Tutto è perfettibile | La posta dei camperisti

Di rientro dal Salone del Camper di Parma resta qualche dubbio e critica, alcuni dettagli sono stati molto graditi ma altri decisamente migliorabili, come evidenzia un nostro lettore

Gentile direttore, come molti camperisti anche quest’anno sono andato al Salone del Camper di Parma e di seguito, come di consueto, ho acquistato la sua rivista. Leggendo il resoconto della manifestazione, ho subito chiarito il primo dubbio che ho avuto entrando nei padiglioni della fiera, mentre per  altre situazioni che reputo discutibili e migliorabili gradirei leggere la sua opinione. Ma andiamo per ordine. Entrando mercoledì 14 settembre al Salone sono rimasto colpito da un grande cuore a pavimento supportato da cartelli con scritto “L’Ente Fiera e APC le offrono un sorso di camper camperlife rivista camper salone parmaLibertà”. Al momento, non vedendo fontane o altre soluzioni idonee per dissetare i visitatori, ho ipotizzato che il cartello fosse una pretenziosa allegoria per assimilare la manifestazione a una sorgente di libertà. La verità, vedendo la foto che avete pubblicato sul numero di settembre a pagina 28, erano più realisticamente le bottigliette d’acqua minerale posizionate sopra il cuore a pavimento e offerte ai visitatori durante il primo weekend, come mi hanno confermato dei miei amici. Naturalmente non pretendo di avere a posteriori una bottiglietta d’acqua, ma sarebbe stato sufficiente togliere i cartelli per non lasciare “a bocca asciutta” chi come me non era tra i primi a varcare i cancelli della fiera. È vero che, come si sente dire spesso, criticare è facile, proporre soluzioni molto meno. Però penso che la funzione di un giornale sia quella di sottolineare ed evidenziare non solo le cose positive, ma anche quelle che potevano essere migliorate. Oltre ovviamente alle mie sensazioni, ho avvalorato le critiche che muovo all’organizzazione del Salone confrontandomi con altri visitatori ed operatori. Il primo grosso mugugno è connesso al parcheggio Ovest. L’opera di asfaltatura è gradita perchè ci ha liberato da terra, sassi, polvere e pozzanghere in caso di pioggia. Ma sarebbe stato carino pensare magari a un’alberatura tra le file dei parcheggi. D’accordo, il Salone del Camper dura una settimana e il parcheggio serve tutto l’anno per altri scopi, ma un po’ di verde, seppur ovviamente ancora acerbo, nel tempo avrebbe ingentilito l’aspetto anonimo da zona industriale e regalato un po’ di fresco: nei due giorni che ho sostato nel parcheggio, visto anche il sole cocente (si sfioravano i 40°C), il soggiorno in camper durante la giornata era quasi insopportabile. Da evidenziare poi, e lo dico con cognizione di causa avendo preso una birra una sera, la proposta serale davvero debole dell’area ristorazione (e la serata conclusiva che ho letto essere stata con Claudio Lippi non poteva certo riscattare tutta la settimana). In una delle patrie mondiali del buon cibo e del gusto, l’offerta è stata minimale, oltre che organizzata in uno spazio piuttosto disadorno che sapeva più di un dopolavoro ferroviario che di un Salone internazionale. Possibile che nella culla del Parmigiano, del culatello e di tutte le altre leccornie parmensi non si riuscisse a fare meglio, anche con la collaborazione delle attività commerciali cittadine? Magari potrebbe essere uno stimolo per coinvolgere più camperisti in futuro con un programma di intrattenimento ed eventi fuori Salone più robusto e articolato. Proseguendo nella mia analisi, girando tra i vari padiglioni, ho sentito i titolari delle aziende di accessori lamentarsi per l’eccessiva presenza di stand che poco avevano a che fare con i camper come i venditori di strumenti di pulizia per la casa, di colle miracolose, di bulbi da giardino con imbonitori da piazza a cercare di catturare il pubblico. Insomma qualcosa che personalmente avrei visto meglio in una fiera campionaria di provincia. Cordiali saluti
Antonio Blasetti

Caro Antonio, andiamo per ordine. Nei pressi del grande cuore da lei menzionato c’era anche lo spazio Agorà, dove nel corso della manifestazione si sono tenuti conferenze, premiazioni e incontri. Anche io, nei miei spostamenti per seguire i vari eventi, ho notato l’assenza delle bottigliette incriminate e concordo con lei che, in loro mancanza, eliminare anche i cartelli avrebbe risparmiato una gaffe agli organizzatori. Condivido anche il disappunto per la mancanza del verde nel parcheggio. Lo stesso Comune di Parma ad esempio, in un manualetto realizzato dall’Ufficio Verde Urbano, segnala: “Nelle superfici pavimentate e nei parcheggi gli alberi possono assolvere importanti funzioni d’arredo e d’ombreggiamento”.  Infine le lamentele delle aziende le abbiamo ascoltate anche noi e in particolare Alessandro Cortellessa, che mensilmente su CamperLife si occupa per l’appunto anche delle rubriche di accessori. Per carità, l’esigenza di chiudere spazi vuoti è comprensibilissima e se c’è richiesta per quegli spazi ben venga, ma oggettivamente il livello di alcuni di questi stand (ricordo una sorta di ferramenta con i prodotti poggiati a terra come in un mercato di paese, senza neanche la moquette) certo non ha fatto brillare l’immagine di quella zona. Oltre al fatto di essere un po’ troppo concentrati, a differenza di altre fiere dove pure ci sono, ma più sparpagliati e dunque meno “ingombranti” alla vista. Il nostro modesto suggerimento potrebbe essere quello di riservare le zone più periferiche del padiglione, sicuramente meno richieste, a questi stand magari imponendo però uno standard di decoro minimo e, allo stesso tempo, offrire alle aziende di settore che erano in forse sul partecipare dati i costi, uno sconto speciale per queste posizioni meno ambite.

 

Redazione Camperlife