Trascorrere l’inverno al freddo può non piacere a tutti. Chi è più fortunato, potrà scegliere di recarsi all’estero in cerca di temperature più miti. A loro ci rivolgiamo con questo articolo che ci porta nell’Andalusia, dove per di più i campeggi hanno prezzi convenienti
Sempre più persone, specialmente i “ritirati dal lavoro” residenti al nord dove il clima invernale non è certamente mite, hanno preso l’abitudine di trascorre gran parte del periodo invernale nei Paesi del sud Europa dove le temperature si mantengono su livelli piuttosto alti. Tra tutte le mete possibili, l’Andalusia è una delle più gettonate e in particolare Marbella è forse quella che può vantare la più lunga tradizione di turismo invernale. Già negli anni sessanta del secolo scorso attirava turisti provenienti dalla Gran Bretagna e oggi, con lo sviluppo delle vie di comunicazione, vi si possono incontrare persone di diverse nazionalità, con predominanza di tedeschi e olandesi. D’altra parte, se confrontiamo le temperature invernali dei due Paesi appena menzionati con quelle di Marbella, vediamo che c’è un abisso: nella cittadina spagnola è assolutamente normale che anche nella brutta stagione si arrivino a toccare i 30°C. È sufficiente dare uno sguardo alla vegetazione subtropicale per rendersi conto che il freddo non è di casa qui.
Cenni storici di Marbella
Marbella fu possedimento islamico sino al 1485 quando venne riconquistata dagli spagnoli e infatti il suo toponimo deriva dall’arabo Marbil-la. Il centro storico, che ha mantenuto quasi intatta la forma datagli nel XVI secolo, è racchiuso entro le antiche mura di difesa costruite durante la dominazione araba. Il salotto buono della città è Plaza de los Naranjos, un fulgido esempio di rinascimento castigliano che costituisce il fulcro della movida di Marbella. Tra le architetture che fanno da corona alla piazzetta vale la pena di citare il municipio costruito nel 1568 e che combina sulla facciata lo stile gotico con il rinascimentale, mentre al suo interno, nella cappella di Santiago, l’edificio religioso più antico tra tutti quelli presenti sul territorio comunale e databile attorno al XV secolo, sono ospitati degli affreschi di sicuro interesse artistico. Altri monumenti di valore storico sono la moschea di re Abdelaziz, la chiesa di Santa Maria dell’Incoronazione i cui lavori iniziarono nel 1618, la casa del Roque e le rovine del castello arabo e delle mura, la rinascimentale Capila de San Juan de Dios, l’Hospital Real de la Misericordia e, infine, l’Hospital Bazan, attualmente sede museale.
Una città di lusso ma non solo
Marbella è sicuramente una città esclusiva considerando le sue ville e i suoi condomini di lusso che sono in qualche caso residenze estive del jet set internazionale (persino Sean Connery possiede una villa nelle vicinanze), ma anche con i suoi numerosi percorsi da golf e sicuramente con Puerto Banùs. È questo il sancta sanctorum dell’esclusività dove ogni anno attraccano alcuni tra gli yacht più eleganti del mondo, i cui occupanti scendono a terra per fare acquisti nei lussuosi negozi dell’Avenida Ricardo Soriano, del centro storico e, naturalmente, del porto. Nonostante ciò, Marbella non è dominio esclusivo dei Vip. Tutt’altro, è una città cosmopolita aperta a tutti con centri commerciali, mercati, spiagge, bar, ristoranti, hotel e campeggi davvero per ogni tasca. Io stesso solitamente sosto, senza spendere una follia, in un camping situato in una zona residenziale e circondato da ville miliardarie. Questo mostra che non vi è discriminazione, non c’è un taglio netto tra la zona lussuosa e quella invece più alla portata di tutti. L’amministrazione cittadina qui si dimostra sempre più lungimirante perché ha capito che il turismo è una risorsa e accoglie benevolmente tutti coloro che desiderano soggiornare in città.
Un giardino che è un’opera d’arte
Una delle cose che colpisce maggiormente il visitatore è Alameda Park, il lussureggiante giardino tropicale lungo il cui profilo sono collocate delle panchine rivestite di azulejos (piastrelle dipinte) che raffigurano alcune importanti città della Spagna. Attraversato il giardino, ci si trova nella discesa che porta al lungomare. Questa è completamente lastricata con marmo e possiede un arredo urbano estremamente ricco, fatto di fioriere, piante ornamentali e - udite, udite - sculture di Salvador Dalì. Praticamente una mostra d’arte a cielo aperto. Quale altra città si permette di esporre opere d’arte su una pubblica via?
Le mete per i camperisti
Per coloro che preferiscono soggiornare in camper o in roulotte vi sono tre campeggi: Cabopino, prediletto dagli inglesi per la vicinanza di un campo da golf da diciotto buche, si trova a cinque minuti a piedi da una spiaggia di 1200 metri di lunghezza e di 300 di ampiezza, situata in una zona protetta chiamata "le dune di Artola"; La Buganvilla, situato al di là della carretera N 340, per cui per raggiungere la spiaggia è necessario attraversare la strada tramite un sovrappasso; Marbella Playa, regno incontrastato dei tedeschi e degli olandesi che in questa zona trovano supermercati con specialità del loro Paese di origine, oltre a medici e dentisti della stessa nazionalità degli ospiti. Qualunque sia il camping prescelto, è interessante analizzare come i turisti del periodo invernale abbiano influenzato le usanze locali. Infatti, dal momento che in genere si tratta di soggiorni prolungati (per molti coprono i mesi da ottobre ad aprile), non è raro vedere turisti che hanno “importato” il proprio stile di vita. Sono a volte gli stessi ospiti a organizzare eventi come concerti e serate a tema. Il meglio lo danno ovviamente nel periodo natalizio. Il Natale in Andalusia non è sentito come nei Paesi nordici e quindi luminarie e addobbi sono molto limitati. A colmare la lacuna ci pensano gli ospiti che addobbano i loro mezzi con luci e ornamenti. Alla sera della Vigilia e a quella dell’ultimo dell’anno vengono organizzati i tipici cenoni e così in ogni veranda si notano tavoli finemente addobbati con tovaglie ricamate, piatti in porcellana, bicchieri in cristallo, candele accese e mazzi di fiori dove commensali, vestiti con ricercata eleganza, consumano il loro pasto serale. Un’esibizione che fa davvero piacere vedere!
Un giretto nei dintorni
Se si decide di “svernare” a Marbella, ovviamente si dovrà cercare di impegnare il tempo. E le proposte fortunatamente non mancano. La città infatti si trova al centro di un’area molto interessante dal punto di vista storico e architettonico e l’impeccabile servizio di autobus pubblici rende possibile la visita a molte mete dall’alto contenuto artistico. Granada, una delle più famose, dista solamente 180 km che si possono coprire con un comodo autobus granturismo. La città dell’Alhambra è certamente un must per chi si reca in Andalusia. Poterla quindi visitare senza preoccupazione di dover guidare il proprio mezzo e condotti per mano da una preparata guida turistica è un’occasione irripetibile. Benché il suo monumento più famoso sia sicuramente l’Alhambra, Granada è in grado di offrire al visitatore altri spunti molto significativi. Nel centro cittadino si trovano parecchi edifici nazarì e un’imponente cattedrale in stile gotico anche se le sue opere sono rinascimentali. La Calle Oficios dà invece ospitalità alla Cappella Reale, dove sono conservati i sepolcri dei re cattolici. Tra i quartieri tipici va menzionata l’Antigua Alcaicerìa y Zacatin, mercato della seta e zona di artigiani durante la dominazione araba oggi trasformata in variopinto mercato di souvenir. Il Sacromonte e l’Albacin sono invece due rioni dalla chiara impronta mussulmana, dove oggi vivono i gitanos di Granada e dove si può ancora assistere a genuini spettacoli di flamenco. Naturalmente la città dei melograni, questo è il significato del suo toponimo, merita una descrizione più accurata ma queste sono le principali attrazioni del ricco patrimonio artistico della città.
L’arabeggiante e spettacolare Ronda
Chi non vuole macinare tanti chilometri può invece fare un’escursione a Ronda che dista solamente 68 km da Marbella e si raggiunge in un’ora e un quarto circa in autobus. Città araba, capitale di un piccolo stato indipendente sino alla “reconquista” cristiana del 1485, fu fondata nel IX secolo aC. Il centro storico è posto a cavallo della gola di El Tajo, profonda circa cento metri con tre ponti a collegare le due zone. Il più suggestivo e adrenalico è senza dubbio il “puente nuevo” che attraversa la gola con un’ardita campata, capolavoro architettonico del secolo XVIII. Gli altri due sono il “puente viejo” di origine araba e il “puente San Miguel” costruito dai romani. Numerosi sono i monumenti di Ronda, tra cui il celebre centro storico dal caratteristico aspetto arabeggiante, la Chiesa Maggiore, la Chiesa dello Spirito Santo, il Municipio, il Museo del Vino di Ronda, il palazzo di Mondragone e il palazzo del Marchese di Salvatierra, la Casa del re Moro dalla quale si più scendere nel fondo del burrone utilizzando le scale della miniera, la Casa del Gigante e il Manarete-Alminar di San Sebastian. A tutto ciò si aggiungono molte case-palazzo, stradine e piazzette molto belle. Bisogna inoltre enumerare la neoclassica “Plaza de Toros”, una delle arene più antiche della Spagna e senz’altro quella che possiede il terreno da combattimento più grande del mondo. La tauromachia a Ronda è ben radicata ed è qui che si sviluppò il cosiddetto “stile di Ronda” in contrapposizione allo “stile Siviglia”. Inoltre nacque qui il torero Pedro Romero (1754-1839), uno dei pionieri dello stile considerato padre della moderna corrida. A conferma della sua vocazione Ronda ospita nei sotterranei della Plaza de Toros un museo taurino che non è certamente adatto agli animalisti, ma è comunque un pezzo di storia dell’Andalusia.
I panorami di Pablo Picasso
Malaga è la città natale di Pablo Picasso e la casa in cui nacque è stata dichiara Monumento storico artistico di Interesse Nazionale. La città si trova solamente a 57 km da Marbella ed è raggiungibile sia con gli autobus pubblici che privati. È una località molto viva, con monumenti importanti, una storia antica e una vita notturna sempre attiva. La sua fondazione risale addirittura ai fenici con funzione di porto e questo ruolo fu mantenuto sotto i greci, i cartaginesi e i romani. Nel 711 fu conquistata dagli arabi che le diedero quell’impronta particolare le cui testimonianze sono ancora notevolmente visibili. Il più importante monumento di Malaga è la cattedrale, costruita in calcare bianco. Iniziata nel 1528 è stata realizzata da più architetti in epoche diverse, per cui presenta una sovrapposizione di elementi neogotici, tardo gotici, neoclassici e barocchi. La cattedrale è tuttora incompiuta, le manca infatti la torre di destra e per questo viene chiamata dai malagueñi “la manquita”, ovvero la piccola monca. Altro monumento di notevole interesse è l’Alcazaba, residenza dei sovrani arabi a poca distanza dal Castello di Gibralfaro di origine fenicia, ricostruito dagli arabi nel XIV secolo. Anche Plaza de toros de La Malagueta possiede una certa fama in Spagna e tutto ciò grazie a Pablo Picasso che la ritrasse più volte nei suoi primi disegni e olii. Gli amanti della movida serale troveranno i pub ed i ristoranti più noti sulla spiaggia del Pedragalejo, mentre i locali più frequentati dai giovani si trovano nella zona de La Malagueta.
Tra i labirinti di Nerja
Nerja si trova a una cinquantina di chilometri a nord di Malaga. È la più antica e la più bella città della Costa del Sol Oriental. Il suo centro storico è attraversato da un labirinto di stradine strette e tortuose su cui si affacciano case bianche intonacate a calce con le loro terrazze delimitate da ringhiere in ferro battuto. Una delle maggiori attrattive di Nerja è il Balcón de Europa, nome che gli fu dato dal re Alfonso XII. Si tratta di un belvedere a picco sul Mediterraneo a cui si giunge tramite un bellissimo viale alberato colonizzato da ogni tipo di caffetterie, bar e ristoranti. È veramente un’esperienza unica sedersi in inverno, con temperature che sfiorano i 30°C, al tavolo di un bar mentre si ammira il panorama dal balcone. Altra esperienza unica è una visita alla grotta di Nerja, a circa 3 km dal centro della cittadina. Ha una superficie totale di 35.484 mq, suddivisi in più sale. Il complesso è noto per le formazioni calcaree e presenta una stalattite di 62 metri, la più lunga del mondo. La grotta presentava, al momento della scoperta avvenuta per caso nel 1959, tracce di insediamenti umani preistorici quali incisioni rupestri, armi, ossa e gioielli. Oggi i visitatori, oltre alle concrezioni calcaree, possono ammirare 321 cicli pittorici.
Il bagliore di Frigiliana
Frigiliana, che dista da Nerja una decina di chilometri, è un paesino tutto bianco arroccato sulla Sierra di Almijara, da dove si gode una strepitosa vista sulla Costa del Sol. Le case del centro storico, che corrisponde all’antico tracciato arabo, sono di un bianco abbacinante e sono collegate tra di loro da stradine anguste e sinuose o da scalinate comunicanti tra di loro da passaggi coperti che, alla bisogna, venivano chiusi in modo da rafforzare le difese del villaggio. Lungo le viuzze del centro storico si possono trovare mosaici in ceramica smaltata che raccontano la battaglia di Frigiliana tra musulmani e cristiani avvenuta nel 1569 che si concluse con la vittoria dei cristiani. Il centro storico ospita altresì il palazzo cinquecentesco dei conti che portano lo stesso nome del paese. L’edificio venne in seguito trasformato in zuccherificio per la produzione di sciroppo di canna da zucchero.
Cambio di bandiera: siamo a Gibilterra
Gibilterra, per il suo ruolo di enclave britannico in terra spagnola, è forse la località che incuriosisce di più. Merita quindi fare i circa 80 km che la separano da Marbella per visitare la famosa rocca. Conquistata dalle truppe inglesi nel 1704, venne definitivamente ceduta alla Gran Bretagna nel 1713 con il trattato di Utrecht. La Spagna cercò due volte di reimpossessarsi di questa terra, ma sia il tentativo del 1727 che quello del 1779 non ebbero successo. Nel referendum del 1967 la maggioranza degli aventi diritto votò a favore del mantenimento della dipendenza dal Regno Unito. Il referendum venne ripetuto nel 2002, ma anche questa volta il 98% dei votanti scelse di rimanere sotto la giurisdizione britannica. Come territorio d’oltre mare, Gibilterra è porto franco, quindi condizione di favore per i suoi abitanti. Sebbene l’Euro sia normalmente accettato, la valuta ufficiale è la sterlina (a tal proposito consigliamo di pagare con carta di credito oppure con sterlina: con il tasso di cambio applicato dagli esercenti, che non è quello ufficiale, pagare in contanti in Euro significa in media spendere il 20% in più). Da segnalare che la lingua ufficiale è l'inglese però con forte accento andaluso. Una cosa che colpisce visitando questo lembo di terra è la pacifica e cordiale convivenza tra cattolici, anglicani, musulmani ed ebrei. Un’altra curiosità dovuta alla particolare conformità della Rocca è l’aeroporto. La pista di atterraggio è infatti attraversata da una strada a grande percorrenza, per cui ogni volta che un aereo deve atterrare o decollare la strada viene chiusa e, a evitare qualche incauto tentativo di attraversamento ed eventuali malintenzionati, vengono poste delle catene chiodate sulla strada e un’auto blindata dell’esercito con tanto di mitragliatrice. Nella parte superiore della Rocca vivono le uniche scimmie semiselvagge d’Europa. Si tratta di macachi originari del sud-est asiatico e dei Paesi Magrebini e la leggenda afferma che, finchè le scimmie la popoleranno, la Gran Bretagna manterrà il possesso di Gibilterra. Tra i monumenti e i luoghi d’interesse vanno citati il castello moresco, la chiesa di Sant’Andrea, il Convent (residenza del governatore), la cattedrale cattolica di Santa Maria Incoronata, la cattedrale anglicana della Santa Trinità, la grotta di San Michele e il tunnel del grande assedio. Quest’ultimo è stato scavato durante l'assedio del 1779 posto dalle truppe franco-spagnole. Il suo scopo era quello di permettere alla guarnigione inglese di coprire un angolo cieco della rocca che avrebbe potuto costituire un punto di approdo per gli assedianti. Gibilterra si può anche raggiungere con gli autobus pubblici che però si fermano a La Línea de la Concepción. Dalla stazione degli autobus, la Rocca si raggiunge in poche centinaia di metri.
Che fine hanno fatto le città più celebri?
Se vi state chiedendo perchè abbiamo raccomandato la visita a tante località, ma non abbiamo citato città come Siviglia o Cordoba, ecco a voi la risposta: la prima non è un luogo che si visita in un giorno o due, ma richiede un soggiorno molto più lungo. Se la si vuole esplorare a fondo è necessario considerare una permanenza di almeno una settimana. Cordoba invece dista da Marbella oltre duecento chilometri e quindi, tra viaggio e visita, l’escursione di una giornata sarebbe un tour de force che non ci sentiamo di consigliare.
Informazioni utili per il camperista
Dove sostare in camper a Marbella (Spagna)
- Camping Cabopino, Carretera N-340, Km 194,7, Marbella, tel. +34 952 83 43 73, GPS: N 36° 29' 20.422'' O 4° 44' 29.248''.
- Camping La Buganvilla, Carretera N-340, Km 188,8, Marbella, tel. +34 952 83 19 73, GPS: N 36° 30' 7.556'' O 4° 48' 17.856''.
- Camping Marbella Playa, N 340 Km 192.800, Calle Carretera, Marbella, tel. +34 952 83 39 98, GPS: N 36° 29' 30.188'' O 4° 45' 48.092''.com.
Per le foto si ringrazia l'Ente Spagnolo del Turismo, il Gibraltar Tourist Board e Alex Bertalotto Grangetto.