Olanda del nord Ottobre 2006

NORD DELL’OLANDA - 13 - 24 ottobre 2006


Equipaggio: Greta & Martina cuoche e addette alla pulizia del mezzo


Matteo : addetto al trasporto , esperto in scarico del wc chimico e in

piazzare il camper sui cugni


Alessandro: Tom-Tom del viaggio e scef de rang de grill.


Dida: meticcio di tre anni addetto alla sicurity.


Golia: Mc Louise 410 cucciolo di sei mesi.


Nonostante i nostri progetti di tutta un’estate ,ci avessero portato a sognare la Grecia, in particolare Creta, per motivi d’incomprensione con il titolare della Marty (non le ha dato le ferie quando le aveva Teo) abbiamo dovuto optare per un’altra destinazione, per altro totalmente diversa da quello che volevamo .


Così consci che le 36 ore per arrivare in Grecia non facevano al caso dei nostri 11 gg a disposizione, abbiamo scelto l’Olanda….


Perché l’Olanda?


Per le sue distese di tulipani? Certo che no, visto che sbocciano in primavera e noi siamo partiti la seconda settimana di ottobre…. Allora per che cosa?


Per il motivo che muove tutti i giovani d’Europa a visitarla ….


Così lasciamo i costumi e gli asciugamani a casa e carichiamo ombrelli e piumini a bordo.


Partenza da Jesolo (Ve) Venerdì sera alle 21.00 circa perché è risaputo che quando decidiamo un’ora non è mai quella…. aspetta che carico questo , ops ho dimenticato un altro… dovevamo essere per strada alle 20.00 ma non avevo dubbi sulla nostra vera arte del ritardo!


In ogni caso, autostrada a Mestre, e via fino ad agganciare il Brennero ,abbiamo proseguito fino a 01.00 di notte poi ci siamo fermati in autogrill per dormire, schiamazzi notturni ed ilarità generale hanno portato la sottoscritta a dormire poco mentre tutti gli altri ronfavano di gusto.


Sabato mattina sveglia alle 07.00, partenza alle 07.30.


Abbiamo attraversato l’Austria passando per Innsbruck pagando solo 8.00€ per il pedaggio di un pezzo d’autostrada poi tutto il resto è gratis.

Passiamo per Fussen (dove c’è uno tra i castelli più belli della Romantische Strasse, noi siamo andati a visitarlo al ritorno), proseguiamo per Memmingen Ulm,Stuttgart,Karlsruhe,Mannheim,Darmstadt,Russelsheim (vicino Francoorte) Limburg,Siegburg,Leverkusen,Dusseldorf dove ad una distanza non conosciuta ci fermiamo intorno alle 20.00 in un parcheggio dell’Autogrill. Teo e Ale vanno a perlustrare l’area di servizio mentre io e la Marty ci prepariamo per la cena, pasta e affettato. I maschioni tornano felici dal giro, raccontano storie divertenti sulla loro prima esperienza in bagni tedeschi. Con 0.50€ sembra abbiano fatto il giro in giostra, i bagni risultano essere infatti, luoghi molto tecnologici ,dove una musica soffusa ti accompagna e spazzole disinfettanti ti assistono dopo aver disinfettato la tavoletta del water.

Risate generali seguono nell’apprendere che la tessera magnetica,che ti è data per entrare in bagno, non va poi restituita alla macchinetta come volevano fare i nostri baldi giovani , ma che semplicemente, serve come cauzione in caso tu voglia consumare una bibita dopo aver fatto pipì. L’assistente dei bagni se l’è vista brutta, visto che lui non capiva l’inglese ,e che loro non capivano il tedesco! Alla frase " Vitamina" tutto si è chiarito e i nostri eroi hanno capito che la birra in Germania è buona! Finita la cena mentre bevevamo il caffè abbiamo sentito bussare alla porta.

Ale ha aperto ed un ragazzo con i capelli rasta ha chiesto una cosa in tedesco , all’esclamazione di Ale" Heeeeee???" ha capito al volo che eravamo italiani, e ci ha chiesto in prestito il cric. Non potevamo uscire dall’Italia senza essere agganciati da tipi più strani. I personaggi (tre in tutto ) di cui due maschi ed una ragazza, vestiti da far paura e altrettanto sporchi ,venivano da Bolzano,Bologna , Varese, il loro mezzo un camper vecchio come non mai (ma quando intendo non mai intendo non MAI!) Un furgone vecchio che a volte si vede alle fiere a vendere hamburger, ma molto trascurato.

Tutti i gavoni esterni tenuti chiusi con lo scoath argentato, dentro uno sfacelo, sembrava una delle case dove vivono in massa i clandestini o gli extra comunitari sfruttati. Alla faccia dell’apparenza i nostri eroi non si sono tirati indietro: Capitan 118 (Teo guida ambulanze ) ed il Sergente R134 (Ale fa il frigorista il nome è di un tipo di gas), non potevano non aiutare questi infausti ragazzi ed infilati i guanti da chirurgo, sono scesi in campo aiutando i poveri disadattati a cambiare la ruota .

Peraltro, non era la ruota giusta ma del camper di un loro amico.. Il trio era diretto ad Amsterdam , dove dovevano arrivare prima di mezzanotte o avrebbero trovato i Coffeshoop chiusi e sarebbe saltato il rifornimento, la partenza per il rientro in Italia era prevista per la mattina seguente. Dopo averli salutati e rifocillati (con un bicchiere di vino fatto in casa) abbiamo passato il resto della serata a ridere e a parlare sconvolti per lo stato sociale che versa in giro per il mondo.

C’è da dire che prima del nostro aiuto i ragazzi si erano fermati in tre autogrill e che i tanto meritati tedeschi, quali si vantano di ospitalità, facevano finta di non capire che cosa volessero o dicevano di non avere cric a bordo di camion o auto.

Quindi alla fin fine uno schifo generale,l’aiuto in caso di bisogno non si toglie a nessuno.


Domenica partenza ore 09.00 colazione in autogrill 4 cappucci e 4 brioche 11.00€!!!!


Proseguiamo verso l’Olanda passiamo Duisburg seguiamo la E35 fino ad Arnhem da li seguiamo le indicazione per il parco di Hoge Veluwe e troviamo anche quello per il campeggio , ce ne sono due noi optiamo per l’omonimo del parco e la scelta è stata premiata . Tutti in Olanda parlano l’inglese quindi non ci sono problemi per comprendere le nostre necessità alla recepcion paghiamo per una notte con corrente il tutto 4 persone il cane il camper e tutti i sevizi a nostra disposizione €24.00. Arriviamo giusti per fare un giro per il campeggio e scoprire che qui vanno di gran moda anziché le roulotte, le case mobili, una parte del campeggio è riservata solo per loro e ce ne sono d’ogni tipo.

Pranziamo , andiamo alla scoperta del parco giusto a 100m dal campeggio.

Il parco è una delle cose da non perdere secondo me, non tanto per la sua unicità, infatti, non vanta paesaggi unici al mondo ma è l’originalità che lo contraddistingue, la possibilità di girarlo totalmente in bicicletta, il fatto che nonostante siano 24km non ti accorgi di farli, è l’occasione di far muovere anche un pigrone come Teo senza che se ne renda conto.

Il costo dell’entrata è di 6.00€ ci sono a disposizione le biciclette del parco sono bianche non ci si può sbagliare e sono gratuite, chi ne ha di proprie le può in ogni caso usare non ti fanno storie.

Possono entrare anche i cani purché siano al guinzaglio, io non ho potuto portare il mio perché non corre al lato della bici (non ce la fa) e non ci sono bici con cestini o con seggiolini in dotazione.

Attraversando tutto il parco si arriva Otterlo,volendo si può uscire dal parco e ripassarci dopo aver visitato il paesino, basta mostrare i biglietti d’ingresso, noi non lo abbiamo fatto in paese tutto era chiuso e tutto il paese era dentro al parco , considerato che era domenica. All’interno del parco c’è anche un museo il Rijksmuseum e il Kroller Museum il costo è di altri 6.00€ ma si paga un biglietto unico all’entrata del parco , noi non siamo andati a vederlo fuori ci sono sculture spaziali di artisti futuristi ma temo troppo per la voglia di Teo o degli altri, e considerato il fatto che sono stata io a volere la visita al parco non ho infierito chiedendo anche questo, un pomeriggio non sarebbe sufficiente per fare tutto ci vorrebbe tutto il giorno. Per chi lo facesse, lungo il percorso ci sono punti dove si può mangiare un panino al sacco , ovvio non sono permessi fuochi….. Al nostro rientro,prima di affrontare le docce abbiamo pensato di approfittare della piscina al coperto e ci siamo rilassati le membra in acque manco a dirlo belle calde!!!! Che godimento.

Alla sera doccia e cena al ristorante del campeggio con salsicce , costicine , patate fritte e salsa all’aglio! Tutto molto chiaro perché hanno anche il menu in italiano, costo 12.00€ a testa e le porzioni belle abbondanti con birre e dolce e caffè! (che ovvio non ha niente a che fare con il nostro).


Lunedì partenza ore 9.00


Seguiamo le indicazioni per Amsterdam da lì le indicazione per il campeggio e per le 10.30 siamo al Camping Zeeburg il campeggio più vicino al centro .

Piazziamo il camper e andiamo a fare i biglietti alla reception del campeggio 10.00€ per 48h a persona con la possibilità di utilizzare ogni mezzo tranne il bateaux, Dida non paga e può salire purché tenuto in braccio sui mezzi.

Risaliamo un pezzo di strada dal campeggio, saliamo sul cavalcavia, scendiamo in seguito dopo e attraversiamo un parchetto che costeggia il fiume,cosi si arriva al capolinea principale del tram 14.

Viaggiare con i tram ad Amsterdam è facilissimo ,ci sono cartine su ogni fermata che indicano il percorso del mezzo e dentro oltre al signore invisibile che t’informa della fermata che stai per raggiungere ci sono i displey che t’indicano dove stai andando e quante fermate mancano al capolinea.

Arriviamo in Piazza Dam e rimaniamo ,neanche a dirlo, affascinati da quanto è grande e dal casino di gente che ci gira, il Koninklijk o palazzo reale ,il monumento nazionale dalla sua forma conica e sull’angolo la Nieuw Kerk.

Dopo aver letto itinerari precedenti sul caos di Amsterdam e sulla brutta gente che ci gira, decido di non portarmi a presso la macchina fotografica perché ingombrante e vistosa (Eos 350D) la Marty esce comunque con la sua e io mando a cagare chi ha dato questi consigli.

Quanto a turisti riescono a riconoscerti comunque sia ,come facciano a capire che sei italiano questo rimane un mistero, ma tutto questo non ti impedisce di girare di guardare e di divertirti , come qualsiasi città turistica , non sei il solo a fotografare tutto e non sei l’unico che ammira la stranezza a bocca aperta quindi non corri nessun rischio.

Siamo andati in giro senza meta svoltando per strade senza una cartina perché in ogni caso non riuscivamo ad orientarci subito, abbiamo pranzato in un bar con un piccolo soppalco i prezzi sono più o meno come i nostri, poi siamo finiti nel fantomatico quartiere a luci rosse! Che storia!

La prima tappa è stato uno dei tanti coffeshoop , non ho letto nessuna informazione in nessun itinerario,quindi deduco che ci possa essere censura o che semplicemente le famigliole con bambini non abbiano girato proprio tutta Amterdam, nella speranza che non venga tagliato il mio e che a qualcuno servano queste informazioni vado a narrare la nostra avventura.

Come dicevo prima che sia ovvio essere additati come turisti lo ritengo un luogo comune, ma che riescano a darci anche una nazionalità questo va oltre la nostra comprensione , fatto sta che per la nostra prima fumatina in territorio olandese scegliamo il coffe shop con la bella effige di Zio Bob fuori dal caffè .

In alcuni coffeshoop l’alcol è vietato lo si trova scritto fuori , in altri è tollerato ma non associato al fumo, quindi potete bere ma non fumare, in altri come quello scelto è possibile fare l’uno e anche l’altro.

Gli olandesi di solito entrano, comprano ed escono, altri, entrano consumano il succo/bibita ecc e fumano il loro, lo straniero fa entrambi. L’olandese consuma la canna da solo o in compagnia di un’altra persona, lo straniero fa in gruppo.

Il costo della marijuana varia da coffe a coffe ma pressappoco tutto si aggira in torno ai 12-15.00€.

Il fumo ha un costo leggermente più basso ma di poco.

Al banco del coffe vicino allo zucchero trovi filtrini e cartine, ti servi da solo. Quando ti siedi o vai al banco ti vengono dati due menu ,uno è per le bibite l’altro è per la maria/fumo.

I funghi allucinogeni e le droghe pesanti sono vietate, oltre sono legali, il the a base di marijuana e i dolcetti, per altro in proporzione molto cari. Quando ordini ti portano quello che hai chiesto in bustine sigillate da 30gr l’una ,se non mi ricordo male ,e poi ti devi arrangiare.

Non so sinceramente se in caso di bisogno te li diano già confezionati, alcuni amici hanno detto di sì noi ci siamo arrangiati ( c’èra chi sapeva ). L’Olanda è conosciuta in tutta Europa come un paese liberale, spesso contestato e additato per la libertà che lascia, io non sono qui per giustificare o per condannare, poi essendoci andata ed aver approfittato non sono nemmeno così puerile da giudicare un sistema visto che li funziona.

La cosa divertente è che non tutti gli olandesi ne fanno uso anche se legale, e chi ne fa uso lo fa come un diversivo per una giornata di lavoro difficile per rilassarsi e non ci sono limiti d’età.

Mentre eravamo dentro sono entrati due persone sopra i settanta credo , hanno ordinato hanno fumato e se ne sono andati, io me la vedevo mia nonna seduta a girarsi una canna!!!

Il nostro viaggio per il quartiere della libertà e della libera scelta è proseguito per il suo interno.

Alle finestre di palazzi vecchi secoli ,con insegne rosse e non confondibili ,donne di tutte le età e razze proponevano il proprio corpo e la loro compagnia, anche qui il riconoscimento è immediato, l’olandese entra senza problemi il turista sbava alla finestra. Io e la Marty a guardarci in giro con il sorriso in faccia ,nel vedere questi morti di fame a bocche aperte, e ci siamo poste la domanda: perché anche qui , solo donne niente maschi?

Non posso sorvolare all’unica sensazione di disagio che ho sentito, ovvio che per un posto tanto diverso non potevo rimanere indifferente, ma davvero sembra di essere in uno di quei quartieri americani dove i tipi loschi con la faccia scura t’invitano ad entrare e dove l’amico alle spalle ha la fondina della pistola in bella vista, coraggiosi o forse ignoranti d’altri pericoli siamo arrivati fino alla fine dove a darci l’ultimo saluto abbiamo trovato, non più ragazze giovani di 50kg ma anziane signore di 90kg…. sicuramente il costo era dimezzato per loro.

Vale comunque la pena informare che se non gli sei simpatico o se non ti trovano attraente le ragazze sono libere di rifiutare l’incontro. Quanto a prezzi qui non so niente so solo che nel rispetto del libero arbitrio qui in Olanda hanno un sindacato e sono tutelate, per di più so che c’è ,ma non so in che parte del quartiere ,anche un ufficio informazioni per chi vuole fare … diciamo uso di questo servizio.

Dopo aver girato ancora un altro po’ siamo passati davanti ad un supermercato dove abbiamo comprato un po’ di carne e siamo ritornati al campeggio belli stanchi.

Alla sera dopo le docce di rito e la santa cena siamo andati a letto presto per svegliarci ad un’ora decente il giorno dopo perché dovevamo ritornare in centro e dedicarci ai musei.


Martedì sveglia alle 9.00 (fortuna che dovevamo alzarci presto)


Dida rimane in camper, l’entrata ai musei è vietata con gli animali (ecco su questo potrei far polemica) quindi ,saluto quello che considero come un figlio, e con l’anima un po’ in pena andiamo a prendere il nostro metrò preferito.

Ancora una volta in Piazza Dam dove alle 10.00 varchiamo senza troppa coda l’entrata di Madame Tussauds uno dei tanti musei delle cere distribuite in tutto il mondo e famoso a dir poco, l’entrata è da evitare per chi non se la sente … 20.00€ a mio parere una grandissima latrata.

isciti dal museo abbiamo guardato la cartina (acquistata per 2.00€ al box informazioni ) e controllando le fermate del tram abbiamo deciso di andare alla scoperta dell’ex fabbrica dell’Heineken.

Passati davanti all’incredibile maestosità del palazzo del Rijkmuseum (solo io avrei fatto carte false per entrarci) abbiamo proseguito a piedi per altri 150m su un grosso incrocio giusto davanti si erge quella che una volta era la fabbrica più grande d’Amsterdam. Con il costo del biglietto di 10.00€ hai diritto all’entrata e a tutte le sue attrattive e a tre consumazioni più un omaggio, quindi vale la pena entrare. La fabbrica nasce nel 1863,entri in un percorso didattico dove ti ritrovi in un’Amsterdam storica con foto e scenografie del tempo, rappresentazioni pubblicitarie di 170 paesi ,il racconto di come si fa la birra con foto e disegni, come si produce, i segreti di com’è raffinata, un’esperienza interattiva sull’imbottigliamento, le caldaie di rame, il percorso con i cavalli ,anche questo interattivo, puoi mandare via E-maile foto gratuitamente , e tante altre ancora , il tutto per perdere due ore della giornata , assicuratevi di entrare a stomaco pieno, la birra è buona e ghiacciata e le pinte sono da mezzo! Usciti un poco storditi e contenti del posto , abbiamo fatto amicizia con un autista di pulman , parcheggiato davanti alla fabbrica con la targa italiana ,non potevamo che dare un saluto al nostro compatriota .

La targa toscana ci ha tratto in inganno, infatti, l’uniche cose italiane erano lui e l’autobus. Trasportava cinesi da Parigi, rimaniamo a parlare del più e del meno con lui, la caratteristica del suo mestiere, il fatto che stesse tanti giorni lontano da casa ,il tratto che deve coprire, e ci rendiamo conto di quante poche cose sappiamo sul trasporto di persone, ci informa che sono moltissime le ditte italiane di autobus che partono dall’Italia per fare tratte europee. Salutiamo il nostro amico e ci dirigiamo verso la piazza successiva dove da una parte c’è Burger King e dall’altra il famoso " The Bulldog".

Dopo aver fatto la pausa pranzo, ci dirigiamo a vedere i famosi ponti, il Blauwbug quello Blu in origine ,oggi rimangono di questo colore solo le decorazioni ,per altro una copia "molto" in miniatura del ponte d’Alessandro III° di Parigi .


Il Magare brug "ponte magro" .


Amterdam conta 1400 ponti vederli tutti impossibile, ma da questi si possono fare belle foto e si ha una bella vista anche sulle imbarcazioni famose in tutto il mondo che danno quel tocco in più a questa città ovvero: le case galleggianti. fatte le foto di rito passiamo a Waterlooplein dove tutti i giorni si svolge il mercato delle pulci, un po’ come il mercato che si tiene a Bologna , trovi tanto di tutto ,non in tutta la zona c’è bella gente ma se si va in pieno mercato i colori ed il caos generale ti divertono, noi abbiamo acquistato dei portachiavi a forma di zoccolo per portare a casa come ricordo sono costati solo 1.00€ dove in centro li vendevano per 2.50€ l’uno . Stanchi e un po’ abbattuti per non aver visto proprio tutto, torniamo in campeggio. Dopo una doccia e aver fatto il bucato con la lavasciuga dei servizi siamo pronti per la cena e per la nanna.

In campeggio sono arrivati due camper italiani musica a palla e il classico odore che aleggia nell’aria d’Amsterdam, ci dà la buona notte.


Mercoledì partenza per le 9.00 direzione Marken.


Dove arriviamo verso le 10.30.

Parcheggiamo Golia nell’unico parcheggio fuori del paese 1.50€ persona e 2.00€ camper . Ci dirigiamo tutti a piedi per questo piccolo paese dalle case verdi. In realtà non c’è molto da vedere ma vale la pena se si è di passaggio farci un salto.

Le case hanno tetti appuntiti e i giardini con la loro perfezione danno quasi fastidio, la chiesa è piuttosto vecchia , un negozio di bambole vestite in costume chiuso ci fa ricordare che qui in Olanda i negozi aprono tardi e chiudono presto, quasi incomprensibile per noi che veniamo da un paese turistico dove di solito sono gli orari a dettare la nostra esistenza non il contrario.


Beati gli olandesi.


La passeggiata al faro è bella lunga, a piedi sono 50 minuti.

Ci sono due strade per arrivarci: una in mezzo ai pascoli segnata come pista ciclabile ,l’altra su un argine .

Noi abbiamo fatto una all’andata e una al ritorno , anche se consiglio a chi la fa in bici di fare solo quella in mezzo ai pascoli mentre quella sull’argine non è dritta e molto scivolosa.

Il faro è un’oasi di pace, i gabbiani strillano, le barche a vela passano, tutta questa zona è riserva naturale, le oche e le anatre la usano come punto di ristoro per la loro migrazione.

Sulla strada da Amsterdam a Marken troverete un argine con pista ciclabile, chi vuole può dare il meglio di se e farlo in bici, la strada finisce al faro e la vista, sebbene non mozzafiato come le scogliere bretoni, lascia spazio ad un bel ricordo e a tante foto. Ci spostiamo dopo aver mangiato in camper nel piazzale e ci dirigiamo verso Hoorn. Il piazzale, bello grande, ci permette di sostare senza difficoltà con il camper con 3.00€ rimaniamo in giro fino a sera.

Hoorn ha un bel centro pedonale pieno di negozi e di ristoranti cinesi, io e la Martina rimaniamo a bocca asciutta però ,quando ci rendiamo conto che nessuno di questi ha un menù con foto e che tutti sono solo in olandese, il termine involtino ,per altro, non viene riportato da nessuna parte.

Girovaghiamo per il paesotto in lungo in largo poi dopo aver fatto la spesa di calamari e pesce fritto ci decidiamo per il campeggio, ne troviamo uno ma è chiuso così seguiamo le indicazioni per un altro, da Hoorn sono ben segnalati. La scelta cade sul Camping’T Venhop località De Hulk un campeggio con un carino fiume che scorre in mezzo ,anche qui a far da padrone queste gigantesche case mobili. Costo del soggiorno 20.75€ con corrente.


Giovedì partenza ore 9.30 direzione Enkhuizen.


Arrivo in paese alle 11.00 parcheggio gratuito dietro alla stazione ferroviaria non segnalato come tale ma visto che parcheggiano tutti, noi chi siamo? Cerchiamo di orientarci un poco ma non capiamo dove si trova la zona dedicata alla Città Museo, andiamo un po’ a zonzo entriamo in un giardino con reti da pesca districate ovunque ma a parte delle anatre a salutarci non troviamo altro, così torniamo indietro e ci fermiamo a prendere una cartina, ragioniamo davanti ad una tazza di caffè su che direzione prendere, mentre ammiriamo le grosse barche di legno che ormeggiano nel porto.

Arriviamo a capire che la zona è leggermente fuori del centro e che dobbiamo seguire i famosi cartelli marroni con scritto "Binnenmuseum" e "Buitenmuseum" che partono dal marciapiede che costeggia la darsena.

Seguendo le indicazioni si arriva alla porta principale della cittadella si oltrepassa un ponte e si prosegue sempre costeggiando il fiume si passa un altro ponte e trovate le indicazioni per il "Binnenmuseum" è la prima parte della visita, il biglietto di 11.50€ comprende entrambe le entrate anche se i due musei distano l’uno dall’altro.

Nella prima parte si racconta ed è documentata la storia di questo paese, il periodo delle inondazioni prima della costruzione dei sistemi di dighe che oggi permettono la coltivazione e la bonifica di molti territori olandesi, proseguendo per la strada alla vostra destra troverete l’entrata del "Buitenmuseum" dove tutto è rimasto agli anni in cui l’economia si basava principalmente sulla pesca ,da quando la grande diga è stata costruita l’impossibilità di pescare nel mare chiuso tanto quanto in quello aperto , ha portato un cambiamento economico che si è ripercosso nella città causando immigrazione verso altri paesi adiacenti, chi è rimasto ha sfruttato l’afflusso del turista e ha creato questa "città museo" dove tutto è rimasto come nel 18°secolo ma gli interpreti sono persone comuni di oggi.

Le case all’interno sono arredate come in quegli anni, qui si trovano lavori ormai estinti come il battitore di ferro, mestieri morti come il tessitore di reti, l’intarsiatore di cesti ecc.

Alle 13.30 siamo usciti e siamo andati a magiare al primo ristorante dove l’insegna portava trascritto il menù in italiano, convinti di essere entrati in un ristorante Olandese ci siamo resi conto dopo,di essere finiti in uno slavo. Una ragazza con l’accento italiano oramai quasi sconosciuto ci fa da cicerone per quello che riguarda la cucina slava, poco importa il pranzo alla fine è poco abbondante per le nostre pance vuote e troppo esoso per il nostro portafoglio 150.00€!!!!!

Usciamo scontenti e un po’ arrabbiati per aver preso la prima fregatura delle vacanze, poco importa aver parlato con la ragazza che ci ha informato in lungo ed in largo di quanto costosa sia la vita in Olanda e di quante tasse siano costretti a pagare per la pulizia dei canali.

Il tutto ci farà pensare più tardi sul luogo a dir poco comune per il quale noi ci lamentiamo tanto ma alla fin fine chi se la cava meglio nel mondo (emirati arabi a parte) sono gli italiani.

Proseguiamo il cammino per andare a vedere la famosa diga, ma il sole comincia a sparire e Teo preferisce andare in campeggio, fra le altre cose ora che ci siamo spostati più su fa decisamente anche più freddo.

Il campeggio lo troviamo a Den Helder Località Zanddijk Camping Oase. 23.00€ con corrente. Fuori fa freddo ed io e la Marty decidiamo subito di farci la doccia prima che si possa perdere il coraggio di arrivare ai bagni.

I ragazzi, colti da non so quale impeto, decidono di andare alla ricerca di un ristorante cinese nelle vicinanze per farci togliere la voglia di questi involtini, a costo di dover noleggiare una bici, ritorneranno dopo una mezz’ora senza involtini ma con la notizia che un ristorante cinese a pochi passi c’è ma non fa cene a portar via , io e la Marty con pigiama a pelle decidiamo di tenerci le voglie pur di non uscire.

Scopriremo una settimana dopo al rientro in Italia durante una cena al ristorante cinese della nostra zona, che il ristorante effettivamente c’era ma che i maschioni non hanno chiesto se la cena era a portar via e vista la presenza del Bowling volevano per forza uscire . così è andata male a tutti.

La stessa sera cena con minestra e pane.

Il campeggio per altro versava in condizioni igieniche a dir poco vergognose quindi non so se sia consigliabile.


Venerdì partenza ad un orario decente 8.30 ritorno verso la diga.


Tutti dicono che non vale se si viene in Olanda ma non si vede la diga, a parer mio non vale la pena attraversarla a meno che non si devono andare dall’altra parte.

In realtà non è una diga ma un gigantesco argine con doppie corsie, punti d’osservazione, distributori di benzina, ma alla fin fine solo un argine.

Non c’è maestosità nell’attraversarlo, e secondo me nessuno ha il coraggio di ammettere di aver fatto una stronzata per essere arrivato fin qua su per niente! Giriamo Golia a metà diga e ritorniamo indietro direzione Gouda dove ci fermiamo per mezzogiorno a prendere il formaggio e a fare un giro per la città, il formaggio rimane la cosa più conveniente da acquistare qui € 3,75 al Kg. Pranziamo al Mc Donald’s e dopo aver fatto un'altro giro della cittadella ripartiamo , il parcheggio è segnalato per tempo (occhio però per chi ha Camper grandi i parcheggi sono piccoli) ed è fuori delle "mura" della città, tutto il suo interno è pedonale.

Riprendiamo per Rotterdam più precisamente Alblasserdam per vedere i Mulini di Van Kinderdijk la famosa zona dove è rimasta la concentrazione più alta di mulini a vento. Il parcheggio è semideserto quando arriviamo noi sono le 16.30 il costo è di 4.50€ per tutto il giorno fino alla chiusura del sito , ma per nostra sfortuna l’unico mulino dei venti visitabile chiude proprio a quell’ora quindi per noi ,le porte sono chiuse ,non ci resta che incamminarci in questa lunga stradina a piedi ed ammirare una delle cose più belle viste in questo viaggio, i mulini al tramonto.

Rimaniamo a zonzo e a fare foto fino alle 17.00 poi Teo decide che è ora di andare alla ricerca del campeggio, riprendiamo l’autostrada per Breda dove seconde informazioni prese da internet ci devono essere un campeggio, l’informazione è corretta ma Breda è enorme e non ci sono cartelli che indicano campeggi in zona, ci fermiamo a chiedere informazione ma come già sperimentato scopriamo che gli olandesi non conoscono una cosa che sia una al di fuori del loro giardino e del circondario di 10m che li circonda. Spazientiti, arrabbiati, ecc arriviamo in centro e con l’animo distrutto chiediamo ancora informazioni , fortuna vuole che lo chiediamo ad un amico dei titolari del campeggio che ci indica la strada per arrivarci.

Non saprei rispiegarla ,io posso solo trascrivere l’indirizzo perché alla fine una volta trovato il campeggio merita , un cinque stelle con idromassaggio, piscina al coperto ristorante ecc. trovate tutte le info su www.RPHOLIDAYS.NL Uscita Oosterhout zuid 7. Abbiamo pagato 16.00€ per una notte di tutto. Dopo aver messo a freno la collera, consci che questa sarebbe stata la nostra ultima sera in territorio olandese, la serata si è svolta a base di salsicce e hamburger con insalata, abbiamo brindato con il nostro vino fatto in casa e ci siamo rilassati con il nostro the d’Amsterdam e le ultime scorte rimaste, proprio per non varcare la frontiera con nulla d’illegale, anche se sapevamo che molti se ne fregano e rischiano noi volevamo essere tranquilli e rispettare l’imposizione che ci viene data.

Così mentre Lapo Elkan viene guarito e disintossicato per cocaina in Italia noi varchiamo il confine della Germania puliti e lindi e con la coscienza a posto.


Sabato mattina la partenza è per le 09.00


Ci aspetta tutta una giornata di viaggio e mentre io e la Marty leggiamo e dormiamo i maschioni si danno il cambio guida fino alle porte di Asburgo dove ci fermiamo per la notte in un autogrill.


Domenica si riparte direzione Munchen arrivo ore 10.00.


La mattinata comincia a rilento, io e la Marty facciamo un po’ di cinema scivolando entrambe dagli scalini dell’autogrill dopo aver fatto colazione, per fortuna nessun danno permanente se non l’ennesima figura…..

Arriviamo a Monaco al Camping Thalkirchen 23.00€ per la notte con corrente, ma in realtà dovevamo essere noi pagati , visto il grado del campeggio, diciamo che è famoso per ospitare gli ubriachi dell’Oktober Fest , e non voglio nemmeno pensare in che condizioni versi durante la festa….

Costo dei biglietti per metropolitana 8.50€ per cinque persone per 12 ore.

Prendiamo fuori del campeggio a 500m di distanza circa sulla strada principale l’U3 scendiamo sul sottosuolo e Dida già comincia ad agitarsi per il casino e per la puzza, non solo lui, io sono al mio primo giro in metropolitana e già sento odore di disastri ferroviari.

Passeggiamo attorno a Marien Platz facciamo foto ai leoni variopinti che troviamo ad ogni angolo della città, guardiamo tutte le vetrine di negozi chiusi con i colori di Monaco, spinti dalla fame ci avviciniamo ad un ristorante Hotel Augustiner fuori non siamo disposti a metterci troppo freddo, ma c’è il problema di Dida così chiediamo alla cameriera se possiamo entrare lo stesso. "Wolf? Hia !" rimango perplessa si può scambiare per un lupo il mio scricciolo di 5 kg? Fa niente, poteva benissimo avere l’età di mia nonna, aggiungi il freddo bestia che c’era potevo anche capirla.

Entriamo e, pancia mia fatti capanna, il ristorantino si trasforma in una gigantesca taverna bavarese , cameriere (sempre bicentenarie) sfrecciano con vassoi grandi come tavoli, un signore con i baffoni arricciati e la panciona sta seduto a fumarsi la sua sigaretta con il boccale davanti.

Prendiamo posto e fortuna seguirci il cameriere che ci serve parla italiano.

Ordiniamo stinco,patate,wuster,crauti e salsina alla maionese e aglio , per Dida mi portano persino un contenitore, mangiamo, beviamo le nostre belle birre. Storti ma sazi usciamo alle 15.00 dal pub e giriamo ancora per Monaco prendiamo l’U3 ed andiamo a vedere l’Olimpiasentrum dove negli anni 70’ furono ospitate le olimpiadi.

Il posto è grandissimo una torre alta trenta metri per vedere tutta Monaco, una piscina olimpionica per passare il pomeriggio lo stadio del ghiaccio, da calcio e tutto quello che ti serve per passare una domenica lontano da stress e caos con tanto di canoe per fare il giro del lago.

Ritorniamo stanchi al camper Dida si schianta sul divano dopo aver rosicchiato per bene l’osso dello stinco, come premio per aver passato la giornata ad abbaiare e a fare casino in centro Monaco.


Lunedì partenza per le 9.00 direzione Fussen.


Dopo aver dato un’occhiata alla cartina decidiamo di concederci un’ultima tappa e di andare a vedere il castello di Fussen intravisto mentre andavamo su in Olanda ci sembrava giusto chiudere in bellezza.

Il castello che ha inspirato il sign.W.Disney per le sue favole come, la bella addormentata nel bosco e Cenerentola ,la dimora regale di Ludwig II° il castello di Neuschwanstein.

Anche qui non siamo stati baciati dalla fortuna, il parcheggio sotto le mura ci costa 8.00€ la scarpinata per arrivare, non ha prezzo, l’idea di non poter entrare in quanto la biglietteria chiude alle 16.00 e noi siamo li alle 16.05 ci rende ….. sprovvisti di Master Card diciamo così……, la nebbia che si alza quasi senza preavviso aumenta il disagio, poco importa, ormai siamo in ballo , facciamo il giro per quanto è possibile e scattiamo le foto anche se non possiamo davvero percepire la vera bellezza del posto. Delle botteghe di souvenir che ci sono comprendiamo quanto ci siamo persi ma non possiamo fare un gran che oramai, quindi compriamo gli ultimi regalini e ridiscendiamo a valle . All’ufficio informazioni prendiamo nota del campeggio più vicino al lago e ci dirigiamo al Lago, paghiamo 24.00€ e rimaniamo un po’ interdetti quando scopriamo che sembrano notevolmente cari per le caratteristiche del campeggio, facciamo il giro dei bagni e lo sconforto assale me e la Marty per la sporcizia che ci ritroviamo a dover dividere, perlustriamo in lungo in largo il campeggio con la cartina in mano e ci lamentiamo quando prese in giro dai ragazzi per la nostra scarsa attitudine a non saperci adattare scopriamo che i bagni visitati sono quelli vecchi e che il complesso è stato completamente rimodernato alla fine del campeggio, al nostro ritorno tutte soddisfatte per aver finalmente trovato un bagno più che pulito veniamo ancora prese in giro dai nostri compagni , così decidiamo di dar loro una lezione. Mandiamo Ale a fare i bisogni di rito nei bagni vecchi, con tanto di salviette igieniche sotto braccio, e poi li informiamo che non c’è posto nelle docce per cambiarsi e che quindi nonostante il freddo pungente devono andare a farsi la doccia solo con l’accappatoio. Quando escono chiudiamo il camper e li seguiamo , certe di sentirci mandare a quel paese dopo aver constatato non solo la grandezza dei bagni o il fatto che fossero riscaldati. Niente, impassibili ,hanno tenuto la faccia felice e priva di comprensione e non hanno voluto accettare l’idea di vestirsi prima di tornare in camper , così non abbiamo detto loro di aver chiuso il camper e dopo poco quando sono ritornata per vedere come andava ho scoperto che Ale si era rivestito davanti al camper , fregandosene di occhi indiscreti e Teo infreddolito non rideva più tanto, lo scherzo non sempre viene accecato come tale.. Non se la sono presa e alla sera con zuppa calda e partite a carte abbiamo tirato le conclusioni di questo viaggio.


Martedì mattina sveglia alle 8.00


Partenza di rito, rientro dopo varie tappe per caffè ,sigarette, pranzo, stuzzichino, arriviamo a casa per il primo pomeriggio inoltrato, salutiamo la Marty ed Ale dopo aver scaricato tutta la loro roba e stiamo per ripartire quando….. Golia non va più in moto. Dopo quasi 6000 km (fra strade sbagliate e deviazioni non furbe) la nostra belva ci abbandona a 100m da casa.

Il blocchetto dell’accensione rotto (sostituito per fortuna in garanzia) ha lasciato una punta d’amaro sull’entrata trionfale che doveva fare la nostra belva al ritorno dal suo primo viaggio continentale.


CONCLUSIONI:


I campeggi olandesi non hanno nulla a che vedere con i nostri, mentre da noi trovi quello bello e quello brutto, lì, gli standard dei campeggi rimangono invariati.


Strutture e servizi sono gli stessi come si è visto, a parte rare occasioni, rimangono tali anche i prezzi.


Tutti gli olandesi parlano l’inglese come già detto, lo parlano stretto e non sempre si arriva a capire, per chi come noi lo sappiamo a livello scolastico, nonostante questo le informazioni primarie ti sono fornite in modo chiaro e di conseguenza nulla impossibile.


Le docce sono quasi tutte a pagamento ma ti è fornito il gettone in direzione appena entri il costo di solito va da 1.00 a 2.00€, nelle docce spesso abbiamo trovato dei sensori che toccati emettono il getto ad acqua calda, attenzione perché per getto, intendo effetto idrante.


Per quanto riguarda la pulizia ,forse perché a fine stagione e quindi con poca gente, non posso dire di aver visto pulito diciamo che a parte il Campeggio Oase il resto è stato tollerabile.


Tutti o quasi hanno piscine coperte e riscaldate, quindi portatevi il costume.


I prezzi per gli alimentari sono come i nostri tranne che per il formaggio più a buon prezzo.


La cucina è buona anche se carica d’aglio, e mi dispiace ma la carne tranne le bistecche, tutto quello che è macinato sa da wurstel.


Gli olandesi sono discreti, non hanno tende alle finestre ma non per questo tollerano che vi si guardi dentro.


Molte cose sono tollerate ma non infrangete le regole non sanno perdonare.


In autostrada non ci sono caselli tutto è gratuito, non ci sono però autogrill ed è vietato sostare per la notte al di fuori dei campeggi o delle aree appositamente segnalate.


I negozi hanno orari strani e se aprono di norma alle 10.00 state certi che alle 16.00 chiudono, l’unica differenza è per i ristoranti.


Le segnaletiche a volte lasciano un po’ a desiderare ma spesso quello che non è segnato da un cartello stradale lo è dal cartello delle piste ciclabili.


Quello che dicono delle bici è tutto vero ce ne sono a milioni hanno la precedenza sui pedoni e ce ne sono di tutte le forme e i colori.


Per quanto riguarda Amsterdam ripeto quanto detto sopra non l’ho vista così pericolosa ed inospitale, è facile girarla a piedi perché non è grande, i mezzi sono semplici e i costi abbordabili, non abbiamo usato la strippen cart perché non siamo arrivati a capire come funziona e perché a conti fatti costa di più se vuoi usare tanti tram.


Chi dice che Amsterdam assomiglia a Venezia, bhe, io non giudico gli altri ma non deve avere una buona vista , non c’è verso ,non c’è nulla che le accomuni eccetto forse l’aria umida e io disto da Venezia 50km e ci ho passato tutti gli anni delle superiori.


Per chi interessa ad avere altre notizie, questa è la mia E-maile crostaone@virgilio.it se posso essere d’aiuto non vedo perché non farlo.


La Germania deve essere stupenda abbiamo attraversato magnifici paesaggi senza avere il tempo di poterci fermare, magari un domani….. i tedeschi comunque non sono affabili e disponibili cose già risapute che però non si sforzino nemmeno di spiccicare una parola di inglese , nemmeno i giovani, ci lascia un po’ interdetti.


Chiudo, spero che il tutto narrato sia da spunto per i viaggi di qualcun altro e che il tutto non sia stato trattato con un tono barboso e formale.


Alla prossima.