FRANCIA e SPAGNA 2002
Periodo |
28 luglio - 19 agosto 2002 |
Equipaggio |
Michele (33) e Chiara (29) |
Veicolo |
Elnagh Trophy 3 su Ducato 1.9 TD del 1992 |
Chilometri percorsi |
5445 |
Litri di gasolio |
556,75 |
Media |
9,78 Km/l |
Spesa gasolio |
€ 400 (£ 775.000) |
Autostrada (I) |
Firenze-Ventimiglia-Firenze € 56.20 (£ 108.800) |
Autostrada |
Menton-Saint Maximine + Frejus-Menton € 32.20 (£ 62.350) |
Autostrada (E) |
Solo Pontevedra-Vigo € 2,36 (£ 4.570) |
Campeggi |
1 a Castro Urdiales (E) € 18,48 (£ 35.780) |
Prelievi contante |
€ 380 (£ 735.800) |
Altri pagamenti Visa |
€ 161 (£ 311.750) |
Spesa totale |
€ 1050,24 (£ 2.033.550) |
ALTRE INDICAZIONI GENERALI
Sapendo in partenza che le autostrade francesi e spagnole erano più care (sembra impossibile ma è così) di quelle italiane, abbiamo limitato al massimo il loro utilizzo. Solo per questo i pedaggi in tabella risultano così bassi.
In particolare in Francia gli autocaravan pagano quanto le auto con roulotte a rimorchio, con un notevole incremento di prezzo. Ad esempio, il tratto Frejus- Saint Maximine (circa 60 km) costa € 8.10 per le auto e € 12.20 per i camper.
In Spagna pagano di più soltanto i camper con le ruote posteriori gemellate.
Non tutte le autostrade sono a pedaggio, né in Francia né in Spagna; molti tratti sono gratuiti. Li si riconosce dall’assenza dell’indicazione Peage/Peaje sui cartelli d’ingresso in autostrada. Ad esempio il tratto Astorga - Burgos, in Spagna, è tutto gratuito anche se c’è qualche interruzione da quattro a due corsie.
In generale comunque, sia le statali francesi sia quelle spagnole sono molto larghe e scorrevoli e risultano una valida alternativa all’autostrada anche perché permettono di vedere qualcosa di più.
In Francia è piuttosto semplice trovare aree di sosta e camper service, invece in Spagna è praticamente impossibile. Per scaricare sono necessari i campeggi o alcune aree di servizio sulle autostrade a pedaggio.
Per il rifornimento in Francia consigliamo vivamente i supermercati: Intermarché, Leclerc, Carrefour, Auchan, Geant ecc. praticano prezzi molto più bassi dei normali distributori. Nel periodo in esame, un litro di gasolio costava da € 0,73 a 0,76. In autostrada il rifornimento è in genere ancora più costoso che nei normali distributori. In Spagna i distributori praticano prezzi che oscillano tra € 0,67 e 0,69. Nello stesso periodo, in Italia il prezzo del gasolio era di € 0,83 al litro.
Il costo dei generi alimentari è simile a quello italiano: appena più alto in Francia e appena più basso in Spagna. Particolarmente costosi rispetto all’Italia sono i gelati. Si trovano con una certa facilità ristorantini anche caratteristici dove si riesce a mangiare in due con 20 - 30 euro vino compreso, sia in Spagna che in Francia (non male considerando che in Italia spesso non bastano in pizzeria). Allo stesso modo, specie in Spagna, è possibile passare la serata in un locale bevendo birra o sangria spendendo da 3 a 5 euro.
Per passare dalla Francia alla Spagna abbiamo utilizzato all’andata il Passo di Somport, 1630 m, tranquillissimo: non ricordo di aver mai messo la seconda! Tra l’altro è in costruzione una galleria che eviterà lo svalicamento. Al ritorno siamo passati da La Jonquera/Le Perthuse, praticamente pianeggiante.
IL VIAGGIO
DOMENICA 28 LUGLIO FIRENZE - ST. MAXIMINE km 600
La nuova avventura parte intorno alle 12.00 da Firenze, orario strategico per cercare di evitare il traffico … e ci imbattiamo subito in un incidente a Prato Est! Per fortuna sarà il primo e l’ultimo e la scelta di partire nelle ore più calde si rivelerà azzeccata. Alle 16.30 varchiamo il confine con la Francia e ci fermiamo un attimo a MENTONE per sgranchirci le gambe. Dopo aver inutilmente cercato di fare rifornimento ad un self service (i bancomat italiani non funzionano, bisogna pagare con la carta di credito quando è aperto), proseguiamo lungo la carissima autostrada "Provencale" in direzione Aix en Provence. Per meno di 180 km spendiamo 20,20 euro e giuriamo di non riprendere più l’autostrada se non per lo stretto necessario. Il pedaggio è però ammortizzato dal fatto che sfruttiamo l’area di sosta/camper service di Cambarette Nord per passare la notte in compagnia di pochi altri camper.
LUNEDÌ 29 LUGLIO ST. MAXIMINE - CARCASSONNE km 385
Appena alzati raggiungiamo il vicino paese di ST. MAXIMINE, tipico centro provenzale con una bella cattedrale, e facciamo rifornimento al locale Intermarché (0,75 €/l), quindi proseguiamo lungo la statale verso AIX EN PROVENCE, graziosa cittadina ricca di fontane, piazzette e vicoli pedonali. Riprendiamo il camper, direzione Salon, e ci fermiamo a mangiare in una pinetina lungo la strada. Quindi oltrepassando ARLES, che abbiamo visitato due anni fa (altrimenti merita la visita così come molti altri centri della zona come Pont du Gard, Tarascon, Nimes, ecc.) attraversiamo la Petit CAMARGUE fino ad AIGUES MORTES avvistando più cavalli, aironi, tori e fenicotteri di quanti ne avessimo visti l’altra volta cercandoli! Continuiamo sulla litoranea fino a Sete, paese di pescatori con canali, ponti levatoi e case colorate, dove facciamo due passi e mangiamo un’ottima crepe alla nutella. Ripartiamo verso Carcassonne percorrendo la lingua di sabbia che collega SETE ad AGDE (attenzione al traffico: code frequenti) dove ci ripromettiamo di fermarci al ritorno. Lungo la strada intravediamo dal camper BEZIERES (bel castello) e NARBONNE ma tiriamo dritto perché la strada è lunga ed è abbastanza tardi. Infatti, arriviamo a CARCASSONNE verso le 21.00. Parcheggiamo proprio sotto le mura (gratuito la notte), mangiamo qualcosa e poi andiamo nella splendida cité medievale (anch’essa già vista due anni fa) e visto che fa piuttosto caldo ci fermiamo nell’animata piazzetta centrale a bere una birra fresca.
MARTEDÌ 30 LUGLIO CARCASSONNE - LOURDES km 320
Durante la notte è piovuto ma stamani il cielo, seppur nuvoloso, non è poi troppo minaccioso. Ci inoltriamo nel cuore del pays Cataro in direzione RENNES LE CHATEAU, località ignota ai più ma per noi famosissima visto che qui è ambientato Gabriel Knight III, un gioco enigmatico e per molti versi storico-esoterico, che ci ha occupato diversi pomeriggi invernali. In questa località, nei pressi di COUIZA, l’abate Berenger Sauniere, alla fine del secolo scorso, pare abbia scoperto il segreto del Sacro Graal o addirittura il misterioso tesoro dei Templari, nascosto durante le persecuzioni dei Catari e degli Albigesi. Fatto sta che fece restaurare l’antico borgo, arroccato su una collina, e ricostruì la chiesa dedicandola a Maria Maddalena. La cosa più curiosa è l’acquasantiera, sorretta dalla statua del demone Asmodeo e sovrastata da quattro angeli. Al di là delle suggestioni mistiche che il luogo può evocare, dall’alto del castello si gode un bellissimo panorama sulla valle e sui Pirenei. Riscendiamo e ci dirigiamo verso FOIX, bel paese sovrastato da un castello del X secolo. Il cielo si fa sempre più grigio e sulla strada per LOURDES comincia a piovere insistentemente. Cerchiamo una sistemazione per la notte e troviamo altri camper parcheggiati lungo il fiume Gave. Dopo cena la pioggia diminuisce fino a diventare una pioviggine rada, così decidiamo di andare a vedere la grotta dell’apparizione. Lungo la strada, piena di negozietti di souvenir, candele, rosari e immagini sacre, tipo mercatino delle indulgenze, acquistiamo una tanichetta per prendere dalle cannelline un po’ di acqua santa da riportare a casa. Fortunatamente alla grotta si respira un’aria più mistica: qui è possibile trovare un po’ di raccoglimento. Qui ascoltiamo un po’ della messa in francese celebrata dall’arcivescovo di Lourdes. Intanto sta ricominciando a piovere insistentemente, sono le 22.00 e non c’è tanta gente; così, nonostante l’ombrello decidiamo di tornare verso il camper, non senza aver gustato un’altra ottima Amstel alla spina.
MERCOLEDÌ 31 LUGLIO LOURDES - GAVARNIE km 50
Anche stamattina il cielo è nuvoloso ma non piove, così torniamo verso la basilica con telecamera e macchina fotografica. Nell’enorme chiesa sotterranea dedicata a San Pio X ci sono almeno 10000 persone che ascoltano la messa in francese. Fuori, nel piazzale, è tutto un brulichio di invalidi in carrozzina spinti da volontari e crocerossine e di gruppi in pellegrinaggio che si fanno immortalare davanti alla basilica o alla statua della madonna. Nella basilica superiore c’è la messa in Italiano. Scendiamo verso la grotta dove una coda piuttosto lunga attende di poterne toccare le pareti e di vedere la sorgente dell’acqua santa. Lasciamo la zona religiosa e arriviamo in paese a comprare il pane. Vorremmo salire al castello ma lo troviamo chiuso così torniamo al camper a mangiare. Dopo pranzo, nonostante il tempo grigio, partiamo per GAVARNIE, meta da noi scelta per la tappa pirenaica. Le cime dei monti sono coperte dalle nuvole ma non piove. Saliamo con il camper fino al pianoro da cui partono gli impianti di risalita a circa 2000 metri e qui incontriamo greggi di pecore, mandrie di mucche e una simpatica marmotta che ha la compiacenza di farsi riprendere e fotografare. Riscendiamo in paese e decidiamo di tentare ugualmente l’escursione al Cirque de Gavarnie, un anfiteatro naturale formato dai monti più alti dei Pirenei, tra cui il Marborè (3.200 m). Dopo circa un’ora di cammino arriviamo sul posto: le nuvole non si sono alzate ma ne è comunque valsa la pena. Fa piuttosto freddo (9°) e quindi riscendiamo, fermandoci qua e là a raccogliere lamponi e fragoline di bosco. Quando arriviamo al camper sono ormai le 20.00 e decidiamo di sistemarci nella locale area di sosta a circa 1500 metri di quota, un chilometro oltre Gavarnie. Fa sempre più freddo (il termometro del camper alle 21.30 segna 7°) e così dopo cena accendiamo la stufa e andiamo a letto.
GIOVEDÌ 1 AGOSTO GAVARNIE - JACA (E) km 267
Al risveglio ci sono ancora 7° ma le nuvole si stanno alzando e verso le 9.30 si comincia a capire che la giornata volge al bello; così ci prepariamo per ritornare verso il Cirque. Le nuvole si alzano definitivamente e scopriamo le montagne intorno a noi, tra cui il Marborè: il paesaggio che già ieri con le nuvole era bello, ora ci appare stupendo e non la smettiamo più di filmare e fotografare. A metà cammino Chiara, che è al terzo mese di gravidanza, decide di fermarsi a prendere un po’ di sole senza rifare l’ultimo tratto di salita. Io invece prendo tutto l’armamentario e mi arrampico fino a dove siamo stati ieri e ancora più su, fino alla base della Gran Cascade. Fosse per me andrei ancora avanti, ma non voglio farla aspettare troppo e così alle 13.00 siamo di nuovo a Gavarnie dove compriamo degli ottimi formaggi locali e delle deliziose gelatine di frutta. Dopo pranzo ripartiamo, con una breve sosta verso Cauteretes, dove scarichiamo le acque scure e facciamo rifornimento d’acqua. Ripassiamo Lourdes e ci avviamo verso Pau, ma poi giriamo direttamente verso Oloron per una strada provinciale che ci fa risparmiare diversi chilometri. Qui ci fermiamo al locale Intermarché per ricomprare un po’di mousse de Canard e per fare rifornimento. In meno di un’ora siamo al COL DE SOMPORT (1620 m), confine tra Francia e Spagna ormai incustodito come tutti gli altri dopo Shengen, ed entriamo in Navarra. Scendiamo fino a JACA e qui ci fermiamo per la notte nel parcheggio attiguo alla cittadelle fortificata. Dopo cena facciamo due passi in centro tra graziosi vicoli e numerosi bar.
VENERDì 2 AGOSTO JACA - PAMPLONA km 203
Ripartiamo verso le 9.30 verso il MONASTERO DI LEYRE, dove fin dall’anno 1000 si fermavano i pellegrini sulla via per Santiago e dove venivano educati i re di Navarra che sono qui sepolti. Lo visitiamo con una guida spagnola piuttosto comprensibile. Fatti pochi chilometri arriviamo al CASTILLO DE JAVIER, che prende appunto il nome da san Francesco Saverio, missionario, qui nato intorno al 1500. Il castello è molto carino e ben conservato e la visita è gratuita con offerta libera all’uscita. Ci fermiamo per il pranzo e poi proseguiamo per SANGUESA. A quest’ora non c’è praticamente nessuno: gli abitanti o sono in vacanza o sono a fare la siesta! In effetti fa piuttosto caldo per girare. Sulle torri del castello ci sono diverse cicogne e questo rende la sosta più interessante. Ci addentriamo nei campi di grano già mietuto alternati a vigneti ed a un certo punto incontriamo una segnalazione per UJUÈ: decidiamo di provare la deviazione e la scelta si rivela azzeccata. La località, ignorata dalle nostre guide, è arroccata su un colle dal quale si domina in pratica tutta la Navarra ed è costituita da un borgo nato intorno ad un santuario-fortezza risalente all’XI secolo. Continuiamo il nostro viaggio e ci fermiamo a OLITE, antica capitale della Navarra. Qui visitiamo lo splendido castello, restaurato nel Novecento, fatto costruire da Carlo III nel 1400: è veramente molto bello, con patii e balconi a bifore e a trifore, con molte torri e alcuni giardini pensili. Dalla torre più alta si ha una vista a 360° sulla regione. Anche il paese è grazioso, con stretti vicoli e case in pietra. Lasciata Olite ci avviamo verso PAMPLONA. Giriamo a lungo in cerca di un’area di sosta che però non c’è: i parcheggi più grandi sono esplicitamente vietati ai camper. Così siamo costretti a tornare verso la periferia dove troviamo un parcheggio ben illuminato lungo l’avenida de Zaragoza, una delle vie d’accesso principali alla città. C’è un altro camper di ragazzi italiani che però ci dicono di aver intenzione di partire verso le undici per fare il viaggio di notte. Quindi restiamo da soli: non è il massimo ma ci adattiamo sperando di non avere problemi.
SABATO 3 AGOSTO PAMPLONA - CASTRO URDIALES km 254
La notte è passata tranquillamente e così, dopo esserci svegliati presto (7.45) spostiamo il camper in un parcheggio più vicino al centro e ci incamminiamo a vedere la città. Anche qui negozi chiusi fino alle 9.30 e poca gente per le strade. Noi nel frattempo siamo entrati nel mercato coperto di Santo Domingo e abbiamo comprato dei frittini tipici a vari gusti: peperone e besciamella, prosciutto e formaggio, ecc. Poco distante troviamo la cattedrale, piuttosto bella, con all’interno la tomba monumentale di Carlo III e della moglie e messa in spagnolo. Continuiamo a camminare ed arriviamo alla Plaza de Toros, dove per la festa di San Firmin, il 6 luglio, arrivano i tori dopo la corsa sfrenata dell’Encierro, lungo il percorso cittadino. Tornati al camper ci avviamo verso Estella con una breve sosta a PUENTE LA REINA, punto di confluenza dei vari percorsi del Camino de Santiago che da qui divengono uno solo. Ad ESTELLA c’è la festa patronale di Sant’Andrès e quindi troviamo un gran movimento di gente vestita di bianco con bandana e sciarpa rossa legata in vita a mo’ di cintura. Davanti all’Ayuntamiento (municipio in spagnolo) quattro statue di cartapesta raffiguranti re arabi e spagnoli stanno a ricordare con ogni probabilità qualche battaglia remota. Per le strade del centro la gente canta, suona, mangia per strada su tavoli di legno improvvisati e si ferma qua e là a bere qualcosa. Anche qui naturalmente no manca una parte vecchia, con una bella chiesa, la piazza del municipio vecchi e il palazzo dei re di Navarra, ma in questo caso restiamo più colpiti dal brio della festa che dai monumenti storici. Mangiamo qualcosa di veloce in camper e proseguiamo verso VITORIA, entrando così nei Paesi Baschi. Non ce lo aspettavamo ma il terzo capoluogo basco (con Bilbao e San Sebastian) ci stupisce per il suo fascino. A una parte vecchia, più alta, con stradine strette, case in pietra e a graticcio, fa da contrappunto una parte più recente, con viali ampi di aspetto vagamente francese e palazzi ornati da balconcini alla turca, appena sporgenti e chiusi da vetri. Inoltre troviamo la caratteristica Plaza de España, chiusa sui quattro lati da portici, e un’altra bella piazza a pianta pressoché pentagonale con scalinata e chiesa in prospettiva, molto scenica. Torniamo al camper e ripartiamo verso BILBAO. Lungo la strada il paesaggio diventa sempre più verde e montuoso. Nella cittadina basca ci fermiamo appena un attimo per vedere il grandioso edificio del Museo Guggenheim (decine di migliaia di metri quadri di esposizioni d’arte moderna) che è di per sé un’opera d’arte moderna, e proseguiamo lungo la costa atlantica in cerca di un campeggio. Impresa difficile in questa zona: il primo infatti lo troviamo dopo quasi 50 km, a Castro Urdiales, primo paese della provincia di Santander e quindi della Cantabria.
DOMENICA 4 AGOSTO CASTRO URDIALES - LLANES km 186
Stamani ci siamo alzati un po’ più tardi del solito, alle 9.30; abbiamo fatto la doccia con calma, abbiamo svuotato i cassoni, riempito il serbatoio dell’acqua, comprato il pane… insomma, siamo partiti a mezzogiorno! La nostra prima tappa erano le grotte di Altamira, famose per le pitture rupestri del periodo preistorico. Purtroppo l’ingresso è limitato a 160 turisti la settimana e va prenotato con largo anticipo, tanto che ci sono code di anni! Così andiamo a vedere il vicino paese di SANTILLANA DEL MAR, una vera e propria "chicca" medievale, con case in pietra e a graticcio, una splendida collegiata romanica, un’azienda agrituristica che organizza gite a cavallo e passeggiate sul pony, e un sacco di negozietti che vendono prodotti tipici: in uno di questi compriamo la quesada, un dolce tipico locale molto buono, a base di crema di riso o almeno così ci pare. Riprendiamo il camper e, mentre il tempo si fa sempre più grigio, raggiungiamo SAN VICENTE DE LA BARQUERA, cittadina di mare con un castello ben restaurato in bella posizione ed una cattedrale ancora una volta a stile misto, romanico fuori e gotico all’interno. Per raggiungere il paese, attraverso la statale N634, si percorre un bel ponte cinquecentesco che scavalca la "ria" un insenatura naturale dell’oceano che rende il paesaggio ancor più celtico. Con S.Vicente abbiamo lasciato la Cantabria per entrare nel Principato delle Asturie. Ci addentriamo ancora un po’ ma il tempo non accenna a migliorare. Per fortuna però non piove e possiamo continuare a visitare. Arriviamo così a LLANES, antico borgo di pescatori sulla costa a scogliera con brevi baie sabbiose. Piazziamo il camper al porto e ce ne andiamo a passeggio. Il panorama dal faro e dai bastioni ricoperti da un bel manto d’erba verde, ricorda molto quello della Normandia e c’è perfino un ragazzo che suona con la sua cornamusa "Busindre real" di Hevia, che d’altra parte è nato qui vicino. Infine decidiamo di concederci una buona cena a base di pesce in un ristorante-sidreria del centro. Prendiamo Chipirillos a la plancia, Parrochi, Anchoas de Llanes, Gambas al Ajillos e Patatas tres salses (traduco: Calamaretti alla griglia, pesciolini fritti, acciughe marinate locali, gamberi aglio - olio e peperoncino e patate con salse) il tutto bagnato dal sidro locale versato spettacolarmente dall’alto dai camerieri e bevuto d’un fiato prima che perda l’effervescenza naturale. Prezzo € 31. Soddisfatti ed appagati torniamo al camper per la notte.
LUNEDÌ 5 AGOSTO LLANES - SANTIAGO DE COMPOSTELA km 448
Stamattina piove addirittura e quindi abbandoniamo definitivamente l’idea dell’escursione sui Picos de Europa e ci dirigiamo verso RIBADESELLA per visitare le pitture rupesti della grotta di Tito Bustillo. Purtroppo in questo viaggio non abbiamo un feeling positivo con le grotte preistoriche: il lunedì è il giorno di chiusura dei musei statali e quindi dobbiamo nuovamente rinunciare. Continuiamo verso OVIEDO, capoluogo asturiano. Arriviamo verso le 12.30 ma piove e non riusciamo a parcheggiare; tutti i parcheggi del centro sono sotterranei e con il camper non possiamo entrare. Così, sconsolati, arriviamo ad Aviles dove troviamo un mega centro commerciale e ne approfittiamo per fare un po’ di spesa nella speranza che nel frattempo smetta di diluviare! Decidiamo che ormai la giornata è persa e che tanto vale fare una tirata fino a Santiago. Percorriamo tutta la 634, fermandoci ogni tanto a vedere qualche tratto di costa. Arriviamo a SANTIAGO all’ora di cena e cerchiamo un posto dove fermarci. Vediamo un po’ di camper, tutti italiani, davanti al palazzo del consiglio regionale della Galizia e decidiamo di fermarci qui. Parcheggiando abbiamo una piccola disavventura: facendo manovra sbattiamo con il portabici sul gavone posteriore del camper di due ragazzi di Milano. Il danno, anche se minimo, c’è e quindi ci mettiamo a compilare il modulo di constatazione amichevole e alla fine cogliamo l’occasione per fare quattro chiacchiere. La sosta sarebbe vietata; c’è pure un cartello che specifica "no caravan", però siamo stanchi e restiamo ugualmente con l’idea di spostarci domattina. Sono le 22.30 e il sole è appena tramontato.
MARTEDÌ 6 AGOSTO SANTIAGO - PONFERRADA km 380
Quando ci alziamo, alle 8.00, è di nuovo tutto grigio, ma per fortuna, come al solito, non piove. Spostiamo il camper in un parcheggio più vicino al centro e andiamo a visitare la cattedrale. È troppo presto e per le vie di Santiago non c’è ancora nessuno o quasi; così scattiamo qualche foto in attesa dell’apertura della cattedrale prevista per le 10.00. Entriamo e ci sottoponiamo al rito della penitenza: nel portale interno, coperto dalla facciata barocca, c’è una colonna con l’immagine di Santiago sulla quale bisogna posare la mano destra e posare tre volte la fronte chiedendo la remissione dei peccati. Nell’abside c’è una statua di Santiago ricoperta d’argento dorato e tempestata di pietre: i pellegrini salgono da una scala apposita per abbracciarlo e per poi scendere nella sottostante cripta a vedere il sarcofago con le reliquie. Uscendo incontriamo diversi ragazzi con in mano la "compostela", ossia il diploma di pellegrino rilasciato a chi compie un certo numero di chilometri a piedi o in bicicletta. Compriamo due conchiglie di capasanta, simbolo di Santiago e ci avviamo al camper. Girando per i negozietti vediamo delle cartoline di un posto poco lontano dove ci sono caratteristiche costruzioni soprelevate in pietra, gli "horreos" o granai usati per riporre le scorte alimentari e in particolare il grano, lontano dai roditori e dall’umidità. Prendiamo quindi la strada per Pontevedra e arriviamo a COMBARRO, sulla costa atlantica a pochi chilometri dal confine con il Portogallo. È talmente grazioso e pittoresco che non si capisce proprio il motivo per cui non figuri nelle guide turistiche. Restiamo qui fino alle 17.00 poi ci incamminiamo verso PONFERRADA. Sulla strada, appena passata Vigo, siamo tentati di entrare in Portogallo, ma poi rinunciamo perché abbiamo ancora troppe cose da vedere in Spagna. La strada da Ourense in poi si rivela lenta e tortuosa così arriviamo alle 21.30 stanchi ed affamati. Qui non c’è neanche mezzo camper, né tantomeno un campeggio, ma non abbiamo alcuna intenzione di proseguire oltre; così ci fermiamo nel parcheggio davanti al Mc Donald’s, mangiamo e andiamo a letto.
MERCOLEDÌ 7 AGOSTO PONFERRADA - BURGOS km 311
Stamattina il tempo è bello e ci alziamo presto per andare a visitare il castello dei templari. Purtroppo dobbiamo accontentarci di vederlo da fuori perché apre troppo tardi, alle 10,30, e noi dobbiamo proseguire. Così dopo un breve giro nel paese vecchio, sottosopra per lavori di manutenzione e restauro, continuiamo verso ASTORGA, cittadina della Castiglia y Leon, notevole per la cattedrale, per il palazzo arcivescovile costruito da Gaudì (oggi sede del Museo dei "Camini" nel senso di pellegrinaggi verso Santiago), le mura medievali ricostruite sulle fondamenta romane e dei dolcetti tipici, simili a meringhe, detti "mantecadas". Dopo pranzo arriviamo a LEON, antica capitale del regno omonimo, poi legato a quello di Castiglia. La cattedrale è immensa, è il massimo esempio del gotico spagnolo e somiglia un po’ a Notre Dame de Paris. La città è calda e ordinata, con case colorate e piazzette animate da taperie e bar. Arriviamo fino ala chiesa romanica di S. Isidoro, dove sono sepolti i re di Castiglia y Leon. Tornando al camper ci fermiamo da un ottico a comprare una lente a contatto usa e getta per la Chiara che ha distrutto una delle sue! Tra l’altro troviamo anche un buon prezzo visto che nella via principale di Leon si trovano almeno sette od otto negozi di ottica. Con il camper passiamo a fare delle riprese in due luoghi un po’ fuori dal centro, il ponte romano e Piazza S. Marco, e quindi ripartiamo verso Burgos. Per fortuna c’è un lungo tratto di autostrada gratuito che sveltisce molto il trasferimento. Poi, lungo la N120, attraversiamo la Meseta sconfinata, con campi di grano mietuto a destra e a sinistra a perdita d’occhio, con un vento sferzante da nord che ci accompagna fino alla meta. A BURGOS ci sistemiamo in un parcheggio lungo il fiume, non trovando, come al solito, l’area segnalata. Fa un gran freddo: nonostante il sole ci sono 18 gradi e la temperatura continua a calare dopo il tramonto. Quindi abbandoniamo ogni proposito di giratina e restiamo al camper rimandando la visita a domani.
GIOVEDÌ 8 AGOSTO BURGOS - SARAGOZZA km 316
Stamani ci alziamo un po’ più con comodo e andiamo a visitare Burgos intorno alle 10.00. C’è il sole ma fa ancora piuttosto fresco. Oltrepassato il monumentale arco de Santa Maria si entra nella piazza della cattedrale, anch’essa gotica, come quella di Leon, e molto bella. La visita prende un po’ di tempo, ma del resto non c’è molto altro da vedere se non il panorama dal castello e la statua equestre del Cid Campeador, originario di Burgos e, per inciso, sepolto nella cattedrale. Per le strette viuzze interne ci sono diverse taperie e ci concediamo un pasto sfizioso con tapas a base di pesce. Verso le 14.00 ripartiamo con l’idea di fare qualche tappa lungo la strada. Attraversiamo col camper S.DOMINGO DE LA CALZADA, tappa classica del Camino di Santiago, ma non ci attira particolarmente e proseguiamo. Stessa sorte tocca a LOGROÑO, capoluogo della regione vinicola della Rioja, città moderna e priva di interesse turistico (fatta eccezione per i vini). Andiamo avanti fino a TUDELA dove, nonostante le indicazione dei Meridiani, troviamo soltanto una cattedrale chiusa per restauro fino al 2003. Così decidiamo di arrivare fino a SARAGOZZA dove ci sistemiamo in un ampio parcheggio subito oltre il Puente de Santiago, sull’Ebro, con splendida vista panoramica sul santuario di Nuestra Señora del Pilar. Siamo accanto ad altri camper italiani e dopo cena ne approfittiamo per fare due chiacchiere. Non fa freddo come a Burgos, ma dopo un po’ si alza una brezza fresca e decidiamo di rientrare in camper per scrivere un po’ di cartoline.
VENERDÌ 9 AGOSTO SARAGOZZA - TARRAGONA km 260
Stamani, ancora una volta, è abbastanza nuvoloso anche se qua e là si vede qualche sprazzo d’azzurro. Andiamo a vedere la basilica - santuario di Nuestra Señora del Pilar, immensa cattedrale sulla riva dell’Ebro, lunga 135 m e larga 65, con dieci cupole e quattro campanili: un’esagerazione! L’interno è diviso in più parti con un bel tempietto settecentesco dedicato alla madonna (apparsa secondo la tradizione a San Giacomo, o Santiago, su un pilastro, da cui "del pilar"). Fuori, dal lato opposto rispetto al fiume, c’è una piazza gigantesca lunga più di 300 metri, chiusa ai lati corti da fontane monumentali. Su uno dei lati c’è la Seu, la vera cattedrale di Saragozza, più vecchia e costituita da stili compositi, dal gotico al rinascimentale, dal plateresco al mudejar, con il risultato di una fusione originale e di sicuro effetto. Dopo pranzo proviamo ad andare all’Ajaferia, palazzo dei re moreschi e poi di quelli aragonesi, oggi in parte museo e in parte sede di uffici amministrativi. Purtroppo, come al solito, l’orario d’apertura non coincide con i nostri piani di viaggio e dobbiamo rinunciare alla visita. Ripartiamo e, nel pomeriggio, ci fermiamo a LERIDA, (o Lleida in català) prima provincia della Catalogna, dove vediamo un’insolita cattedrale senza facciata completamente incastonata nella fortezza in cima ad un colle. Proseguiamo verso Tarragona e facciamo una breve sosta a MONTBLANC, paesino medievale racchiuso da mura recentemente ben restaurate, simile, per chi lo conosce, a Monteriggioni vicino a Siena. Verso le 20.00 siamo a TARRAGONA e troviamo posto nel parcheggio di un ristorante in fondo al lungomare in compagnia di altri camper, quasi tutti italiani. Purtroppo comincia a piovere e così, anche stasera, restiamo al camper.
SABATO 10 AGOSTO TARRAGONA - BARCELLONA km 128
La mattina piove ancora, ma smette presto ed esce un po’ di sole che pian piano comincia a scaldare. Ci spostiamo in un parcheggio più vicino al centro dove troviamo altri camper che hanno passato lì la notte. Visitiamo il paese vecchio, dentro la cinta delle mura romane, con una bella cattedrale, vie animate e un simpatico mercatino di frutta e verdura dove compriamo un po’ di cose, tra cui un pomodoro enorme che pesa oltre mezzo chilo. Uscendo da una delle porte principali facciamo il giro delle mura ornate da copie delle statue in bronzo di Augusto e della lupa capitolina, regalate dagli italiani ai "cugini" tarragonesi. Fuori dalle mura, verso il mare c’è un bell’anfiteatro in corso di restauro. Tornando al camper troviamo una polleria che vende polli arrosto e ne approfittiamo. Dopo pranzo partiamo per BARCELLONA, con l’idea di fermarci in un campeggio un po’ prima per fare un po’ di mare, ma il tempo comincia di nuovo a peggiorare e così tiriamo dritto. Arrivati a Barcellona, infatti, comincia il diluvio e va avanti per più di due ore abbattendo la temperatura, che prima era gradevole, fino a 17 gradi. Finita la pioggia troviamo il parcheggio che altri camperisti ci avevano segnalato, vicino al porto, e ci sistemiamo lì anche se è un po’ caro (€ 12 a notte + € 3 per ogni ora dalle 9 alle 21). Dopo cena, visto che non piove più, andiamo a rivedere lo splendido spettacolo delle fontane luminose tra piazza di Spagna e la collina del Montjuich. Stanchi ma appagati ce ne torniamo al camper per la notte.
DOMENICA 11 AGOSTO BARCELLONA - LLORET DE MAR km 100
Stamattina ci alziamo presto. C’è un bel sole e l’aria, dopo il nubifragio di ieri, è fresca e limpida, cosa rara a Barcellona. Così ci spostiamo con il camper nella zona della Sagrada Familia. Poi ci avviciniamo a Placa Cataluña e andiamo a passeggiare nel Barrio Gotico, verso la Cattedrale. Verso le 11 le vie cominciano ad animarsi. Arriviamo in Placa Real dove si tiene il mercatino domenicale dei filatelici e dei numismatici. Di qui prendiamo le Ramblas in direzione del porto e arriviamo sotto il monumento a Cristoforo Colombo. Poi risaliamo verso Placa Catluña in mezzo a chioschi di fiorai e negozietti di animali. Entriamo in un supermercato lungo la rambla e compriamo un po’ di cose di gastronomia per pranzo, tra cui delle ottime albondigas (polpettine) Nel pomeriggio andiamo al Parc Güell, giardino monumentale ideato e creato da Gaudì. Fa finalmente caldo e passeggiamo nel verde, tra le creazioni bizzarre dell’architetto catalano. Verso le 18.00 partiamo in direzione della COSTA BRAVA. Arrivati a LLORET ci accorgiamo, purtroppo, che l’area di sosta segnalata in fondo al lungomare non esiste più, ma dopo lunghe ricerche troviamo un parcheggio adatto sulla sinistra della strada statale che porta a Tossa, subito dopo il casinò. Soddisfatti per la sistemazione ce ne andiamo a mangiare un bel piatto di paella mista nella via pedonale, ricca di negozietti d’ogni tipo. Poi andiamo a vedere se c’è sempre il locale di Pedro, un simpatico barcellonese che da marzo a ottobre si stabilisce a Lloret dove serve la più buona sangria di vino o "de champagn" di tutta la costa brava e, per la nostra personale esperienza, di tutta la Spagna. Il locale, sempre lo stesso da anni con tavoli e sedie ricavati da botti, è un po’ fuori dalla zona più frequentata: scendendo verso il mare per la strada principale si deve svoltare a destra all’ultimo bivio prima del lungomare e risalire un centinaio di metri; via assicuro che ne vale la pena! Ritrovato Pedro, ci sediamo davanti a un buon mezzo litro della sua sangria e passiamo un po’ di tempo a chiacchierare con lui, dopodiché torniamo al camper per la notte.
LUNEDÌ 12 - MERCOLEDÌ 14 AGOSTO LLORET DE MAR km 0
Visto che il tempo si è definitivamente rimesso decidiamo di restare a Lloret per altri tre giorni per riposarci un po’, fare un po’ di vita di mare e prendere un po’ di sole. Dal parcheggio usiamo spesso le bici per andare alla spiaggia dotata di docce, il che ci evita di andare per forza in campeggio, tanto più che sono tutti pieni. Le giornate a Lloret passano serenamente, con bagni, sole, passeggiate per le vie animate da negozi, ristoranti e locali vari, acquisti al mercato centrale con relativi pasti luculliani a base di carne e di pesce in camper, sangrie di Pedro, gelati giganti, pinchos e acquisti di souvenirs.
GIOVEDÌ 15 AGOSTO LLORET DE MAR (E) - LE PERTHUS km 126
Stamattina ci svegliamo con la voglia di fare ancora mezza giornata di mare; così, visto che abbiamo rimesso le bici a posto, andiamo in spiaggia a piedi. Restiamo fino all’una e tornando facciamo gli ultimi acquisti, tra cui un liquore all’arancia necessario per fare una buona sangria (Licor quarenta y tres o Jondef). Dopo pranzo, un po’ a malincuore, lasciamo Lloret per andare a vedere Cadaquès. Prima di entrare in paese (che dista da Lloret circa 70 km), andiamo a vedere il panorama da CAP CREUS, il punto più orientale della Spagna, ignorando il divieto di accesso ai camper (non ci piacciono queste limitazioni per categorie anziché per dimensioni e peso). Purtroppo è calata una foschia abbastanza densa, ma si riesce comunque a intravedere la costa almeno da Tossa a Cerbère. Tornando ci fermiamo a CADAQUÈS, borgo di pescatori ormai notevolmente cresciuto di dimensioni rispetto a quando Salvador Dalì lo aveva eletto a suo principale rifugio artistico. In un’oretta vediamo quel che c’è da vedere e ripartiamo verso la Francia per accorciare un po’ il cammino dei prossimi giorni. Appena varcato il confine sulla statale interna, dopo La Jonquera, troviamo un parcheggio per camper nel paese di LE PERTHUS, sul tracciato dell’antica Via Domitia. Il paese è strano perché da un lato sembra dipendere dal comune de La Jonquera, in Spagna, dall’altro però è sede della Gendarmerie francese: quindi restiamo un po’ perplessi sulla sua collocazione geografica! A parte questo, il parcheggio è affollato da camper, tutti francesi, e ci sembra un buon posto per passare la notte in attesa di trasferirci domattina a Sete.
VENERDÌ 16 AGOSTO LE PERTHUS - SETE (MARE) km 165
Ci alziamo presto, ma il parcheggio è già pieno di gente che viene a visitare la fortezza e a passeggiare lungo il tracciato della Via Domitia. Molti vanno in Spagna e nel senso di marcia opposto al nostro c’è già una lunga fila. Noi andiamo verso Sete passando, senza fermarci, da SALSES, PERPIGNAN, NARBONNE E BEZIERES: ormai la nostra vena turistico - artistica è stata soppiantata dalla voglia di sole e di mare! In realtà a Bezieres, cittadina con un bel castello che comunque vediamo passando per il centro, ci fermiamo per fare un po’ di spesa al locale, immancabile, Intermarché. Ancora una volta il nostro appetito cade sui gamberetti che qua costano la metà che in Italia. Arriviamo sulla spiaggia tra AGDE e SETE verso mezzogiorno, dopo aver fatto un po’ di coda, e parcheggiamo il camper praticamente sulla sabbia. Un’oretta di sole e poi rientriamo in camper per una bella scorpacciata di gamberi. Poi ancora sole e rapido bagno visto che l’acqua è stranamente più fredda che a Lloret. Intanto la strada diventa una colonna quasi immobile di automezzi che cercano di raggiungere Agde o Sete. Noi, dapprima tentati di raggiungere Sete per mangiare un buon piatto di tonno alla griglia (che ci ricordiamo ancora dal viaggio d’andata!) cambiamo idea e restiamo sul posto. Dopo cena proviamo ad entrare nel vicino campeggio dove c’è uno spettacolo di animazione, ma non ci lasciano passare. Di lì a poco cominciano i fuochi d’artificio in un paese vicino e ci godiamo lo spettacolo prima di andare a letto.
SABATO 17 AGOSTO SETE - BORDIGHERA (I) km 443
Svegliarsi al mattino sulla spiaggia semideserta è veramente uno spettacolo! Andiamo a raccogliere qualche conchiglia e a prendere ancora un po’ di sole, poi verso mezzogiorno ci incamminiamo verso Sete. C’è abbastanza traffico perciò impieghiamo più di mezz’ora ad arrivare in centro. Parcheggiamo lungo un canale e cominciamo a visionare i ristorantini che offrono menù a prezzo fisso con piatti per lo più a base di pesce. Entriamo al Porto Pollo e con € 32 prendiamo: un piatto di molluschi crudi tra cui 4 ostriche, un’ottima zuppa di pesce da mangiare con crostini di formaggio e salsa a base di pesce e patate, due belle porzioni di tonno fresco alla griglia guarnite con riso e pomodori al forno, vino bianco e due discreti petit café. Belli satolli affrontiamo il trasferimento verso Bordighera, non senza una breve sosta ai margini della Camargue per ammirare i fenicotteri rosa, fermi a migliaia negli stagni a ridosso del mare in attesa della migrazione. Il viaggio si rivela più lungo del previsto e alla fine arriviamo, abbastanza stanchi, a BORDIGHERA intorno alle 22.00. Davanti a un piatto di spaghetti facciamo due chiacchiere con i nostri amici di Torino, Gigi e Silvia, che stanno trascorrendo le vacanze nella loro casetta nel borgo vecchio di Bordighera alta e sono il motivo della nostra sosta ligure.
DOMENICA 18 AGOSTO BORDIGHERA km 0
Trascorriamo la giornata con Gigi e Silvia e con Paolo (fratello di Silvia) e sua moglie Elena. La mattina andiamo agli scogli dove l’acqua è veramente pulita e con la maschera facciamo un po’ di snorkelling. Torniamo a casa per il pranzo e ne approfittiamo per interrompere l’astinenza da TV guardando l’ennesimo trionfo stagionale della Ferrari nel gran premio d’Ungheria. Poi scendiamo di nuovo, stavolta alla spiaggia di ghiaia e facciamo un altro bagnetto. Quindi cena ancora a base di pesce e giratina serale lungo l’animata passeggiata a mare di Bordighera.
LUNEDì 19 AGOSTO BORDIGHERA - FIRENZE km 403
La mattinata la passiamo nuovamente al mare per fare gli ultimi bagni e qualche tuffo dagli scogli. Poi dopo pranzo salutiamo i nostri amici e torniamo verso casa. Per fortuna non troviamo traffico così prima delle 20.00 siamo a casa. Il parziale del contachilometri segna 5445 ed anche quest’avventura è terminata.