Come negli ultimi anni, abbiamo passato il Natale a casa, ma il giorno di S. Stefano siamo partiti e stavolta abbiamo scelto di dirigerci verso la Toscana. Io e Silvano siamo a bordo del nostro Elnagh LoftA-450 mentre gli amici Graziella e Bruno guidano il loro Hobby Siesta 600.
Martedì 26 dicembre
Non c’è traffico e approfittiamo delle festività per avere l’autostrada libera. Seguendo la A1, attraverso la Variante di Valico, arriviamo in Toscana e a metà pomeriggio siamo a Volterra. Questo borgo collinare dalle imponenti mura ci lascia sempre senza fiato. È una piccola Firenze con il Palazzo dei Priori e 7 km di mura con svariati archi che permettono l’accesso alla città vecchia. Il parcheggio dei nostri camper in Viale dei Filosofi è segnalato in un’area sosta attrezzata ai piedi della cittadina (GPS: N 43° 24' 11.282'' E 10° 51' 53.579'', 10 euro per 24h e 1 euro per 12 h di elettricità). Stavolta Silvano è contento perché è appena stato montato un pannello fotovoltaico da 160 watt e quindi non ha più paura dello scarico delle batterie! La scalinata è a 50 m e dopo 200 gradini raggiungiamo il centro passando attraverso la Porta di Docciola. Costruita nel XIII sec, metteva in comunicazione la città con la vallata circostante, ricca di acqua e lussureggiante di vegetazione. Di fronte alla Porta di Docciola ecco la Fonte omonima, che fu costruita nel 1254. Segnalata da due imponenti archi con una grande vasca rettangolare all'interno, donava l'acqua che serviva da forza motrice ai mulini e per gli opifici dell'Arte della lana. C'è tanto da vedere, quindi facciamo un giro di orientamento tra i viottoli che salgono e scendono. Peccato che siano già chiusi il Duomo (Cattedrale di Santa Maria Assunta) e il Battistero (solo all’esterno) risalente al 1120. È scritto che l'interno della cattedrale è stato massicciamente modificato in epoca rinascimentale e che ospita molte opere d'arte di rinomati artisti italiani, per cui se potete programmatene la visita.
Mercoledì 27 dicembre
Volterra conserva tracce evidenti del suo passato etrusco - è stata infatti uno dei 12 centri più potenti dal IV al VI secolo a.C.- e di quello romano, che si può ammirare durante la visita della città, a partire da ciò che rimane delle antiche mura, di origini etrusche appunto, la cui costruzione si è prolungata però fino al medioevo. Vi sono sei porte di accesso alla città lungo le mura etrusche, con molte sezioni appartenenti al periodo dal XIII al XVI secolo. Porta all'Arco è la più antica e l'unica rimasta per lo più intatta e vanta dettagli appartenenti al V secolo, come le decorazioni a tre teste. Porta San Francesco vanta ancora tracce dei suoi affreschi originali, mentre da Porta San Felice si possono godere vedute meravigliose della campagna circostante. Dall'alto della sua posizione dominante, l'enorme Fortezza Medicea sembra controllare Volterra e la campagna circostante. L'imponente edificio risulta ben visibile persino da chilometri di distanza e caratterizza il profilo della collina sotto la quale si sviluppa la città.
La Fortezza fu costruita nel 1474 e aveva lo scopo non solo di proteggere la città, ma anche e soprattutto di tenerla sotto stretto controllo e prevenire, così, eventuali rivolte contro i nuovi signori. Oggi ospita una prigione di media sicurezza. L'acropoli etrusca si trova in cima al colle situato ad una delle estremità del parco vicino alla Fortezza Medicea, chiamato Parco Enrico Fiumi. Qui abbiamo acquistato la Volterra Card, valida per la visita a tutti i siti culturali del Comune di Volterra a 13 euro ciascuna come Senior.
È un'area che include edifici di varie epoche, da quella etrusca a quella romana e medievale. Vi sono i resti di una cisterna di raccolta dell'acqua piovana, di una piscina augustea e di due edifici a forma di tempio. Visitato il parco, si scende e per raggiungere il Palazzo dei Priori, il Municipio più grande della Toscana ad opera di Riccardo da Como. Il percorso di visita comprende la Sala del Consiglio e la Sala della Giunta, al primo piano, e le sale del sottotetto all'ultimo, da cui si può accedere alla Torre Campanaria che consente di godere di uno splendido panorama sulla città e sulle valli circostanti. Poco lontano,ecco l'area archeologica romana, con il teatro, oggi visibile appena fuori dalle mura medievali vicino alla Porta Fiorentina. Costruito nel I secolo d.C, il teatro sorge su un più antico sito etrusco ed è uno degli esempi meglio conservati e più belli di tutta Italia. Dietro il teatro, ci sono i resti delle terme romane del IV secolo e del foro.
È curioso che durante il medioevo il sito fu usato come discarica, per cui fu completamente coperto per essere scoperto solo nel 1951 a seguito di scavi archeologici. Arrivando in inverno, quando l'area è chiusa, si può entrare dalla porta all'interno delle mura, si gira a destra e si vede gratuitamente dall’alto l'intera area dalla terrazza sopra Via Lungo Le Mura del Mandorlo. Da sopra, è più facile vedere i resti della costruzione della scena e ammirare le dimensioni delle gradinate, che avevano capienza di oltre tremila spettatori.
Nel pomeriggio piove e quindi decidiamo di visitare il Museo etrusco Guarnacci, che custodisce centinaia di urne funebri del periodo ellenistico ed arcaico rinvenute in zona, molte delle quali sono state ricavate dall'alabastro e dal tufo. Il nucleo principale del museo è costituito da circa 600 urnette funerarie etrusche, destinate a raccogliere le ceneri dei defunti. La produzione si diffuse a Volterra fra il IV e il I secolo a. C. usando vari materiali: terracotta, pietra, alabastro. Le urne più significative sono in alabastro, materiale facile da modellare e che si prestava anche ad essere dipinto. Fra i reperti più famosi vi è l’Ombra della Sera, un bronzetto etrusco dalla caratteristica forma allungata, la Stele di Avile Tite, l’Urna degli Sposi. Si tratta di uno dei musei pubblici più antichi di tutta Europa, inaugurato nel 1761 dal nobile Mario Guarnacci con la donazione della sua grande collezione archeologica frutto di anni ed anni di ricerche ed acquisti, per "il pubblico della città di Volterra". La donazione, che comprende anche una biblioteca con oltre 50.000 volumi, non solo ha permesso che Volterra avesse un ricco patrimonio culturale da offrire ai suoi abitanti e visitatori, ma ha anche garantito che la collezione rimanesse in "casa" anzichè essere venduta e spedita chissà dove. Prima della sua chiusura, abbiamo fatto in tempo anche a vedere la Pinacoteca ed il Museo Civico di Volterra che raccoglie sculture e dipinti provenienti dal territorio volterrano che presentano un panorama articolato dell'arte toscana dal Duecento al Seicento.
Giovedì 28 dicembre
Il tempo tiene, anzi c’è un barlume di sole. Ripartiamo verso San Gimignano e ci fermiamo per strada a fotografare le colline. Avevamo visto un manifesto che segnalava una grande festa in Piazza a San Gimignano la notte del 31 dicembre e volevamo capire se c’erano parcheggi vicini al centro non segnalati sul web. Alla fine ci fermiamo a 1200 metri dal centro nell’area sosta Santa Chiara (GPS: N 43° 27' 22.104'' E 11° 2' 2.047'') ma ci fermiamo poco perchè troppo costosa (3 euro l’ora e 1 euro per il transfer verso il centro). La cittadina sorge su una collina ed è circondata da mura del XIII secolo. Il fulcro del suo centro storico è piazza della cisterna, una piazza triangolare fiancheggiata da case medievali. Ma c’è troppa gente. Ci spostiamo e a 15 km, nuovamente sotto la pioggia, raggiungiamo Colle Val d’Elsa, parcheggiando con vista sulla città. Qui non c’è nessuno: è un borgo ignorato dal turismo. Un vero peccato perché è suggestivo, pieno di storia, terra di arte e mestieri (oggi Colle è famosa per la produzione di oggetti in cristallo) e con una peculiarità architettonica, la presenza delle case-torri. Dopo altri 22 km eccoci a Castellina in Chianti, borgo che ha una comoda area sosta attrezzata per camper sulla Statale 222 Chiantigiana a 200 m dal centro a 12 euro al giorno con servizi di carico-scarico ed allaccio 220 w. Anche qui non c’è nessuno e ci godiamo il pittoresco borgo antico. Castellina mantiene tutt'oggi la forma quadrilaterale tipica delle antiche fortificazioni medievali. Sotto le antiche mura, corre un impressionante tunnel sotterraneo, oggi conosciuto come la Via delle Volte, che ospita negozi, botteghe artigiane e ristoranti.
Venerdì 29 dicembre
A 100 metri dal parcheggio ecco il Tumulo etrusco di Montecalvario, che domina da nord il paese di Castellina e copre quattro tombe a camera disposte secondo i punti cardinali. La grandezza del monumento e i resti dei corredi, sebbene saccheggiati in antico, indicano la ricchezza dei proprietari, probabili signori del luogo tra la fine del VII e il VI secolo a.C. Castellina in Chianti è sicuramente una meta turistica toscana da non perdere. Bella la chiesa di S. Salvatore e la Fortezza del XV secol, oltre alla già citata Via delle Volte. Bruno, il nostro amico musicologo, è partito da casa con un’idea: visitare l’azienda agricola del poeta della canzone francese Leo Ferré, che qui visse dal 1971 al 1993 e che qui morì. Poiché la strada è uno sterrato, decidiamo di andare con un solo camper all’Azienda agricola, che si trova nel borgo di San Donatino e ne condivide il nome, ma la strada continua a scendere con una forte pendenza, finchè decidiamo che non è possibile continuare. Ormai è ora di pranzo, quindi ci fermiamo lungo la strada mangiando in camper con vista sulle colline. Nel pomeriggio raggiungiamo il Tirreno all’altezza della Marina di Cecina e troviamo un parcheggio in riva al mare.
Sabato 30 dicembre
Dalla spiaggia vediamo la pineta,che è la riserva naturale Tombolo di Cecina: è un'area naturale protetta della regione Toscana istituita nel 1977 e che occupa una superficie di 465 HA nella provincia di Livorno. Dopo la visita, ci rimettiamo in marcia verso Pisa, ma prima, sulla strada di Rosignano Solvay, vogliamo dare un’occhiata alle spiagge bianche. Sono conosciute come i Caraibi livornesi per la sabbia bianchissima e il mare limpido che però non sono un effetto naturale, ma derivano dal carbonato di calcio rilasciato negli anni dalla vicina azienda chimica Solvay. A Pisa abbiamo raggiunto l’area sosta camper di Via di Pratale, gestita dall’Associazione camperisti pisani con carico/scarico a 12 euro al giorno e 3 euro per luce (GPS: N 43° 43' 20.817'' E 10° 24' 55.47''). Siamo a 1,8 km dal centro, ma adiacente all'ingresso dell'area camper è presente una pensilina del bus di linea 22 che in pochi minuti porta in centro e alla Piazza dei Miracoli. Nel pomeriggio abbiamo però prima raggiunto la Piazza dei Cavalieri, con lo splendido edificio della Scuola Normale. In origine, essa rappresentava il centro del potere civile, ma dalla seconda metà del Cinquecento divenne il quartiere generale dell’ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, voluto dal Granduca Cosimo I de’ Medici. Oggi è un polo d’attrazione culturale e di studio per la presenza della sede centrale della Scuola Normale di Pisa. Tutt’attorno la chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, il Palazzo della Carovana e il Palazzo dell’Orologio, quindi le vide del centro storico. Pisa è "tagliata" da est ad ovest, praticamente a metà, dal fiume Arno; da nord a sud, invece ,è divisa quasi perfettamente nel centro dalla via storica dello shopping pisano. Girando tra le vie centrali abbiamo scoperto uno dei tesori più nascosti di Pisa: il gigantesco murales di Keith Haring, il coloratissimo "Tuttomondo".
Domenica 31 dicembre
Con il bus raggiungiamo la Piazza dei Miracoli dopo aver passeggiato lungo l’Arno e aver visitato la suggestiva Chiesa Ortodossa. Tutti i turisti sono nella Piazza dei Miracoli (patrimonio Unesco), per vedere la mitica Torre, il Battistero, la Cattedrale ed il Camposanto. Decidiamo di visitare la Cattedrale (bisogna ritirare biglietto gratuito), il Battistero ed il Camposanto che costano 7 euro a persona. Non avevo mai visto nemmeno il Camposanto, ossia il cimitero storico monumentale di Pisa, che chiude il lato nord di piazza del Duomo. Non è solo un cimitero, ma un museo a cielo aperto del XIII sec: è il Pantheon pisano, costruito nel 1277 per accogliere le tombe dei cittadini illustri che fino a quel momento erano disseminate intorno al Duomo. Oltre a tombe che sono capolavori di scultura, contiene anche un ciclo di affreschi del Trecento e Quattrocento straordinari. Il Battistero di San Giovanni, edificio a pianta circolare, è stato costruito nel XII sec ma terminato due secoli dopo ed è situato di fronte alla Cattedrale.
Si tratta del più grande battistero del mondo e al suo interno si possono ammirare la Fonte Battesimale, un pavimento a mosaico, il pulpito di Nicola Pisano con 12 colonne, pari al numero degli apostoli. Alle 13, dopo le funzioni, si entra nella Cattedrale. Fondata nel 1064 grazie al bottino che i Pisani riportarono dal saccheggio di Palermo e dalle imprese antisaracene, la Cattedrale di Santa Maria testimonia il prestigio raggiunto dalla Repubblica marinara di Pisa al suo apogeo. Lo dimostra il fatto che la chiesa fu eretta fuori dalla cinta muraria, a simboleggiare un potere che non temeva minacce. Il Duomo è la Cattedrale ed è realizzato con una fusione di stili, dal romanico al bizantino, il lombardo-emiliano e addirittura l'islamico, proprio perchè viaggiando i pisani conobbero diverse culture e si fecero da esse ispirare. Purtroppo, alla fine del XVI secolo un grave incendio rovinò gran parte dell'edificio e rese necessari lavori di restauro e rifacimenti: vennero rifatti il tetto e le tre porte bronzee della facciata. Vista la Piazza, proseguiamo sino al Lungarno Gambaorti per visitare il Palazzo Blu, palazzo d’arte e di cultura per visitare la mostra “Escher. Oltre il possibile” dello straordinario Maurits Cornelis Escher (1898-1972). Siamo rimasti in camper per la cena di fine anno, sempre speciale e succulenta quando c’è Graziella. L’indomani ci svegliamo e purtroppo c’è brutto tempo, quindi decidiamo di sfruttare il poco traffico e rientriamo a casa. n