IN PUGLIA CON “SALENTOROUTE”

Siamo Francesca e Paolo e nel nostro “Salentoroute”, primo blog salentino per famiglie e bambini, raccontiamo come il nostro Salento sembri fatto apposta per essere “sgranato” angolo dopo angolo. Noi abbiamo deciso di farlo a bordo del nostro camper, che i nostri piccoli esploratori Giosuè, Niccolò e Leonardo hanno ribattezzato Mack (come il tir che porta in giro Saetta McQueen in lungo e in largo per gli USA in Cars).

Mini itinerari, da scegliere la mattina, senza troppi preparativi, dopo il primo caffè, a seconda del meteo, dell’umore, del tempo a disposizione, disegnati apposta per colorare giornate indimenticabili, che vale la pena vivere e che rimarranno per sempre tra i nostri ricordi più belli. Come quella volta che, dopo una giornata trascorsa lungo la dorsale adriatica tra calette e scorci, abbiamo deciso di goderci il tramonto da un luogo la cui bellezza è senza pari: il Faro di Punta Palacìa a pochissimi chilometri a sud di Otranto, il punto più a oriente d’Italia. Scegliere di venirci nel tardo pomeriggio è la mossa giusta, per evitare le ore più calde ed anche per godere dei colori e dell’atmosfera, che in questa parte della giornata risultano magici. Il faro non si vede direttamente dalla strada, perché è più in basso, praticamente a livello del mare: lasciato il camper sullo spiazzo adiacente la stazione radar della Marina Militare, eccolo che spicca tra le rocce, dominando l’azzurro del mare, mentre assiste all’incontro dei due fratelli, l’Adriatico e lo Ionio. Infatti, diversamente da quanto spesso si pensa, dal punto di vista geografico il confine tra i due mari è proprio identificato dalla linea che parte da punta Palacìa e arriva in Albania.

Siamo proprio fortunati: l’aria nitida di questa giornata ci mostra la meraviglia delle montagne albanesi che spuntano all’orizzonte: è difficile riuscire a spiegare il fascino di questo posto… La passeggiata lungo il sentiero che porta al faro dura solo qualche minuto: niente di pericoloso, ma è meglio avere un paio di scarpe comode, mentre il più piccolo dei nostri tre si accomoda nel marsupio a spalla. Il biglietto d’ingresso al faro costa 5 euro, ma pagano solo gli adulti, e permette di visitare, salendo lungo le scale, un paio di sale che ospitano esposizioni fotografiche e mostre legate al mondo del mare. La salita non è faticosa, gli spazi si fanno un po’ angusti nell’ultimo tratto, quel tanto che basta per scherzare con i bambini. Una volta in cima, mentre la simpatica guida ci racconta la storia del faro, rimaniamo senza fiato davanti all’incontro di cielo, mare e terra.

Torniamo giù…un piccolo bar con i tavolini sulla terrazza ci dà la possibilità di restare per qualche minuto ancora in un’atmosfera incantata; poi siamo pronti per riprendere il sentiero che risale lungo la scogliera. Risalendo per raggiungere Mack, ci scambiamo un sorriso che unisce complicità e soddisfazione… scegliere di venire qui a quest’ora è stato il modo migliore per concludere la nostra meravigliosa giornata.