Partire in autunno è un gesto controcorrente, come un sussurro nel frastuono delle stagioni più affollate. È scegliere di guardare ciò che normalmente passa inosservato ed ascoltare il silenzio che si allarga tra le strade e le piazze svuotate. È proprio in questa stagione di transizione tra estate e inverno che abbiamo deciso di attraversare le Marche in camper, inseguendo la luce dorata di ottobre, i colori che tingono colline e promontori, l’aria sottile e pulita che scende dai monti e si mescola a quella salmastra del mare, visitando borghi antichi, arroccati tra le pieghe dell’Appennino, dove ogni pietra racconta una storia e ogni scorcio sembra dipinto con toni caldi, come ocra, ruggine, rosso e bruciato. Camminando tra le vie lastricate di Grottammare alta, abbiamo avuto l’impressione che il tempo abbia scelto di rallentare anche lui, lasciando spazio alla contemplazione.
Lungo la costa, da Senigallia a Numana, da Porto Sant'Elpidio a San Benedetto del Tronto, il mare d’autunno ha messo da parte i suoi abiti estivi e si è mostrato in una veste più intima. Le lunghe spiagge semi deserte che sovente incontrano un vento che accarezza la sabbia con più decisione, al tramonto si colorano come un dipinto impressionista. E il camper, spesso parcheggiato a pochi passi dal mare, diventa un rifugio mobile tra sogno e realtà.
Questo racconto nasce così, da un viaggio senza urgenze, da un soggiorno in una regione che sa accogliere in ogni stagione, ma che in autunno si rivela in tutta la sua autenticità.
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