Bene o male tutti conosciamo gli inverter e la loro utilità. È però difficile scegliere nella giungla infinita delle alternative possibili. Un nostro lettore ci aiuta a trovare quella più adatta a noi e ci spiega come montarla
Per capire quale inverter sia più idoneo al nostro caso e al nostro mezzo dobbiamo sicuramente dare un’occhiata al portafoglio. Ancora prima però dobbiamo pensare all’utilizzo che ne vorremo fare. Per agevolare il processo decisionale, facciamo un passo indietro su cosa sono gli inverter. Sono strumenti senza dubbio molto utili, ma sono un’arma a doppio taglio perché, utilizzando le nostre batterie servizi, possono in breve tempo portarle a scariche critiche.
Quale sinusoide?
In questo articolo testiamo un pregiatissimo NDS a sinusoide pura da 1000W che, in parole povere, sarà in grado di sopportare carichi massimi di 1 kW. Gli inverter a sinusoide pura sono in assoluto i migliori, avvicinandosi praticamente in maniera identica alla qualità della rete elettrica di casa. A questo tipo di inverter potremo collegare qualsiasi tipo di utilizzatore elettrico (nella tolleranza dei Watt) senza doverci preoccupare di surriscaldamenti o spegnimenti degli strumenti, ma neanche di ambigui disturbi e ronzii causati dagli inverter a sinusoide modificata.
Occhio alla batteria!
Fatte queste precisazioni, è giusto fare due conti con le nostre batterie. È praticamente inutile acquistare un inverter per esempio da 1500W e poi disporre di una batteria servizi vecchia o dalle scarse capacità. Se colleghiamo un carico di 800W come una macchinetta espresso, chiediamo alla batteria circa 70 ampere di corrente. Con una batteria in forma, di capacità pari a 100 ampere, avremo a disposizione poco più di un’ora, dopodiché questa risulterà danneggiata con una scarica eccessiva. È anche vero che la macchinetta del caffè riscalda la caldaia in pochi minuti quindi, forse, non correremo il rischio di rovinare la batteria. Questo accadrebbe invece con stufette elettriche che devono rimanere accese molto a lungo e che quindi sarebbe bene utilizzare una volta collegata la rete del camper a una colonnina elettrica. Esattamente come dovremmo fare con il phon, che è in assoluto il “massacra batterie” per eccellenza in combinazione con un inverter.
Il piano d’azione
Sul nostro veicolo non ci siamo accontentati e abbiamo distribuito uniformemente l’inverter a tutte le prese del camper, escludendo condizionatore e caricabatterie, in modo da avere completa autonomia su tutto l’impianto. I figli in viaggio devono sempre ricaricare telefonini, giochini e dispositivi vari e, perché no, potremmo pensare di tenere il frigorifero alimentato anche nelle soste senza doverlo convertire a gas. Molti di questi utilizzatori sono in commercio anche con allaccio alla presa accendisigari a 12V. Ovviamente però per qualità e potenza gli elettrodomestici a 220V sono nettamente superiori a quelli a bassa tensione.
Il nostro inverter
L’inverter NDS è un ottimo prodotto. È decisamente vistoso, dato che nella versione sinusoide pura spicca in un rosso fiammante. Come tutti questi apparecchi, nel taglio da 1000W è pesante e abbastanza voluminoso. Tuttavia si riesce a nascondere in qualche gavone o sotto un sedile, pur facendo attenzione a garantire un buon ricircolo d’aria. Dovremo cercare di allacciarlo il più vicino possibile alle batterie, perché le correnti in gioco sono molto elevate e andare a spasso per il veicolo con cavi di sezione navale non è proprio semplice. L’inverter viene venduto fornito di 2 cavi lunghi un metro ciascuno, di generosa sezione per la connessione alla batteria. Completano il pacchetto 4 fusibili di scorta e il manuale in italiano.
Montaggio dell’NDS
Sul nostro veicolo era già installato un piccolo inverter a basso wattaggio che serviva esclusivamente a far ricaricare piccoli utilizzatori come cellulari e giochini vari. Con il nuovo NDS potremo sostenere molti più strumenti e anche in viaggio avremo le comodità degli elettrodomestici “da colonnina”. Disponiamo inoltre di 2 batterie da 100A Power Green NDS gestite da un NDS IManager che ci consentirà di avere un controllo migliore. Per il nostro nuovo inverter, parliamo di una vera montagna di energia! Nel nostro motorhome abbiamo ricavato 2 comodi ripostigli per le batterie servizi sotto i sedili anteriori. Trovato un posto dove posizionare l’inverter, colleghiamo i due cavi per l’alimentazione 12V. Nel nostro caso utilizziamo quelli già a disposizione: 2 corde da 16 mm in neoprene. Serriamo poi le viti che fissano i capicorda in maniera tenace: lo sfarfallio di un contatto con queste correnti potrebbe essere molto pericoloso. Il nostro nuovo inverter dispone di due prese femmina tedesche. Si può collegare il carico direttamente ad esse o, come abbiamo fatto noi, abbiamo dato il 220V con una spina cablata a tutto l’impianto del camper passando prima sotto il salvavita del nostro quadretto. Non dimentichiamoci che l’inverter eroga una tensione identica a quella di casa, quindi pericolosa in egual misura. Sempre sullo stesso lato delle prese sono ubicati una comoda uscita USB per una ricarica e l’interruttore per l’accensione. Un morsetto con dado a vista è dedicato al collegamento della terra, che potremo attaccare alla massa del veicolo o, se ci è più comodo, alla terra dell’impianto elettrico.
Qualche prova
Il primo utilizzatore che abbiamo provato sotto inverter è stato il frigorifero di bordo. Con una pinza amperometrica abbiamo verificato gli assorbimenti. Nella foto 7 vediamo che il frigorifero a 220V ha un assorbimento irrisorio (0,56A, circa 120W) che però sulle batterie si traduce in 16,37A (foto 8). Anche sull’IManager leggiamo una corrente simile (13.4A, foto 9). La differenza è giustificata dal fatto che l’IManager vede il totale delle correnti, sia quelle che riceve dall’alimentatore che quelle prelevate dall’inverter. E ora rullo di tamburi: stiamo per collegare una moletta a disco di ben 500W. Parte immediatamente e l’inverter non cede. Le correnti indicate sullo strumento sono ben diverse: leggiamo 35,73A con un carico di 500W a 220V (foto 10). Siamo molto soddisfatti, il nostro inverter ha tenuto perfettamente. E siamo certi di aver scelto bene: il taglio 1000W può infatti supportare la maggior parte degli elettrodomestici delicati senza gravare eccessivamente sulle batterie.
Le nostre conclusioni
L’inverter NDS si è comportato benissimo. Oltre a essere silenzioso, è dotato di tutte le sicurezze necessarie a preservare la salute delle batterie in caso di scarica eccessiva. Dovendo proprio essere pignoli, troviamo come unico difetto le dimensioni, che tuttavia sono allineate ad altri prodotti dello stesso taglio.
Come sempre quindi l’azienda NDS ha messo a catalogo l’ennesimo prodotto di qualità.