Viaggio in Friuli, dettagli da chiarire

Spett.le redazione, da abbonato ho ricevuto il numero di Febbraio 2022 ed incuriosito dall'articolo “Friuli, tra monte e mare“, mi sono precipitato a leggerlo, essendo di Pordenone e conoscendo molto bene le località e le zone recensite. Devo tuttavia farvi notare alcuni errori o incongruenze, premettendo che secondo me è importante sapere anche qualcosa di più sul mezzo utilizzato, di cui si sa solo che in modo - a mio avviso improvvido - non si è approfondito il problema del rumore anteriore al mezzo. Per una situazione simile occorsa al sottoscritto lungo l'autostrada A1 ho scoperto di avere le colonnette della ruota anteriore sinistra allentate! Primo errore, fotografico: quello raffigurato a pag.80-81 non è il castello Ceconi ma quello di Spilimbergo; il castello Ceconi, a Pielungo, fu costruito dall'omonimo Conte, insignito di tale titolo in quanto titolare dell'impresa di costruzioni che realizzò la strada "Regina Margherita", che appunto da Spilimbergo arrivava a Pielungo (e prosegue anche oltre ma non importa). Secondo, il diario di bordo: da Spilimbergo a San Daniele non sono 124 km ed anche facendo tutte le tappe (che andrebbero specificate, altrimenti il dato sarebbe ovviamente fuorviante)sono meno di 100; allo stesso modo, la strada che separa Buscate (in che provincia è?) da Sacile è grossomodo la stessa che intercorre da Caorle, ovvero circa 370 km e non 170 (errore tipografico?). Trovo che i diari di viaggio siano utili se precisi e dettagliati, altrimenti possono dar luogo a delusioni da parte di chi, incuriosito, poi si trova a rifarlo trovando sostanziali differenze rispetto a quanto raccontato. Tobia Benvenuto - Fiume Veneto (PN)

Caro collega camperista (possiamo chiamarci così, vero?), il veicolo utilizzato è un semistegrale Challenger Genesis 52 del 2012 su meccanica Ford Transit 350; il rumore presente sulla ruota anteriore destra proveniva effettivamente dal cuscinetto del mozzo, come poi confermato dalla Condessionaria Ford che ha eseguito la riparazione. Tra l'altro non avevo dubbi che fosse proprio il cuscinetto: la mia esperienza quarantennale nel campo delle prove speciali e nei collaudi su strada mi aveva già tolto ogni dubbio durante la vacanza. Confermo invece l'errore fotografico: quello ritratto alle pagine 80/81 non è il Castello Ceconi, ma quello di Spilimbergo; ovviamente di tale confusione chiedo scusa. Quando si è in vacanza, raramente si percorre la strada più breve, anzi semmai si sceglie quella più lunga, in modo da comprendere tutte o quasi le bellezze e le specificità della zona. Partendo da Spilimbergo in direzione Nord, arrivando a Pielungo e poi al castello Ceconi, per poi tornare indietro fino al Fiume Tagliamento per raggiungere Venzone e proseguire a Cividale del Friuli e quindi San Daniele con una piccola deviazione che nell'articolo non ho specificato perché insignificante, sono esattamente 124 km, come riportato nel servizio; il contachilometri non mente mai. Buscate è un piccolo paese in provincia di Milano, e per trovarlo bastano una cartina stradale o un nanosecondo con Google Maps; arrivando a Sacile, ho percorso esattamente 359 km, come specificato nella nota a margine dell'articolo. Preciso inoltre che i diari di viaggio che invio alle riviste del settore, sono vissuti in prima persona e dettagliati, anche se per problemi di spazio devono per forza essere concentrati, altrimenti ci vorrebbe l'intero giornale per un solo viaggio. La descrizione completa del viaggio in Friuli, scritta a mio uso personale, occupa ben quindici pagine in formato A4, quindi impossibile da pubblicare su una rivista molto ben fatta come CamperLife. Se Tobia Benvenuto lo volesse, sono disponibile a fargli avere il resoconto completo del viaggio, anche se, lo ripeto, è fatto ad uso esclusivamente personale.

Paolo Ferrari (autore dell'articolo)

Nota della Redazione: ringraziamo Paolo per i chiarimenti forniti ed invitiamo il lettore, che abbiamo percepito essere attento, curioso e senz'altro esperto, ad unirsi agli altri che ci inviano i loro resoconti di viaggio. Sarebbe un bell'arricchimento per tutti.

Un giornale senza pubblicità? Leggo tutti i mesi il vostro giornale ma penso che da ora in poi ne farò a meno; il motivo? Metà della rivista è occupata da pubblicità!

Rino Dolce (via e-mail)

Caro lettore, all'inizio abbiamo pensato si trattasse di uno scherzo, di una burla (siamo in periodo di Carnevale...); poi però ci abbiamo pensato un po' su e deciso che comunque le sue frasi meritassero una risposta. Intanto, e speriamo che il nostro tono ironico si percepisca, magari, e ripetiamo magari!, avessimo metà della pagine della rivista occupate da pubblicità: saremmo più sereni e tranquilli nel futuro del nostro lavoro! Ma purtroppo la realtà è ben diversa: le pagine di pubblicità non arrivano al 10% del totale e davvero non ci sembra un dato che possa farle considerare invadenti e prevaricanti rispetto alle informazioni della redazione per voi lettori. Ben altra era la situazione negli anni passati: da appassionati di motori, ricordiamo bene, giusto per fare due esempio, alcuni numeri di Quattroruote o Motociclismo che grondavano di pubblicità, dove prima di arrivare al primo articolo spesso bisognava aspettare pagina 100! Oggi, ripetiamo, la situazione è ben diversa, e lo è per tutte le riviste. Infine, un'altra considerazione si impone: perché considerare la pubblicità come qualcosa di deleterio? Quelle pagine, spesso frutto di menti creative ed intelligenze non banali, sono utilizzate dalle aziende per presentare i loro prodotti, stabilire un contatto, suscitare un'emozione. Siamo davvero convinti che non siano utili, per esempio a camperisti veraci, per rendere ancora più feconda la loro passione e migliorare la fruizione dei veicoli da vacanza?