Carnevale 2023 in Friuli Venezia Giulia: da Sappada a Muggia tra maschere di legno, folclore locale, isole linguistiche e dolci originali.
Sono moltissimi gli appuntamenti del Carnevale friulano per coloro che decideranno di viverli percorrendo le strade che collegano le innumerevoli località che faranno loro da location!
Ne elenchiamo qui di seguito i principali rimandando per ciascuno all'approfondimento offerto dei collegamenti ufficiali che ci sono giunti dall'Ente che ne cure la promozione.
"Sappada, Sauris, Resia, Trieste e Muggia, ma anche in Carnia, nelle Valli del Natisone, in Carso e a Monfalcone: il Carnevale in Friuli Venezia Giulia affonda le radici nella storia, nelle strade dei suoi borghi e delle sue città, dal mare alla montagna, dove si respira uno spirito gioioso e dissacrante. Festeggiamenti dal sapore antico in un’atmosfera di allegria e genuinità, maschere di legno intagliate e dipinte, sfilate di carri allegorici, appuntamenti musicali e danzanti, per non parlare dei coriandoli, la cui invenzione è rivendicata proprio dalla città di Trieste. Ma è a tavola che si può continuare a scoprire la vera essenza del Carnevale, con i piatti e i dolci più originali del Friuli Venezia Giulia."
Carnevale di Sappada (5-21 febbraio)
Una delle tradizioni più caratteristiche di Sappada/Plodn, isola linguistica di matrice tedesca, è il Carnevale (Vosenòcht), momento fondamentale in cui si intrecciano ritualità e folclore. Protagoniste assolute sono le maschere in legno intagliate da artigiani locali e tramandate di generazione in generazione. I festeggiamenti del Carnevale sappadino si svolgono come un tempo nelle tre domeniche che precedono la Quaresima, dedicate ai tre diversi ceti della società: la “Domenica dei poveri”...
Carnevale di Sappada - Plodar Vosenòcht 2023 (turismofvg.it)
Carnevale di Sauris (18 febbraio)
Sauris/Zahre, borgo incastonato nelle Alpi Carniche, ha una tradizione legata al Carnevale tra le più radicate dell’arco alpino: protagonisti della festa sono il Rölar (con il volto ricoperto dalla fuliggine) e il "Kheirar" (con mascherone in legno). Il Rölar è una figura magica e demoniaca, il cui nome deriva dai Rolelan, i campanelli che porta intorno alla vita, usati per avvertire gli abitanti dell'inizio della mascherata, il Kheirar invece...
www.turismofvg.it/eventi/il-carnevale-saurano-der-zahrar-voschankh
Le opere artistiche carnevalesche di Ravinis
A Ravinis, piccola frazione del comune di Paularo in Carnia, nella Val d'Incarojo, l’entusiasmo e il grande amore per il territorio hanno spinto la comunità a una vivace attività creativa, sviluppando in particolare inedite realizzazioni artistiche in ambito carnevalesco. Queste opere carnevalesche, particolarmente apprezzate per lo stile e l'arte originale, mettono insieme abilità scultoree, raffinatezza sartoriale, ingegnosità strutturale, ricercati materiali e un proprio stile con l’intento di creare un’atmosfera originale e affascinante...
Ravinis – ECOMUSEO I MISTIRS (ecomuseomistirs.it)
Carnevale di Resia (17-22 febbraio)
Un tempo isolata tra i monti Musi a sud e l'imponente massiccio del Canin a est e a nord, Resia ha una tradizione legata al Carnevale (Püst) molto importante, il cui elemento fondamentale è rappresentato dalla danza eseguita con i tipici strumenti musicali resiani, la cïtira (violino) e la bünkula (violoncello). Le maschere tradizionali sono di due tipi: te lipe bile maškire, le belle maschere bianche, con cappello alto adorno di fiori di carta colorata e piccoli sonagli e i babaci/kukaci, le maschere brutte...
Carnevale delle Valli del Natisone (11-12 febbraio)
l Pust v Benečiji è un carnevale antico e ricco di tradizioni, proprio come il paesaggio delle Valli del Natisone in cui si festeggia. Pust, parola che nel dialetto sloveno locale significa “scherzo”, assume anche direttamente il significato di “Carnevale” inteso come festività nella sua interezza. Inoltre, la parola Pust identifica la maschera principale del carnevale valligiano, protagonista di tutti i cortei. Si tratta di maschere ricoperte dalla testa ai piedi da svolazzanti frange multicolori...
Carnevale bisiaco di Monfalcone (16-21 febbraio)
Anche a Monfalcone, in provincia di Gorizia, il Carnevale è un appuntamento molto sentito che prevede ogni anno un riccop rogramma di sfilate, giochi, appuntamenti in piazza e maschere, dietro le quali si scorgono rappresentazioni della vita cittadina, dei valori del territorio, rimandi alla sua storia, identità e tradizioni: dalla “cantada in piazza” alla tradizionale maestosa sfilata di carri e gruppi con oltre 3000 figuranti. Si possono poi gustare piatti tipici del posto nei diversi chioschi e ristoranti della città...
Il Carnevale Monfalconese – Pro Loco di Monfalcone
Carnevale carsico: sfilata il 18 febbraio a Opicina
Maschere e carri sfilano anche a Opicina, sull’altopiano carsico a pochi chilometri dal centro di Trieste. Il sabato pomeriggio i gruppi danno vita al corso mascherato per contendersi il premio del Carnevale Carsico/Kraški Pust e festeggiare poi la vittoria con balli, musica e spettacoli. Le frittole con l’anima (Fancli z duso) sono le protagoniste a tavola. La ricetta è originaria di Contovello, una frazione di Trieste: un tempo i “kontovelci”, gente di Contovello, erano eccellenti pescatori e le donne avevano il compito di vendere il pescato. Così nacquero le “frittole con anima”, delle frittelle ripiene di acciughe sotto sale.
Trieste (18- 21 febbraio) e il Carnevale di Muggia (16 -22 febbraio)
Dalle Alpi e Prealpi si scende fino ad arrivare a Trieste, dove fu inventato uno dei simboli indiscussi del Carnevale: i coriandoli. Ettore Fenderl, infatti, fu una celebrità nel campo della fisica nucleare, ma non furono solo i suoi studi a essere innovativi: nel 1876 il quattordicenne Ettore durante la parata di Carnevale che passava sotto casa sua in piazza della Borsa a Trieste, non avendo a disposizione confetti o petali di rose da lanciare sul corteo, tagliuzzò pezzettini di carta colorata e li lanciò sulle maschere che passavano. Fu subito imitato da tantissimi presenti e l'invenzione si propagò velocissima a Vienna, Venezia e in tutto il mondo. Così furono inventati i coriandoli. Arrivando a Muggia, scopriamo le origini antichissime del Carnevale muggesano. La prima citazione ufficiale si ha negli statuti comunali del 1420 in cui si fa riferimento al rimborso di un ducato a quelle compagnie, che si sarebbero poi impegnate a spenderne almeno il triplo per ingaggiare dei musicanti. El Carneval de Muja era caratterizzato da alcune usanze, tra cui la caccia al toro, d’origine veneta, e il ballo della verdura, che si svolgeva il martedì grasso in quella che oggi è Piazza Marconi. Le donne e gli uomini danzano con il capo ornato da verdi ghirlande, reggendo in mano un arco d'oro di fronde e di arance. La sfilata avrà luogo il 19 febbraio. Tra i dolci troviamo le frittole triestine, per antonomasia il dolce tipico del Carnevale. Sono delle "polpettine " con uvetta e pinoli, fritte e in alcuni casi farcite con crema o cioccolato. Anche i crostoli hanno un'alta posizione sui gradini dell'eccellenza culinaria a Trieste: l’impasto dolce che viene fritto ricorda molto le più conosciute chiacchiere. Non mancano poi i krapfen, dolce di origine austriaca, ma che a Trieste sono più piccoli di dimensione.