Carcassonne Lourdes Betharram & Avignone


CARCASSONNE - LOURDES - BETHARRAM - AVIGNONE


 


Dal 16 al 21 marzo 2008


di Silvia Lazzari


Equipaggio:


Silvia (io) : navigatore e copilota oltre che narratore di questo diario


Antonio (mio papà): copilota, cuoco e tuttofare


Anna (mia mamma): copilota, cuoca e fondo cassa


Angela (mia zia): cuoca, fondo cassa e compagna di bische


Come nasce l’idea:


l’anno scorso Anna e Angela sono andate a Lourdes in una gita organizzata in pullman.
Anna è rimasta particolarmente colpita dalla gita e dato che la stessa veniva organizzata anche quest’anno le sarebbe piaciuto tornarci con il marito Antonio.
Antonio però al solo pensiero di spararsi non so quante ore di pullman ha detto picche.
Raccontandomi questo fatto io ho proposto loro di prendere il camper e andare, poi in effetti ci ho pensato bene e dato che per un certo periodo non avevo l’impegno del lavoro mi sono proposta come navigatore e copilota. A questo punto è venuto spontaneo proporre anche ad Angela un revival, la quale dapprima aveva rifiutato per tutta una serie di motivi, poi dato che in occasione delle varie commemorazioni per i festeggiamenti dei 150 anni dall’apparizione di Maria a Bernadette per tv non si parlava d’altro le è scaturita dentro una gran voglia di fare un viaggio bis che è stata più forte dei suddetti motivi.


Alla partenza:


Siamo partiti con cibo già pronto e sufficiente per quasi tutto il viaggio la nostra dispensa conteneva insalata di riso, pasta fredda e due torte salate oltre a salumi formaggi e, l’occorrente per un paio di pranzi al sacco, onde evitare di perdere del tempo in viaggio per cucinare.


L’itinerario era già prestabilito sin dalla partenza, così come il tipo di strada da fare, almeno in certi punti che già avevamo avuto modo di percorrere in altri viaggi.
Per quello che riguarda le soste, invece, come per tutti i nostri viaggi in camper prima di partire leggo molto attentamente i diari di bordo di altri camperisti perché li ritengo quasi un portolano indispensabile. Anche per questo motivo nei miei diari di bordo tendo ad essere il più specifico possibile soprattutto per quello che riguarda parcheggi, strade percorse e qualità dei servizi di cui abbiamo usufruito, sperando che possano essere d’aiuto ad altri che verranno dopo di noi. Immancabile tanto spirito di adattamento.


16/03/2008 domenica


Sono le 15.20 quando partiamo da Molinella, il contakm segna 13.453, azzeriamo il parziale e ci dirigiamo verso Bologna per caricare l’altro 50% dell’equipaggio di questo nostro viaggio; poi prendiamo l’autostrada. L’itinerario di massima prevede autostrada fino a Cannes poi le statali francesi ci porteranno a toccare le nostre mete: Carcassonne, Lourdes, le grotte di Betharram e Avignone sulla strada del ritorno. Il viaggio scorre tranquillo facciamo una sosta per la cena poi un’altra alle 23.30 quando ci fermiamo a dormire ancora in autostrada a circa 15 km da Cannes.


17/03/2008 lunedì


Ripartiamo che sono circa le 8 e alle 17.45 arriviamo a Carcassonne. Per questo primo tratto di strada abbiamo scelto (plurale majestatis perché in effetti la pianificazione del viaggio l’ho fatta tutta io) un tragitto che fosse più dal lato panoramico che veloce e in effetti a cose fatte devo dire che non si è rivelato nemmeno tanto più lungo o scomodo rispetto ad altri itinerari che si potevano scegliere.
Dopo Cannes abbiamo preso la direzione di Aix en Provence, Martigues, Arles, Montpellier prendendo poi per Sete, Agde, Beziers, Narbonne e Carcassonne.
Giunti ormai in città seguiamo le indicazioni per la citè e troviamo un bel parcheggio per camper con scarico acque nere se dotati di cassetta wc gratuiti e fontana. Il costo è di 10€ per 24 ore.
Ci prepariamo dei panini e infiliamo il tutto nello zaino insieme a telecamera e macchina fotografica e dopo pochi passi siamo davanti al ponte levatoio ai piedi delle mura. Iniziamo il giro in senso orario mentre il sole inizia a fare capolino fra le torri.
Un attimo il cielo è rosa l’attimo dopo è arancio e le foto che scattiamo raccolgono tutte le sfumature di quest’autentica meraviglia di città medioevale.
Dopo il giro delle mura ci addentriamo nel borgo; il fatto che ormai sia sera e tutti i negozi siano chiusi ci fa apprezzare ancora di più il sapore di antico senza il disturbo del turismo di massa alla ricerca di souvenir. In un angolo facciamo cena e proseguiamo nel nostro giro anche nella città fuori le mura che offre ben poco però.
Torniamo al camper e andiamo tutti a letto.
Domani si riparte.


18/03/2008 martedì


Alle 8,15 siamo di nuovo in viaggio verso la meta più ambita Lourdes.
Questa volta però le statali francesi si rivelano poco adatte soprattutto nella parte finale della tratta penso che al ritorno faremo l’autostrada. Alle 13 siamo già parcheggiati nel park camper segnalato all’ingresso della città.
Le indicazioni sono facili basta andare sempre diritto e si trovano i cartelli stradali. Inconveniente di percorso a pochi metri dal park, causa una frenata imprevista, che l’ha colta di sorpresa Angela cade e si procura un bell’occhio nero! Purtroppo il bello e il brutto del camper è che ci si sta più comodi che in auto perché ti puoi muovere, ma si è pur sempre in strada e una disattenzione a volte si paga.
Dopo una prima medicazione pranziamo e poi usciamo a fare un primo giro di perlustrazione.
Appena ci si addentra nel centro della cittadella si vedono strade piene di alberghi che andando oltre lasciano il posto ad un numero enorme di negozi che vendono più o meno tutti la stesse cose, souvenir medagliette, contenitori per l’acqua con l’effige della vergine da riempire alle fontane, statuette, magliette, portachiavi, matite, portafogli e qualunque altra cosa su cui fosse possibile riprodurre la madonna o i Pirenei. Una particolarità di questi negozi è che nell’insegna accanto al nome dello stesso si trovano scritte anche le lingue che sono parlate dai gestori.
Anna e Angela ci fanno vedere l’albergo che le aveva ospitate l’anno precedente poi entriamo in quello che possiamo definire il centro di culto.
Entriamo da place Mgr Laurence una piccola discesa e davanti ai nostri occhi si mostra in tutta la sua magnificenza quello che viene chiamato il santuario anche se per essere corretti il Santuario originario sarebbe la chiesa al disopra della Grotta, la Basilica dell'immacolata Concezione, ma ormai l’intera realtà costituita da cappelle, chiese e basiliche, viene indicata come santuario; il cuore però resta sempre la Grotta. In questo periodo non ci sono molti pellegrini e infatti non troveremo da nessuna parte le lunghe code viste in televisione. L’atmosfera che ti circonda di per se è piena di speranza, di fede, e di amore per chi soffre. Tutte le chiese sono costruite con lastre di marmo su cui vi è incisa per ognuna un ringraziamento avuto dai miracolati, è davvero impressionante.
Quando entri in queste chiese non fai tanto caso a dipinti, affreschi e mosaici ma fai caso a quanta gente è stata qui e ha voluto lasciare un segno della propria gratitudine per aver ricevuto il miracolo per i propri figli o altre persone care.
E’ davvero difficile per me ora spiegare non tanto quello che ho visto ma piuttosto quello che ho sentito e che ho provato a essere in questo luogo, anche se personalmente non credo nella chiesa di oggi e non sono praticante.
Una curiosità: le risorse che la chiesa di Lourdes utilizza per il proprio sostentamento derivano per il 90% da lasciti e offerte. La trovo una cifra abbastanza significativa anche ricollegandomi a quanto detto prima.
Subito dopo ci siamo spostati nel vero cuore di Lourdes “la grotta” si tocca la roccia si vede sgorgare la fonte guardi la statua della madonna sita dove Bernadette ebbe l’apparizione e credente o no le chiedi qualcosa che ti sta a cuore e dici una preghiera per quelli a cui vuoi bene. Un enorme candelabro è davanti alla statua di Maria, e più tardi lo vedremo anche acceso.
Ci tratteniamo abbastanza in questi luoghi facendo un po’ avanti e indietro perché siamo attratti da tutto come dei magneti che vengano attratti da diverse calamite. I distributori di candele sono un po’ ovunque e sono completamente aperti, tu decidi quale candela vuoi e leggi quanto è consigliato dare come offerta per quella candela (a seconda ovviamente della grandezza) poi prendi la candela e metti i soldi in una cassettina (questa però è chiusa).
C’e poi un lungo corridoio dove puoi accendere e posizionare la tua candela in baldacchini in ferro con appositi portacandele di varie misure su ognuno c’è scritta la frase “questa fiamma prolunga la mia preghiera” in diverse lingue. Al termine di questo spazio si arriva alle piscine ora come ora non c’è praticamente nessuno in fila e un signore si avvicina chiedendoci se vogliamo fare il bagno nell’acqua santa.
Anna e Angela lo hanno già fatto lo scorso anno e ci dicono che vale la pena farlo dato che siamo qui male non può fare. Io e Antonio entriamo quindi da due ingressi separati (donne/uomini) poi vengo accompagnata in un separè dove ben otto donne mi accolgono con ampi sorrisi.
Ognuna di loro ha un cartellino con il proprio nome cognome e nazionalità.
Solo una o due parla con me, ovviamente quelle che sono o sanno l’italiano e mi spiegano che devo svestirmi completamente.
Mentre mi spoglio una di loro tiene un telo come per coprirmi dagli sguardi delle altre sette poi mi avvolgono un telo bianco bagnato e gelido sotto le braccia e mi invitano ad avvicinarmi alla piscina qui altre due donne mi salutano e mi sorridono quella che finora mi ha spiegato tutto continua a dirmi cosa devo fare.
Entro nella piscina con i piedi mi avvicino alla madonnina la bacio e le due donne mi afferrano per le ascelle e mi fanno bagnare nell’acqua santa poi mi rialzano si dice la preghiera e poi si torna dove mi ero spogliata per l’operazione contraria.
Non ti danno asciugamani per asciugarti, ma gli abiti che ti rimetti addosso non si bagnano, le signore che mi aiutano a vestirmi sono fin troppo servili, mi hanno persino allacciato le scarpe.
Cosa dire se era difficile prima esprimere cosa provavo ora è quasi impossibile, un intenso nodo mi si è stretto alla gola quando è stata l’ora di bagnarmi, e una sensazione di benessere mi ha accompagnato anche dopo. “Forte” credo che sia l’aggettivo più adatto a descrivere l’emozione che ho provato.
Ci incamminiamo sul lungo viale che si stende davanti alla basilica e da uno degli ingressi scendiamo e andiamo a vedere anche la basilica sotterraneo che colpisce per la sua dimensione che è pari a circa due campi di calcio. Uscendo di nuovo in superficie riprendiamo il bellissimo viale lasciando per così dire la zona di culto per passeggiare tra i negozi e andiamo a vedere sia la casa natale di Bernadette (è in questo mulino infatti che nacque Bernardette il 7 gennaio 1844) il così chiamato Moulin de Boly sia la casa dove ha vissuto con i suoi genitori dal 1858 al 1860 e dove si trovano ancora alcuni mobili che le appartenevano compreso il suo letto. I due luoghi si visitano gratuitamente. Tornati nei paraggi della grotta, attraversiamo il ponte sul Gave e troviamo un sacco di edifici adibiti al pernottamento di tutte le comunità di pellegrini che ogni anno giungono fino a qui.
Oltre a ciò vediamo un bel parcheggio dove pensiamo di portare anche il nostro camper.
Leggiamo un po’ i cartelli chiediamo informazioni ad un altro camper parcheggiato li e decidiamo di trasferirci. Il nome del parcheggio è Boissarie sur Gave, c’è una spranga che delimita l’altezza dei mezzi, ma è aperta e a quanto ci è stato detto non viene mai chiusa. Il parcheggio è a pagamento con tariffa giornaliera ma solo in certi orari. Facciamo un salto in un negozio di magliette con stampe varie dei Pirenei e io ne compro tre per i miei tre uomini di casa.
Poi intanto che Anna e Angela vanno alla messa in italiano io e Antonio andiamo a prendere il camper.
Dapprima paghiamo per la serata poi però visto l’andazzo capiamo che in bassa stagione come ora il parcheggio è libero a tutti i mezzi (spranga sempre aperta) e non a pagamento (non c’è controllo).
Dopodichè le raggiungiamo alla cappella di San Giuseppe. Torniamo in camper e ceniamo.
Nella serata volevamo partecipare alla fiaccolata ma dato che piove la guardiamo per un po’ dalla finestra e ci accorgiamo che nonostante il maltempo per questo periodo di “bassa stagione” c’è tanta gente.


19/03/2008 mercoledì


Oggi dedichiamo l’intera mattinata a gironzolare attorno alla basilica in cerca di souvenir da portare a casa, e primo tra tutti i possibili souvenir l’acqua che dalla sorgente della grotta viene fatta arrivare ad una fontana con diversi rubinetti cui si possono riempire bottiglie, manichette, borracce. Il tutto gratuitamente.
Spostandoci poi ai negozi Angela fa incetta di piccoli oggetti da regalare, io compro una statuetta della madonnina quelle che a seconda del tempo cambiano colore dall’azzurro al rosa, che mi ricorda tanto una statuetta che mi piaceva tanto quando ero piccola e vedevo sempre a casa dai miei nonni. Anna e Antonio invece acquistano qualche santino e medaglietta. Prima di tornare al camper per spostarci in direzione delle grotte di Betharram facciamo un ultimo giro ai piedi della basilica, alla grotta e alla zona delle piscine, come a dare un ultimo saluto e chiedere un ultimo sguardo benevolo. Alle 11,55 partiamo in direzione delle grotte, sono solo 15 km per cui il viaggio è breve e la strada è ben segnalata anche se per uscire da Lourdes giriamo un po’. Una volta arrivati ci parcheggiamo e pranziamo nell’attesa di far venire le 14.30 orario dell’appuntamento per la visita guidata. La prenotazione era stata presa per internet. Il costo è di € 11,50 a testa; ci si mette in fila alla biglietteria e quando finalmente apre capisci che la prenotazione non ti è servita a nulla. Dopo un po’ di attesa siamo stai caricati su un pullman e portati all’ingresso delle grotte. La visita si fa quasi tutta a piedi, la guida spiega in francese e in spagnolo e per noi italiani fa partire la voce registrata che però non sempre funziona.
Come è facile immaginare qui non si può né riprendere né fotografare, e infatti lo fanno tutti e nessuno dice niente. L’ultimo tratto si percorre su una sorta di barca per un pezzo veramente breve, poi ancora un po’ di strada a piedi in cui la guida ti porge il cappello per la mancia e poi siamo caricati su di un trenino che ci riporta in superficie a pochi metri dal parcheggio.
Dalla discesa del treno il passaggio è obbligato all’interno di una struttura che sta chiaramente nel mezzo di lavori di ristrutturazione, si vede l’idea di un bar chiuso e un minimo di negozio di souvenir che fa davvero tristezza.
Tornati al camper facciamo il resoconto della situazione e ci rimettiamo in marcia.
Per dirigerci verso la nostra ultima meta decidiamo di fare
autostrada fino a Carcassonne perché all’andata la strada normale non ci era sembrata particolarmente scorrevole per cui percorriamo a ritroso i 15 km fino a Lourdes il che ci da la possibilità di vederla un‘altra volta, poi seguiamo le indicazioni per Tarbes, Toulose e Carcassonne.
Qui usciamo dall’autostrada e riprendiamo la strada normale che ci fa affiancare la cittadina medioevale regalandoci una visuale notturna degna delle migliori cartoline; da togliere il fiato.
Quando decidiamo che siamo stanchi e ci fermiamo a dormire rientriamo in autostrada e alla prima area di servizio ci posizioniamo.
Chi ha viaggiato in Francia sa bene che questo paese offre un sacco di opportunità e servizi per chi ama il mondo del plein air, ed infatti in quasi tutte le aree di servizio c’è possibilità di sosta apposita per i camper con servizi igienici, lavatoi, scarico acque nere e grigie e carico acque chiare. L’unica pecca delle autostrade francesi è che sono abbastanza costose e le competenze sono molteplici per ciò sei sempre al casello! Le riteniamo comunque più sicure per la notte e meno brigose da trovare piuttosto che diventare matti per cercare dove fermarsi in qualche paesino.


20/03/2008 giovedì


Alle 12 siamo già parcheggiati ad Avignone, dato che io c’ero gia stata e ricordavo dove ci eravamo parcheggiati non abbiamo perso tempo a trovare un luogo dove sostare. Indicativamente basta prendere l’uscita che indica il palazzo dei papi, seguire tutta la circonvallazione (noi l’abbiamo fatta in senso antiorario) e dopo il ponte St Benezet, per intenderci quello monco, si gira a sinistra su di un altro ponte (il ponte di Daladier) sotto al quale ci sono un’altra marea di camper parcheggiati. E’ davanti al camping Bagattelle. Per arrivare al centro poi a piedi bisogna riattraversare il ponte sul Rodano e si è già davanti alle mura. Entriamo. Facciamo una bella passeggiata tra vicoli e stradine fino ad arrivare ad una piazza con un orologio molto particolare che sembra riprodurre una sorta di granchio stilizzato. Proseguendo arriviamo al cospetto del Palazzo dei Papi e dell’ enorme piazza su cui esso si affaccia. Place du Palais. Il Palazzo dei Papi è il simbolo della potenza della Chiesa sull’Occidente cristiano nel ’300. Edificato, a partire dal 1335, in meno di 20 anni è principalmente l’opera di due papi, Benedetto XII e il suo successore Clemente VI. Il monumento è il più importante palazzo gotico esistente al mondo e sicuramen meriterebbe veramente di essere visitato, ma dato che oramai il tempo per noi stringe rimandiamo la visita a … chissà.
Rivolgiamo poi l’attenzione al Duomo, Notre Dame des Domes, molto bella e al cui interno possiamo ammirare
una riproduzione della sacra sindone, il sudario che avrebbe avvolto Cristo nel sepolcro. Davanti al duomo una bella statua che riproduce fra gli altri un bell’angelo. La nostra visita prosegue poi con alcune delle strade principali di Avignone; scendiamo dalla scalinata del Duomo, attraversiamo tutta la piazza e imbocchiamo un passaggio che ci porta a place de l’Horloge che ospita il teatro di Avignone. Infiliamo Rue de la Republique e la percorriamo fino in fondo dove troviamo il locale che ci ospiterà per il pranzo. Non è proprio il locale tipico francese che offre specialità tipiche francesi ma non vogliamo perdere troppo tempo o farci pelare a sangue per cui Mc Donald’s va benissimo. Dopo un pranzo a base di schifezze una passeggiata fino al camper e alle 14,20 siamo in marcia. Prossima tappa casa. In tarda serata siamo già in Italia ma ci fermiamo comunque a dormire perché siamo un po’ stanchi.


21/03/2008 venerdì


Tutto quello che abbiamo fatto oggi è stato riprendere la strada di casa.
Alle 10,45 dopo aver scaricato Antonio e Anna a Bologna e aver riportato a casa Angela parcheggio il camper al solito posto.


Tappe del viaggio:


Molinella - Carcassonne km 1064


Carcassonne - Lourdes km 272.3


Lourdes - Betharram km 18.2


Betharram - Avignone km 545.8


Avignone - Molinella km 779.7


Totale km percorsi 2680


Spese del viaggio:


Diesel : 481.03 €


Autostrade italiane : 72.00 €


Autostrade francesi : 68.90 €


Parcheggi : 14.00 €


Ingressi : 46.00 € (le grotte di Betharram)


A cui bisogna aggiungere quelle personali per souvenir e l’unico pranzo che


abbiamo consumato fuori (ad Avignone)


Totale spese del viaggio (x 4 persone) € 681.93


Cosa mi ha lasciato questo viaggio?


Delle fortissime emozioni per quello che riguarda Lourdes, e credo che se


mai mi dovesse ricapitare di passarci vicino non tralascerei una visita bis.


Un’immagine spettacolare di Carcassonne che è veramente una cittadina


bellissima e la consiglio soprattutto al tramonto.


Un bel ricordo dell’esperienza vissuta oltre che per il viaggio in camper in


se per la stranezza dell’assortimento in fatto di equipaggio.


La convinzione che quando abbiamo acquistato il camper abbiamo fatto proprio


bene!


Buon camper a tutti.