di un’utenza più giovane, interessata a modelli improvvisamente tornati di moda, primo tra tutti il van, rilanciato in cima alle classifiche di vendita dopo un lungo oblio. Le famiglie, per evitare trambusto e vacanze esposte a rischi di assembramenti, sono tornate a scegliere soluzioni in tranquillità, preferendo in molti casi location meno affollate e che permettono un maggior distanziamento come i campeggi, piuttosto che le grandi strutture ricettive. Un nuovo slancio che ha fatto scaturire in noi, ma anche in chi ci legge, l’idea di una vacanza rinnovata, tra nuove mete e una quotidianità reinventata. E questo tema, a poche settimane dall’inizio delle tanto agogniate ferie, entra nel vivo.

COSA È DAVVERO CAMBIATO NEL NOSTRO MODO DI VIAGGIARE?

Partiamo da una certezza: la pandemia ha stravolto le nostre vite, cambiando inevitabilmente anche il modo abituale di concepire il viaggio. Dopo due anni vissuti tra alti e bassi, era auspicabile che il nostro desiderio di tornare a esplorare il mondo fosse sempre più forte. A conferma di questa nostra convinzione non vi sono solo i dati sulle prenotazioni, che stanno crescendo in modo esponenziale proprio come la fiducia degli utenti, ma anche le voci e il pensiero di chi ogni giorno si confronta con noi, interagisce e ci racconta le sue esperienze. Sono i nostri lettori, che ogni mese ci scelgono in edicola e che quotidianamente popolano le nostre pagine social: dalle loro parole è emerso come in maniera fisiologica il Coronavirus abbia radicalmente cambiato le abitudini e i comportamenti dei viaggiatori. Aspetti prioritari fino all’epoca pre-Covid come la presenza della piscina o il servizio wi-fi, ora si trasformano in richieste ed esigenze come protocolli di pulizia efficienti, misure di prevenzione efficaci e opzioni di cancellazione flessibili.

I dati in nostro possesso ci dicono che il peggio sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) passato, ma nonostante questo i timori legati al contagio limitano ancora le scelte di molti camperisti, comunque portati a prediligere affitti a breve termine e alloggi alternativi agli hotel. È di questo parere la nostra lettrice Silvia F., la quale sostiene che «sostanzialmente per noi non è cambiato molto: non amiamo la ressa e cerchiamo di muoverci al di fuori dei periodi boom » . L’incertezza, ormai diventata un comun denominatore di questo periodo, ha influenzato anche la mentalità dei viaggiatori magari propensi alla pianificazione, ma sempre attenti a non “sbottonarsi” troppo: Dario F, infatti, ricalca il parere di molti utenti, affermando di non «utilizzare più nei camping i servizi comuni, evitando tutti i luoghi di assembramento» Sicuramente due aspetti che hanno influenzato il nuovo modo di intendere la vacanza sono il ruolo delle nuove tecnologie, sinonimo di garanzia e sicurezza, e la tendenza di affidarsi a viaggi last minute per evitare spiacevoli sorprese dovute a contagi. Per altri, il problema è solo servito a confermare una tendenza in atto: Giorgio N., infatti, afferma che «si viaggia come prima, evitando posti affollati e i servizi del campeggio, sfruttando quelli del camper», perché questo, come sostiene, «era e rimane il modo più sicuro di fare vacanza. In tanti se ne sono accorti adesso, come dimostra anche l’aumento dei camper venduti ». Difficile dargli torto.

10 MOTIVI PER SCEGLIERE ANCORA LA VACANZA IN CAMPER

Le risposte ai nostri sondaggi hanno confermato che scegliere di trascorrere le proprie vacanze in campeggio può rivelarsi una decisione allo stesso tempo divertente e intelligente. Questo perché gli ampi spazi, il contatto con la natura e l’aria aperta consentono di vivere una vacanza sicura e di qualità, senza rinunciare ai comfort di prima necessità. Consultando alcune strutture ricettive è emerso come tendenzialmente la prima richiesta dei consumatori sia relativa alle politiche adottate in ottica di prevenzione, sicurezza ed igiene. In questo senso abbiamo provato a riassumere i vantaggi che, nonostante la pandemia, rappresentano oggi più che mai un vero valore aggiunto.

1° Distanziamento intelligente. È innegabile come il principale fattore di scelta della vacanza in camper sia attualmente la sua naturale attitudine a garantire distanziamenti ottimali e cautele per ferie tranquille e a prova di Covid.

2° La libertà di essere se stessi. La vacanza itinerante in camper, a differenza di quella in hotel, consente di vivere senza limitazioni di orari e spazi, respirando a pieni polmoni la libertà e consolidando ora dopo ora il legame con i compagni di viaggio.

3 ° Un occhio al portafoglio. Sostare in un’area adibita consente di muoversi du - rante la giornata senza poi spendere molto alla sera. Nelle piazzole, infatti, non ci sono spese aggiuntive di alcun tipo, se non quelle già previste all’ingresso.

4° Una continua. (ri)scoperta Il turismo itinerante consente di visitare diversi posti in poco tempo, alla scoperta delle meraviglie del territorio locale, tra bellezze paesaggistiche, culturali e culinarie.

5° Addio sedentarietà. Non essere legati ad un planning prestabilito è un grande vantaggio. Si può infatti decidere di effettuare tappe e variazioni dell’ultimo minuto, in base a sensazioni ed emozioni.

6° L’amore per la natura. Una vacanza a stretto contatto con la natura porta con sé un valore aggiunto: oltre ad essere ecosostenibile e rilassante, permette di godere di grandi spazi a disposizione.

7° Sicuri che non esistano più le mezze stagioni?. Negli ultimi anni abbiamo assistito alla presenza di un clima estivo anche a settembre e ottobre: una situazione che rende questi periodi particolarmente favorevoli per scappare dalla città evitando il turismo di massa, a costi inferiori.

8° La comodità delle piazzole. Gli spazi sono formulati in modo da assicurare il distanziamento tra gli equipaggi, ma soprattutto una gestione degli spazi “intelligente”. Addio resse!

9° Beata sanificazione. Le unità abitative in affitto e gli spazi in comune sono costantemente sanificati da staff ed ospiti, nel rispetto altrui, con prodotti certificati.

10 ° Una doppia scelta. Viaggiare in camper consente una doppia scelta sulla base delle esigenze di ciascuno: che siano aree attrezzate o sosta libera, sarete sempre liberi di vivere in sicurezza la vostra vacanza!

ASSOCAMP: «LA PANDEMIA HA FATTO BENE A NOSTRO SETTORE, MA… »

Insieme al giudizio del nostro pubblico abbiamo cercato di conoscere la visione di chi costantemente si mette in gioco per favorire e valorizzare i diritti del turismo in libertà, con tutte le sue sfumature. Parliamo di Assocamp, che con i suoi oltre duecento affiliati rappresenta in Italia l’unica Associazione di rivenditori di veicoli e attrezzature per il turismo all’aria aperta. 

Dalle parole del suo Presidente, Ester Bordino, emerge quanto mai un giudizio più che positivo sulla crescita del mercato del camper, che di rimando influisce in maniera ottimale anche sulle previsioni delle prossime vacanze:

«Non possiamo negare che la pandemia abbia influito in maniera positiva sul nostro settore. La ricerca di una vacanza sicura, lontana dagli assembramenti con la propria casa su ruote, ha certo attirato verso il nostro mondo molte persone. Le azioni di comunicazione e di sensibilizzazione intraprese da Asso - camp, attraverso i media tradizionali ed social media per far conoscere questo tipo di vacanza, hanno certamente dato il loro contributo »

A beneficiarne sono stati sia i camperisti “storici”, che una nuova fascia di pubblico più giovane:

«Già dal Salone del Camper 2020 si è vista nuova clientela, più giovane come l’immatricolato dei van dimostra, ma sono riapparse anche le famiglie. C’è stato un notevole incremento pure nel noleggio e della ricerca di mezzi usati, perché giustamente molti vogliono provare in ogni suo aspetto la vacanza all’aria aperta prima di passare all’acquisto ».

Un mercato senza dubbio in crescita, che tuttavia continua a mostrare alcune insidiose criticità:

«Purtroppo la mancanza di certezze nelle consegne ha fatto sì che molti camperisti abbiano rinviato l’acquisto del nuovo mezzo a tempi futuri e questo ha provocato un calo nei veicoli usati disponibili sul mercato. Per l’estate ci aspettiamo un forte aumento di camperisti in vacanza in Italia, visto anche la crescita di immatricolato in Europa. Purtroppo, nonostante il lavoro svolto sulle regioni in collaborazione con le altre associazioni del settore, non siamo pronti ad ospitare al meglio tutti i turisti itineranti, perché manca all’appello la disponibilità di molte aree di sosta. I campeggi, soprattutto nei mesi estivi, applicano dei periodi di permanenza minima che mal si sposano con le esigenze del turista itinerante » .

CONSAPEVOLEZZA, RESPONSABILITÀ ED ATTENZIONE

Ma come si stanno preparando ai mesi estivi i gestori delle numerose strutture ricettive presenti in tutta Italia? Dopo un iniziale periodo di incertezza legato alle conseguenze dei differenti lockdown, gradualmente la situazione è andata in migliorando, con una stagione alle porte che si prepara ad essere particolarmente ricca di richieste. È infatti questa la considerazione comune emersa dalle opinioni di numerosi gestori, come quella di Laura Muscò, responsabile amministrativa di Camping Italia Lido, struttura sul Lago Maggiore (Castelletto sopra Ticino, in provincia di Novara), che ha registrato il sold out per presenze a Pasqua dopo ben tre anni di sofferenza, e si appresta a vivere due mesi estivi da protagonista:

«Pur non essendo ancora ritornata ai fasti del 2019, possiamo tranquillamente dire che la nostra struttura sta registrando un importante momento di crescita. Dopo la prima ondata di contagi, infatti, avevamo assistito ad un brusco calo di prenotazione di piazzole, che si è protratto anche nel 2021. Gli utenti erano molto restii ad affrontare l’esperienza della vacanza in camping, aspettavano sempre all’ultimo per prenotare, ponendo una grande attenzione all’aspetto della policy di cancellazione. Tutto questo a causa di un clima di sfiducia che ha colpito con decisione la vacanza all’aperto, mentre fortunatamente quest’anno stiamo assistendo ad un’inversione di tendenza, come ci fosse un miglioramento della capacità di convivenza con il virus. Basti banalmente pensare che moltissimi ospiti tendono ad igienizzare personalmente il bagno prima di utilizzarlo, nonostante come struttura siamo i primi a farlo. C’è di fatto una maggiore attenzione a come si vivono i momenti della quotidianità: evitare inutili assembramenti è senz’altro la prima preoccupazione ».

Solo prestando costantemente attenzione sarà possibile tornando a vivere una vacanza lontana da spiacevoli disavventure. A questa esigenza si unisce naturalmente anche una più attenta proposta professionale delle strutture:

«Anche noi abbiamo recitato e tuttora svolgiamo un ruolo importante attraverso le misure di sanificazione, prevenzione e tracciamento. Per esempio, al Camping Lido, malgrado non sia più richiesto dalla normativa, abbiamo comunque deciso di continuare a mantenere l’ingresso in piscina contingentato e su prenotazione. È una forma di tutela quanti ci hanno scelto, dandoci fiducia. E i numeri ci danno ragione: fortunatamente siamo di fatto già al completo per i mesi di luglio e agosto, il segnale più evidente di come i camperisti vogliano tornare a vivere la propria libertà».

LE METE PER UN TURISMO ITINERANTE E SICURO

Tra i sondaggi sulle pagine social di CamperLife (a proposito, se non lo avete ancora fatto iniziate a seguire le nostre pagine Facebook ed Instagram…), è emerso che gli amici camperisti tendono a preferire le mete italiane e gli itinerari in mezzo alla natura, in luoghi poco affollati, in cui è ancora possibile mantenere il distanziamento sociale, nonostante il miglioramento del quadro pandemico attuale. Il tutto naturalmente senza rinunciare al piacere di scoprire nuovi luoghi dove fermarci con il camper In questo, e fortunatamente, la nostra Italia offre un’ampia proposta di scelte, capace di soddisfare ogni esigenza, anche la più particolare. Ce n’è davvero per tutti i gusti: mare, itinerari in montagna, borghi medievali, percorsi enogastronomici e chi ne ha più ne metta!

Sui nostri post in tanti ci avete indicato le soluzioni più “gettonate”, come il Salento, la Sardegna e la Toscana per gli amanti dei colori del mare, mentre per chi cerca maggiore relax e meno affollamento in cima alle preferenze ci sono la Valle d’Aosta, il lago Maggiore e, in generale, le Alpi.

Qualcuno come Carlo G. ha invece già deciso di usare la caravan a causa dei troppi vacanzieri. Scelta condivisibile, non credete? Ma ci sono, come suggeriscono in molti, le mete a breve raggio oltre a quelle estere. Le preferite da voi lettori sono la Croazia, la Francia del Sud e dell’Est (con una menzione particolare per l’Alsazia), ma anche diversi tour in Spagna, nelle zone di Barcellona, Tarragona e Valencia. Anche Roberto M., preferirebbe l’estero, ma rimane titubante, a causa della «attuale situazione geopolitica e sanitaria » . C’è quindi sempre un buon motivo per mettersi alla guida del proprio veicolo e viaggiare, anche per recuperare tempo ed occasioni perdute negli ultimi due lunghi anni. La verità resta sempre la stessa: possono cambiare le mete e le regole delle vacanze, ma non il nostro spirito di camperisti incalliti. Proprio come dice il nostro Giorgio R . : «selvatico ero, selvatico rimango». L’importante è rimanere se stessi.

Paolo Frascarolo