Imparare a conoscere i segnali di socializzazione e di calma che i nostri amici a quattro zampe utilizzano per comunicare ci aiuterà a capirli meglio, avendo uno strumento in più per tenerli “lontani dai guai”
Lo scorso giugno in occasione del raduno di CamperLife in molti mi hanno chiesto quali fossero i segnali di socializzazione tra cani che possono aiutare i padroni a gestirli. Partiamo col dire che i segnali in codice che i cani utilizzano per esprimere i loro stati d’animo corrispondono alle posture adottate. In base a come si pongono, i cani esprimono paura, eccitazione, felicità e confusione. Sono emozioni meno durature rispetto a quelle dell’uomo e, sempre a differenza dell’uomo, Fido non ha alcun motivo per camuffarle o sopprimerle. Imparare a riconoscerle e in generale a comprendere il “linguaggio canino” ci permette di educare il nostro cane con più facilità e, di conseguenza, di trascorrere con lui il nostro tempo libero serenamente perché sappiamo interpretare i messaggi che ci invia o che manda ai suoi simili.
Insospettabili oratori
I cani sono abili comunicatori e ciò dipende in gran parte dal loro passato. Derivando dal lupo, il cane è un animale abituato a vivere in un branco all’interno del quale vi è un continuo scambio di messaggi per capire lo status degli altri membri del gruppo e per comprendere chi dà gli ordini, ma anche per difendere il suo territorio o ciò che gli appartiene come cibo, giochi e perfino il padrone. Nelle prime 6 o 8 settimane di vita i cuccioli imparano le basi della comunicazione per una pacifica convivenza con i fratellini e le sorelline della cucciolata. La madre infatti insegna loro l’inibizione al morso, ciò che è corretto fare ignorandoli o accettando con disinvoltura le loro azioni e ciò che invece non devono fare magari con un ringhio di avvertimento. Questo non significa naturalmente che dobbiamo “ringhiare” al nostro amico a quattro zampe quando fa qualcosa di sbagliato ma ci è utile per imparare a dare più importanza ai gesti e alle posture che non alle parole. Per tutta la loro vita i cani utilizzano la coda, le orecchie, l’olfatto e l’abbaio per comunicare e senza che noi ce ne accorgiamo inviano un’infinità di messaggi, più o meno facili da comprendere e interpretare dagli umani. Questa è la base, che poi si sviluppa diversamente a seconda della razza e della personalità propria dell’animale: ci sono cani più esuberanti di altri quando si incontrano per salutarsi, alcuni sono timidi e diffidenti, altri ancora digrignano i denti e altri non perdono occasione per far sentire la loro voce abbaiando.
Al primo incontro
Nelle aree cani, nei parchi o nelle aree di sosta spesso Fido deve condividere degli spazi in comune con altri e conoscere qualche postura sicuramente è un vantaggio per tutti. Se stiamo passeggiando e il nostro cane stabilisce un contatto visivo con un altro, solitamente inizia a camminare verso di lui. Lungo il tragitto è probabile che si fermi ad annusare un poco l’erba e questo è un modo di segnalare che non è aggressivo. Ancora più importante, nel linguaggio “canese” dimostra che non sta fissando l’altro, cosa che verrebbe interpretata come un segno di ostilità. Quando infine i due cani sono abbastanza vicini, iniziano ad annusarsi a vicenda partendo in genere dalla testa e le orecchie per spostarsi poi alle aree genitali. Il segnale inconfondibile per comunicare la voglia di giocare è il cosiddetto “inchino al gioco”: abbassano la testa e il petto sul terreno tenendo i gomiti a terra e con il posteriore sollevato per aria agitano la coda.
Se il cane è “sedentario”
Se abbiamo cani che stanno molte ore in casa senza fare attività è consigliabile far loro consumare un po’ di energie prima della passeggiata e prima di farli avvicinare ad altri animali. Più energie hanno immagazzinato e più saranno eccitati nei saluti: quindi annuseranno di più, leccheranno con insistenza e tireranno il guinzaglio. Far fare molto esercizio ai cani può renderli più tranquilli e quindi, se è possibile, sarebbe meglio svolgere la prima parte della passeggiata in un ambiente privo di altri animali. Questo potrà aiutarli a scaricarsi e ad affrontare i successivi incontri con più tranquillità.
Questione di feeling
È inoltre utile tenere a mente che anche i cani hanno le loro simpatie e se si scambiano segnali di gioco (code scodinzolanti e un felice correre su e giù) sapremo che vanno d’accordo. Se notiamo invece una certa rigidità corporea, non significa necessariamente che i cani si stanno per scontrare. Semplicemente molti cani sono nervosi e tesi quando ne incontrano altri. Nel dubbio è meglio non forzarli a conoscersi, soprattutto quando sono al guinzaglio perché potrebbero sentirsi in trappola e diventare ancora più paralizzati e ansiosi. In mancanza di segnali amichevoli e positivi quindi è bene non farli avvicinare. Inoltre se il nostro cane è un “attaccabrighe” o lo sono gli altri nei paraggi anche un saluto o “un’annusatina” potrebbero portare a situazioni difficili da controllare: anche in questo caso meglio andare nella direzione opposta. Aggiungo poi che quando i cani si imbattono in una rissa o tentano di azzuffarsi, il più delle volte viene naturale gridare, ma questo comportamento, anziché contribuire a calmarli, aumenta il loro livello di tensione. Mantenere la voce bassa e impiegare diverse tattiche per distrarli è un approccio migliore da adottare, così come quello di muoversi rapidamente in una ritirata.
Che bel muso sorridente
In merito all’incontro tra cani, tutti noi abbiamo notato delle espressioni sorridenti sul muso dei nostri amici ed è un aspetto davvero curioso. Alcune razze come l’Alaskan Malamute e il Samoiedo sono famose per queste espressioni, mentre il Chesapeake Bay Retriever spesso arriccia in su le labbra. Per la maggior parte dei cani, tuttavia, quello che noi umani scambiamo per sorriso in realtà è un ghigno sfoderato quando si sentono minacciati. Il bisogno di mostrare i denti quindi non è certo un segnale amichevole!
Legenda dei segnali
La coda bassa in mezzo alle gambe è un segnale di paura mentre se viene tenuta alta e ritta è sinonimo di aggressività. Ci sono alcune razze però che per natura hanno la coda in questa posizione e possono essere fraintese dai loro simili. Questi cani senza volerlo si trovano così a comunicare una sorta di “sfida” agli altri per le loro orecchie erette e le code sopra la schiena: l’Akita Inu, il Basenji o l’Alaskan Malamute sono tra questi. Quando il cane sbadiglia, invece, significa che è stressato e non annoiato. Sbadigliare alla vista di un estraneo o di un altro cane, oppure con noi durante l’allenamento, comunica paura o disorientamento. Un breve sbadiglio abbassa in pochi secondi la pressione sanguigna e aiuta l’animale a rimanere calmo. Non si deve sottovalutare questo segnale, detto “calmante”, perché se oltre a sbadigliare il cane si lecca anche ripetutamente le labbra, significa che si sente minacciato. In questo caso è meglio allontanarlo e portarlo via. Un altro segnale “calmante” adottato dai cani è rovesciarsi sul dorso: può darsi che si stia grattando la schiena o che speri in una carezza sulla pancia ma generalmente questo comportamento avviene nei cani troppo eccitati che hanno corso o giocato molto.
Lo sapevi che...
I cani possiedono ghiandole olfattive milioni di volte più sensibili di quelle dell’uomo e quando annusano le sacche sotto alla coda di un altro cane ne capiscono l’età, la recettività sessuale, se è castrato o meno, la posizione sociale (se è un parente o un estraneo) e il suo stato di salute. Gli odori rilevano inoltre la sicurezza di sé e l’umore in quel momento.
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