Un manager a bordo
Ci prepariamo ad installare un nuovo prodotto lanciato dalla pescarese NDS, leader italiana del settore elettronico per i veicoli ricreazionali: si tratta di un sistema di gestione delle batterie di bordo e delle richieste energetiche
L’accessorio di cui vi voglio parlare è denominato iManager e ci permette di risolvere il sempre presente problema dell’autonomia, specialmente in inverno, di una sola batteria dei servizi, nonché quello del collegamento in parallelo secco di due batterie: interponendo il nuovo ritrovato della NDS, avremo sempre sotto controllo i livelli di carica e scarica, la gestione del parallelo, e per concludere riusciremo a tenere sempre in forma persino la batteria motore. Insomma, un utile strumento che garantisce una gestione ottimale dello stato di carica e che, grazie al suo sistema operativo governato da un algoritmo appositamente studiato, aumenta l’autonomia delle batterie in sosta, proteggendole da solfatazioni e scariche eccessive.
Cosa ci serve
- Cacciavite a stella
- Cacciavite piccolo piano
- Forbici da elettricista
- Trapano /Avvitatore
- Fascette
- Cavo da 16 mmq rosso e nero QB
- Capicorda per cavo da 16 mmq con foro da 6mm
- Cavo da 2,5 mmq nero e blu
- Guaina termoretraibile
- Nastro isolante
Installazione
L’installazione richiede poche nozioni e le facili e intuitive istruzioni aiutano anche i meno esperti, guidati passo dopo passo nell’esecuzione del lavoro. Giova precisare che, lavorando con intensità di corrente elevate, è opportuno dimensionare bene i cavi utilizzati e proteggere gli stessi da idonei fusibili, che intervengano prima del limite di tensione sopportabile dal cavo. Nel nostro caso abbiamo utilizzato del cavo da 16 mmq per collegare le due batterie dei servizi e il positivo comune, protetti da fusibili da 50 Ampere; del cavo da 2,5 mmq, come indicato nelle istruzioni, invece è stato utilizzato per il conduttore alla batteria motore (l’apparecchio eroga massimo 4 Ampere verso la batteria motore) e per la massa.
Poi abbiamo utilizzato dei capicorda a crimpare per i cavi da 16 mmq, utilizzando un’apposita crimpatrice, che potremo chiedere in prestito a un elettrauto. Una volta pronti iniziamo l’installazione visionando attentamente le istruzioni, che troveremo nella scatola contenente il kit di montaggio, dove troveremo il nostro Blackbox, l’apparecchio vero e proprio, il Display Touch, che ci fornirà le informazioni sulle nostre batterie, le due sonde di temperatura da porre sul lato lungo delle batterie e il cavo di collegamento tra il Blackbox e il Display Touch, nonché le viti di fissaggio degli strumenti sulle pareti del nostro camper. La fase preliminare richiede di visionare bene gli interni e trovare un posto vicino all’alloggiamento delle batterie dove collocare il Blackbox, minore è la distanza minore sarà la sezione dei cavi che dovremo utilizzare; scelta la posizione per il box passeremo a dare una giusta collocazione al Display Touch, che viene fornito con un cavo precablato, con connettori a basso profilo da 3 metri e può essere posto anche a distanza. Se abbiamo trovato le nostre location, allora siamo pronti per l’installazione. Svitiamo le due viti del coperchio del nostro box e, scoprendo l’elettronica del sistema, noteremo subito i 4 fori per il fissaggio a parete: con le viti più grandi presenti nel kit e con l’aiuto di un cacciavite assicureremo l’apparecchio, poi passeremo al display, fisseremo la base dello stesso nel posto prestabilito e praticheremo un foro in prossimità dell’apertura presente per permettere il passaggio del cavo di comunicazione; una volta connesso al display, potremo agganciarlo alla base. Passato il cavo del display sino al nostro box, lo connetteremo allo stesso nell’apposito alloggiamento, senza forzare poiché i connettori hanno un senso prestabilito per prevenire le inversioni. Adesso è il momento delle sonde di temperatura, da collegare direttamente a contatto con la parte lunga delle batterie; l’operazione può essere effettuata con della colla a caldo, del silicone o, come abbiamo fatto noi, con del nastro telato, per evitare di dover faticare all’atto della sostituzione di una batteria.
Infine i cavi: utilizzeremo i più grandi per i positivi delle due batterie dei servizi, e per il positivo comune in uscita dal box, poi il filo nero da 2,5 mmq per il negativo e il cavo da 2,5 mmq blu per il positivo della batteria motore; una volta sistemato il nostro box passeremo a chiuderlo poiché avremo terminato di operare nell’apparato.
Giunti a questo punto sarà il momento delle batterie, che per precauzione avremo scollegato in precedenza e, essendoci segnati i cavi con del normale nastro di carta per non sbagliare le connessioni, potremo procedere al collegamento, assicurando i due positivi delle batterie e il positivo comune con il positivo dell’impianto originale del camper, e il positivo delle eventuali utenze accessorie installate in aftermarket, isolando il tutto con del nastro isolante o meglio con della guaina termoretraibile; poi dovremo collegare il positivo alla batteria motore, o utilizzando un cavo già presente unendolo a quello collegato al box, oppure potremo passare un nuovo cavo, scorrendo sotto al pianale fino a giungere alla batteria. Operazione conclusiva della nostra installazione sarà quella di collegare il cavo del negativo proveniente dall’apparecchio, e la nostra operazione sarà completa.
Come per magia il nostro Display Touch si accenderà per fornirci le informazioni relative alle nostre batterie: subito notiamo come il display sia ottimamente interpretabile, chiaro e intuitivo; la funzione touch risponde bene anche con dita più grandi del normale e risulta facilmente utilizzabile.
Le nostre impressioni sull’iManager sono molto buone: ottima la realizzazione dei vari componenti e ben fornito il kit. Si tratta di un utile apparecchio per la gestione delle batterie del camper, anche per chi utilizza una sola batteria dei servizi che vuole sempre tenere sott’occhio e proteggere da scariche eccessive e dannose, ma al contempo assicurarsi la ricarica della batteria motore nei lunghi periodi di sosta.
Un particolare ringraziamento all’Officina Cecchin Dario di Castellucchio (MN) per il materiale e il supporto fornito con tanta gentile pazienza.
Michele Silla