È davvero possibile tramite una app venire a conoscenza di dati sensibili semplicemente immettendo nel campo di ricerca una targa? Incredibilmente, la risposta è sì
Ho sentito parlare di una app che consentirebbe di fare ricerche e ottenere informazioni sui proprietari di un mezzo semplicemente inserendo il relativo numero di targa. Se fosse vero, sarebbe possibile ricavare molti dati e sapere persino se una persona è assicurata o meno. Da un lato la cosa è molto interessante, dall’altro - considerando l’aspetto privacy - è un po’ inquietante. Mi sa dire se queste applicazioni possono scavare così tanto nel personale?
Glenda Ronchi
La rivoluzione tecnologica e l’adeguamento informatico subentrato in particolare dopo il 18 ottobre 2015 ha reso possibile il controllo delle coperture assicurative tramite strumenti di rilevazione elettronici (come ad esempio la lettura della targa), con conseguente non obbligatorietà a esporre il contrassegno assicurativo sul parabrezza del proprio veicolo. Questa decisione rientra nell’ottica di ostacolare il fenomeno delle frodi (si parla di milioni di veicoli non assicurati in Italia) e progredire con il processo di digitalizzazione del paese: infatti tutti i dati relativi ai mezzi sono consultabili su un database nazionale unico. Tendenzialmente sono le compagnie assicurative e le forze dell’ordine le principali fruitici di questo sistema, ma siti come il portale dell’automobilista (un portale di servizi di e-government del Dipartimento per i Trasporti) e non solo permettono anche al privato cittadino di verificare se una data targa ha una copertura assicurativa valida o meno. Sull’onda di questo portale governativo sono nate dozzine di applicazioni per i più svariati device alcune delle quali permettono addirittura di controllare la marca, il modello, la cilindrata e i cavalli, ma anche la regione di residenza del proprietario e - grazie ai dati pubblici del Ministero dell’Interno - possiamo scoprire anche se il mezzo in questione è stato rubato. Per accedere a queste informazioni è sufficiente disporre di una connessione dati e, una volta inserita la targa del mezzo desiderato nell’app installata nello smartphone, che può variare a seconda del sistema operativo usato, o semplicemente “aprendo la pagina web“ corrispondente, avrete queste informazioni a vostra disposizione in ogni momento. Per quanto riguarda l’argomento privacy possiamo solo dire che il Garante non si è ancora espresso pubblicamente su questo tema ma è anche vero che è da sempre possibile recarsi al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) per ottenere informazioni su un qualunque mezzo presentando semplicemente la targa. Possiamo dunque dire che l’introduzione di queste app e relativi siti web non stravolge i vecchi metodi di raccolta dati e che quindi non si prospetta nessuno scenario fuori dalla consuetudine oramai consolidata, ma semplicemente i metodi si stanno adeguando ai tempi diventando più smart. Pertanto, ad esempio, non dobbiamo assolutamente considerare questi strumenti come “sostitutivi“ nel reperimento delle informazioni in caso di incidente, dati che dovremo continuare a raccogliere sul luogo dell’evento, ma essere da “supporto” per poter verificare che quanto rilasciato/dichiarato dalla controparte sia corrispondente. Si potrebbe semplicemente affermare che il web ha sostituito la “carta stampata” cercando di semplificare alcune procedure, anche se le opinioni da parte degli utenti e degli operatori del settore sono contraddittorie.
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Eleonora Toninelli