Abbiamo seguito le fasi d’installazione di un sistema di riscaldamento Eberspächer Airtronic D4 Plus su una Tabbert Rossini 450 TD che ha compiuto un impegnativo viaggio invernale a Capo Nord
Un equipaggio italiano composto da Tiziano e Adriana Sgambato, un’amica e i due gatti di casa ha portato a termine – non senza imprevisti – una spedizione verso i freddi estremi del Vecchio Continente a bordo di una Jeep Cherokee con al traino una caravan Tabbert Rossini 450 TD attrezzata per i climi più proibitivi. La preparazione è stata lunga e, per far fronte alle rigide condizioni che si sarebbero incontrate nel viaggio verso Capo Nord, si è optato anche per l’installazione di un sistema di riscaldamento supplementare a quello di serie. La scelta è caduta sull’Airtronic D4 Plus di Eberspächer: un riscaldatore ad aria i cui 4kW di potenza calorifica, che alle nostre latitudini sarebbero sovradimensionati per la cubatura di questo specifico modello di caravan, garantiscono la riserva di potenza necessaria per le temperature estreme in vista delle quali il veicolo è stato preparato. Poiché, nonostante alcuni indiscutibili vantaggi, si tratta di un’installazione ancora piuttosto infrequente su una caravan, abbiamo scelto di seguirla e documentarla personalmente.
Quadro generale dei lavori
In questo caso è stato deciso di installare l’Airtronic all’interno della cellula abitativa, posizionandolo nella zona posteriore su di una piastra in acciaio, all’interno di una cassapanca dotata di feritoie predisposte per il passaggio dell’aria: il riscaldatore realizza quindi un ricircolo dell’aria interna, vantaggioso dal punto di vista energetico. Esternamente sono stati installati il tubo di scarico dei gas e l’aspirazione dell’aria di combustione. Diversamente da quanto avviene nel camper, in cui il combustibile viene prelevato dal serbatoio principale del mezzo, nella caravan è stato inoltre predisposto un serbatoio supplementare all’esterno, destinato ad alimentare esclusivamente il riscaldatore.
Gli interventi esterni
Seguendo più nel dettaglio l’installazione, all’esterno è stato collegato al riscaldatore il tubo di aspirazione aria di combustione (silenziatore), posizionato opportunamente in modo da non aspirare gas di scarico del riscaldatore, né tantomeno essere posto contro il senso di marcia del veicolo. È stato collegato anche il tubo di scarico dei gas, comprensivo di silenziatore, con l’uscita nelle immediate vicinanze della sagoma del vicolo, in modo che i gas (caldi) non ristagnassero sotto il veicolo, ma fuoriuscissero in modo naturale verso l’alto. Da ultimo è stato collegato il tubo combustibile proveniente dalla pompa dosatrice, posizionata correttamente nelle immediate vicinanze del serbatoio supplementare di circa 10 litri, dedicato esclusivamente al riscaldatore dal quale provvede ad aspirare il carburante necessario.
Le operazioni interne
All’interno dalla bocca di uscita del riscaldatore parte la distribuzione che viene effettuata con una serie di diramazioni/deviazioni e di bocchette convoglio aria nei diversi locali da riscaldare. La temperatura all’interno è controllata automaticamente e il riscaldatore, comparando i gradi impostati dal dispositivo di comando con il valore di temperatura rilevato dal sensore, aumenta o diminuisce la propria potenzialità in modo da mantenere costante il calore nell’ambiente. Il dispositivo scelto per il comando del riscaldatore è l’EasyStart Timer che, oltre all’impostazione della temperatura, è in grado anche di programmare l’accensione settimanalmente.
I punti di forza dello strumento
I vantaggi che l’equipaggio ricercava in questo tipo di riscaldamento sono molteplici. Innanzitutto, la disponibilità del combustibile, reperibile facilmente e ovunque. In secondo luogo la possibilità di risparmiare il gas dell’impianto originale, riservandolo per gli usi domestici dell’unità abitativa come la cucina e il frigorifero. Inoltre la sicurezza che la dotazione a bordo di due sistemi di riscaldamento, cioè la stufa Truma di primo impianto originale e il riscaldatore aggiuntivo Eberspächer Airtronic D4 Plus, offre in caso di malfunzionamenti di uno dei due o in caso di esaurimento di un combustibile. Infine la possibilità di utilizzare il riscaldatore a gasolio in tutta sicurezza anche con la vettura in movimento: un vantaggio non da poco in un viaggio come questo, perché significa non solo mettersi al riparo da congelamenti e rotture degli impianti ad acqua ma anche disporre in qualunque momento di una temperatura confortevole e trovare la caravan già calda dai primissimi momenti della sosta. Il sistema di riscaldamento supplementare Eberspächer, infatti, è rimasto acceso durante tutta la marcia mantenendo la caravan alla temperatura impostata di 18°C.
The North Cape Expedition
Con quasi 10 mila chilometri, che nel piano iniziale dovevano essere distribuiti nei 15 giorni delle lunghe feste natalizie, TheNorthCapeExpedition si è conclusa positivamente solo grazie alla caparbietà di Tiziano Sgambato che non si è arreso al peggiore degli imprevisti: la rottura del cambio della Jeep Cherokee a pochi chilometri dalla partenza. Uno stop forzato di quasi una settimana, prima di trovare un’officina a Verona in grado di risolvere il problema. Superato lo smarrimento iniziale, l’equipaggio ha rivalutato l’idea di ritirarsi dal progetto e si è rimesso in strada il 30 dicembre più motivato che mai a raggiungere la propria meta e a non rinunciare all’avventura così a lungo sognata e così scrupolosamente programmata.
Il 5 gennaio la spedizione è arrivata a Capo Nord. “È stata un’avventura straordinaria – racconta Tiziano – e non priva di sorprese. Tanti mesi di preparazione e a pochi chilometri dalla partenza un guasto all’auto, nel pieno delle vacanze natalizie, ci ha portati molto vicini all’abbandono del progetto. Poi, quando già lo stavamo comunicando sui social network, siamo riusciti a risolvere il problema: ci siamo rimessi in strada e abbiamo viaggiato giorno e notte per recuperare i 5 giorni persi in officina. Ne è valsa la pena: è un sogno che si avvera, un’esperienza indimenticabile, con tante emozioni che resteranno per sempre nei nostri cuori di appassionati caravanisti. Anche se questa esperienza ci ha insegnato che l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, per un viaggio come questo la preparazione del mezzo rimane fondamentale. E in questo il sistema Eberspächer ci ha dato una grossa mano, permettendoci di affrontare i climi rigidissimi dell’inverno scandinavo e arrivare al caldo fino alla meta”.