Parlando di borghi caratteristici si pensa subito alla Toscana, all'Umbria e al Lazio. Ma ci sono altre realtà che hanno molto da offrire dal punto di vista storico monumentale e la Lombardia ne è un perfetto esempio
Sono ben ventuno i paesi lombardi che fanno parte del circuito dei Borghi più belli d'Italia e tra questi ne abbiamo scelti una decina. I criteri di selezione e di trattazione sono sempre gli stessi: borghi meno conosciuti al grande pubblico e sequenza di visita ottimale, in modo da razionalizzare il consumo di carburante.
Zavattarello, un paesino di mille abitanti
Situato nella campagna dell'Oltrepò Pavese e precisamente nell'alta Val Tidone. Il nome di Zavattarello deriva dall'attività di ciabattino che per secoli impiegò i suoi abitanti. In latino volgare “savattarellum” indica la località in cui si confezionano le ciabatte, per cui è facilmente comprensibile l'origine del suo toponimo.
Il monumento più importante fra lo skyline del paese è il Castello Dal Verme che domina dall'alto, con la sua possente mole, il cui spessore murario medio è di circa quattro metri. Come si può desumere, si tratta di un edificio titanico che, con il ricetto fortificato, le scuderie, gli spalti, la cappella e le sue oltre 40 stanze, costituisce un imponente complesso architettonico, oggetto di studio da parte degli architetti militari. La fortezza è stata completamente restaurata ed è oggi visitabile in tutta la sua interezza.
Prima di dedicarsi alla visita del Castello conviene soffermarsi ad ammirare il centro medievale del paese che, partendo dalla piazza Dal Verme, si snoda lungo un suggestivo percorso, dove sembra che il tempo si sia fermato all'epoca dei signori di Zavattarello.
Sebbene la facciata risalga al XVIII Secolo, la chiesa di San Paolo venne già citata nel 929, tuttavia fu rimaneggiata a più riprese sino alla riconsacrazione avvenuta nel 1520 per opera di Pietro de Reconda, vescovo di Piacenza. Tra le sue opere più pregiate vi è una grande pala d'altare del primo Seicento in legno dorato, finemente scolpita, e un dipinto a olio del XV Secolo, raffigurante una Madonna con Bambino e il diavolo.
Altra architettura religiosa importante è l'oratorio di San Rocco del XIV secolo che, originariamente era parte di un monastero cistercense, ora scomparso. Il pezzo che immediatamente colpisce il visitatore è l'altare maggiore, in legno dorato con una superba pala d'altare tardo barocca. Tuttavia, non bisogna dimenticare la statua della Madonna del Rosario con il Bambino del XVI secolo e le 15 tele della Via Crucis della scuola del Tintoretto.
Fortunago, uno dei Borghi più belli d'Italia
Il borgo di Fortunago (panoramica nella foto di apertura, credit F. Lotorto) è situato nel verde dell'Oltrepò Pavese. La sua bellezza sta tutta nelle atmosfere del passato che qui si possono riscontrare nelle facciate delle case in pietra a vista, nei serramenti in legno in tinta naturale, nelle stradine pavimentate con blocchetti in porfido, nella sapiente illuminazione e nell'arredo urbano che ha saputo unire senza soluzione di continuità il passato con il presente.
Tutto questo però non avrebbe potuto avvenire senza il prezioso contributo degli abitanti che mantengono intatta l'aura di Fortunago e contribuiscono a renderlo ancora più attraente, disponendo ad arte i fiori sui balconi e alle finestre; il modo migliore per dare il benvenuto al visitatore è quello di immergerlo immediatamente nell'atmosfera d'antan del borgo.
Due sono gli edifici religiosi di una certa importanza: la chiesa di San Giorgio, posta nel punto più alto del centro storico e di cui si ha già notizia nel 1341, sebbene ciò che si può ammirare oggi è il risultato della ricostruzione avvenuta nel 1609. L'interno ospita numerosi altari, tra cui quello di S. Carlo, interamente in legno, realizzato nella seconda metà del XVII Secolo che ingloba una tela del 1626.
Il secondo edificio è l'oratorio di Sant'Antonio Abate, costruito attorno alla metà del XVII Secolo, ma passato attraverso tre rifacimenti che ne hanno alterato l'impianto originale.
Morimondo e il monumento architettonico più famoso
Piccolo comune situato una cinquantina di chilometri da Milano è Morimondo, qui da vedere è senza dubbio l’abbazia la cui costruzione iniziò nel 1134, con l’arrivo di un gruppo di monaci cistercensi provenienti da Morimond in Francia.
Tra gli edifici più interessanti del complesso spicca la chiesa, costruita a partire dal 1182 in uno stile che si discosta da tutte le altre chiese cistercensi costruite in precedenza, la sua architettura si evolve infatti verso il gotico, come si può notare dall'uso della volta a crociera ogivale. Costruito in mattoni a vista, che gli conferiscono un senso di ordine e che accentuano la sua maestosità, l'edificio non ha subito alterazioni rinascimentali e barocche, per cui ha mantenuto lo stile del XII Secolo. Al suo interno ospita un coro ligneo, realizzato nel 1522 da Francesco Giramo.
Il chiostro è un'altra zona abbaziale che, nonostante alcuni inserimenti successivi, come i tre porticati e l'elevazione dei lati nord e ovest, presenta ancora la classica tipologia delle strutture monastiche, con la particolare distribuzione degli ambienti: sala capitolare che mantiene integralmente le sue caratteristiche originarie e il refettorio con cucina annessa, la cui veste è però seicentesca.
Il monastero è stato costruito su più piani, quello del chiostro è il terzo e poggia sui due livelli inferiori costituiti da ampie sale a volta, sostenute da una foresta di colonne. Sopra la sala capitolare esiste ancora oggi il dormitorio che, in origine, era costituito da un'unica sala.
Cassinetta di Lugagnano, a circa 35 chilometri da Milano
Lugagnano è annoverato tra i borghi più belli d'Italia. Il suo patrimonio artistico è costituito prevalentemente dalle "Ville di delizia" legate ai nomi delle grandi famiglie milanesi. Sono ben dodici i complessi architettonici che costituiscono il vanto di Lugagnano.
Alcuni sono posti nel centro abitato, mentre altri sono situati lungo il Naviglio. Tra i primi citiamo villa Birago-Clari-Monzini, palazzo Mantegazza-Macinaghi, villa Trivulzio, villa Frotta-Eusebio, villa Grosso Pambieri. Tra i secondi emergono invece villa Beolco-Negri, villa Visconti, palazzo Krentzlin, casa Spirito, villa Castiglioni-Nai-Bossi, villa Bodio-Pallavicini-Bottiglia e villa Gambotto-Negri.
È inutile dire che le dimore sono veramente tante e, se le si vogliono visitare tutte, bisogna programmare qualche giorno di sosta. Tuttavia, anche solamente vederle dall'esterno, immergendosi nella bella campagna circostante o concedendosi una gita in barca sul Naviglio, può costituire il nobile scopo di un bel fine settimana.
Due sono gli edifici religiosi che il borgo offre al visitatore: la chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate, eretta nel 1435, ma totalmente restaurata nel 1731 e l'oratorio di San Giuseppe, della prima metà del XVIII secolo.
Lungo la sponda destra del Naviglio è posto il mulino della Pazza Biraga, così chiamata perché si racconta che vi venne rinchiusa una fanciulla della quale si era invaghito un Visconti. In seguito alla reclusione, la fanciulla divenne pazza. Il mulino, che mantiene ancora la sua struttura e conserva intatti la macina di pietra e gli ingranaggi in legno, non è costruito direttamente sul Naviglio, ma su di una roggia scavata appositamente, che prende acqua dal canale.
Nel 1749 venne costruita, presso il ponte sul Naviglio Grande, una statua dedicata a San Carlo Borromeo. Il monumento venne eretto per dar corpo alla tradizione secondo la quale, nei primi di novembre del 1584 il santo sarebbe transitato, fortemente ammalato, su di una chiatta, diretto a Milano, ove morirà il 3 novembre dello stesso anno.
Nel Medioevo di Cornello dei Tasso
Cornello dei Tasso (BG) è un borgo di origine medievale, considerato tra i meglio conservati e più caratteristici della Lombardia. Come i precedenti fa parte del circuito dei Borghi più belli d'Italia e, da gennaio 2015, del Polo Culturale "Mercatorum e Priula / vie di migranti, artisti, dei Tasso e di Arlecchino", una convenzione firmata dai comuni di Camerata Cornello, Dossena e San Giovanni per valorizzare i beni artistici, architettonici, storici e ambientali del territorio, con lo scopo di promuoverne gli eventi culturali.
Come si può quindi facilmente immaginare, Cornello è ricco di vestigia antiche che si possono riassumere nel palazzo moderno della famiglia Tasso, le rovine dell'antico palazzo Tasso, la via porticata, la chiesa dei santi Cornelio e Cipriano.
Il primo, di origine quattrocentesca, è certamente più modesto di quelli che abbiamo visitato nella tappa precedente, ma bisogna tenere in considerazione che Cornello è un comune montano e quindi la costruzione, posta su di uno sperone roccioso a guardia della vallata, è adeguata al contesto del borgo ed è comunque un edificio di interesse storico, appartenuto a una famiglia a cui si deve la creazione del Servizio Postale Europeo.
L'antico palazzo invece, di epoca feudale, è un edificio oramai in rovina e di cui rimangono solamente le fondamenta, parti delle mura di sostegno e un arco. Doveva essere tuttavia piuttosto imponente, come ci illustra una raffigurazione del Seicento, senza coperture, ma ancora disposto su diversi piani.
L'elemento che più colpisce di Cornello è pero la strada porticata che attraversa totalmente il centro urbano. Il portico è costituito da arcate in pietra con soffitto in travi di legno e camminamento in acciottolato. Le abitazioni si trovano sul lato a valle, mentre sul lato a monte si trovano le scuderie e le botteghe che formavano, nel periodo di maggior sviluppo, il cuore commerciale del paese.
La chiesa dei santi Cornelio e Cipriano è un edificio romanico del XII Secolo a cui fecero seguito alcuni rimaneggiamenti nel XV e XVI. Il suo pezzo più importante è un altare laterale, nella prima campata a destra, con volta a raggiera sorretta da due archi a tutto sesto impostati su due colonne con capitelli a foglie.
Abbiamo precedentemente accennato al servizio di posta, di cui la famiglia Tasso si occupò già a partire del XIV secolo. Per rendere omaggio alla famiglia e all'attività da essa intrapresa, Cornello ha istituito, nel 1991, il Museo dei Tasso e della Storia Postale in cui viene evidenziata la complessa organizzazione del servizio postale e del trasporto passeggeri.
La storia dei Tasso è veramente interessante e articolata, per cui sarebbe importante poterla raccontare. Purtroppo il tempo è tiranno e quindi ci limitiamo a dire che il letterato Torquato Tasso, l'autore della Gerusalemme Liberata, faceva parte della famiglia e che il ramo tedesco si chiama “Thurn und Taxis” e ha ricoperto l'incarico di Mastro Generale delle Poste tedesche sino al 1804. Poiché per il trasporto della posta si utilizzavano delle vetture che a volte caricavano anche dei passeggeri, il nome degli odierni taxi deriva appunto dal cognome della famiglia. Info web qui.
La Lovere del lago Sebino
Ci trasferiamo ora sul lago d'Iseo, dove visiteremo Lovere, bellissimo paesino situato sulla sponda occidentale del Sebino. Il centro storico è ricco di architetture di pregio, religiose, civili e militari, per cui non si può fare altro che immergersi, cominciando la visita dalla Piazza 13 martiri, annoverata tra le più belle piazze dei laghi lombardi.
La costruzione più antica di Lovere è il Castelliere Gallico che testimonia la presenza di un nucleo abitativo celtico tra il V e il III Secolo a. C. Anche se i reperti ancora visibili non sono molti, si tratta infatti di pochi resti di mura, il sito è situato in una posizione panoramica dominante il lago, che ripaga della fatica della salita.
Altro edificio antichissimo è l'oratorio di San Martino che risalirebbe addirittura al IX Secolo. Un recente restauro ha permesso di recuperare una parte del suo patrimonio artistico, tra cui gli affreschi dell'abside.
Anche la chiesa di San Giorgio ha origini antiche, se ne parla già in un documento del 1263, tuttavia, è passata attraverso così tanti rimaneggiamenti che della costruzione originaria è rimasto ben poco.
Altre architetture religiose di pregio sono la basilica di Santa Maria in Valvendra della prima metà del XV Secolo, il monastero di Santa Chiara risalente alla prima parte del XVI Secolo, il santuario di San Giovanni del Quattrocento e il santuario delle sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, edificato negli anni Trenta del secolo scorso.
Tra le architetture civili vanno menzionate la torre civica, l'accademia Tadini, che ospita uno dei musei più antichi della Lombardia, essendo stato creato nel 1829, palazzo Bazzini del 1616 e piazza Vittorio Emanuele II, considerata il cuore pulsante del borgo. Tra gli edifici che vi si affacciano, meritano particolare menzione il palazzo podestarile, la torre civica e la torre Alghisi.
Lovere, oltre a far parte dei Borghi più belli d'Italia è anche vocata al turismo, grazie alla sua posizione sul lago, per cui, dopo aver speso energie nella visita del centro storico, non c'è niente di meglio che rilassarsi sul Lungolago e godere dello spettacolo offerto da un'umanità eterogenea e festosa.
Soncino sforzesca
Arrivando a Soncino (CR), lo sguardo viene immediatamente attirato dal quadro d'insieme creato dalle mura e dal Castello sforzesco, una tra le rocche meglio conservate del nord Italia.
Eretto nel 1473 su progetto degli architetti sforzeschi Stefano da Lonate, Danesio dé Maineri, Serafino Gavazzi da Lodi e Jacopo de Lera, fu la residenza della famiglia Stampa che decise di aggiungervi il rivellino per fortificarlo e renderlo maggiormente inespugnabile. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il rivellino è rivolto verso l'interno del borgo in quanto i nemici più acerrimi della famiglia erano proprio i loro sudditi.
Il castello è interamente visitabile, così com'è visitabile la cerchia delle mura. A tale scopo, la pro loco organizza delle visite guidate per gruppi alla rocca sforzesca e alla Soncino medievale, sì perché il Comune fa parte del circuito dei Borghi più belli d'Italia e possiede un centro storico di tutto rispetto, ricco di case e palazzi, pertanto è senza dubbio un arricchimento culturale individuale visitarlo accompagnati dagli esperti che, con cognizione di causa, ci raccontano la storia del paese.
Tanto per dare alcuni numeri, diciamo soltanto che nel centro storico vi sono sette palazzi antichi di pregio, la caratteristica via Sant'Antonio in cui si possono ammirare edifici del XV Secolo e il Museo della Stampa Centro Studi Stampatori Ebrei Soncino. L'inaugurazione avvenne nel 1988 in concomitanza con le celebrazioni, organizzate per ricordare i 500 Anni della Stampa della Prima Bibbia Ebraica completa, avvenuta proprio a Soncino. Cosa aspettiamo a partire? Info qui.
I portici di Castelponzone e i suoi cordai
Da Soncino a Castelponzone ci sono una sessantina di chilometri e percorrerli non è certamente tempo sprecato perché il paese, che fa parte del circuito dei Borghi più belli d'Italia, è un antico luogo fortificato, oggi senza più mura, che ha tutto il fascino che solamente il Medioevo è in grado di trasmetterci.
La struttura urbana, concepita per isolati regolari verso ovest e più discontinui verso est, è percorsa dai cosiddetti strettini che corrono sul retro delle case le cui facciate danno sulla via principale, debitamente porticata.
I portici costituiscono uno degli elementi caratterizzanti di Castelponzone, ospitavano infatti botteghe artigiane e il mercato settimanale, tant'è vero che la via porticata era considerata il cuore pulsante del paese.
Con l'andare dei secoli i portici e le facciate sono state modificate e quindi presentano una eterogenea variazione architettonica, tuttavia ciò non ha diminuito il loro fascino, ma anzi costituisce un elemento di visita irresistibile, tanto più che oggi, la Via porticata si può considerare il salotto buono del paese.
Una delle più importanti attività artigianali di Castelponzone è sempre stata la produzione della corda, attività che ancora oggi viene esercitata, anche se i materiali e le tecniche di produzione si sono evolute.
Per ricordare l'industriosità dei cordai, il borgo ha dedicato loro un museo, dove vengono illustrati, a partire dagli albori, i materiali e le tecniche di preparazione della materia prima e della fabbricazione delle corde. È un museo sicuramente interessante, specialmente per noi che viviamo nel secolo della tecnologia avanzata e diamo sempre tutto per scontato.
Magnifico Rinascimento di Sabbioneta
Sabbioneta (MN), la cosiddetta città ideale, non appartiene solamente ai Borghi più belli d'Italia, ma è anche Patrimonio dell'Umanità Unesco. Fu voluta da Vespasiano Gonzaga per concretizzare il pensiero filosofico cinquecentesco che stabiliva che arte, architettura e impianto urbanistico dovevano convivere in modo armonioso, dando vita alla Città Ideale.
Siccome Sabbioneta è una gioia per tutti i sensi e quindi va vista nel modo giusto, senza trascurare nulla di ciò che ci si para davanti agli occhi, è opportuno che la sua visita avvenga secondo i consigli degli esperti. A tale proposito sono disponibili alcuni itinerari che portano il visitatore a esplorare ogni angolo della città.
Non c'è bisogno di percorrerli tutti, perché molti si sovrappongono, tuttavia bisogna cercare di percorrerne la maggior parte, in quanto, anche se sovrapposti, vengono illustrati con ottiche e prospettive diverse. Questo significa avere una visione a trecentosessanta gradi del pensiero cinquecentesco e dei motivi che hanno spinto il Gonzaga a fondare Sabbioneta.
Gli itinerari proposti sono otto e portano i seguenti titoli: Sabbioneta e il Barocco; Le meraviglie prospettiche a Sabbioneta; Sabbioneta città ideale di Vespasiano tra arte e fede; Sabbioneta cristianesimo ed ebraismo; Polo museale Vespasiano Gonzaga; Sabbioneta ebraica; Vespasiano Gonzaga; le lettere e le armi; e infine: Sabbioneta la città Unesco e i suoi monumenti.
Naturalmente, coloro che vogliono visitare la città per conto proprio ne hanno piena facoltà e al proposito consigliamo di visitare la galleria degli antichi, la chiesa dell'Incoronata, la chiesa di Santa Maria Assunta, il teatro all'antica, la chiesa di San Rocco, il palazzo giardino, il palazzo ducale, porta Vittoria, la sinagoga, il quartiere ebraico e la porta imperiale.
Come si può constatare, sono molti i monumenti architettonici di Sabbioneta, pertanto è consigliabile di non fare la classica toccata e fuga, ma di rimanervi il tempo necessario per assimilare lo spirito che permea la città ed eventualmente mettere le basi per una nuova visita.
Tutto in una piazza, il borgo di Pomponesco
Può la bellezza di una località essere tutta condensata in un'unica piazza? Certamente sì e Pomponesco, uno dei borghi più belli d'Italia, è la prova tangibile di ciò che a prima vista potrebbe sembrare un paradosso.
Questo non è solamente il pensiero di chi scrive, ma anche di illustri registi italiani come Cesare Zavattini, Mario Soldati e Bernardo Bertolucci, che della piazza gonzaghesca hanno saputo cogliere la suggestione. Piazza XXIII aprile fu voluta da Giulio Cesare Gonzaga, cugino di quel Vespasiano che costruì Sabbioneta, ed è proprio sulla scia di costui, che Pomponesco fu oggetto di un importante riordino urbano nel 1579.
Il castello, già residenza del principe, venne però distrutto dai francesi ma dal punto di vista estetico non fu un gran danno, anzi la piazza acquistò in bellezza poiché non vi furono più ostacoli a celare la prospettiva dei portici, dai quali la piazza è tutt’oggi interamente circondata. Gli edifici che vi si affacciano risalgono al periodo compreso tra il 1590 ed il 1630 e molti conservano ancora soffitti in legno.
Sebbene tutti gli edifici siano degni di nota, ve ne sono alcuni che spiccano più degli altri, almeno dal punto di vista turistico, fra questi: la chiesa arcipretale di Santa Felicita, la chiesa dei Santissimi Sette Fratelli Martiri, il Teatro Comunale e il Palazzo Comunale.
APPUNTI DI VIAGGIO
Dove sostare
Zavattarello
Area Comunale, Strada Circonvallazione, Varzi,
GPS: Lat: 44.82191 – Long: 9.19729
Fortunago
Parking Via Roma, Fortunago, GPS: Lat: 44.92099 – Long: 9.18405
Morimondo
Parcheggio Comunale, Corso Giuseppe di Vittorio, Vigevano, GPS: Lat: 45.31197 - Long: 8.86635
Cascinetta di Lugagnano
Parcheggio Piazza Vittorio Veneto, SS526, Abbiategrasso, GPS: Lat: 45.40048 – Long: 8.91304
Cornello dei Tasso
Area Camper Val Brembana, Località Cà de Rizzi, San Pellegrino Terme, GPS: Lat: 45.85409 – Long: 9.66449, Mail: aurelio.leporini@gmail.com
Lovere
Area camper Bersaglio, Via Nazionale 16, Costa Volpino, GPS: Lat: 45.82376 - Long: 10.08598
Soncino
Parcheggio Piazzetta delle Querce, Via Francesco Galantino, Soncino, GPS: Lat: 45.39710 - Long: 9.86784
Castelponzone
Parcheggio Centro Sportivo Comunale, Strada Vicinale Baslenga di Mezzo 7-12, Casalmaggiore,
GPS: Lat: 44.99467 – Long:10.41274
Sabbioneta
Area Comunale Piccola Atene, Via Piccola Atene,
Sabbioneta, GPS: Lat: 44.99482 – Long: 10.48863
Pomponesco
Area Comunale, Via Ugo Foscolo, Guastalla,
GPS: Lat: 44.92365 – Long: 10.65143
Si ringraziano Lia Bellingeri della Pro Loco di Pomponesco, Raffaella della Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo, l'Ufficio Turistico Comunale di Soncino, Alice Galizzi del Museo dei Tasso e della Storia Postale, Elena Finazzi di Visit Bergamo, Laura della Pro Loco di Sabbioneta.