A Grassina, località in comune di Bagno a Ripoli, situata all’inizio della SR 222 che da Firenze conduce a Siena attraverso le colline del Chianti, ogni anno ha luogo la “Rievocazione Storica del Venerdì Santo”. Le origini di tale manifestazione sembrano risalire alla seconda metà del 1600.
Da secoli si tramandavano i racconti dei crociati e dei pellegrini che narravano quanto accadeva in Terra Santa sotto le feste di Pasqua: gruppi di fedeli percorrevano di notte, al lume delle torce, il “cammino della Passione” Sulla scia di questi racconti nel XVII secolo anche a Grassina, come altrove, nascevano simili spettacoli sacri, forse anche come segno di ringraziamento e devozione per la scampata peste manzoniana del 1638. Probabilmente all’inizio si trattava di una semplice processione al lume delle fiaccole per le colline intorno alla vallata ove poi sorgerà il paese di Grassina.
Una prima svolta si ebbe nel corso del 1800 quando il paese acquistò una certa rinomanza dovuta alla fiorente attività dei lavandai che curavano la biancheria dei fiorentini, specialmente durante il periodo di Firenze capitale (risalgono fra l’altro a quell’epoca le prime descrizioni delle colline di Grassina imbiancate dai panni stesi ad asciugare).
Condizioni economiche migliori permisero ai paesani di dedicarsi con più impegno alla “Processione di Gesù Morto” (ancora non si chiamava Rievocazione), tanto che cominciarono a comparire nella compagine strettamente religiosa anche alcuni personaggi storici in costume romano per arricchire l’evento. Dobbiamo però arrivare al 1935 per avere un altro più radicale cambiamento: la “Processione di Gesù Morto” divenne “Rievocazione Storica” per motivi politici perché la Chiesa non volle più che il sacro fosse mischiato con il profano in seguito ad un esplicito sfarzo scenografico dell’anno precedente sotto il regime fascista.
Da semplice corteo che era, nel 1939 furono introdotte cinque scene parlate che precedevano la Via Crucis verso il Calvario. Negli anni '50, dopo la pausa forzata dovuta alla guerra, la Rievocazione riprese con grande fervore. In tali anni si delineò l'assetto che lo spettacolo ha tutt'oggi: mentre il corteo sfila per le vie del paese, sul Calvario si svolgono le scene parlate che nel frattempo da cinque sono divenute otto, più altre che riprendono le vicende salienti della vita di Gesù, a partire dall'Annunciazione. Si resero necessarie per tali scelte registiche, le doppie interpretazioni e attualmente il corteo conta circa cinquecento figuranti, mentre le scene sul Calvario coinvolgono circa ottanta personaggi. Il corteo della Via Crucis, arrivato nel luogo del Calvario, dà vita alle suggestive scene finali della Crocifissione.
Da secoli si tramandavano i racconti dei crociati e dei pellegrini che narravano quanto accadeva in Terra Santa sotto le feste di Pasqua: gruppi di fedeli percorrevano di notte, al lume delle torce, il “cammino della Passione” Sulla scia di questi racconti nel XVII secolo anche a Grassina, come altrove, nascevano simili spettacoli sacri, forse anche come segno di ringraziamento e devozione per la scampata peste manzoniana del 1638. Probabilmente all’inizio si trattava di una semplice processione al lume delle fiaccole per le colline intorno alla vallata ove poi sorgerà il paese di Grassina.
Una prima svolta si ebbe nel corso del 1800 quando il paese acquistò una certa rinomanza dovuta alla fiorente attività dei lavandai che curavano la biancheria dei fiorentini, specialmente durante il periodo di Firenze capitale (risalgono fra l’altro a quell’epoca le prime descrizioni delle colline di Grassina imbiancate dai panni stesi ad asciugare).
Condizioni economiche migliori permisero ai paesani di dedicarsi con più impegno alla “Processione di Gesù Morto” (ancora non si chiamava Rievocazione), tanto che cominciarono a comparire nella compagine strettamente religiosa anche alcuni personaggi storici in costume romano per arricchire l’evento. Dobbiamo però arrivare al 1935 per avere un altro più radicale cambiamento: la “Processione di Gesù Morto” divenne “Rievocazione Storica” per motivi politici perché la Chiesa non volle più che il sacro fosse mischiato con il profano in seguito ad un esplicito sfarzo scenografico dell’anno precedente sotto il regime fascista.
Da semplice corteo che era, nel 1939 furono introdotte cinque scene parlate che precedevano la Via Crucis verso il Calvario. Negli anni '50, dopo la pausa forzata dovuta alla guerra, la Rievocazione riprese con grande fervore. In tali anni si delineò l'assetto che lo spettacolo ha tutt'oggi: mentre il corteo sfila per le vie del paese, sul Calvario si svolgono le scene parlate che nel frattempo da cinque sono divenute otto, più altre che riprendono le vicende salienti della vita di Gesù, a partire dall'Annunciazione. Si resero necessarie per tali scelte registiche, le doppie interpretazioni e attualmente il corteo conta circa cinquecento figuranti, mentre le scene sul Calvario coinvolgono circa ottanta personaggi. Il corteo della Via Crucis, arrivato nel luogo del Calvario, dà vita alle suggestive scene finali della Crocifissione.
Chi viaggia in camper potrà assistere alla rappresentazione usufruendo del parcheggio presso il campo sportivo della Casa del Popolo, nel centro del paese (N43,723901°-E11,295903°), ove sarà possibile anche pernottare, agibile però dopo le ore 14 di venerdì 18 aprile per la presenza del mercato settimanale.
Altra possibilità di sosta nei parcheggi di Ponte a Niccheri (N43,731979°-E11,299663°) da dove tramite un itinerario ciclo-pedonale di 5/600 metri si raggiunge il centro di Grassina.