Settimana del Pianeta Terra: dal 14 al 21 ottobre il festival nazionale alla scoperta della bellezza e dell’utilità delle Geoscienze italiane.
Ripercorrere le tracce delle orme fossili umane fra le più antiche al mondo nel Casertano, vestire i panni dei pionieri nella corsa all'oro in Valle d'Aosta, toccare con mano i segni lasciati dai terremoti nel cuore della Capitale, scoprire i misteri dei fondali del Lago d'Iseo grazie ad una telecamera comandata da un subacqueo. Sono questi alcuni dei "geoeventi" proposti dalla “Settimana del Pianeta Terra”, il Festival delle Geoscienze in programma dal 14 al 21 ottobre che offrirà a tutti - con il patrocinio di Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - la possibilità di conoscere da vicino il patrimonio naturalistico italiano.
Escursioni guidate su montagne e ghiacciai, alla scoperta di isole e paesaggi marini, trekking sui vulcani, intorno a grandi laghi o lungo il corso dei fiumi; ma anche laboratori didattici e sperimentali dedicati alla ricerca scientifica per adulti e bambini, incontri con i ricercatori nei musei, conferenze e workshop, senza tralasciare momenti più conviviali come degustazioni di prodotti tipici e passeggiate nei centri storici: così nella sua sesta edizione la Settimana del Pianeta Terrasarà ricca di eventi per diffondere la cultura del rispetto dell’ambiente e della cura del territorio. L'obiettivo del festival è quello di evidenziare, infatti, il ruolo strategico delle geoscienze nella prevenzione dei rischi naturali e nella salvaguardia dell’ambiente, raccontando l’appassionante mondo della ricerca scientifica.
“La Settimana del Pianeta Terra vede aumentare ogni anno la partecipazione di cittadini, studenti, associazioni geo-naturalistiche, università, enti parco, musei e istituzioni - commenta Silvio Seno, Professore ordinario di Geologia strutturale presso l’Università degli Studi di Pavia e co-responsabile del Festival –. L'obiettivo è quello di diffondere il più possibile la consapevolezza delle possibilità che la scienza ci offre per migliorare la qualità della vita. Tutto ciò si può raggiungere facendo crescere il dialogo tra scienziati e politici, perseguendo un cambiamento culturale di lungo periodo. Per questo auspichiamo che sempre più realtà aderiscano alla nostra iniziativa”.
“Con questo progetto - che lo scorso anno ha visto oltre 80.000 partecipanti - abbiamo l'obiettivo di mostrare il ruolo strategico delle Geoscienze in vari ambiti: ambiente, energia, clima, salute, risorse e rischi naturali, erosione delle coste, geomateriali, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e monumentale - sottolinea Rodolfo Coccioni, Professore ordinario di Paleontologia all’Università di Urbino e co-responsabile della Settimana del Pianeta Terra –. Questa consapevolezza è utile per sviluppare un turismo rispettoso degli ecosistemi naturali e per ridurre la vulnerabilità del territorio ai pericoli naturali, quali terremoti, frane, alluvioni".
Lo scorso anno il Festival si è chiuso con un totale di 486 appuntamenti in 172 località italiane. Oltre 600 i ricercatori e divulgatori scientifici hanno animato i Geoeventi e sono stati oltre 300 gli enti partecipanti: 126 associazioni scientifiche e culturali, 77 Comuni, 30 Musei, 32 Università, 3 Enti di ricerca, 3 Osservatori scientifici, 27 Parchi e Riserve, 14 Istituti di istruzione secondaria superiore, 6 Soprintendenze Archeologiche, 11 Fondazioni, 4 Ordini professionali, 1 ONG, 4 Regioni, 2 Comunità e Unioni montane e 2 Arpa.