Francia x Campeggi

F R A N C I A


Anche per il 2006 i soliti quattro - Renzo, Marisa, Anna ed Enrica - hanno deciso di programmare e avventurarsi in un nuovo viaggio fai-da-te. Previsione durata del viaggio non più di tre settimane (l’esperienza ci insegna che alla quarta settimana si è troppo stanchi).


Partenza : sabato 27 maggio


Rientro : mercoledì 14 giugno


L’avventura inizia con una partenza alle 6 del mattino con l’auto di Renzo e Marisa. Abbiamo letto depliants e libri sui luoghi da vedere, ci siamo informati su dove e come alloggiare, ma sappiamo che la realtà ci sorprenderà comunque e che soltanto l’esperienza individuale permetterà ad ognuno di noi di apprezzare e ricordare eventi e cose.


Il programma di massima è visitare la valle della Loira con i suoi castelli, un assaggio di Normandia/Bretagna, Chartres, Parigi e forse Dijon sulla strada del ritorno.


La destinazione del primo giorno è Bourges a circa 800 km e Renzo è deciso a farli tutti nel primo giorno per portarci subito vicino alla Valle della Loira. Il tragitto Milano-Torino è rallentato dai lavori in corso sull’autostrada; si procede quasi a zig-zag e in alcuni tratti l’unica corsia percorribile è strettissima. Renzo è riuscito a recuperare il marchingegno satellitare per la Francia e non vede l’ora di metterlo in opera. Dopo la galleria del Frejus il satellitare viene attivato, ma con enorme disappunto questo marchingegno non funziona come quello per l’Italia e non si riesce a capirne il sistema.


Siamo comunque sulla direttiva di Bourges e non incontriamo difficoltà. Le autostrade francesi sono ben tenute e con molte aree di sosta verdi ed attrezzate con tavoli, panchine e servizi igienici. Ci fermiamo per uno spuntino e proseguiamo. Arriviamo a Bourges intorno alle 3 del pomeriggio e viene deciso di visitare la cattedrale e di dirigerci subito dopo al campeggio di Cheverny dove sostare tre notti invece delle due previste.


Ci dirigiamo verso il centro di Bourges cercando di far funzionare il satellitare, ma dopo vari giri a destra e sinistra la ‘signorina’ si altera e improvvisamente ordina di fare subito inversione ad U!!. Ad un certo punto ci fermiamo e chiediamo ad una signora dove andare per la cattedrale…la signora sgrana gli occhi e chiede quale altra cattedrale oltre quella che è dietro di noi? In effetti in fondo alla strada dietro di noi si trova la grande cattedrale di Bourges che ci guarda! Ringraziamo…. Se il buon inizio si vede dal mattino….


La cattedrale St.Etienne in gotico flamboyant è bella e molto luminosa all’interno; bellissime le vetrate e un orologio del 1700. La città vecchia è curata e piacevole. Dopo telefonata al campeggio di Cheverny si riparte. Lungo la strada ci fermiamo per comprare fragole e asparagi bianchi - siamo infatti nella zona di Sologne famosa proprio per la coltivazione degli asparagi bianchi.


Troviamo senza problemi la cittadina di Cheverny (nell’area della città di Blois) ed anche il campeggio Les Saules immerso nel verde della campagna e dove la maggior parte degli alberi sono salici piangenti di un tipo particolare: le foglie lasciano cadere ogni tanto gocce di acqua che ti colpiscono all’improvviso. Il campeggio è bello anche se funziona a metà (market, bar e ristorante chiusi). Lo chalet (o mobil-home) che ci viene assegnato è nuovo, grazioso e con terrazza.


Si va a fare spesa a un supermercato non lontano e ci accorgiamo che il nostro campeggio è sulla strada alberata che conduce al castello di Cheverny - il castello si vede sullo sfondo.


28 maggio - domenica


Ci si alza con comodo.


Partenza verso le 10 per il castello di CHAMBORD!


Il cielo è pieno di nuvole e c’è un po’ di fresco.


Dopo aver attraversato il parco per chilometri e aver parcheggiato l’auto, si arriva al castello a piedi e quello che ci si presenta è uno spettacolo maestoso ed elegante, addolcito dal grande fossato pieno d’acqua, da grandi prati, il tutto contornato da boschi a perdita d’occhio. Si rimane incantati. Il castello è immerso in questa natura curata eppure immutata nel tempo. Tutto è mantenuto in stato perfetto senza stonature e quindi la sensazione è di ritrovarsi all’improvviso nel 1500 con il suo sfarzo intatto.


Il castello di Chambord del 1519 fu fatto costruire da Francesco I (che portò Leonardo in Francia) ed è un misto di medioevo e rinascimento. La scala elicoidale è attribuita a Leonardo. E’ circondato da un parco di 54 km2 e da un largo fossato pieno d’acqua.


Al piano terra soffitti decorati alla francese, al piano superiore soffitti in arenaria con sculture della salamandra e F (simboli di Francesco I) e grandi arazzi.


Si rientra allo chalet per pranzo.


Pomeriggio visita al castello di CHEVERNY, praticamente vicino a casa.


Questo è un castello che non ha mai ospitato nessun re, ma costruito per conto di finanzieri del re e quindi con enormi disponibilità finanziarie. All’epoca era obbligatorio che queste importanti residenze avessero una camera destinata al re nel caso questi decidesse per qualsiasi motivo di soggiornarvi.


Le dimensioni di questo castello sono ridotte rispetto ad altri castelli, ma il suo aspetto esteriore è elegante e molto raffinato. Gli arredi interni sono di un estremo lusso e rispecchiano il gusto raffinato degli abitanti. E’ ancora una proprietà privata.


Ogni stanza è curata nei minimi dettagli e sembra che i proprietari siano appena usciti. In ogni stanza sono disposti fiori freschi in composizioni delicate e preziose.


Si esce da questo chateau con gli occhi pieni di bellezza e ci si ritrova in un grande parco con alberi molto alti e che discende verso un canale navigabile. Dopo una bella passeggiata nel parco si ritorna verso il castello per vedere i 100 cani addestrati per le partite di caccia che si svolgono ancora in autunno. Si visita anche il jardin-potagerie, un orto disposto e curato come un giardino con piccole fontane, luoghi dove sedersi e camminamenti; gli ortaggi sono separati da stretti camminanti eseguiti con sbriciolamenti di pietre colorate azzurre o bianche. Questa potagerie non è molto grande, ma assolutamente deliziosa.


Chambord è naturalmente al primo posto come gran castello, ma Cheverny resta nel cuore per le sue eleganti proporzioni, la raffinatezza dei suoi interni e un generale senso di bellezza.


Visitiamo anche il piccolo paese di Cour-Cheverny. Compriamo formaggio di capra e una bottiglia di vino rosso locale. Stasera si festeggia questa prima bellissima giornata!


29 maggio - lunedì


Ci si sveglia con pioggiarella, cielo grigio e freddolino; si accende il riscaldament per togliere l’umidità. Dopo colazione partenza per CHAUMONT-SUR-LOIRE con satellitare che funziona!!!!!Evviva. Renzo ha trovato il sitema di funzionamento. Meno male e seguiamo quasi pedisseguamente la ‘signorina’. Si attraversa una bella campagna francese; tutto è curato, non ci sono case abbandonate o cose vecchie o abbandonate in giro. Anche le cascine sono ben tenute. Vediamo sempre molte mucche pascolare all’aperto e mucche di razze diverse. I villaggi sono piccoli con case basse e poi strade curate, sempre piacevoli e grandi spazi e verde e un paesaggio di lievi saliscendi.


Eccoci al paese di Chaumont. Si sale a piedi una bella scalinata a gradoni larghi che guarda la Loira e ci ci trova davanti un castello fortezza medioevale posto su un promontorio altura che domina la Loira. La posizione è splendida. Per accedere al


Castello si attraversa un ponte levatoio. Anche questo castello è molto curato. All’interno bei mobili d’epoca il tutto addolcito da belle composizioni di fiori intonate all’ambiente.


Visitiamo poi le scuderie del 1800 che si trovano fuori dal castello nel parco. L’ultimo proprietario organizzava grandi ricevimenti con partite di caccia e le scuderie di questo castello rappresentavano il massimo della raffinatezza e del lusso per quel tempo. Adesso il castello è proprietà dello stato.


Si riparte per visitare la città di BLOIS. La strada costeggia piacevolmente la Loira. A Blois si fa uno spuntino in una piazza alberata sotto il castello; i panini sono ottimi. Prima di entrare al castello ci concediamo un caffè: 2 euro cad….e super ristretto….


Il castello fu costruito i 4 epoche diverse e in un solo complesso si possono vedere quindi 4 stili architettonici diversi (medioevo, gotico flamboyant, rinascimento e classicismo). Le stanze dell’appartamento reale di Caterina dei Medici, Enrico II e Enrico III sono state rifatte come in origine in blu e oro, notevoli per fattura e impatto. In questso castello Enrico III uccide il duca di Guisa e Enrico IV si converte al cattolicesimo (Parigi val bene una messa!. Alle pareti molti i quadri che illustrano queste vicende.


Non abbiamo potuto visitare la parte medioevale essendo chiusa per lavori di restauro.


Blois è una cittadina in stile gotico sulla Loira.


30 maggio - martedì


Lasciato lo chalet alle 9. Monsieur ‘Vergogna’ (non ci ha fatto lo sconto nemmeno di 10 centesimi!) è venuto a controllare lo chalet e ci ha restituito la garanzia.


Direzione per CHENONCEAUX, il castello delle dame: Diane de Poitiers e Caterina dei Medici. Con il satellitare abbiamo trovato subito il paese ed il parcheggio. Dopo aver percorso un bellissimo e lungo viale di platani altissimi ci si presenta un castello ‘da fiaba’circondato dal fossato d’acqua del fiume Cher, ai lati dell’ingresso due giardini di forma quadrata. Superato il ponte levatoio sul fiume si entra nel castello ed una nuova sopresa si presenta: l’arredamento è notevole con molti bei quadri e mobili intarsiati d’epoca: una gioia visiva. Anche qui ogni stanza è curata e addolcita da spettacolari composizioni di fiori freschi. Altra sorpresa la visita alle cucine molto ben tenute, piene di pentole e tegali di rame e attrezzi di cucina d’epoca. Da notare: tutto il castello si protende sul fiume Cher pieno d’acqua impetuosa.Gli interni sono molto luminosi e l’essere sospesi sull’acqua modifica continuamente la nostra percezione come pure il panorama. Anche i due giardini sono preziosamente curati e quello di Caterina dei Medici è particolare e con una grazia in più.


Uscendo, a metà del grande viale di accesso ci siamo fermati a visitare il labirinto con 2000 piante di bosso. Una chicca in più per questo castello speciale che ci resterà nella memoria.


Dopo uno spuntino improvvisato, abbiamo proseguito per il castello d’AMBOISE posto su un promontorio sulla Loira. Vi soggiornò Francesco I da piccolo e Francesco I vi portò Leonardo che visse qui gli ultimi tre anni della sua vita. Nella vicina cappella Saint-Hubert è sepolto Leonardo con una tomba veramente spoglia. Castello fortezza medioevale ben inserito nella deliziona cittadina di Amboise.


Si prende la strada per il nuovo campeggio a Ballan-Mirò in zona di Tours. Lo troviamo facilmente. Lo chalet è più grande e comodo, campeggio in una zona di villette più lago e parco attrezzato - piacevole.


31 maggio - mercoledì


Dopo una notte di pioggia inaspettatamente un cielo terso e un bel sole, l’aria comunque continua ad essere fresca.


La prima visita è destinata al castello di VILLANDRY; si tratta in realtà di un vecchio maniero ristrutturato nell’800 e destinato ad abitazione privata da un professore amante della natura e con molti soldi da spendere (quelli della bella moglie americana). Il suo amore per la natura e le piante ha lasciato dei giardini incredibilmente belli per la varietà di soluzioni (giardini diversi secondo un diverso progetto ‘filosofico’), di impianti scenici e di varietà di piante e fiori. Una goduria per la vista ed una sorpresa nel percorso da un giardino all’altro (compreso il giardino degli umili) e per non parlare delle varietà di rose. Inoltre come non ricordare il delizioso filmato che all’inizio della visita ci ha illustrato e presentato i giardini nelle varie stagioni dell’anno. Anche l’interno di questa residenza è incantevole e molto ben tenuto e fiori freschi presenti in ogni stanza.


Si parte per il castello di LANGEAIS decidendo di fare uno spuntino a Langeais. Purtroppo non troviamo posto in una tipica trattoria e ci dobbiamo accontentare della solita baguette mangiata di fronte al castello. Si cambia totalmente epoca: questo è un castello tipicamente medioevale anche nell’arredamento degli interni. Si tratta di una fortezza castello posta su un promontorio sulla Loira ed è rimasta famosa per il matrimonio tra Carlo VIII (anni 21) e Anna di Bretagna (anni 14) il 6.12.1491 che segna l’annessione definitiva della Bretagna al regno di Francia. In una sala è riprodotta la scena di questo evento con modelli in dimensione reale. Come sempre alcuni bei mobili intarsiati.


Nel pomeriggio visita alla città di TOURS: cattedrale gotica con belle vetrate, centro storico del XVIII secolo e deliziosa piazza Plumerau. La parte vecchia si trova sulla collina. Ci siamo gustati un buonissimo gelato di una cremeria italiana vicina a piazza Plumerau.


1 giugno - giovedì


Al mattino nemmeno una nuvola.


Visita al castello di AZAY-LE-RIDEAU. Costruito nel 1500 su un’isola del fiume Indre. Non grande ma elegante e di belle proporzioni , esempio dell’arte del primo Rinascimento francese, una bella scalinata all’italiana, begli gli arazzi ed il quadro raffigurante l’incontro a Calais tra Francesco I e Enrico VIII. Piacevole anche la vista esterna con il laghetto formato dall’Indre.


Ritorno al camping.


Pomeriggio di relax con visita al lago e al parco della cittadina di Ballan-Mirò.


2 giugno - venerdì


Lasciato chalet del camping di Ballan-Mirò.


Prima tappa: visita a VILLAINES-LES-ROCHERS, centro della coltivazione del giunco e confezione cesti di vimini. Prodotti ben fatti, ma costosi.


Seconda tappa a Azay-le-Rideau per acquistare dei vecchi cestini per fiori, da appendere.


Terza tappa al castello di USSE’. Si tratta di un castello ‘da fiaba’ nelle sue proporzioni ed infatti Charles Perrault vi ambientò la favola della Bella Addormentata. All’interno alcuni bei mobili, ma niente di più a parte scene in grandezza naturale riferentesi alla favola. Ingresso molto caro: 11 euro a testa.


Altra tappa i ruderi del castello di CHINON sul fiume La Vienne visti solo dall’esterno.


Qui ci siamo fermati per uno spuntino sempre con baguette.


Dopo visita all’abbazia di FONTEVRAUD, a suo tempo retta da badesse. Notevoli le dimensioni di tutto l’insieme. L’interno della chiese abbaziale è splendido e quasi moderno nella sua semplicità; all’interno la tomba di Riccardo Cuor di Leone, re d’Inghilterra, ma anche re della Turenne.


Ci dirigiamo adesso verso la nostra nuova residenza: il campeggio su un isola sulla Loira di fronte alla città di SAUMUR. Il mobil-home che ci viene assegnato ha camere super minime e Anna ed io dobbiamo salire addirittura sul letto per andare a dormire..Saumur è famosa per ospitare la sede prestigiosa della Scuola Nazionale di Equitazione ‘Cadre Noir’. Andiamo in visita perlustrativa alla scuola di equitazione perché domani mattina vorremmo assistere allo spettacolo con i cavalli.


Giro per la città e rientro al campeggio.


Giornata piena di eventi.


3 giugno - sabato


Bel tempo, proprio quello che ci vuole per andare a vedere questa famosa scuola di equitazione che si trova sulle colline in un luogo molto bello e naturalmente super curato. Aspettiamo in una sala d’attesa in parte negozio e ci lasciamo andare ad alcuni acquisti. Lo spettacolo è una presentazione della scuola, della sua tradizione e una introduzione informativa ai diversi passi e coreografie, il tutto in una bella cornice e con un tempo maagnifico.


Rientrati al camping per colazione.


Pomeriggio di relax con uscita al mercato - Renzo per curiosare al mercato ‘brocantage’ ed acquisto di una bella opera in bronzo: un cavallo! a ricordo di Saumur.


Dopo cena tra una chiacchiera e l’altra seduti a tavola all’improvviso sentiamo un enorme botto e restiamo come attoniti, ma subito dopo un altro forte rumore e ci alziamo di scatto tutti e all’esterno dello chalet vediamo che l’albero vicino si è praticamente diviso in due in verticale ed una parte è caduta sullo chalet finendo le propaggini di alcuni rami sulla macchina di Renzo parcheggiata proprio vicino allo chalet. Un grande spavento, ma per fortuna la macchina non ha subito alcun danno. Molti ospiti del campeggio si sono avvicinati a vedere e fotografare. Abbiamo avvisato qualcuno della direzione e si è presentato Mr. Bob, inglese e persona tuttofare. Dopo aver controllato che la macchina era a posto Mr. Bob ci ha fatto traslocare in un altro chalet. Dopo lo spavento e l’agitazione, ci siamo dovuti riorganizzare, rifare tutte le valigie per poi disfarle subito dopo ed riorganizzarci per dormire. E pensare che domani mattina si riparte presto e bisognerà rifare i bagagli. L’abbiamo scampata bella! Le sorprese e le avventure non mancano, Viva l’avvenura se finisce bene come stavolta con soltanto uno spavento e qualche disagio.


4 giugno - domenica


Sveglia presto. Sono la terza a fare la doccia e all’improvviso non viene più acqua calda. Sinceramente penso che sia opera di Renzo che stia cercando di farmi uno scherzo. Aspetto qualche minuto e mi faccio sentire. Si scopre però che Renzo è innocente come un angioletto e che probabilmente è finito il gas e quindi devo firnire la doccia con l’acqua fredda! Anche per Renzo doccia con acqua fredda. Decisamente il nostro soggiorno in questo campeggio non è sotto una buona stella. Alla reception racconto anche questa ultima disavventura e l’unica gentilezza che ci riservano è quella di restituirci la caparra senza controllare lo chalet (primo o secondo?). Si conserva solo un buon ricordo del simpatico Bob col quale Renzo è riuscito a intendersi malgrado fosse inglese (e lo ha trovato anche simpatico!).


Si parte per ANGERS, una città nuova ma estremamente piacevole: bei viali, belle piazze con fontane e poi si arriva al castello fortezza con molti enormi torrioni e all’interno una piccola cittadella con chiesa e l’alloggiamento reale. Visitiamo anche il famoso arazzo dell’Apocalisse di proporzioni eccezionali, e dai forti colori blu e rossi.


L’antico centro della città oltre al castello offre una bella cattedrale e vecchie case medioevali, da ricordarne una a più piani (per l’epoca quasi un grattacielo) arricchita da sculture in legno.


Si riparte e dopo circa 200 km si arriva al campeggio di COURTILS vicino a MONT ST.MICHEL, in Normandia. Il panorama è decisamente cambiato : il paesaggio è pianeggiante e in lontananza si vede la rocca di Mont St.Michel ergersi come una grande cattedrale sospesa nel nulla.


Sistemazione nel solito chalet e relax.


5 giugno - lunedì


Sorpresa. Ci si sveglia circondati da un nebbione così fitto tipo Milano d’autunno. Non si vede niente al di là della veranda. Dopo varie lamentele si parte per andare ad Avranches per fare spesa e provviste. Durante la mattinata la nebbia dirada, le nuvole se ne vanno e la giornata diventa piena di sole e d’azzurro.


Dopo colazione si riparte per Mont St. Michel. Lungo la strada si notano pecore (dal muso nero) a centinaia proprio come immortalate nelle cartoline turistiche. Si arriva sul posto, la marea è bassa e a perdita d’occhio si vede sabbia e mare, l’unico rilievo è Mont St. Michel circondata da mura ed sulla cima la cattedrale e la statua di S. Michele. Si entra e ci immergiamo nel medioevo, strade strette che salgono, case di legno una attaccata all’altra e purtroppo un susseguirsi di negozi turistici e ristoranti più una valanga di turisti di tutte le nazionalità da far fatica a procedere. Si va avanti sempre in salita fino ad arrivare all’abbazia di cui decidiamo di non visitare l’interno - è a pagamento di 8 euro - sarà senza dubbio bella, ma sempre gotica e simile a altre già viste. La posizione e il panorama è unico e l’unico dispiacere è non riuscire a vedere la marea perché non è il periodo giusto. La prossima marea è fra una settimana e comunque le maree più importanti e frequenti avvengono alla fine dell’estate e in autunno. L’ufficio turismo ci dà un elenco delle date di tutte le maree.


Sulla strada del ritorno ci fermiamo per telefonare e prenotare gli chalets al camping di Chartres per una notte e al camping di Versailles per quattro notti.


Sosta per comprare Calvados e Pummerau. Siamo vicini alla zona di produzione.


La sera tardi (qui la luce c’è fino alle undici e non viene mai notte) usciamo per andarci a vedere Mont St. Michel illuminato; immagine suggestiva, irreale e magica. Abbiamo visto castelli bellissimi ma questa immagine da sola vale un viaggio.


6 giugno - martedì


Stamani niente nebbia, ma un bel sole e aria frescolina. Programmiamo di restare fuori tutto il giorno per visitare un pezzetto di Bretagna. Prima tappa DINAN. Il paesaggio cambia: non più una natura pianeggiante, ma colline verdi e alberate. Dinan si trova in fono a un profonda insenatura del mare. Non ci aspettavamo niente di particolare e invece ecco una vera sorpresa. Dinan è una deliziosa cittadina medioevale con molte case di legno e racchiusa da mura. Il centro è molto curato e vissuto; si fa fatica a andare via.


Seconda tappa DINARS su un promontorio sul mare, famoso centro turistico con bella spiaggia e molto ventilata.


Terza tappa ST. MALO. La città vecchia è una nuova bella sorpresa. Praticamente costruita su un’isola e circondata da alte mura che non fanno vedere l’interno.


All’interno una cittadina di belle case del 1700, belle strade, molti negozi e ristoranti. Si può camminare piacevolmente sulle mura ammirando la città. Ci fermiamo in un ristorante e vengono ordinate 2 ‘moules frites’ (trattasi di cozze accompagnate da patatine fritte, Anna e Marisa si leccavano le dita) - pesce per Renzo - insalata ‘soleil’ per Enrica (portata enorme con aggiunta di pezzetti di pollo - molto buona).


Ritorno via Cancale, porticciolo sul mare famoso per le ostriche. La strada costeggia la costa - qua e là qualche vecchio mulino a vento (la costruzione è una larga torre) ristrutturato come abitazione. In questa zona indubbiamente il vento non manca.


7 giugno - mercoledì


Si lascia Courtils e ci si dirige direttamente per CHARTRES, circa 300 km, sempre bel tempo. Arriviamo al camping sul fiume Eure a mezzogiorno. Il camping è comunale, molto bello e situato in uno splendido parco. Ci danno l’unico mobil-home che hanno e che risale almeno agli anni 80; la struttura di legno è grane, ma vecchiotto e mal tenuto; non ci sono armadi nelle camere. Ci sistemiamo e provvediamo alle provviste in un vicino supermercato. Poi visita alla città e alla famosa cattedrale.


Questa volta la sorpresa è in negativo: la città vecchia si trova su una collina, circondata da un fossato, molte le vecchie case di legno (una particolare con all’esterno una scala come fosse un ascensore). Purtroppo un po’ abbandonata e poco vissuta, anche il canale sporco di rifiuti abbandonati - veramente l’unico posto dove sembra manchi la cura dei francesi per le loro cose. La cattedrale si trova sulla piazza in alto sulla collina, naturalmente maestosa e imponente domina la città dall’alto e si nota anche da lontano (peccato che la piazza antistante non sia adeguatamente curata). Ha una minima parte in stile romanico di cui resta una guglia, il resto in gotico flamboyant del 1200. Vetrate con fondo blu, molto suggestive - l’interno è armonioso ma buio. Ingressi anche laterali molto importanti. Come spiegato dalla guida auricolare la costruzione e le decorazioni seguono un percorso filosofico tipico dell’epoca che viene poi ripreso nella costruzione di Notre Dame a Parigi.


La visita di questa città è stata breve a parte la cattedrale.


8 giugno - giovedì


Si parte il mattino presto destinazione VERSAILLES, circa 300 km. Arriviamo a mezzogiorno. Il campeggio è splendido, all’inizio di una collina e inserito in una parte di bosco. La roulotte prenotata risulta piccola e quindi optiamo per una ‘cabane’: trattasi di un delizioso e grande chalet di legno (tipo baita di montagna) - la camera a due letti si trova al piano sottotetto. Il tutto arredato con molto gusto (c’è anche la lavastoviglie e una stufa di ghisa più due ‘pop-ups’). La veranda è grande e coperta. Questo campeggio, il nome ‘Huttopia’, è di costruzione recente e costoso (525 euro per le quattro notti), ma ne vale sicuramente la pena e potremo veramente rilassarci.


La stazione del RER è a 10 minuti a piedi. Nel pomeriggio prendiao il treno per Parigi (dove arriviamo in centro in circa mezz’ora) e visitiamo NOTRE DAME (per me molto più bella di Chartres anche se di impianto simile) e poi la SAINTE CHAPELLE (che non avevo mai visto e che è senza dubbio un piccolo gioiello architettonico e notevole per le vetrate e le decorazioni tutte ti fa emozionare). Procediamo a piedi per il LOUVRE (di cui ci godiamo lo spettacolo esterno compresa la piramide e la fontana) e proseguiamo per giardini delle TUILERIES sempre belli e quindi attraversiamo PLACE DE LA CONCORDE con le due belle fontane. Continuiamo a piedi e mentre sulla sinistra in lontananza vediamo il Grand Palais e la cupola d’oro degli Invalides arriviamo agli CHAMPS ELYSEES e quindi all’ARCO DI TRIONFO. I piedi non ce la fanno più e decidiamo di rientrare. Per prendere la RER dobbiamo cambiare due volte il metrò e fra sali e scendi e camminare camminare sembra di non arrivare mai.


9 giugno - venerdì


Il mattino si riprende il treno per PARIGI.


La prima tappa è MONTMARTRE: arriviamo in basso alla collina dopo aver cambiato il metrò ed esserci fatti una bella salita, ma decidiamo ugualmente di salire la gradinata per giungere in cima alla chiesa del SACRE COEUR, tutta bianca e costruita con le offerte dei fedeli. La giornata è bella e calda ed il panorama da quassù merita. Facciamo anche un giro nella piazzetta degli artisti e poi scendiamo alla base della collina. Curiosiamo nei negozi di tessuti (ci sono due/tre vie solo di questo tipo di negozi e molti sono dei grandi magazzini a più piani e con tessuti di tutti i tipi - è il regno di Anna). Marisa trova la stoffa ‘militare’ per i pantaloni del nipotino.


Sosta per spuntino. Si procede quindi per vedere dall’esterno il MUSEO D’ORSAY con le belle statue nere. Si continua a piedi per gli INVALIDES e i suoi giardini fino ad arrivare sotto la TOUR EIFFEL. Fa molto caldo e una sosta su una panchina al fresco serve a riprendere le forze. Dopo una lunga coda per i biglietti riusciamo a prendere l’ascensore e arrivare al piano più alto della torre Eiffel: è sempre emozionante e lo spettacolo compensa l’attesa e la fatica. Si ritorna a Versailles, alla pace del nostro chalet nel bosco per ritemprarci (dopo il caldo e il caos di Parigi, qui l’unico suono è il canto degli uccellini!).


10 giugno - sabato


Mattinata di relax nel nostro piccolo paese di Porchefontaine (un quartiere di Versailles).


Visitiamo il mercato all’aperto dei generi alimentari. Frutta, verdura, formaggi, tutto molto ben disposto e presentato in modo accurato. Fiori di molte specie e di grande formato. Carciofi di misura spropositata. Si acquistano formaggi e altro. Dopo colazione si prende il treno per la REGGIA DI VERSAILLES, una sola fermata.


E’ una giornata molto calda. Visitiamo le stanze del re, della regina e la sala degli specchi (questa purtroppo coperta in maggior parte per essere ristrutturata). E’ un susseguirsi di stanze decorate ed arredate in maniera sontuosa e dopo un po’ non si riesce nemmeno più a stupirsi tanto si è abbagliati.


Ci si dirige quindi ai giardini perché dalle ore 15 alle 17 ci saranno le fontane in funzione. Per aiutarci ad avere un’idea generale dei giardini e del parco prendiamo il trenino che ci porta vicino al piccolo e al grande Trianon che però non visitiamo. Scesi dal trenino le fontane iniziamo a funzionare e ci dirigiamo verso quella più vicina, poi procediamo per vederne altre, ma i giardini sono grandi e diversi e le fontane tante ed alcune anche nascoste alla vista. Dopo due ore e la vista della fontana più grande, mentre usciamo ci rendiamo conto di aver visitato una parte piccola dei giardini. Fra l’altro non abbiamo visitato le scuderie.


Per visitare bene Versailles ed i suoi giardini, compresi il piccolo e grande Trianon ed i relativi giardini, ci vorrebbero più giorni.


11 giugno - domenica


Decisione di dedicare questa giornata solo a relax. In mattinata visita al mercato locale ‘videgreniers’ dove soprattutto privati vendono direttamente al pubblico le loro vecchie cose. Mercato molto grande e molto affollato. Mi lascio andare a qualche acquisto. Giornata molto calda e pomeriggio di relax al fresco della cabane.


12 giugno - lunedì


Si parte alle 8.30 per destinazione LYON. Traffico in uscita da Versailles e dintorni di Parigi. Dopo circa un’ora ci immettiamo nell’autostrada per Lyon (circa 400 km).


Arriviamo al campeggio alle 15.30 - spesa da Auchan e finalmente riposo. Gran caldo, circa 30°, mobil-home nuova ma esposta al sole del pomeriggio.


13 giugno - martedì


Il mattino si prende autobus e metro per il centro di LIONE.


La città è attraversata da due fiumi: la Saone e il Rodano. La città vecchia, strade acciotolate, bella chiesa, piena di ristoranti, bistrot e piccoli negozi (ricorda un po’ la zona Navigli a Milano). Da qui si sale per la collina di Forvière (in effetti prendiamo una stretta scalinata incassata tra alte case e giardini che sembra non finire mai). In alto la chiesa di Notre Dame (anche questa costruita con le offerte dei fedeli a fine ottocento) tutta bianca all’esterno, mentre all’interno è super decorata, anche mosaici, ma il tutto non elegante e di gusto kitch.
Spuntino sotto gli alberi vicino alla chiesa. Si scende per una strada in mezzo a giardini. Si prende metrò per Place des Terraux con bella fontana più tante fontanelle a livello terreno e Hotel de Ville. Si passa davanti all’Opera dal tetto a barilotto.


La rete metropolitana è ottima e moderna. La città è gradevole. Non abbiamo visto le famose ‘traboules’, sottopassaggi nella città vecchia, perché gli ingressi erano chiusi.


14 giugno - mercoledì


Si parte presto per il rientro a Milano. La giornata è bella e si decide di non fare la galleria del Frejus, ma di tentare il passo che è aperto. La strada è bella e super panoramica. Bei paesini nella parte francese. Al confine diga e ristorante, un gran vento e montagne nude. Nella parte italiana poco traffico e un senso di abbandono. L’autostrada dopo deviazione è migliore di quella dell’andata. Si arriva a Giussano nel primo pomeriggio.


Ricorderemo questo viaggio per le molte cose bellissime viste e ci rimarrà comunque l’immagine di un paese dai grandi spazi verdi, di un paesaggio soprattutto collinare, di molti fiumi, di piccoli villaggi, di una cortesia generale dei suoi abitanti e dell’attenzione e cura che hanno per il loro paese.