Analizziamo le caratteristiche dei wc che si possono trovare oggi sui camper grazie al quesito di un lettore che per sua esperienza preferisce il nautico
Possiedo un camper del 1991, datato ma in ottime condizioni. Se mai volessi cambiarlo, vedo che i più hanno un wc a cassetta ma io mi trovo benissimo con quello nautico. Mi sembra che nei nuovi camper si sia guardato molto al dilettevole più che al necessario anche se, come in tutte le cose, ci sono dei pro e dei contro. Personalmente penso però che i pro pendano più per il wc nautico e vi spiego il perché: in 2 adulti abbiamo autonomia per il wc per 7 giorni e per le acque bianche con un carico di 150 lt per 6 giorni, usando il camper in autonomia quasi come fossimo in una casa (se non fosse per i piatti usa e getta in Pvc). Questo ci permette di sostare anche una settimana in un qualsiasi parcheggio autorizzato come in campeggio. Mi è capitato di sostare con amico dotato di camper con wc a cassetta da 17 lt e 110 lt di acque bianche e dopo soli 3 giorni ha avuto necessità di svuotare la cassetta e ha terminato le acque chiare. Per questo anche lui ha riconosciuto la comodità della maggiore autonomia offerta dai vecchi camper. Forse la cassetta può essere utile per chi pratica principalmente campeggio stanziale? Nel mio caso, comunque, anche se ci fermiamo in un camping utilizziamo solo il wc del camper: avere a bordo i propri “servizi” fa una grande differenza rispetto al turista tradizionale. In conclusione, per chi sosta nello stesso posto più di 3 giorni mi sembra che il wc nautico sia meno vincolante. Per cui mi chiedo e vi chiedo se, in caso di un nuovo acquisto, si possa scegliere il tipo di wc oppure se si è obbligati alla sola cassetta. Grazie.
Posta elettronica
Se al pupo il vasino dalla forma a paperetta basta e avanza, per noi camperisti adulti occorre qualche cosa di più. All’inizio era solo un secchio con un coperchio e un pò di formaldeide diluita all’interno, sistemato alla buona nella toilette della caravan, poi è arrivato il “Porta Potti” con l’innegabile praticità del serbatoio staccabile. Infine, come evoluzione del modello portatile, il wc con cassetta dotato di tazza completa di sciacquone fissata all’interno della toilette, mentre all’esterno uno sportello permette di estrarre il serbatoio delle acque nere da circa 17 litri. Infine il wc nautico, preso appunto in prestito dal settore della nautica, dove però le imbarcazioni hanno l’innegabile vantaggio di scaricare in mare aperto. Questa soluzione, in gran parte ignorata all’estero ma che in Italia ha imperversato dagli anni Settanta per circa un trentennio, prevede un wc con valvola a tenuta stagna che separa il sanitario dal serbatoio fisso di raccolta, di solito sistemato all’esterno sotto la scocca. Il volume del serbatoio (in molti casi superiore ai 40 litri) consente di ridurre la cadenza delle operazioni di svuotamento. Tra gli svantaggi del wc nautico, da preventivare le manovre per posizionare il camper sopra la fossa di scarico, l’innesto di poco pratici e ingombranti tubi di prolunga sulla valvola di scarico, la difficoltà nel tenere il tutto igienicamente pulito e, durante le soste invernali, il possibile congelamento del serbatoio delle acque nere. In questo caso, è consigliabile aggiungere ai liquidi sanitari del sale o dell’antigelo. Ulteriore problema è la ricerca di un posto per lo scarico che deve essere fatto nelle apposite fosse. I pozzetti attrezzati non sempre sono strutturati per facilitare lo scarico e, se si sbaglia la mira o manca un adeguato lavaggio, non è raro che anche il più educato dei camperisti sia accusato di essere uno “sporcaccione” al pari di chi, ignorando le più elementari norme del vivere civile, si è specializzato nello “scarico selvaggio” lasciando le riconoscibili tracce dove capita. Installando un maceratore che trasforma i rifiuti organici solidi e la carta igienica in un composto fluido omogeneo, indubbiamente si semplifica lo scarico. Questo, naturalmente, non significa che siamo autorizzati a svuotare dove ci resta comodo. Più concretamente, consente di eliminare i liquami negli appositi pozzetti con un tubo di sezione ridotta (2-2,5 centimetri di diametro) sostando anche a considerevole distanza. Si rimuovono così i principali difetti del wc nautico e c’è sempre la possibilità di travasare in una tanica il contenuto del serbatoio, trasformando di fatto il wc nautico in uno con serbatoio mobile. Ancora più raffinato - ma ancora più costoso - il nautico provvisto di maceratore dotato di vacuum con pompa sottovuoto di espulsione che permette di scaricare fino a circa 30 metri dal serbatoio le nere sminuzzate e, di seguito, le grigie per il risciacquo. A parte i costi non giustificabili su un veicolo datato, non sempre è la soluzione ideale. Basta infatti che il maceratore s’inceppi e il ripristino, specie col serbatoio pieno, non è certo un’operazione tra le più consigliabili. Passando al wc a cassetta, oggi adottato dalla totalità della aziende, anche se l’autonomia del serbatoio è inferiore rispetto a un wc nautico, ha il vantaggio di essere decisamente più pratico e igienico nell’operazione di svuotamento e, con adeguati accessori, immune dai cattivi odori. Per aumentarne l’autonomia, c’è sempre la possibilità di aggiungere un secondo serbatoio tenuto come riserva nel gavone, ma nulla vieta anche un terzo. Personalmente, nei viaggi realizzati per l’Europa dagli anni Ottanta ad oggi, ho riscontrato che dove scarichi il nautico scarichi anche la cassetta, ma dove scarichi la cassetta non sempre puoi scaricare anche il nautico. Come soluzione alternativa tra nautico e cassetta, aziende come Arca o Laika in passato hanno dotato il wc di due serbatoi, uno fisso e uno estraibile. Grazie alle ghigliottine, le acque nere possono essere scaricate direttamente o convogliate nel serbatoio mobile che, una volta estratto, può essere trasportato per lo scarico. Soluzioni però in seguito abbandonate perché non prive di difetti. Oggi è disponibile in after market un apposito kit che trasforma all’occorrenza il wc a cassetta estraibile in un wc nautico grazie all’installazione di un serbatoio specifico secondario della capacità desiderata in comunicazione con la cassetta tramite apposita valvola installata sul fondo. Ma, in base alla collocazione della toilette, non sempre è un’operazione possibile. Infine un accenno alle acque chiare. Oggi lo standard è un serbatoio da circa 100 lt inserito nella cassapanca della dinette. Peso totale del veicolo permettendo, è sempre possibile fare installare un secondo serbatoio - anche non coibentato come quello di serie - da utilizzare nei mesi più caldi dove l’uso dell’acqua aumenta.