Cantine aperte a Ostra Vetere per festeggiare i Giorni della merla
Anelli di cipolla, polenta funghi e salsiccia, chitarrine del Borgo, bocconcini al lacrima, quella di Morro d’Alba, gnocchetti al cinghiale e tagliatelle al ragù: menù pesante ma non troppo per superare i "giorni della merla" che la leggenda racconta essere i più freddi dell'anno.
Cosi ad Ostra Vetere per non dimenticare mai le tradizioni il 30,31 gennaio e il 1 febbraio si fa festa con le cantine aperte per ricordare una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, che si rifugiarono in cerca di calore dentro un comignolo dal quale emersero dopo tre giorni tutti neri a causa della fuliggine. Per chi è alla ricerca del calore che solo la convivialità e le atmosfere di una volta riescono a regalare, vale la pena raggiungere Ostra Vetere, in provincia di Ancona dove è in programma la 17esima edizione di "Montenovo in Festa", ovvero il festival delle cantine all'interno di uno splendido borgo medievale che ha mantenuto intatto tutto il suo fascino. E così, attraversando le caratteristiche vie del centro illuminate da fiaccole e seguendo le indicazioni di antiche insegne, si potrà riscoprire il piacere di "magnà e bè n'te le cantine come 'na volta" assaporando i piatti tipici della tradizione marchigiana su tavole imbandite secondo le antiche usanze.
Sono ben 14 le cantine aperte, dai nomi divertenti e stravaganti, pronte a servire carne alla brace, zuppa di legumi, vincisgrassi bianchi e rossi, tagliatelle ai ceci, stoccafisso alla montenovese, dolci tradizionali e molto altro ancora, il tutto accompagnato dai migliori vini della zona. Nei tre giorni della manifestazione, inoltre, Ostra Vetere offrirà ai visitatori moltissimi momenti di animazione a partire proprio dalle cantine, in ognuna delle quali saranno organizzati spettacoli musicali; venerdì, sabato e domenica si esibiranno lungo le vie del centro diversi gruppi folkloristici, mentre sabato si balla a ritmo di pizzica. Anche quest'anno non mancheranno le mostre di arte e antiquariato, il mercatino di prodotti tipici nel Loggiato e l'animazione per i più piccoli.
Arroccata su piccoli altopiani nel cuore delle colline marchigiane, Ostra Vetere deve la sua attuale denominazione a un regio decreto del 1882; in precedenza, infatti, si chiamava Montenovo e una leggenda narrava che fosse stata fondata dai profughi dell'antica città romana di Ostra, scampati alla distruzione della città da parte dei Goti nel 409 d.C. Dalla chiesa di Santa Lucia a Palazzo Marulli, dal Chiostro di San Francesco con la sua torre campanaria fino al Palazzo Comunale, il paese conserva ancora intatte molte tracce del suo passato; spettacolare è la cerchia muraria che la cinge, sulla quale si aprono tre antiche porte di ingresso, con i suoi caratteristici "androni", dei porticati addossati alle mura del versante che si affaccia sulla valle del Misa. Per chi vorrà fermarsi qualche giorno in più da queste parti, le dolci colline dove sorge Ostra Vetere e il mare di Senigallia restano sempre un ottimo diversivo per famiglie e non solo.
Anelli di cipolla, polenta funghi e salsiccia, chitarrine del Borgo, bocconcini al lacrima, quella di Morro d’Alba, gnocchetti al cinghiale e tagliatelle al ragù: menù pesante ma non troppo per superare i "giorni della merla" che la leggenda racconta essere i più freddi dell'anno.
Cosi ad Ostra Vetere per non dimenticare mai le tradizioni il 30,31 gennaio e il 1 febbraio si fa festa con le cantine aperte per ricordare una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, che si rifugiarono in cerca di calore dentro un comignolo dal quale emersero dopo tre giorni tutti neri a causa della fuliggine. Per chi è alla ricerca del calore che solo la convivialità e le atmosfere di una volta riescono a regalare, vale la pena raggiungere Ostra Vetere, in provincia di Ancona dove è in programma la 17esima edizione di "Montenovo in Festa", ovvero il festival delle cantine all'interno di uno splendido borgo medievale che ha mantenuto intatto tutto il suo fascino. E così, attraversando le caratteristiche vie del centro illuminate da fiaccole e seguendo le indicazioni di antiche insegne, si potrà riscoprire il piacere di "magnà e bè n'te le cantine come 'na volta" assaporando i piatti tipici della tradizione marchigiana su tavole imbandite secondo le antiche usanze.
Sono ben 14 le cantine aperte, dai nomi divertenti e stravaganti, pronte a servire carne alla brace, zuppa di legumi, vincisgrassi bianchi e rossi, tagliatelle ai ceci, stoccafisso alla montenovese, dolci tradizionali e molto altro ancora, il tutto accompagnato dai migliori vini della zona. Nei tre giorni della manifestazione, inoltre, Ostra Vetere offrirà ai visitatori moltissimi momenti di animazione a partire proprio dalle cantine, in ognuna delle quali saranno organizzati spettacoli musicali; venerdì, sabato e domenica si esibiranno lungo le vie del centro diversi gruppi folkloristici, mentre sabato si balla a ritmo di pizzica. Anche quest'anno non mancheranno le mostre di arte e antiquariato, il mercatino di prodotti tipici nel Loggiato e l'animazione per i più piccoli.
Arroccata su piccoli altopiani nel cuore delle colline marchigiane, Ostra Vetere deve la sua attuale denominazione a un regio decreto del 1882; in precedenza, infatti, si chiamava Montenovo e una leggenda narrava che fosse stata fondata dai profughi dell'antica città romana di Ostra, scampati alla distruzione della città da parte dei Goti nel 409 d.C. Dalla chiesa di Santa Lucia a Palazzo Marulli, dal Chiostro di San Francesco con la sua torre campanaria fino al Palazzo Comunale, il paese conserva ancora intatte molte tracce del suo passato; spettacolare è la cerchia muraria che la cinge, sulla quale si aprono tre antiche porte di ingresso, con i suoi caratteristici "androni", dei porticati addossati alle mura del versante che si affaccia sulla valle del Misa. Per chi vorrà fermarsi qualche giorno in più da queste parti, le dolci colline dove sorge Ostra Vetere e il mare di Senigallia restano sempre un ottimo diversivo per famiglie e non solo.