Salentu lu sole, lu mare, lu ientu


Otranto




Di quest'area, al momento, mancano precise indicazioni di coordinate GPS.



Salentu: lu sole, lu mare, lu ientu

di Roberto Matteoni



12/7/2008 - 1/8/2008

Questo è lo slogan che si trova sulla simpatica maglietta in vendita nei


negozi di Otranto, e in 3 parole sintetizza la bellezza, lo spettacolo della


natura, i luoghi, i sapori, i profumi e la gente di questa terra


meravigliosa.



Il mio racconto non vuole essere un resoconto di chilometri, date e


percorrenze; il viaggio ognuno se lo crea e se lo svolge come meglio crede,


in base alle proprie esigenze e gusti, in rapporto ai componenti


dell'equipaggio e alle loro età e alla voglia di conoscenza o meno.



Premesso ciò, dopo settimane e settimane di scambi di pareri, ipotesi,


soluzioni vagliate più o meno lungo, itinerari proposti, e quant'altro,


decidamo di comune accordo tra le parti (tra me, mia moglie e le due figlie


di 10 e17 anni) di girare la prua del camper in direzione Puglia, più


specificatamente la Provincia di Lecce, detta penisola salentina;


l'intenzione è quella di vedere il mare di laggiù in fondo al Tacco


d'Italia, ma non escludiamo anche qualche diversivo sulle città d'arte e


sull'interno della campagna leccese, temperature permettendo.



Dopo 2 tappe nelle marche e a Monopoli (scelte accuratamente fra Baia dei


gabbiani aLido di Fermo, e Lido Millenium a Monopoli) per potersi riposare


dallo stapazzo del viaggio, abbiamo iniziato la discesa della costa


adriatica prendendo spunto da vari articoli apparsi su riviste, guide del


salento e diari di bordo scaricati dal web.



La particolarità dei luoghi non è facile da descrivere a parole nè tantomeno


le immagini rendono giustizia: San Foca, Torre dell'Orso e S.Andrea con le


loro scogliere di falesia e le due sorelle in mezzo al mare, fanno ricordare


nelle giornate di vento grecale, la Normandia e sono facilmente godibili dal


camperista dal punto di vista degli approdi.



Ad Otranto ci siamo fermati al tanto rammentato Agriturismo Fontanelle, che


non ha deluso le aspettative, anzi da quanto ci è piaciuto il contesto in


cui è inserito, ci siamo ritornati a tappa intermedia (perchè il salento è


percorribile da strade interne coast to coast) anche perchè la figlia


maggiore aveva amicizie sbocciate in loco da salutare; in questa stupenda


pineta immersa in un silenzio e fresco con canto di cicale pressochè


continuo tutto il giorno, sfocia "su un mare che ti lascia senza fiato" come


mi aveva detto una collega di lavoro e che così è stata l'impressione di


Baia dei Turchi.



Pochi km più avanti troviamo un venerdì sera Porto Badisco con la sua


insenatura dove si dica sia approdato Enea, con la pizzeria che porta questo


nome, dove per loro pizza da asporto, significa che te la portano al camper


con il piatto con anche qui un mare che sott'acqua ti lascia senza parole;


il viaggio continua con il fiordo del Ciolo, dopo la grotta Zinzulusa e


Castro, per girare su S.Maria di Leuca oltrepassando gli svariati paesini,


dove i due mari si uniscono tra il blu e l'azzurro: intravediamo le Maldive


salentine, (Torre Pali e dintorni) che non offrono opportunità di sosta


libera notturna,ma tollerata di giorno, per cui evitando le multe opto per


la sosta a Torre Mozza... e poi Gallipoli con lido Conchiglie e il


Ristorante Maruzzella, del quale ho conservato incredulo il conto da


mostrare agli amici, (66 euro in 4) e S.Maria al Bagno con le sue 4 torri


sul mare e le piscine naturali dove sgorgano polle di acqua dolce (un


aspetto un pò comune in tutta la zona) e la zona marina protetta di Porto


Cesareo, con Porto Selvaggio e Torre Uzzullo con in mezzo S.Isidoro con la


sua Torre sul mare che ci ha ospitato tranquillamente per 3/4 giorni in fasi


alterne, senza tanti problemi in compagnia di altri camper.



Risalendo la costa ionica ciliegina sulla torta, sorpresa finale, ecco Punta


Prosciutto ancora rimasta sul selvaggio dal punto di vista della ricettività


dei camper, ma con una spiaggia e un ascogliera da far invidia a posti


esotici ben più famosi, dove lì abbiamo consumato la nosta attività di


snorkelisti, affascinati ad ogni uscita dalla bellezza dei fondali.



Nel mezzo a tanta bellezza abbiamo inserito per spezzare un pò la vita di


mare, visite a Lecce, Otranto, Gallipoli, alla campagna interna con la sua


terra rossa egli ulivi secolari, ai vigneti del Negroamaro e Primitivo.



Ma quello che affascina di più del Salento è il calore, la gentilezza, la


disponibilità, la familiarità e l'amicizia dei salentini, che ti offrono


spontaneamente tutto ciò che hanno; fra le gastronomie da non perdere le


puccie con le olive e i pomodori, la pizza pugliese, i maritati, taralli,


trofie, orecchiette, senza dimenticare il loro pane, vino e olio, la frutta


e la verdura e il pesce, tanto pesce...


Nel ritorno abbiamo scelto i Sassi di Matera e Casteldelmonte

... ma questa è un'altra storia