Un puzzle chiamato camper!

Quando ci si avvicina per la prima volta al mondo del camper, perché incuriositi dal veicolo o suggestionati dall’originale modalità di vacanza in totale libertà che assicura, è del tutto normale trovarsi un po’ spaesati dinanzi al tipo di soluzione abitativa da scegliere: i layout sono molti e così le dotazioni tecniche, al punto che, magari durante una giornata in Fiera a Parma o anche più semplicemente dopo aver visitato un concessionario piuttosto ben fornito di marche e modelli, alla fine ci si senta più confusi rispetto all’inizio, non sapendo più davvero quale sia la soluzione più adatta alla nostre necessità ed addirittura indecisi anche sulla tipologia di veicolo su cui puntare… mansardato, van, semintegrale o motorhome? Un vero puzzle!

Alt, fermi tutti: riavvolgiamo il nastro e ripartiamo dall’inizio.

Un puzzle chiamato camper!Molti pensano che nella progettazione di un camper, lo staff tecnico abbia carta bianca, potendo sbizzarrirsi come crede nel posizionare i diversi elementi che costituiscono l’abitacolo e tutti i servizi collegati; la verità è ben diversa, perché al contrario ci sono diversi vincoli, di natura tecnica ed omologativa, che vanno rispettati e con i quali bisogna fare i conti pur avendo come obiettivo primario la soddisfazione delle richieste dei clienti.

Con questo articolo, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulle operazioni che portano a definire il layout di un veicolo, prima di entrare, nelle prossime puntate, nell’esame dei dettagli e di ogni singolo comparto che definisce un camper.

Nell’offerta delle Case produttrici ci sono svariati layout, installati su meccaniche (chassis in termine tecnico) diverse, su strutture di veicolo diverse (mansardato, semintegrale, van o motorhome) ed ovviamente con dimensioni diverse, soprattutto per quel che riguarda la lunghezza.

Ogni layout soddisfa però solo una parte della clientela; spesso alcuni abitacoli sono strutturati in una certa maniera perché destinati solo a specifici mercati.

Un puzzle chiamato camper!Nondimeno, ci sono oramai degli standard di layout che ritroviamo in tutte , o quasi, le proposte delle aziende “generaliste“, ovvero quelle che hanno una gamma ampia ed articolata di modelli: i più famosi e diffusi riguardano soprattutto la soluzione per la parte posteriore del veicolo, dotata di letti gemelli o letto nautico, letto trasversale in coda, oppure salone a U, o con letto alla francese posteriore, ed altro ancora.

L’elenco potrebbe continuare con altre dotazioni del veicolo, dalla cucina (ad L oppure lineare), fino ad arrivare alla composizione della dinette, che possiamo trovare allestita fronte marcia o contromarcia.

Da tutte queste opzioni, e non solo da queste, derivano poi le diverse disposizioni interne che troviamo su ogni camper e sui catalogo dei costruttori.

Questo da parte delle aziende; ma spesso i clienti, alle fiere o entrando in concessionaria, chiedono spazi e soluzioni che per questioni tecniche giustamente ad essi sconosciute non sono realizzabili. Ma come nasce un layout?

Di solito si parte dalle richieste del mercato, sulla scia delle esigenze storicamente registrate nei Paesi in cui l’azienda opera; e dopo il confronto su quanto propone la concorrenza, si cerca di trovare soluzioni nuove che possano conquistare l’interesse dei potenziali acquirenti.

I riferimenti fondamentali nel progettare un layout riguardano il numero massimo delle persone che potranno essere ospitate a bordo (ovvero i posti omologati), la lunghezza del veicolo e la combinazione della disposizione zona notte/zona giorno.

Dall’unione di questi fattori, si possono determinare diverse alternative di layout, da installare sulle tipologie di chassis disponibili a livello di meccanica.

Scelta la pianta e l’ingombro finale, il successivo step è relativo alla scelta dello chassis che meglio si adatta per le caratteristiche tecniche al progetto.

Chiaramente se l’azienda lavora con più fornitori ci saranno più opzioni sul tavolo, altrimenti il progetto rimane vincolato ad una sola soluzione a livello di telaio.

Gli chassis più utilizzati sono Renault Master, Ford Transit (nella versione camper denominata Skeletal) e gli ormai consolidati telai del gruppo Stellantis, uguali a livello tecnico per gli allestitori, ovvero Fiat Ducato, Peugeot Boxer, Citroen Jumper e Opel Movano.

Un puzzle chiamato camper!

Ogni chassis presenta misure di passo (ovvero l’interasse, la distanza tra gli assi delle ruote anteriori e posteriori) e caratteristiche tecniche del pianale diverse; per questo va scelta con attenzione quale versione si adatta meglio al progetto, oltre all’appeal della marca scelta, in riferimento al mercato dove si presume ci sarà maggior richiesta; per esempio, in Italia è Ducato ad essere il veicolo più richiesto rispetto agli omologhi Citroen e Peugeot, mentre in Francia tale situazione si ribalta.

Il passo, e quindi il posizionamento delle ruote, determina all’interno del veicolo i vincoli tecnici per la posizione di alcune parti del mobilio o delle utenze, nonché l’altezza del pianale da terra (e quindi la dimensione dello scalino d’ingresso).

Infatti le dimensioni del passaruota sono fondamentali, così come lo sbalzo posteriore e l’altezza dei longaroni dello chassis: esistono infatti basi meccaniche disponibili anche in versioni ribassate (dette special), mentre per gli allestimenti di maggior importanza si fa il ricorso al telaio Al-Ko ribassato.

Un puzzle chiamato camper!

La fattezza del pianale di un telaio determina anche la scelta su dove installare gli impianti di riscaldamento, dell’acqua e elettrici: sono infatti possibili diverse soluzioni, come quella del doppio pavimento tecnico piuttosto che un doppio pavimento vero e proprio, oppure un pavimento singolo sul quale di solito si installano pedane rialzate (esempio per la zona del bagno o della dinette) al cui interno si fanno passare gli impianti.

Altro tema fondamentale nella scelta e nella composizione degli spazi è l’alimentazione delle utenze: infatti molti veicoli utilizzano il gas per i fornelli e per la stufa e la posizione del vano bombole del gas è condizione importante nel layout che stiamo definendo.

Soluzioni alternative, come quella di non dotare il veicolo dell’alimentazione a gas per la cellula, fanno risparmiare spazio, da destinare ad altre funzioni: oggi, per restare nel campo del riscaldamento, è frequente imbattersi in camper le cui stufe funzionano a corrente elettrica o a gasolio, mentre la cucina presenta fuochi ad induzione, tutte scelte che eliminano alla dotazione di bordo le bombole del gas. Una volta definite tutte le scelte di carattere tecnico, possiamo iniziare a disegnare il nostro layout, concentrandoci sulle altre principali caratteristiche, ad iniziare dal posizionamento dei vari spazi, come dinette, cucina, bagno e zona notte.

In questa fase, è di fondamentale importanza razionalizzare gli ingombri conservando il livello di comfort a disposizione dell’equipaggio sia con veicolo in movimento che in sosta, riservando lo spazio necessario allo stivaggio dei materiali occorrenti per la cucina ma anche per la zona notte e/o per il gavone garage.

Una delle scelte oggi più importanti riguarda la dimensione del vano toilette: a seconda che si presenti con doccia separata o meno, da questo discendono a cascata le disponibilità di spazio necessario alla cucina o ai posti in dinette.

Un puzzle chiamato camper!

Tutte queste valutazioni impongono un’analisi preliminare accurata, per predisporre un progetto che sia tecnicamente realizzabile, produttivamente scorrevole in catena di montaggio e soprattutto idoneo per il l’utilizzatore finale, ossia il viaggiatore en plein air.

Queste analisi preliminari, a differenza di anni fa quando le aziende erano officine di montaggio artigiane e venivano fatte spesso sul campo mediante simulacri e poi prototipi e successive modifiche simultanee sui pezzi, oggi si svolgono mediante progetti in 3D, che in tempo reale consentono di capire se una soluzione ha validità oppure dev’essere scartata.

Un puzzle chiamato camper!

Come fosse un puzzle, i vari componenti devono incastrarsi negli spazi disponibili in base ai vincoli tecnici; e passo dopo passo, si arriva alla definizione del progetto finale, con risparmio di costi per la prototipizzazione nonché per eventuali stampi, utilizzando spesso pezzi standard di altri modelli e riducendo pertanto i pezzi di ricambio da gestire, o magari adattando il progetto anche a questi.

Oggi può anche verificarsi che dalla realizzazione di un prototipo virtuale si possa andare direttamente in catena di montaggio, allestendo la serie iniziale del nuovo modello ed escludendo pertanto il primo prototipo fisico.

È, come vedremo, uno dei tanti vantaggi che la tecnologia digitale assicura.

Un puzzle chiamato camper!Nei prossimi numeri, analizzeremo, i punti che caratterizzano la progettazione di un layout, ad iniziare da un esame accurato e dettagliato delle diverse soluzioni presenti sul mercato e nei vari paesi europei; poi ci occuperemo delle caratteristiche e dei vincoli legati agli chassis presenti sul mercato; ancora, passeremo a verificare le diverse possibilità di alimentazione nonché la progettazione degli impianti, elettrici, idrici e di riscaldamento, e come essi condizionano gli spazi in una cellula abitativa; infine, concluderemo la serie di articoli speciali dedicati a scoprire i segreti che si nascondono dietro un camper, parlando delle differenze di allestimento interno, come tappezzeria e mobilio, e delle altre soluzione che possono rendere il nuovo layout confortevole per chi poi dovrà usarlo.

Oggi, insomma, inizia un viaggio nell’affascinante mondo del camper, ma da un’ottica diversa, sbirciando dietro le quinte… pronti a salire a bordo?

Appuntamento al prossimo numero di CamperLife!  

Redazione: di Mister G.

Mister G.