L’estate è sempre più calda e gli inverni sempre più miti: il clima di questi ultimi tempi è poco prevedibile. Di certo tende a regalarci temperature sopra le medie stagionali e per questo un condizionatore sul tetto del nostro veicolo non potrà far altro che migliorare le nostre vacanze
Questa estate sono partito per le vacanze con un nuovo accessorio che è subito diventato indispensabile per tutto l’equipaggio. Parlo del Telair 8400H Dual Clima (foto 1), un condizionatore da tetto di ultima generazione. Telair, come altre aziende del settore, è impegnata da sempre a offrire prodotti di elevatissima qualità facendo continua ricerca per migliorare i consumi energetici e al contempo compattare al massimo le dimensioni. Inoltre, è certamente un valore aggiunto il fatto che la società sia tutta italiana e che, come da me personalmente testato, risponda prontamente alle esigenze dei clienti non solo per la vendita ma anche e soprattutto per il post vendita.
Il nostro vecchio condizionatore
Abbiamo deciso di mandare in pensione il nostro vecchio condizionatore da tetto perché oramai logoro e troppo assetato di corrente. Montato nel lontano 1996, l’Electrolux Blizzard (foto 2) era veramente un gran lusso. Nel taglio da 8000 BTU, garantiva un fresco notevole grazie al gas R22 che utilizzava. Questo gas è però stato bandito nel 2010 a causa della sua nocività per l’ambiente. Inoltre il vecchio condizionatore utilizzava un compressore rotativo verticale di tipo “frigoristico” che, oltre a renderlo esteticamente molto alto e ingombrante, lo faceva vibrare e risuonare in cellula con un fastidiosissimo rumore. A tutto ciò aggiungiamo i consumi elevati, che ci costringevano a utilizzare quasi sempre il generatore di bordo per farlo funzionare. Per questo era quasi impossibile il suo uso in camping e decisamente impensabile l’utilizzo nelle aree di sosta, dove la fornitura di energia elettrica è sempre scarsa.
La nuova era del fresco
Dopo 20 anni, le cose sono cambiate parecchio. Telair ha utilizzato tecnologie nuove riuscendo a compattare molto i condizionatori. Non si utilizzano più i compressori verticali, ma quelli orizzontali, che permettono di guadagnare spazio soprattutto in altezza. Il vecchio gas R22 è stato sostituito dal nuovo gas ecologico R407C. Il sistema a pompa di calore, per ottenere caldo, ha messo in pensione le antiche resistenze (che oltretutto emanavano un odore terribile quando in uso). In realtà tutta la tecnologia di questi condizionatori si sviluppa nelle unità sul tetto perché oggi alla consolle in cabina sono delegate le funzioni di comando e diffusione dell’aria.
Considerazioni prima dell’acquisto
Per prima cosa, i condizionatori da camper non sono proprio a buon mercato, ma con un finanziamento presso gli installatori autorizzati sono diventati veramente alla portata di tutti. Nel caso di quelli da tetto, c’è poi da digerire che bisognerà rinunciare a un oblò (almeno 40x40 cm) oppure praticare un nuovo foro sul soffitto. Anche se decisamente compatti rispetto al passato, hanno comunque delle dimensioni discrete, quindi sui camper molto alti bisognerà considerare un’altezza maggiorata di almeno 24 cm. Per ultima cosa, prima di montare un condizionatore dovremo realmente capire se ne abbiamo bisogno: 34 kg in più sono molti se superflui. Noi con il nostro motorhome facciamo vacanze esclusivamente in Sicilia, il regno della canicola. Su quest’isola è assai raro vedere un camper senza condizionatore a luglio o ad agosto. Ricordo che lo scorso anno il nostro vecchio Blizzard ci abbandonò a causa di un guasto elettrico in una giornata con 46°C e non fu difficile arrivare ai 50°C all’interno della cellula. Durante il giorno il mare ci dava il giusto refrigerio, ma alla notte mancava il respiro soprattutto per l’umidità. Ricordo chiaramente di aver trascorso nottate infernali. Fatte le dovute premesse, ci teniamo ad avvertire che nonostante l’installazione sia decisamente facile e alla portata di tutti, parliamo pur sempre di un elettrodomestico a 220V. Per cui bisogna avere dimestichezza con sezioni dei cavi per l’alimentazione e conoscenze nell’ambito dell’elettricità.
Diamo inizio ai lavori
Abbiamo esaminato bene il Telair 8400H prima di installarlo. È un prodotto ben fatto, costruito con plastiche di elevata qualità e con un’estetica moderna e filante. A nostro avviso, ha la mascherina interna più bella di sempre in casa Telair, oltre a essere incredibilmente sottile. Dopo esserci accertati che nessuna alimentazione 220V fosse presente sul veicolo (attenzione anche agli inverter, mai da sottovalutare in quanto a pericolosità), abbiamo iniziamo a smontare il vecchio Blizzard semplicemente svitando le 4 viti parker a vista sulla consolle. Abbiamo poi staccato i 2 spinotti dall’unità esterna e i cavi dell’alimentazione 220V connessi direttamente con dei faston sul connettore (foto 3). Tre bulloni a brugola da 6 stringono una contropiastra che fa da sandwich tra il tetto e l’unità esterna.
Una volta eliminati con una pinza, abbiamo raddrizzato i lamierini che hanno avuto funzione di convogliatori d’aria tra sopra e sotto. In teoria l’unità esterna avrebbe a questo punto dovuto sollevarsi, ma a suo tempo avevamo abbondato con il silicone e quindi resta in sede ancora ben ancorata. Dopo 2 ore tra taglierino e “olio di gomito” siamo riusciti a strappare via l’unità esterna, oramai fossilizzata con l’adesivo acrilico (foto 4). Attenzione: questa unità pesa 42 kg, per cui manovratela con cautela sul tetto del mezzo. Nel nostro caso ci sono volute le braccia di 3 persone per calarla senza problemi. Siamo poi passati al vecchio cavo di alimentazione, che è risultato subito terribilmente sottodimensionato (3x0,75 mm). Lo abbiamo sostituito perché, come dice il manuale allegato al nuovo condizionatore Telair, l’alimentazione dovrà essere costituita da un cavo a 3 conduttori con sezione da 2,5 mm. Dopo aver rimosso tutto il silicone che imbrattava il foro 40x40 cm, ci siamo preparati al montaggio del nuovo condizionatore.
Un Telair “fresco fresco” sul tetto
In foto 5 si vede la composizione del kit.
Sicuramente per molti questo si rivelerà un montaggio semplicissimo, anzi quasi scontato. Consigliamo comunque di dare lettura al manuale d’installazione fornito insieme al kit, decisamente succinto ma completo e soprattutto in italiano. Sempre a corredo, c’è anche una sagoma in cartone per effettuare un eventuale foro nuovo sul tetto, operazione che consigliamo vivamente di far eseguire a personale esperto. Con un aiuto abbiamo portato sopra al veicolo la nuova unità da tetto, che pesa 35 kg. A differenza del vecchio Blizzard, il nuovo Telair ha una guarnizione d’appoggio (foto 6) studiata veramente bene, che sempre a sandwich con la consolle sottostante fa da tenuta. Quindi in questo caso non sono stati necessari siliconi o sigillanti vari. Sempre nel kit di montaggio vengono fornite 2 guarnizioni rettangolari preformate di spugna da mettere intorno alla mandata dell’aria. Occorre verificare lo spessore del tetto per capire se è il caso di utilizzarne una sola o entrambe. Noi ne abbiamo usate due, una sull’unità a soffitto e una sulla consolle, sfruttando l’adesivo presente su di esse. Posizionata l’unità sul foro da 40x40 cm dall’interno, abbiamo cercato la centratura perfetta dell’unità esterna sull’area vuota, controllando che la guarnizione appoggiasse in modo omogeneo su tutti e 4 i lati (foto 7).
Nel caso di un’istallazione a nuovo, bisognerà ricordarsi di portare il cavo di alimentazione in prossimità della mascherina interna: dall’unità a tetto sporge un cavo con 3 morsetti mammuth con cui fare la giunta. Ricordiamo che, essendo un elettrodomestico, dobbiamo proteggerlo elettricamente con un interruttore magneto-termico (questo interruttore è davvero importantissimo). Noi abbiamo riutilizzato quello già presente nel nostro quadro, che ha un valore ottimale di 10 ampère. Dopo aver estratto le guance laterali della mascherina interna (foto 8), litigando non poco con la plastica, l’abbiamo posizionata a soffitto fissandola con i 4 bulloni con testa esagonale da 10, sempre forniti con il kit. Abbiamo poi serrato i bulloni facendo attenzione che la mascherina combaciasse in toto (foto 9).
Consigliamo di non tirare esageratamente i bulloni: piuttosto conviene infilare la mano e verificare che l’unità esterna sia perfettamente aderente sui 4 lati del foro. A questo punto non ci è rimasto che fare la connessione del 220 volt con il mammuth e inserire lo spinotto a multiconduttori su cavo flat tra unità esterna e mascherina interna. Dopo aver fermato i cavi con una fascetta, abbiamo chiuso le prese d’aria laterali che hanno anche funzione di filtri.
Terminiamo i lavori con Le nostre prove
Un piccolo ma pratico telecomando, dotato di staffa per essere ancorato a parete, ci dà tutte le istruzioni per avviare il nostro condizionatore (foto 10). Un display a bordo della mascherina interna ci segnala sempre la temperatura in cellula (foto 11). Diverse le funzioni che possiamo sfruttare: condizionatore, riscaldamento, solo ventola a tre diverse velocità, accensione luce di cortesia. Alla partenza, il compressore fa un rumore ben riconoscibile che, nel nostro caso, risuona abbastanza per la posizione posteriore che ha il condizionatore. L’aria si raffresca quasi immediatamente: praticissime bocchette anteriori e posteriori permettono di dirigere i flussi in maniera molto efficace. Inoltre un pomellino nascosto da uno sportellino consente di parzializzare l’aria, potendo aumentare a piacimento la quantità destinata all’anteriore o al retro della cellula. È una funzione praticissima, nel nostro caso immediatamente sfruttata per inviare il 90% del fresco verso la zona di guida. Abbiamo acceso il condizionatore quando in cellula c’erano 32°C. In 27 minuti siamo arrivati alla temperatura richiesta di 25°C: un’efficienza davvero notevole che si traduce - pinza amperometrica alla mano - a soli 3,9 A (foto 12) con la macchina alla massima potenza. Un risultato eccezionale, considerando i 5,8 A del nostro vecchio condizionatore. Chiudiamo con un accenno all’illuminazione LED che definire “di cortesia” è d’obbligo. Due strisce luminose azionabili da telecomando forniscono all’ambiente una luce molto gradevole da utilizzare quando si guarda la tv o anche come illuminazione notturna.
Ultimo nota bene: se dopo qualche minuto vedrete gocciolare un lato del veicolo, non preoccupatevi, è l’acqua di condensa che viene scaricata dall’unità esterna sul tetto del camper.
Qualche considerazione in conclusione
Il Telair 8400H Dual Clima è un condizionatore veramente potente, in grado di affrontare egregiamente i climi estivi. Fa davvero bene quello che gli viene richiesto, senza tanti fronzoli. Consuma poco e ha una linea accattivante, con dimensioni estremamente compatte soprattutto in riferimento alla mascherina interna. Per poter disporre di questi volumi di freschezza occorre mettere in conto una spesa da non sottovalutare, ma è un dettaglio trascurabile per poter sopravvivere al caldo del nostro splendido sud. Concludo evidenziando che il prodotto è acquistabile esclusivamente presso i rivenditori ufficiali del brand. Personalmente devo ringraziare il Sig. Simioli Vittorio titolare della Telair/Teleco per la gentilezza e il tecnico Telair Mazza Vincenzo per la disponibilità e la competenza.
Cosa ci serve per il montaggio
- Materiali: Cacciaviti, forbici da elettricista, tester, chiave a tubo da 10
- Costi e tempo di lavorazione Tempo per l’installazione: 2 ore circa (foro a tetto escluso) - Costo del modello: 1959 euro