La Grecia, in camper su e giù per le sue montagne

Attraversando la Grecia su e giù per le sue montagne

Di Mauro Bronzato

L’ idea di andare in Grecia lasciando le rotte normali dei turisti visitando solo isole ci era balenata già due anni prima, ma volevamo prima avere un minimo di confort installando l’aria condizionata nel nostro camper semintegrato, promettendoci che avremmo toccato la neve anche in Grecia almeno una volta pur essendo in luglio.

Così il giorno 3 ci imbarchiamo ad Ancona partenza ore 18 arrivo a Patrasso alle 15 del giorno dopo, l’emozione è tale che si parte veloci, i monti del Peloponneso ci aspettano, imbocchiamo la statale 31 con l’intento di scendere nelle profonde gole di Kalàvitra, la strada è molto tortuosa , sconnessa e con molte capre al seguito (me lo aspettavo). Troviamo il tempo di visitare il monastero di Maga Spileo imponente, mal restaurato dopo un terremoto, ma con una vista invidiabile su tutta la valle.

A Kalàvitra la prima delusione ci attende: per esplorare le gole è necessario prendere un treno a scartamento ridotto, ma la polizia ridendo ci dice che il treno è fermo da anni e non ci è permesso quindi visitare le gole. Controlliamo la guida (edizione 2002) dove conferma che la ferrovia è normalmente in funzione. Delusi proseguiamo per la 31 e rientriamo a Patrasso godendoci i paesaggi di alta montagna con relativi paesi.

Tripoli per dormire a Megalopoli.
Il 7 luglio passando per Kalamata, su una delle strade più selvagge che io abbia mai visto scendiamo a visitare le grotte di Spilla Diru, la particolarità di queste grotte è che ti mettono un giubbotto di salvataggio e giù in barca per 20 minuti, per chi non sa nuotare comincia a divertirsi solo quando è arrivato (per me è stato così). A tarda sera arriviamo all’estremo sud della penisola di Mani, parcheggiando il camper sulla baia di pòrto Kàgio abitanti 12, camper 6 e un milione di battiti per la bellezza del posto.
Il giorno 8 si risale la penisola questa volta a nord est (rimpiango di non avere in quel momento un bel 4x4), i tornanti e le gole profondissime si sprecano, per gli amanti del selvaggio è una vera pacchia. Passiamo per Githio, facendo decisamente una strada più agevole, la statale E961, arriviamo a Mistras dove si dice che la visita solamente a questa città abbandonata vale un viaggio forse è vero.

Dal giorno 8 al 10 continuiamo a vagare per il Peloponneso su e giù per le valli ritroviamo la costa est da Leonidio sempre costeggiando il mare arriviamo ad Argos, città anonima ma non il suo castello messo su un cucuzzolo attorniata da diversi monasteri, in perfetta solitudine. La sveglia il mattino dopo ce la danno proprio i monaci con le loro nenie attraverso gli altoparlanti invadendo dolcemente la valle. Visitiamo il castello e con il caldo già soffocante ci dirigiamo a Epidauro e Micene altra tappa fondamentale della nostra vacanza.
Epidauro famoso per il suo teatro greco dalla formidabile acustica, Micene per la fantastica acropoli e la sua ciliegina sulla torta cioè la tomba perfettamente conservata di Agamennone, come si può vedere nella foto. Nel primo pomeriggio arriviamo sulle possenti pendici della grande fortezza turco veneziana di Corinto, affrontiamo la salita alle tre del pomeriggio con 37 gradi di caldo, in onore del Dio della curiosità. Ne valeva la pena, ma io già premevo per vedere il famoso stretto, se non ci fosse stata la Maria Grazia un salto con l’elastico forse lo avrei fatto, e così lasciato tutto a malincuore a tarda sera arriviamo al campeggio di Atene comodissimo per raggiungere il centro con i mezzi pubblici.

Atene. 11 luglio
siamo ad Atene scusate ma è un gran carnaio a parte il caldo insopportabile, non serve dire molto, potrei farvi vedere molte foto ma sono uguali a tutte quelle che si vedono nelle cartoline, l’acropoli è molto bella ma il caldo è talmente forte che non vediamo l’ora di sederci all’ombra di una bella tenda gustandoci una mega insalata greca per la modica cifra di 5 euro. Vale la pena invece vedere questa foto di una guardia presidenziale alle 5 del pomeriggio con 40 gradi di caldo (vestito completamente di lana).

Per fortuna il 12 luglio si parte da Atene percorrendo la statale E 962 ci fermiamo a visitare quello che per noi è il più bel monastero di tutta la Grecia, Ossios Loukàs poi a Delfi dove l’oracolo ci aspetta, bellissimo fantastico, l’atmosfera è pregna di mistero, senza dimenticare la parte archeologica tra la meglio conservata di tutta l’antichità, la sera veramente soddisfatti ci fermiamo sul campeggio di Delfi, ancorato su una terrazza a 600 mt. sul livello del mare, con la vista proprio sul golfo di Kopls (sempre sullo stretto di Corinto). Ci addormentiamo così pensando che il giorno dopo sarà il nostro momento per toccare, finalmente, la neve, ci aspetta la salita del mitico Parnaso.

Giorno 13 luglio: di buon mattino, sconsigliati dal gestore del campeggio, al quale avevamo chiesto informazioni per dove cominciare la nostra ascensione (la cultura alpina nel popolo greco è appena agli inizi). In ogni caso imbocchiamo la strada che ci porta ad Amfissa per la E65 percorrendo 41 km prendiamo il bivio per Lìlea fino agli impianti sciistici. E’ qui che scopriamo che i greci pur non avendo una cultura alpina hanno una vera passione per lo sci alpino. Infatti ci troviamo in una stazione sciistica degna delle nostre Alpi. Prendiamo come riferimento questa grande stazione e ci inerpichiamo per la ripida e brulla salita del Parnaso, in caso di nebbia molta attenzione all’orientamento. Alle 13 preceduti da diverse capre raggiungiamo la cima principale a 2550 mt. calpestando anche la neve, uno degli scopi del nostro viaggio. Capiamo, vedendo la grande vista, come il dio Apollo potesse dominare la Grecia. Scendiamo sempre facendo attenzione all’orientamento, raggiungiamo il camper per pernottare a Efàlio.
Giorno 14 luglio: percorrendo sempre la E55 la Maria Grazia vuole dedicarsi a capitano di mare, arriviamo così all’isola di Lefkàda Elàti pernottiamo a Vassilikì.

Giorno 16 luglio: mettendoci d’accordo con un barcaiolo per l’imponente cifra di 20 euro a testa ci farà visitare assieme ad altri cinque turisti le isole di Itaca, Cefalonia con un suo piccolo porto, Meganissi e Skorpio dove per gentile concessione della famiglia Onassis (di loro proprietà) facciamo un bagno ristoratore. A sera rientriamo a Vassilikì con un mare che i lupi su quella barca non ci sarebbero mai saliti.
Giorno 17 luglio: dedichiamo la giornata a Dante, infatti saliamo a nord per visitare i resti dell’Oracolo dei morti a Nekromanteio, importantissimi resti risalenti a circa 2000 anni a.c., questo sito sorge sulle foci paludose del fiume Aherondas (Caronte). Scopriamo che possiamo risalire tutto il fiume, fino alle sue sorgenti, sempre immersi nell’acqua. Arrivati alle gole e non avendo l’obolo per pagare il traghettatore ritorniamo per la strettissima gola sempre con i piedi a bagnomaria. Questa località è ingiustamente poco conosciuta e per gli amanti delle discese in gommone è un vero paradiso.
Giorno 18 luglio: arriviamo a Joannina pernottando in un campeggio sul lago.
Giorno 19 luglio: partiamo per Metsovo valicando il passo più alto della Grecia mt. 1705, ci fermiamo a visitare un antichissimo monastero, patrimonio dell’Unesco dedicato a S. Nicola, questo paese non è famoso solo per il suo santuario ma i turisti greci arrivano per gustare delle famosissime bistecche alle brace, a sera arriviamo a Kalambaka pernottando nel campeggio “Le meteore” la gentilezza del gestore è di una squisitezza unica ed accoglie tutti i turisti con dei dolcetti greci.
Giorno 20 luglio: visita alle meteore, qui le immagini valgono molto di più delle parole.

Il pomeriggio dello stesso giorno partiamo per la Macedonia attraversando Grevenà e pernottiamo a Kozani.
Giorno 21 luglio: per la E90 raggiungiamo, percorrendo una strada tortuosa, Monodendri, un antico paese interamente in pietra. Da lì a piedi decidiamo di fare i 1100 mt di salita per raggiungere la sommità del canion più profondo del mondo (per chi volesse affrontare questa escursione deve avere esperienza di orientamento) conosciute come le gole di Farangi vikou entrate di merito nel guinness dei primati nel 1997. Raggiunta la sommità, attraversiamo una formazione rocciosa che i locali chiamano le sfingi io le ho ribattezzate “libri”. Riscendiamo a valle per provare l’emozione di una cengia su uno strapiombo vertiginoso dove con nostra sorpresa, sospeso nel vuoto, qualcuno ci ha costruito un monastero. La sera stessa torniamo a Joannina.

Giorno 22 luglio: raggiungiamo Igoumenitsa e mestamente ci imbarchiamo per Ancona.

Dati tecnici: Viaggio effettuato con un camper Knauss semintegrato 2800 jtd con l’equipaggio formato da 2 persone. Km percorsi 3.570 compreso il trasferimento per e da Ancona. Nessun problema tecnico, ospitalità eccellente, nessun tipo di problema delinquenziale, strade tortuose e strette ed a volte sconnesse, la segnaletica è tutta in cirillico a parte le grandi arterie dove si trovano indicazioni anche in inglese.
Costi: 420 euro di traghetto andata e ritorno con campingcarr, costo del carburante in Grecia 0,60 al litro, spesa totale 1400 euro compresi i souvenirs. Ultimo consiglio: evitate di bere il cappuccino e il caffè poiché in tutta la Grecia costa ben 3 euro.

Sono a disposizione per ulteriori informazioni

Mail maurobronzato@tin.it