Russia: San Pietroburgo, Mosca e l'anello d'oro

7850 km, tre settimane,  quattro giorni a San Pietroburgo, l’Anello d’Oro ( Novgorod, Rostov, Yaroslavl, Kostroma, Suzdal, Sergiev Posad). Quattro giorni a Mosca. Tra andata e ritorno Chestokowa e le capitali baltiche.


Impressioni di viaggio


Notti bianche a San Pietroburgo


dal 31 maggio al 22 giugno 2019


 


tutti in strada, buon viaggio a tutti!” sento Loris “la scopa” dire in radio… così siamo partiti. Sette camper includendo il capogruppo che porta il numero 1: Luca. Poi Antonio_2 e Dora da Bracciano Antonio_3 e Gabri (noi) da Pavia, Davide e Lorenza, Giancarlo e Paola da Voghera, Altieri con Sabrina da Udine e poi Loris e Mimma da Cesena. Questi gli equipaggi, questi i nostri compagni di viaggio con i quali affronteremo l'avventura verso la Russia. Ci guida Luca Bianchini, One of US (ve la ricordate canzone del ‘94?) su un van Adria. Luca ha la pelle un po’ scura tanto che lo prendo in giro dandogli del “ceceno” ma ha una voce calda, l'accento milanese e tanto entusiasmo. Luca fa un lavoro che gli piace, con cui si diverte: è la negazione della frase di Marx “l'uomo si sente fuori di se nel lavoro e se stesso solo fuori dal lavoro”. Luca è il suo lavoro e “Io viaggio in camper” il suo sogno realizzato.


 


Dopo 35 anni di camper ci ritroviamo quasi bambini mentre insieme al nostro Challenger battiamo i piedini per terra con l'ansia di ingranare la prima, lasciare il freno a mano e partire. Fino a poche settimane fa temevamo di non riuscire a fare il gruppo ma Luca ha fatto la magia e ora ci siamo. L'età media del gruppo è paragonabile, i caratteri sono forse diversi e così partiamo osservandoci con cautela ma le relazioni si “scioglieranno” presto diventando amicizia: grazie al fatto di essere in pochi? non so. Il merito va al nostro accompagnatore. Penso gli spetti.


La prima sera (31 maggio) al ritrovo dei Laghi di Fusine (Tarvisio) ascoltiamo le istruzioni di Luca davanti a una splendida Gubana friulana portata da Sabrina. Regola principale: rispetto dei tempi. Il viaggio non sarà una passeggiata ma senza questa regola non si può viaggiare insieme. Così spesso si partirà presto e spesso si triteranno anche 700 km al giorno. Sempre senza correre (80-100 km/h) e sempre bene in contatto. Loris con il suo numero 7 è una “scopa” professionale che controlla il gruppo dal fondo e ripete tutte le istruzioni del Capo.


Attraversiamo di volata una dopo l'altra l’Austria, la Repubblica Ceca e la Polonia. Abbiamo tutto il parabrezza pieno di vignette che Luca ci aiuta a comprare.


Strada, strada, strada. Le chiacchiere in radio ci accompagnano tanto che mai conosceremo la noia. Abbiamo sempre la vista del “posteriore” dell’Adriatik di Antonio davanti a noi. Antonio ha un motore con 160 cavalli ma non li ha mai fatti galoppare.


La sera tranne a San Pietroburgo, Mosca e qualche altro caso ci si ferma per il pernottamento dove si può ma va bene così: è nello spirito dei camperisti vecchia scuola. Anche il CB sa di vecchia scuola e ci fa tornare giovani. In Polonia dormiamo nel parcheggio di un bar chiuso per turno che dopo cena aprirà solo per noi che cerchiamo una “birretta” in compagnia.


Lungo la strada in Polonia ci fermiamo al santuario della Madonna Nera di Czestochowa che è splendida. Rigore e fede polacchi. l’indomani visiteremo la “collina delle croci” a Siaulai in Lituania, altro importante luogo di culto ed esempio di fede che il regime sovietico non è riuscito ad estirpare.


Il 4 giugno un po’ tardetto per cena arriviamo finalmente a Narva (al confine Estonia – Russia). Il giorno prima ci siamo fermati a Riga bella e ricca, e cenato in un ristorante finto-medioevale. La notte a Riga è in un campeggio lungo il fiume da cui andiamo in centro in taxi (per la cena medioevale). Il ritorno noi Loris e Mimma decideremo di farlo a piedi… “tanto sono due passi”… accidenti al mio senso dell’orientamento e al navigatore! Comunque abbiamo visto Riga specchiarsi nel lago. Bellissimo spettacolo. Dopo Riga ultima tappa in Europa Tallin dove ci fermeremo nel pomeriggio per un giretto di un paio di ore.


Posso dire che la frontiera russa è un casino? Perlomeno questo è il sentimento che code e burocrazia ci ispirano. Penso che senza una guida come Luca ci si possa far prendere dallo sconforto. Con l’appuntamento fissato fin dall’Italia alle 7:30 siamo passati a mezzogiorno!. Stanchi ma eccitati dalle novità.


E ora siamo in Russia: ancora strada, strada e strada dritta e senza una buca, a dolci saliscendi in mezzo a boschi di betulle e conifere. Nel pomeriggio corriamo lungo il Mar Baltico. Tempo splendido.


Il 5 giugno sesto giorno di viaggio, arriviamo a San Pietroburgo nel tardo pomeriggio tutti come cagnolini a seguire Luca che senza alcuna esitazione ci porta al posteggio (ma lui gioca in casa perché ha vissuto qui quattro anni). Il posteggio (a due passi dalla metro e da un modernissimo centro commerciale) non si può chiamare campeggio ma ha l’erba, la corrente e una cannetta per l'acqua. Un solo lavandino per i folli che volessero lavare i piatti e niente servizi. Si trova vicino a un kartodromo che fa un po’ di rumore fino alle 23.


La mattina dopo (6 giugno) inizia la visita di tre giorni della città e dei suoi dintorni con minibus Mercedes e la guida Svetlana che parla benissimo italiano. Ciao Svetlana se leggessi mai queste note! San Pietroburgo è incredibile, scintillante, pulitissima, ricca e piena di storia. Visitiamo l’Ermitage azzurro e oro e tanti altri luoghi. Inutile e impossibile scendere nei dettagli. Nel tardo pomeriggio ritorniamo in campeggio per uscire di nuovo dopo cena per andare a vedere l'apertura dei ponti sulla Neva. Alle 23:30 è buio pesto ma alle 2:30 comincia già ad albeggiare. Siamo di ritorno alle 3 con il cuore pieno di emozioni. Impossibile descrivere il centinaio di imbarcazioni di ogni dimensione che corrono tutta velocità verso i ponti che si aprono. Su molte navi c’è musica e si balla. Credo che pochi siano sobri.


Il giorno dopo (7 giugno) si parte più tardi (alle 9:30 che esagerazione!) per la visita in bus della città: Nevskiy Prospect, la Cattedrale del sangue versato, la Fortezza ecc.


8 giugno terzo giorno a San Pietroburgo: ancora con Svetlana andiamo a Pushkin per la reggia di Caterina e a Peterhof che si affaccia sul Golfo di Finlandia per il palazzo estivo di Pietro il grande Anche qui dominano l’azzurro, l’oro e le fontane. Il tempo è ancora splendido. Tanta arte ma anche tante storie sul popolo russo che ha patito il bolscevismo ma si è ripreso con gli interessi. Torniamo in città con un modernissimo aliscafo (sempre tutto organizzato dall'Italia).


9 giugno: si parte per l'anello d'oro Novgorod, Rostov, Yaroslavl (dove nacque Valentina Tereskova), Kostroma (la città del lino), Suzdal, Sergiev Posad. Meravigliosi monasteri, splendide guide che parlano un perfetto italiano: Irina, Olga, Valentina e a Sergiev Posad un gentilissimo seminarista per cui traduce Luca. Luoghi davvero d’oro. Oggi riguardo le foto delle cupole dorate contro il cielo blu intenso e non credo ai ricordi. Ceniamo sempre insieme: ognuno porta qualcosa che si condivide.


Tutti apprezzano il mio Screwdriver (vodka e aranciata). Ah, a Novgorod la signora Irina che gestisce il parcheggio ci ha preparato un enorme aperipranzo di benvenuto sotto un gazebo. Al ritorno dall’escursione in città arriva un gruppetto di danzatrici-cantanti in costume per un piccolo spettacolo con vendita finale di Cd, scialli e souvenir.


Sedicesimo giorno (15 giugno): tutti in fila con Luca in testa partiamo e composti entriamo in Mosca. Caldo ma coperto. Il traffico è drammatico ma avere davanti Luca ci tranquillizza. Dopo un po’ di peregrinare arriviamo al posteggio in un complesso sportivo abbastanza in centro in una zona residenziale. Sempre solo corrente acqua e scarico del wc (in un tombino). Ah, qui nel centro sportivo ci sono le docce che qualcuno di noi si rischia a fare ma perché arrivi l’acqua calda il rubinetto va aperto mezz'ora prima.


A Mosca stiamo tre giorni come a San Pietroburgo. La guida è Elena e anche a te, ciao Elena! Bravissima guida-soprano che ci parla non solo di arte ma anche di storie di tutti i giorni. Ci accompagnerà anche ad acquistare i souvenir. Elena per quanto giovane (38) prova un po’ di nostalgia del passato mentre ci racconta quando sua madre allevava lei e sua sorella piccole con 120 rubli al mese (ora un litro di latte costa 115 rubli n.d.r.).


Quale è più bella? San Pietroburgo Mosca? Chissà, forse Mosca me l'aspettavo grigia e sovietica invece l'abbiamo trovata splendida, colorata, illuminata, pulita, piena di giovani…


Con Elena e il solito minibus Mercedes (più appassito di quello di San Pietroburgo) vedremo la Piazza Rossa (chiamata così perché è bella e non rossa), il Cremlino (significa “fortezza”) quindi ogni città ne ha uno e varie chiese e basiliche ortodosse rifiorite dopo la caduta del regime.


17° giorno – 16 giugno. Ancora tutto il giorno con Elena che risponde ad ogni nostra triturante domanda (chi vince la gara, Ninni o Antonio_2?).


Insieme visitiamo il Parco delle Conquiste dell'Economia Popolare (VDNH). Splendido esempio di architettura Sovietica perfettamente ristrutturato dalla nuova classe politica. Si trova davanti all'Hotel Cosmos. Peccato per il museo dell'Aeronautica che di lunedì è chiuso. Tornando “a casa” facciamo un lungo giro nella metropolitana voluta da Stalin in puro Liberty. Elena ha scelto le 5-6 fermate più belle.


La sera “Mosca by Night” sempre con la grande Elena. Entusiasmante sedersi tutti insieme sul selciato della Piazza Rossa per un grande selfie.


18° giorno - 17 giugno a zonzo per Mosca con Luca. Pranzo ai magazzini GUM in una tavola calda ricostruita in stile sovietico da una qualche catena americana: addirittura sui tavoli c'è una targhetta con scritto (in inglese anche) “compagno per favore aiutaci, sparecchia tu il tuo tavolo”. Prima di rientrare una meravigliosa birra fresca in un bar della Piazza Rossa (sembra di essere in Piazza Duomo a Milano). Dopo cena andiamo a letto non tardi perché domani si parte presto.


19° giorno - 18 giugno. E’ il mio compleanno ahimè! Si parte alle 6:30 e tutti in fila dirigiamo il timone alla volta di Vilnius ma sappiamo che prima ci aspetta lo scoglio della dogana lettone: infatti arriviamo in frontiera alle 16 e passiamo dopo 5 ore. C'è andata bene. Abbiamo dovuto nascondere tutti i formaggi e salumi, suddividere tra i compagni le bottiglie di vino e vodka, dichiarare i litri di gasolio nel serbatoio eccetera eccetera. Comunque tutto ok. Dormiamo nel posteggio dei camion della dogana e festeggiamo il mio compleanno con torta al cioccolato e profusione di alcolici.


19 giugno. Vilnius è anche lei ricca e bella come tutte le altre capitali baltiche in più è piena di giovani. Ceniamo tutti insieme in un bel ristorante (trovato quasi per caso) dove riusciamo a mangiare i Ceppelinai (Zeppelin).


Il 20 Giugno si parte per la galoppata di ritorno a casa (sigh!). Siamo solo in sei perché Antonio ha lasciato il gruppo ieri per raggiungere la figlia a Varsavia. Ciao grande compagno di viaggio! Il passo sulla via del ritorno è più veloce e a tratti sfioriamo i 110-115 km/h. Luca è molto attento alla stanchezza di ogni compagno e se qualcuno è stanco ci si ferma qualche minuto. Nessun problema. Ah, ho dimenticato di dire che durante il viaggio si fa una pausa (caffè o merenda o sgranchimento di gambe) ogni 2-2.5 ore. Pausa cronometrata a partire da quando Loris la “scopa” comunica al Capo “tutti posteggiati”.


Ora purtroppo il nostro viaggio è già finito lasciando il suo grande sapore dolce in bocca: il sapore dei ricord


note generali


7.850 Km percorsi da Pavia, un parco foto (da ripulire) di quasi 1400 file e undici nuovi amici.


 


Gasolio: in Russia costa €0,6 al litro negli altri paesi 1,1 – 1,3 €/l


Pranzi e cibo in genere: si spende poco. In media meno di €30 la coppia nei self-service (ottimi). Un ristorante per cena costa di più, sui 50€ a coppia.


Cosa mangiare? vi piace l'aringa? No Limits! bevete vodka? No Limits! ma attenti alla guida.


In Russia nei supermercati si trova di tutto e si mangia benissimo. Provate la loro cucina, non cercate mai la cucina italiana. C'è piaciuto il borsch, l’aringa e il salmone e tante altre cose. In Lituania cercate gli Zeppelin, una specie di gnocconi ripieni.


Telefono: per questo viaggio solo in Russia non vale il nostro roaming ma nei supermercati si può comprare una SIM dati con giga illimitati per un mese a 550 rubli circa €7 (noi abbiamo acquistato MTS che prende praticamente dappertutto).


Autostrade: Italia carissima, in Austria bisogna acquistare la “vignetta”. Per 1 settimana e sotto i 35 q.li costa 9,20€. Anche in Repubblica Ceca serve la vignetta: meglio comprare quella che vale un mese a 25€. Per il resto sono tutte gratis, con il fondo perfetto, i cartelli chiari.


Traffico: c'è solo in città, l’extraurbano è zero o quasi. Fondi stradali splendidi e limiti di velocità molto restrittivi. Ogni 10 Km in Russia potete trovate delle pattuglie simulacro in cartone con l’Autovelox (questo vero). Rettilinei a saliscendi anche di 20 km.


Ingressi: in genere costano non tanto ma non preoccupatevi, Luca ha organizzato e prepagato tutto o quasi.


Piccole spese: abbiamo costituito una piccola cassa mettendo in comune 30€ a camper ma non finivano mai.


Acquisti vari: dappertutto, persino ai bagni pubblici si può pagare con il POS. Io ho usato una carta flash circuito Visa che ha sempre funzionato benissimo dopo che ho smesso di confonderla con la carta di Trenitalia (sono rosse uguali!). Avevamo comprato dalla nostra banca in Italia 500€ di rubli ma potevamo anche comprarne meno.


Clima: proprio tempo splendido ma non fidatevi. Le temperature per noi hanno raggiunto i 27-30 gradi.


Purtroppo si deve ritornare a casa, buon viaggio a tutti per il futuro.


In chiusura: ricordatevi quello che dicevano le istruzioni dei motor caravan Arca tanti anni fa “il viaggio è già vacanza”. Alla prossima!


Ninni 20 luglio 2019