Un accessorio sempre più preso in considerazione dai camperisti per la sua versatilità e per l’ingombro e il peso contenuti. Insieme agli esperti del settore, conosciamo meglio le bici a pedalata assistita e tutto ciò che c’è da considerare per meglio valutare un acquisto.
La bicicletta a pedalata assistita, o semplicemente detta eBike, è l’evoluzione tecnologica della bici tradizionale a pedali. Un’evoluzione che sfrutta la spinta supplementare di un motore elettrico per rendere la pedalata meno faticosa, più agevole e divertente. L’aiuto aggiuntivo del motore si integra con la pedalata e può essere modulato in base alle nostre esigenze attraverso la selezione di svariate modalità e intensità di assistenza. Attraverso la selezione di questi livelli, possiamo scegliere in qualsiasi momento quanta fatica muscolare sostenere su qualunque percorso e pendenza mantenendo comunque un sano e controllato esercizio fisico senza il rischio di affaticamento e sforzi eccessivi. Sembra quasi di avere sempre un vento a favore che ci spinge silenziosamente verso la nostra meta.
Accessibilità
La bicicletta elettrica a pedalata assistita può assumere tante forme e nomi (eBike, Pedelec, Bipa, ecc.) ma di fatto parliamo sempre di un accessorio fruibile da tutti senza vincoli di allenamento, età, sesso o benessere psico-fisico. Anzi viene molto spesso consigliata a chiunque debba fare riabilitazione post traumi in quanto non stressa le articolazioni degli arti inferiori. Senza contare che molteplici studi scientifici hanno ampiamente dimostrato come il movimento sano di un giro in bicicletta allunghi l’aspettativa di vita e regoli l’umore.
Le eBike moderne
Quando sostiamo con il nostro camper in una località magari lontana dalle comodità del centro abitato, la bici a pedalata assistita rappresenta un’opportunità di estensione della libertà di movimento per non rinunciare a negozi o servizi lontani anche svariati chilometri. L’autonomia infatti è stata incrementata sempre più e, grazie all’evoluzione lenta ma costante della nuove batterie al Litio, ormai abbiamo a disposizione motori che vanno da un minimo di 60 km a un massimo di oltre 200 km. Una volta esaurita l’energia contenuta nella batteria, è possibile ricaricarla da qualsiasi fonte, che sia un impianto di pannelli solari o la classica presa elettrica comune da 220 volt. I tempi di ricarica si sono ridotti a poche ore con caricatori standard e anche meno con i caricatori cosiddetti veloci. Con una sola batteria risulta quindi possibile girare tutto il giorno ricaricandola anche solo parzialmente durante la pausa pranzo. Sotto questo punto di vista, c’è da dire che sono sempre di più i punti di ricarica dedicati alle biciclette elettriche che di fatto si trovano presso esercizi pubblici di ogni tipo, inclusi naturalmente anche i campeggi.
Come funziona
Il sistema di propulsione elettrico di una eBike si interfaccia con il ciclista e con l’ambiente circostante attraverso dei sensori che leggono istante per istante parametri come cadenza (sensore di velocità in pedalata), velocità istantanea della bicicletta (sensore di velocità), pressione esercitata sui pedali (sensore di sforzo) e in alcuni casi anche altri parametri secondari come il battito cardiaco (sensore cardio) o l’inclinazione del percorso (sensore di pendenza). Elaborando questi dati ambientali e biometrici il sistema elettrico è in grado di fornire sempre un’assistenza precisa, tempestiva e fluida, rendendo la pedalata un gesto naturale e facile in ogni situazione. Il funzionamento di una bicicletta elettrica a pedalata assistita dipende sostanzialmente da quattro componenti principali: un motore elettrico che fornisce la spinta meccanica supplementare (il muscolo), una centralina che controlla le modalità e l’intensità di spinta (il cervello), un insieme di sensori (i sensi) e infine la batteria che contiene l’energia elettrica utilizzata per alimentare tutto il sistema (Cuore). C’è anche un quinto componente secondario, non sempre presente, che è il pannello di controllo anche detto comando al manubrio, chiamato in questo modo solo se si trova appunto sul manubrio della bici. La meccanica di una bicicletta è molto semplice, affidabile e facile da riparare. L’aggiunta della propulsione elettrica non ne compromette la funzionalità anche nel caso in cui quest’ultima dovesse venire meno. Pedalare senza assistenza rimane sempre un’opzione e una possibilità per tornare a casa in caso di guasto o malfunzionamento dei componenti elettronici.
Una bici “tascabile”
L’evoluzione tecnologica delle biciclette a pedalata assistita e un mercato in costante crescita hanno contribuito a differenziare l’offerta in svariate tipologie sempre più specifiche. Bici elettriche adatte al fuoristrada (eMTB), adibite al trasporto (eCargo), indicate per le gite fuori porta (eTrekking), da strada (eStrada), per la città (eUban ed eCity) e anche pieghevoli (ePieghevoli) per essere trasportate agevolmente in automobile, sui mezzi pubblici e certamente su camper e caravan. La portabilità delle eBike pieghevoli le rende ideali dunque anche per il viaggio. Molte di esse si piegano con semplici gesti in poche decine di secondi e occupano fino a un terzo del volume iniziale. Questa caratteristica non è da sottovalutare soprattutto quando abbiamo a disposizione uno spazio di carico limitato.
Cenni normativi
Una bici elettrica a pedalata assistita gode della stessa libertà di circolazione di una bicicletta tradizionale, a patto che rispetti l’Articolo 50 del codice della strada dove fondamentalmente si dichiara che la eBike per essere considerata a pedalata assistita deve avere una potenza elettrica nominale di 250 Watt, con un’assistenza subordinata alla pedalata che deve disattivarsi una volta superati i 25 km/h di velocità. Se questi prerequisiti sono rispettati la eBike viene legalmente equiparata a un velocipede ed è libera dall’obbligo amministrativo di pagare bollo e assicurazione, libera di essere guidata da tutti senza targa, patente o patentino anche nelle zone a traffico limitato. Libera perfino dall’obbligo di usare il casco, che però è comunque vivamente consigliato.
Qualche prezzo
Ma quanto costa una eBike di buona qualità? La risposta a questa domanda risulta molto difficile, in quanto il suo prezzo è estremamente variabile e dipende dalla qualità dei materiali, dagli allestimenti e dalla tecnologia applicata alla parte elettrica. Per dare un’idea di massima diciamo che si parte da una base di fascia bassa “entry level” a partire da circa 400/600 euro, dove la qualità e le prestazioni generali sono delimitate ad un utilizzo saltuario e limitato nel tempo. Se invece si desidera partire con una eBike con longevità e prestazioni ottimali bisogna essere pronti a spendere dai 900 ai 1.500 euro. Ovviamente si tratta di una stima che non tiene conto delle oscillazioni date dalla tipologia e dal marchio che si sceglie. In ultima analisi la migliore scelta d’acquisto della vostra eBike ideale deve passare attraverso un’attenta analisi dell’utilizzo specifico che ne farete, del budget che avete a disposizione e inevitabilmente anche attraverso i vostri canoni estetici, perché l’occhio vuole la sua parte.