La casa di Chopin, pianista della calma, le passeggiate nella splendida Varsavia, poi l’avventura nell’immenso Parco di Bialowieza con i rari bisonti europei. La Polonia è anche questo
La capitale polacca è una delle destinazioni di tendenza tra i globetrotter che hanno voglia di scoprire un posto diverso dalle solite e inflazionate mete europee. Varsavia, con una scena creativa da far invidia al resto del Vecchio continente, è fra l’altro una città imperdibile per gli appassionati di storia, design e architettura contemporanea. La capitale riassume un perfetto mix di antico e moderno, un luogo dove accanto alle strette stradine in pietra del centro storico (egregiamente ricostruito dopo i gravi bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale) si possono ammirare moderni edifici all’avanguardia. Varsavia è anche un buon punto di partenza per un’escursione presso una delle aree verdi più affascinanti d’Europa. Chi ha qualche giorno a disposizione e vuole fare una full immersion nella natura, infatti, deve sapere che a poco più di tre ore di camper dalla vivace capitale polacca, vicino al confine con l’Ucraina, si trova il Parco Nazionale Bialowieza. Oltre quindicimila ettari di terreno, dal 1992 patrimonio mondiale dell’umanità, dove vive in libertà il più grande branco di bisonti europei. Se siete alla ricerca di una destinazione off the radar, scaldate i motori del camper e dirigetevi verso l’Europa dell’est.
Il cuore di Varsavia
Fino a sessant’anni fa lo Stare Miasto, il centro storico, di Varsavia era ridotto ad un cumulo di macerie. La capitale polacca, infatti, fu una delle città in assoluto più colpite dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale, che rasero a zero quasi tutto il centro città. Per ricostruirla, le autorità polacche utilizzarono, come modello, le opere del pittore italiano Bellotto che nel Settecento realizzò una serie di vedute particolarmente dettagliate dello Stare Miasto. Oggi il centro è una bomboniera di casette color pastello, statue, stradine acciottolate, piazzette e lo si ammira piacevolmente anche a piedi (persino nella stagione più fredda). Il cuore della città è il Rynek, la grande piazza del mercato, che a partire dal mese di novembre e fino a marzo, ospita la pista di pattinaggio più celebre della Polonia, luogo di incontro di grandi e piccini durante le giornate più magiche dell’anno. Al centro della piazza si trova la statua di una Sirenetta, la sorella meno famosa del celebre monumento di Copenaghen. Secondo una leggenda locale, questa sirena viveva nella Vistola (il fiume che taglia in due la città) e passava il suo tempo a infastidire i pescatori. Fu catturata e poi liberata e da quel momento vigila sulla capitale polacca e i suoi abitanti. A pochi metri dal Rynek, vale la pena visitare il Castello Reale, con le sue collezioni d’arte che ospitano opere, tra gli altri, di Rembrandt. Dalla Piazza dove si erge il Castello ha origine la Strada Reale, un percorso di circa 4 chilometri che conduce a Wilanow, antica residenza estiva dei re polacchi, oggi sontuosa sede espositiva, circondata da meravigliosi giardini che in autunno si tingono dei toni caldi dell’arancione, rosso e giallo. Se il tempo lo permette, non c’è niente di meglio che passare qualche ora all’aria aperta e perdersi nel parco.
La Varsavia classica
Il personaggio più celebre di Varsavia è stato il compositore Fryderyk Chopin, che trascorse metà della sua vita nella bella capitale polacca. Gli amanti della musica classica, non possono dunque che approfittarne e andare sulle tracce dei luoghi legati al mito del musicista. Per farlo in maniera originale, occorre scaricare la divertente “Chopin app” dal sito dell’ente del turismo di Varsavia (warswtour.pl) e intraprendere il curioso itinerario interamente dedicato al compositore polacco. Tra una visita al Museo Chopin, una tappa alla Chiesa della Santa Croce e una foto alla statua del compositore nell’incantevole cornice del Parco Łazienki (dove ogni fine settimana si svolgono concerti, gratuiti, di pianisti più o meno famosi che rendono omaggio al maestro), si ha l’occasione e il piacere di scoprire qualcosa di nuovo sulla vita del grande artista. Da non perdere, inoltre, i concerti serali presso lo Chopin Point, ospitato in un edificio a due passi dal centro storico dove il compositore suonò all’età di 13 anni, in programma ogni anno fino al 31 dicembre. Non si può dire di essere stati veramente a Varsavia senza avere visitato ciò che oggi resta del ghetto ebraico, quel luogo della città dove un tempo viveva la comunità di ebrei più grande d’Europa e dove si è consumata una delle pagine più buie del ‘900.
Il simbolo della città
Un’altra tappa imperdibile a Varsavia è il Palazzo della Cultura e della Scienza, il simbolo per eccellenza della città. Questo maestoso edificio, alto ben 237 metri, fu regalato da Stalin al popolo polacco nel 1955, quando la città era ancora devastata dalle rovine della guerra. Anche se la maggioranza dei polacchi lo disprezza, tanti di loro si trovano a passare gran parte del loro tempo libero al suo interno: nelle sale, infatti, si trovano un cinema, teatri, locali, stanze per congressi e musei. D’obbligo raggiungere la terrazza panoramica al 30° piano da cui si ammira una bella vista a 360° sulla città, sul fiume e sugli edifici futuristici che caratterizzano lo skyline di Varsavia. Il Palazzo, inoltre, è sede di alcuni dei principali eventi del Paese, come il Festival internazionale del Cinema di Varsavia che dall’11 al 20 ottobre anima (ulteriormente) le notti della vivace capitale polacca.
La Varsavia contemporanea
Varsavia oggi fa concorrenza a città dal calibro di Berlino e Amsterdam, da anni calamite per viaggiatori in cerca di arte, divertimento e cultura. Intere aree un tempo dismesse sono diventate sede di gallerie e centri culturali frequentati da designer e artisti. È successo a Praga, il quartiere di Varsavia che porta lo stesso nome della capitale ceca, fino a qualche anno fa area malfamata per eccellenza della capitale polacca, oggi simbolo della sua rinascita. Praga è un hub artistico e nelle sue strade si sono trasferiti, incoraggiati dall’amministrazione locale, numerosi artisti per aprire gallerie e studi d’arte nelle ex fabbriche con l’obiettivo di recuperare l’architettura industriale tipica di questa zona al di là della Vistola. Due i centri espositivi da inserire in agenda: la Fabryka Trzciny Art Gallery, centro artistico con teatro, ristorante e open space per festival, creato dentro una vecchia fabbrica di marmellate, e la Nizio Gallery, sede di esposizioni temporanee e serate a ritmo di jazz. Gli amanti delle architetture industriali, non possono non includere nel proprio itinerario anche Kamionek, ex centro dell’industria tessile polacca, oggi sede della SOHO Factory, lo spazio artistico e culturale all’avanguardia più famoso della Polonia, e del Neon Museum, prestigioso centro d’arte contemporanea dove sono collezionati neon di negozi, ristoranti e locali. I nostalgici dei tempi passati, invece, possono rifugiarsi in uno degli storici bar mleczny (in inglese, milk bar), le antiche osterie dove durante i duri anni di comunismo venivano serviti piatti caldi a prezzi economici. Al giorno d’oggi i milk bar sono stati trasformati in locali di tendenza presi d’assalto da studenti universitari e turisti in cerca di locali e piatti originali (i prezzi comunque sono ancora molto economici, da ordinare i famosi pieroghi, i tradizionali ravioli polacchi).
Per arrivare
Solitamente per raggiungere la Polonia conviene attraversare il confine a Tarvisio e proseguire in Austria, passando nei pressi di Klagenfurt, Graz e Vienna. A Vienna proseguire sull’autostrada A23 poi S2 e, infine, A5, senza mai uscire dall’autostrada e seguendo le indicazioni per Brno. A questo punto rimangono 30/35 km di strada statale fino al confine con la Repubblica Ceca. In Repubblica Ceca, occorre proseguire per Brno, poi deviare per Olomouc (E462) e da lì in autostrada fino a Hranice, poi Frýdek-Místek e Český Těšín, ovvero il confine ceco-polacco. Un’altra strada consigliata è quella che attraversa la Slovacchia. In questo caso, si consiglia, a Vienna, di andare verso Bratislava e proseguire verso la Polonia passando nei dintorni di Bratislava e Zilina.
Nel cuore verde della Polonia: alla scoperta del Parco Nazionale Bialowieza
Chi già conosce bene la capitale polacca e ha voglia di scoprire nuovi posti lontani dai radar turistici, non deve fare altro che mettere in moto il proprio camper e dirigersi a est, fino all’estremità più orientale del Paese. Al confine con la Bielorussia, infatti, è nascosta una delle aree verdi più importanti (e al tempo stesso meno conosciute) d’Europa: il Parco Nazionale di Bialowieza. Si tratta di un’oasi naturale dove vivono in libertà le ultime specie di bisonte europeo (purtroppo a rischio di estinzione). Il Parco di Bialowieza fu fondato nel 1932 ed è il più antico della Polonia e dal 1992 è iscritto nelle liste Unesco dei patrimoni mondiali dell’umanità. Per visitare il parco occorre essere muniti di un permesso speciale (che va richiesto in anticipo alle autorità dello stesso) o essere accompagnati da guide (la visita a piedi, in bicicletta o in calesse, dura massimo tre ore): qui, infatti, vivono allo stato brado non solo bisonti ma anche lupi, cinghiali e linci. Queste regole ferree sono l’unico modo per salvaguardare questo tesori naturalistico.
Dove sostare
Varsavia: nel quartiere Zoliborz, a nord del centro storico, vicino alla Vistola, si trova un’area camper; GPS: N 52.26807 - E 21.00252
Parco Nazionale di Bialowieza: Camping U Michala, Ul. Krzyze 11, tel. +48856812703, email
, Coordinate GPS N. 52.69397 E 23.83078
Info su Varsavia
warsawtour.pl
Parco Nazionale di Bialowieza: Park Palacowy 5, 17-230 Bialowieza, tel. +48-835 12306, 12360
Per le foto di Varsavia si ringrazia: warsawtour.pl