Pavimento in laminato su McLouis Lagan

Dopo il nostro ultimo fine settimana a Pieve di Ledro in occasione della festa di San Michele, ho promesso solennemente a mia moglie e alla mia bimba che avrei provveduto al rifacimento del pavimento del nostro Mek (McLouis Lagan 211), acquistato l’anno scorso e che, come unico punto negativo aveva, appunto, la pavimentazione.

Ho scartato da subito la seppur bella e valida ipotesi del linoleum, poiché volevo proprio un “pavimento” e, grazie al sito CamperLife, ho iniziato a vedere dei lavoretti già eseguiti da altri utenti, preferendo subito l’ipotesi listoni in pvc effetto legno, che hanno caratteristiche per me ottimali per questo impiego. Anzitutto sono assolutamente lavorabili senza l’ausilio di strumentazione professionale, sono già munite di fondo adesivo (e che adesivo..)  ed aderiscono perfettamente al già esistente pavimento, spessore esiguo e trascurabile (1,80 mm), resistenza alta: per ultimo ma non meno importante, l’estetica su un VR mi piace parecchio..
Unico, piccolo “neo”, il peso: sin dal negozio, con mia sorpresa, sollevando la confezione da 16 listoni ho notato che pesa veramente un botto...non pensavo assolutamente una cosa del genere: non mi sono preoccupato comunque più di tanto perché il mio mezzo è abbondantemente sotto la massima portata. Questo difetto mi ha fatto però desistere dall’intraprendere anche la realizzazione del garage: lavoro inutile come funzionalità e che avrebbe messo solo peso ulteriore sul mezzo.
Per l’opera, data la facilità di lavorazione, serve ben poco: occorre un buon paio di forbici, un normalissimo cutter, un righetto, un metro, una biro/matita/pennarello, una base d’appoggio e una riga per il taglio. Io per quest’ultimo attrezzo ho utilizzato una bolla, non per controllare la correttezza dell’esecuzione del lavoro (incollerò i listoni sul già esistente pavimento), ma per avere un valido appoggio per il cutter al fine di eseguire linee decise durante i tagli effettuati: come è stato suggerito anche al sottoscritto, nessun uso di siliconi e mastici vari, che farebbero solo spessore e creerebbero delle “bolle”.
Per prima cosa ho individuato la zona da cui partire con il primo listone “integro”; questo perché non volevo correre il rischio di andare “storto”, e ritrovarmi una pavimentazione diagonale rispetto al mobilio: ho individuato il punto proprio sotto alla truma, ed appoggiando più listoni simulando il pavimento che avrei fatto, mi sono sincerato che la prima fila aderisse perfettamente ai mobili della cucina.
Ho incollato quindi i listoni realizzando il corridoio centrale, ed iniziando la seconda fila con un listone tagliato esattamente a metà: mi piaceva l’effetto ottico che ne usciva, la superficie diventa infatti “sfalsata”. Qui l’unica accortezza nella posa è quella di “spingere” molto bene il bordo del listone che si sta posando con quello del listone già posato, onde evitare fastidiose fessure tra uno e l’altro (non c’è pericolo che con la pressione anche forte il pvc già posato si scolli…)
Sono arrivato ai primi tagli (i più semplici per la verità), quelli alla fine della cellula verso la cabina: consiglio di misurare bene, disegnare il taglio sul listone in lavorazione (io ho usato una normalissima biro: misurazione più precisa possibile, spugnetta umida e l’inchiostro sparisce) ed appoggiare il listone senza scoprire la superficie adesiva, quindi controllare la precisione della lavorazione ed eventualmente ritagliare. Se si scopre la parte adesiva subito, si ha come risultato a breve un paio di guanti di carta moschicida al posto delle mani, senza contare che il listone già appoggiato ed incollato sul pavimento è impossibile da sollevare per essere lavorato di nuovo senza rovinarne i bordi.

Ho continuato il lavoro spostandomi dalle corsie centrali verso le pareti del camper, incontrando così i tagli più impegnativi, come il bordo tondo della doccia: qui si hanno due possibilità, o si crea una dima di cartone o si fa ad “occhio” molto, molto delicatamente.
Io ho creato la dima solo per la zona entrata a contatto con gli scalini, per tutto il resto ho proceduto con la misurazione: nel caso del bordo stondato ho eseguito prima un taglio triangolare, per poi procedere con tanta pazienza alla “curva”, fino a quando la misura era esatta (il tempo di realizzazione della dima o di questa soluzione penso sia identico..). Non ho badato al millimetro eventuale tra listone e bordo perché sapevo già che avrei messo una cornice, che avrebbe coperto eventuali piccole imperfezioni.
Una volta effettuato questo taglio gli altri sono stati molto più semplici, e sono arrivato alla zona gradini di entrata dove, visto il taglio che avrei dovuto effettuare, ho optato per la dima.
Io ho proceduto così: ho preso un foglio di carta da sarto (trasparente), l’ho appoggiato stendendolo bene sulla superficie da ricoprire, ho disegnato la sagoma di cartone correggendo le imperfezioni in eccesso e l’ho riportata sul listone; per il resto, cioè per i pezzi più piccoli ho proceduto come per il bordo del bagno, eseguendo tagli diritti e lavorando “di fino”.

Per ultimo, ho pensato al bordino, scartando subito l’ipotesi di un materiale “rigido” poiché, visti i profili da lavorare  non ne sarebbe uscito un bel lavoro. Leggendo il forum ed il sito, ho optato per i paraspifferi: facilità di applicazione massima, colore che poteva andare bene per l’applicazione, resistenza ad eventuali “sciabolate” con pollici vari degli occupanti…..
L’unica preoccupazione che avevo era il fissaggio, non ero sicuro che l’adesivo del quale sono muniti tenesse: mi sono premunito così di “graffette” (quelle che si mettono nelle agganciatrici da ufficio) che ho inserito in punti “tattici” con funzione di fermagli; sono praticamente invisibili ed il risultato sembra tenere bene.

Per il bordino degli scalini ho utilizzato anche del mastice (giusto un filino per non sporcare nulla) per poterlo calpestare tranquillamente, ed anche qui il risultato sembra esserci.
Buoni Km a tutti
Paolo