Tre mete in Valtellina (SO) | Weekend in camper

Natura, cultura e arte si incontrano a pochi chilometri da Milano, dove il paesaggio urbano lascia spazio a boschi, valli e piccoli borghi da scoprire dimenticando a casa l’orologio

La valle dei sapori

Tra pascoli sconfinati, laghetti e piccoli borghi in cui il tempo sembra essersi fermato, si snoda una delle valli più spettacolari d’Italia. Incisa dal corso superiore del fiume Adda, la Valtellina è racchiusa tra le Alpi e muta al variare delle stagioni, presentando colori di grande suggestione che le conferiscono un’atmosfera fiabesca. La tipicità del territorio, prevalentemente montuoso, si riflette nelle sue produzioni agro-alimentari: prodotti a base di grano saraceno, segale, formaggi, salumi, piccoli frutti, mele, funghi, castagne. Senza dimenticare il famoso vino valtellinese. Alla scoperta della valle, proponiamo un itinerario da svolgere in un weekend che attraversa tre delle principali località valtellinesi. Si parte da Bormio, antico borgo circondato dalle imponenti vette delle Alpi Retiche e inserito nel Parco Nazionale dello Stelvio, dove è possibile vivere la straordinaria esperienza di un incontro ravvicinato con la fauna selvatica o rilassarsi nelle famose terme naturali. Si scende poi a Tirano, situata al confine con la Svizzera e culla di arte e cultura, da cui parte la celebre Wine Trail della Valtellina, una gara spettacolare fra i terrazzamenti dei vigneti. Infine si arriva a Morbegno, centro di preziose produzioni artistico-religiose da cui ammirare sia le Valli Orobiche che quelle Retiche e magari lanciarsi in un’escursione a cavallo nei territori selvaggi che la circondano.

La magnifica terra
Il borgo alle pendici delle montagne ha gelosamente conservato nel suo impianto urbanistico i tratti del villaggio alpino, tratteggiato da vicoli e viuzze, chiesette e scorci di panorama. In passato Bormio era un crocevia obbligato per chi volesse raggiungere il Nord o il Sud dell’Europa. Molte potenze erano interessate a dominare la Magnifica Terra (così veniva chiamata ai tempi del Contado) e, di conseguenza, le sue vie commerciali. Grazie a questa posizione strategica, il bormiese riuscì sempre a rimanere abbastanza autonomo e ricco. Tutto ciò si nota passeggiando tra le strette vie del centro storico, un gioiello dove resti medievali si mescolano a quelli del XIV-XVI secolo. La piazza Cavour è il cuore pulsante del paese al cui centro spicca il Kuerc (una tettoia ad anfiteatro a pianta trapezoidale), in cui un tempo si amministrava la giustizia. A sovrastarlo è la Torre delle Ore, dove rintoccava la Bajona, la grande campana usata per richiamare la popolazione in caso di pericolo. Sulla piazza si affacciano anche il Palazzo del Podestà e il Cortivo, antico edificio nel quale si riuniva l’assemblea pubblica ai tempi del Contado. Da vedere anche il Mulino Salacrist, in cui tramoggia, macine e ruota sono tuttora perfettamente funzionanti. Non dimentichiamo infine l’eredità religiosa: testimoni della fervente fede di Bormio sono la chiesetta di San Vitale e la seicentesca chiesa di S. Ignazio, splendido esempio di arte barocca.

Il re del parco
Gli amanti della natura non possono mancare una visita al Parco Nazionale dello Stelvio, dove è facile incontrare stambecchi, camosci, scoiattoli e animali selvatici. In particolare l’autunno è il periodo ideale per l’avvistamento in natura del cervo, la specie più rappresentativa del Parco, e per ascoltarne il bramito. Il potente richiamo d’amore riecheggia tra i boschi in tutte le ore del giorno, ma è in particolare all’inizio della notte che diventa più frequente e, complice il buio, rende l’atmosfera estremamente coinvolgente.

Le terme di Bormio
Dopo una passeggiata rigenerante, non può mancare un appuntamento dedicato al wellness: Bormio è famosa in tutto il mondo per le sue calde acque termali naturali. QC Terme Bagni Nuovi e QC Terme Bagni Vecchi, convenzionate con il Club di CamperLife, offrono oltre settanta differenti tipi di pratiche termali, comprese vasche e piscine interne ed esterne accessibili tutto l’anno, con la possibilità di provare massaggi, fanghi e trattamenti estetici.

Pizzoccheri e vino
Per una serata perfetta non può mancare una cena con i tipici prodotti valtellinesi. Non tutti sanno che la bresaola è prodotta proprio in queste terre: gustatela con i tipici formaggi Bitto e Valtellina Casera, accompagnata da un bicchiere di vino rosso. Tra i più pregiati il Valtellina Superiore, lo Sforzato e il Rosso di Valtellina di pronta beva. Non dimentichiamo inoltre i pizzoccheri, caratteristiche tagliatelle ottenute dall’impasto delle farine di frumento e di grano saraceno. Piatto della tradizione contadina, è diventato il simbolo gastronomico della Valtellina. Dopo un pasto tipicamente alpino, un bicchiere di Braulio (un liquore alle erbe) è l’ideale per la digestione.

Tirano e il suo treno
Proseguendo verso sud, incontriamo l’incantevole cittadina di Tirano. Situata al confine fra Italia e Svizzera, questa gemma incastonata tra le Alpi affascina per le sue testimonianze artistiche e culturali, oltre che per i profumi della sua gastronomia e del suo vino. Sul paese si impone la Basilica della Madonna di Tirano, superbo edificio sacro di inizio Cinquecento: tra le peculiarità l’organo di fattura barocca del Seicento, opera del Bulgarini, che colpisce per la sua imponenza e ricchezza di dettagli. Affascinante la storia delle antiche mura fatte costruire a scopo difensivo da Ludovico Sforza detto “Il Moro”: si narra possano essere state studiate da Leonardo da Vinci. Da visitare, inoltre, i resti dell’imponente torre del Castello di Santa Maria detto “il Castellaccio”. Fiore all’occhiello dell’offerta turistica tiranese la sorprendente gita con il Trenino Rosso del Bernina, patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO, che, partendo proprio da Tirano, arriva a St. Moritz raggiungendo i 2250 metri di quota e riservando ai turisti uno scenario da favola anche in inverno.

Il buono di Morbegno
Prima di giungere all’ultima meta del nostro itinerario, si può fare una deviazione in Valmalenco, nei luoghi dove si estraeva e si lavorava la pietra ollare, oggi utilizzata per cucinare ma in passato forgiata in utensili e oggetti di arredo. Si arriva così a Morbegno, una cittadina dalle origini medievali che crebbe d’importanza dopo il XVI secolo grazie alla strada Priula, che la collegava a Bergamo e ne faceva un caposaldo degli spostamenti tra la Repubblica di Venezia e il nord. Da non perdere il santuario dell’Assunta, in cui trionfa su tutto una splendida ancona lignea, risalente al 1500. Una volta attraversato il settecentesco ponte di Ganda sull’Adda, si entra nel centro storico, dove merita un ingresso la collegiata di San Giovanni Battista, fondata nel ‘500 e ricostruita in monumentali forme barocche. Anche qui la cultura incontra la gastronomia: se visitate il borgo ad ottobre, non perdete “La festa del bitto” e “Morbegno in Cantina”, manifestazioni che vi guideranno alla scoperta dei sapori tipici del borgo e la sua valle.

Informazioni utili per il camperista

Come arrivare in camper in Valtellina
Per raggiungere Bormio, prendere l’autostrada A4 Torino-Venezia in direzione Torino e uscire a Brescia ovest per Lago d’Iseo. Percorrere la SS56 fino a Edolo, Passo dell’Aprica, Tirano, Bormio.
Da Bormio a Tirano imboccare la Via Strada Statale 38 dello Stelvio verso Via Adda e seguire le indicazioni per Tirano.
Da Tirano a Morbegno procedere in direzione ovest da Strada per Trivigno e imboccare la SS39 verso Via Strada Statale 38 dello Stelvio. Proseguire sulla statale in direzione Morbegno.

Dove sostare in camper in Valtellina

Info turistiche
www.valtellina.it - www.bormio.eu - www.stelviopark.it - www.bormioterme.it - www.comune.tirano.so.it - www.morbegno.gov.it

 

Francesca Canelli