Romantische Strasse

 


La” Via Claudia Augusta”.(Romantische Strasse)
Viaggio in camper con Tiziano, Mara e Mariadele, da domenica 22 a sabato 28 luglio 2007
Il nostro obbiettivo è quello di visitare, viaggiando in camper, la zona della Baviera dove re Ludwing II visse e fece costruire in noti castelli. Seguiremo parte del tracciato della Via Claudia Augusta, antica via imperiale che, partendo da Ostiglia(Mn), la romana Hostilia, arriva a Donauwort sul Danubio dopo circa 516 Km, passando per Augsburg, la latina Augusta,città fondata dai romani nel 15 a.C. che le da il nome. Da 2000 anni rappresenta il corridoio naturale che collega l’Adriatico al Danubio. Lunga circa 516 Km fu percorsa prima da soldati, poi da uomini, commercianti e pellegrini per attraversare a piedi la barriera alpina.Oggi è percorribile anche in bicicletta prima seguendo le piste ciclabili della val d’Adige da Avio sino al Passo Resia, poi attraverso il Tirolo austriaco da Nauders al Fernpass, per scendere a Fussen, la romana Foetibus, in Baviera, da dove parte la famosa “Romantische Strasse” ed arrivare a Donauwort sul Danubio




Domenica 22 mattina:


partiamo da Suzzara di buon mattino per evitare il caldo opprimente,imbocchiamo la A 22 con direzione Bolzano, percorriamo la superstrada per Merano e ci fermiamo a Naturno per acquistare il tradizionale “Speck” altoatesino. Ripreso il cammino, sostiamo per il pranzo a Curon Venosta, nei pressi del curioso campanile che emerge dalle acque del lago di Resia.L’aria ”frizzante” non scoraggia gli “amanti” del Kitesurf che si esibiscono in volteggi acrobatici, trascinati da vele multicolori gonfiate dal vento teso che spazza il lago. Decidiamo di riprendere la strada per Fussen dove arriviamo prima di sera.Lasciato il camper nell’area di sosta attrezzata posta all’ingresso della cittadina, raggiungiamo a piedi, in circa 20 minuti, il centro storico dominato dalla mole dell’Hohes Schloss e dalla chiesa di St Mang del 750 con annesso convento benedettino.Passeggiando per le vie chiuse al traffico, ammiriamo case dalle facciate dipinte, le sponde del fiume Lech, per arrivare, trasportati da note musicali, sino al cortile del convento dove la banda tiene un libero concerto al calar del sole.




Lunedì 23: Giornata dedicata alla visita dei castelli di Neuschwanstein e di Hohenschwangau.
Il castello di Neuschwanstein è uno dei simboli della Baviera e della Germania nel mondo. E' il "castello delle favole" per eccellenza, fatto costruire dal "re delle favole" Ludwig II (1845-1886) a partire dal 1869 su progetto dello scenografo Christian Jank. L'idea di edificarlo sullo stile delle antiche residenze feudali tedesche venne al monarca bavarese dopo essere rimasto quasi "folgorato" da una visita nel 1867 alla fortezza medievale di Wartburg in Turingia. Neuschwanstein, situato nella sud della Baviera quasi al confine con l'Austria, domina dall'alto dei suoi 965 metri i paesi di Füssen e Schwangau ed il magnifico paesaggio circostante. Walt Disney lo prese come modello per i castelli di alcuni tra i suoi più celebri film d'animazione ("Biancaneve e i sette nani", "Cenerentola", "La bella addormentata nel bosco"). Hohenschwangau, situato nel sud della Baviera quasi al confine con l'Austria, non è propriamente uno dei "castelli di Ludwig" perchè non venne costruito da Ludwig II (1845-1886) ma moralmente lo è visto il determinante ruolo che ha avuto nella vita del sovrano bavarese, che qui trascorse buona parte della giovinezza e sempre qui ospitò l'amico Richard Wagner (che mai si trattenne nei castelli di Neuschwanstein e Herrenchiemsee). E' molto probabile che l'atmosfera romantica di Hohenschwangau abbia influenzato in modo determinante il carattere sensibile e sognatore del sovrano.L'origine del castello risale al 12° secolo quando venne edificato dai cavalieri di Schwangau che furono in un primo tempo vassalli dei guelfi e più tardi degli Hohenstaufen, il cui ultimo erede, il principe Corradino, morì decapitato a Napoli nel 1268. I cavalieri di Schwangau si estinsero nel '500 e il castello fu abbandonato e cadde in rovina. Per la sua magnifica posizione (ricordiamo che si trova accanto a Neuschwanstein) Hohenschwangau attirò le attenzioni dei Wittelsbach che lo acquistarono; tra il 1832 e il 1836 venne fatto completamente restaurare dall'allora principe ereditario Massimiliano, il futuro re Massimiliano II e padre di Ludwig. I due castelli sono la meta turistica più visitata in Germania, tuttavia, grazie ad un sistema di ingressi ad orari controllati e cadenzati, si evitano file e lunghe attese. Si possono “regolare gli orologi” tanta è la precisione con cui vengono rispettati i tempi di entrata/uscita gestiti da un sistema elettronico a prova di “portoghesi”.
Riprendiamo il nostro viaggio in direzione della “ Wieskirche” il “Santuario del Cristo Flagellato” patrimonio dell’Unesco, ricco di stucchi, dipinti e decorazioni in stile Rococò che sorge isolato “in der Wies”, in un prato, nelle vicinanze di Steingaden. La Wieskirche è un importante santuario la cui origine risale al 1730, anno in cui due monaci premostratensi del convento di Steingaden, Padre Magnus Straub ed il confratello Lukas Schwaiger, realizzarono, in occasione della processione del Venerdì Santo, una statua in legno raffigurante Cristo flagellato usando parti di diverse figure lignee e ricoprendone le giunture con tessuto di lino. La statua, che rappresenta Gesù pieno di sangue e ferite, destò nella popolazione locale una visione traumatizzante e così venne portata nel solaio del convento. Il 4 marzo del 1738 la moglie dell'oste del monastero, la contadina Maria Lory, portò la statua nella sua masseria affinchè tutti potessero vederla; in pochi giorni la gente del luogo si portò in processione a pregare davanti al "Cristo flagellato". Il 14 giugno 1738 avvenne il miracolo: Maria Lory notò alla sera e la mattina seguente alcune gocce sul volto di Cristo che lei ritenne essere delle lacrime. Questo fatto eccezionale diede avvio ad un grande movimento di pellegrini da tutta la Baviera e anche da altre zone. Venne costruita un piccola cappella per custodire la statua lignea ma col tempo lo spazio era troppo piccolo e si diede inizio alla costruzione di un grande chiesa.




Mercoledì 25:
Si riparte in direzione di Linderhof per sostare e vedere l’omonimo castello, il tempo non promette bene, piove a tratti e la temperatura non supera i 15°. La storia del castello di Linderhof risale al '400, periodo in cui si segnala la presenza nella vallata del Graswang (sud della Baviera, quasi al confine con l'Austria) di un podere di proprietà del vicino monastero benedettino di Ettal.
Re Massimiliano II lo trasformò nell'Ottocento in un padiglione di caccia e nel 1869 il figlio Ludwig II acquistò il terreno circostante con l'intenzione di costruire una "villa reale", non un palazzo sontuoso e di rappresentanza ma un piccolo rifugio per il sovrano. Nel 1880 prese vita il meraviglioso giardino - il vero gioiello di Linderhof - che fa da cornice al piccolo castello con le sue perfette geometrie, le fontane, le sontuose statue ed una serie di padiglioni di gusto orientale, acquistati all'Esposizione Universale di Parigi (1867 e 1878), come il chiosco moresco e la casa marocchina. Le sorprese del parco non finiscono qui: nella grotta di Venere (Venusgrotte), ispirata alla Grotta Azzurra di Capri, Ludwig amava passare intere ore a sognare e riflettere facendosi cullare dall'acqua all'interno di una piccola barca a forma di conchiglia che tuttora si può ammirare.Pranziamo in camper sotto la pioggia, il maltempo che ci terrà compagnia sino a Mittenwald dove sostiamo per la notte. La cittadina, stazione sciistica molto conosciuta, fu centro di scambi commerciali tra Venezia e le potenti casate Bavaresi, vanta un insolito primato grazie ad una solida tradizione nella liuteria.Le decorazioni settecentesche che ornano le facciate delle case, disposte a mo’di quinte teatrali, testimoniano la passione per quest’arte praticata ancora praticata co una produzione di altissima qualità.Ci risvegliamo immersi nella nebbia mattutina che si dissolverà al crescere del sole, la temperatura è di 11 gradi, riprendiamo la strada per ritornare in Italia, sfiorata Seefeld scendiamo verso Innsbruck molto lentamente, le pendenze del 16% mettono a dura prova i freni del camper




Ci fermiamo a Vipiteno per lo shopping nei negozi che si affacciano sotto i portici della strada che percorre la Città Nuova,
tra case merlate dai colori pastello, sotto lo sguardo dell’antica Torre che la chiude a monte.
Sostiamo a Novacella per una breve visita al’Abbazia fortificata, con annessa “stube” dove si può gustare lo speck, e la cantina per acquistare rinomati vini.
Il caldo ci consiglia di ritornare a Prato allo Stelvio dove ci fermiamo sino a sabato 27 per rivedere Glorenza, borgo murato con torri e tre porte , e Castel Coira con la sua famosa armeria e la galleria delle armature. Domenica mattina ritorniamo in”quel di Suzzara” dopo aver”apprezzato” i rallentamenti del”contro esodo.


Tiziano Mara e Mariadele


Consigli per sostare:
Fussen: area di sosta attrezzata famiglie Heiserer, Hafner Strasse, 9 - segnalata in loco
Rottenbuch: Terrassen-Camping - segnalato in loco - www.camping-rottenbuch.de
Mittenwald: Naturcampingpark Isahorn - www.camping-isahorn.de
Prato allo Stelvio: Kamping Kiefernhain, via Pineta - www.camping-kiefernhain.it