Sosta libera: alla ricerca dell’Eldorado perduto

Sosta libera: dove puoi alloggiare

Si può definire la sosta libera un Eldorado per i camperisti? Certamente sì, perché come i Conquistadores alla ricerca della mitica città d’oro, anche gli amanti del plein air sono alla perenne ricerca di un luogo attraente su cui posare le ruote del camper.

Tuttavia, prima di lasciarsi incantare dalla bellezza del sito, è bene conoscere le regole stabilite dai singoli Stati in Europa in merito alla sosta libera, ben consapevoli che la loro mancata osservanza espone al rischio di incappare in ammende piuttosto pesanti. Intanto, ricordiamo che in Italia la sosta libera su suolo pubblico è vietata al di fuori delle aree appositamente dedicate.

L’inosservanza può portare a multe comprese tra i 100 ed i 500 Euro. Non ci sono invece divieti sui terreni privati, salvo ottenere il permesso del proprietario.

Per chi invece fosse curioso di conoscere delle aree di sosta attrezzate con tutto l'occorrente per un camperista, vi rimandiamo all'articolo di questo mese!

FRANCIA

La sosta libera nel paese transalpino è generalmente tollerata, sempre che chi la effettui non si comporti da cavernicolo. Può succedere che in zone di particolare pregio turistico i singoli comuni emettano ordinanze tese a limitare la sosta dei camper: per esempio, non credo proprio che la città di Nizza tolleri la sosta dei camper sulla Promenade des Anglais, quindi quando si sceglie un punto sosta dove esistono limiti bisognerebbe farlo con un po’ di grano salis. Per esperienza personale, quando mi sono trovato nel dubbio ho sempre chiesto consiglio alla Gendarmerie. Va però detto che la Francia è la mecca dei camperisti ed infatti, ad eccezione della Costa Azzurra, è molto bene attrezzata per numero e qualità delle strutture di accoglienza con prezzi decisamente abbordabili, per cui la necessità di sostare in libera perde molto del suo scopo.

SVIZZERA

La legge non vieta il campeggio libero, ma questo però non significa che sia sempre consentito. In Svizzera, le disposizioni legislative sul campeggio libero o sul pernottamento in camper al di fuori dei campeggi ufficiali sono di competenza cantonale e la questione è spesso affidata ai singoli comuni, che possono emanare norme o ordinanze proprie. Quindi, per evitare possibili sanzioni, si consiglia di infornarsi sempre presso il comune interessato o la stazione di polizia locale.

AUSTRIA

In questa nazione non esiste una regola uniforme, anche se in linea generale il campeggio libero è vietato. Esistono tuttavia eccezioni nei singoli stati federali ,come da elenco seguente:

  • Burgenland: assolutamente vietato in aperta campagna;
  • Carinzia: rigorosamente vietato; le violazioni sono punite con multe salatissime;

  • Bassa Austria: Idem come sopra;

  • Alta Austria: permesso entro la linea di confine dei boschi, ma lontano dai pascoli;

  • Salisburghese: decisione demandata ai singoli comuni;

  • Stiria: consentito al di fuori dei pascoli e degli alpeggi;

  • Tirolo: severamente proibito; le infrazioni sono sanzionate con multe salatissime;

  • Voralberg: decisione demandata ai singoli comuni. Resta inteso che le norme valgono solo per i terreni di proprietà pubblica; in quelli privati è possibile campeggiare previa autorizzazione del proprietario.

GERMANIA

La sosta libera in Germania è proibita su tutto il territorio nazionale, salvo nelle aree adibite a  parcheggio. L’inosservanza delle regole porta come conseguenza un’ammenda che può raggiungere i 500 Euro. Come si sa, in Germania le regole sono fatte per essere osservate; quindi, in caso d’infrazione, non c’è da aspettarsi nessuna clemenza. Tuttavia, il territorio tedesco è ricco di strutture di accoglienza a basso prezzo che permettono di effettuare una sosta quasi “selvaggia”, ma in tutta sicurezza e con servizi efficienti.

BELGIO

Sostanzialmente proibita

OLANDA

Sostanzialmente proibito

SPAGNA

Qualsiasi forma di campeggio libero è vietata, anche se nei periodi di minor flusso turistico è tollerato. Va tuttavia ricordato che la tolleranza è intesa solo per il puro e semplice parcheggio, per cui non sono ammessi i tendalini, i tavoli, le sedie all’esterno del mezzo e l’apertura delle finestre. Le multe per le eventuali infrazioni possono arrivare addirittura a 1.000 Euro.

PORTOGALLO

La sosta libera nella nazione lusitana è sempre stata proibita, anche se tollerata. Tuttavia nel 2021, a causa della maleducazione di qualche collega camperista che ha creato danni alle aree protette, lasciando spazzatura e lerciume vario, è stata sospesa qualsiasi forma di tolleranza. In seguito a ciò, è stata emanata una legge che regola la sosta libera, consentendola solo al di fuori delle aree protette, delle aree della Rete Natura 2000 e delle zone costiere inserite nei piani di conservazione naturalistica, per un massimo di 48 ore. La multe previste per l’inosservanza delle disposizioni di legge variano tra i 60 ed i 300 Euro. Ragion per cui, anche per la programmazione di un viaggio in Portogallo è consigliabile conoscere a priori le zone in cui è vietato l’accesso.

Ricordo che il Portogallo è molto bene attrezzato in fatto di parcheggi adibiti alla sosta dei camper e per la maggior parte gratuiti. Certo sostare in un parcheggio non è come fermarsi su un promontorio a picco sull’Oceano, ma le regole esistono, per cui si devono rispettare.

GRAN BRETAGNA

È arcinoto quanto la campagna inglese sia molto bella e quindi perfetta per la sosta in mezzo alla natura: ma non va dimenticato che, se anche il campeggio selvaggio è generalmente consentito, vi sono zone specifiche in cui al contrario è severamente proibito, per cui prima di accamparsi è necessario sincerarsi che la località scelta non rientri nella categoria dei luoghi vietati.
Poiché la maggior parte dei terreni in Gran Bretagna è privata, prima di sostare bisogna nondimeno chiedere il permesso al proprietario.

In Scozia le leggi riguardanti la sosta libera sono ancora in corso di stesura, e quindi mancando al momento un regolamento che le vincoli, almeno virtualmente questa è ancora consentita. Da notare però che in alcuni luoghi, tra i mesi di marzo e settembre, è necessario acquistare un permesso di campeggio il cui costo è di circa 4 sterline a notte. Onde evitare spiacevoli sorprese è consigliato, in fase di programmazione del viaggio, farsi indicare dall’Ufficio Turistico scozzese l’elenco delle località in cui è previsto il pagamento di tale tariffa.

SLOVENIA

Come per la confinante Croazia la sosta libera è vietata e quindi coloro che la vogliono visitare devono necessariamente servirsi delle zone autorizzate.

CROAZIA

Il campeggio selvaggio è assolutamente proibito e l’inosservanza delle disposizioni viene punita con ammende di circa 400 Euro. Di recente sono sorte diverse strutture chiamate “Autocamp”, una via di mezzo tra i campeggi e le aree sosta, con tariffe molto più abbordabili dei camping che a loro volta si stanno gradualmente trasformando in villaggi turistici, con prezzi in conseguenza aumentati a dismisura.

GRECIA

Il paese ellenico pur non autorizzando formalmente il campeggio libero, lo tollera nei periodi lontani dal maggior flusso turistico. Tale indulgenza non va però intesa come un’autorizzazione alla trasgressione.

In Grecia vi sono molte pinete che arrivano a lambire il mare; un contesto assolutamente piacevole, dove sostare è un sogno. Va però ricordato che i pini sono carichi di resina infiammabile, per cui grigliare in mezzo agli alberi può innescare incendi che, oltre a creare pericolo per le persone in sosta, possono distruggere ettari di natura e causare la morte di molti animali selvaggi.

La polizia, se vede levarsi un fil di fumo, interviene immediatamente e non solo allontana l’imprudente, ma anche tutti gli altri camperisti in sosta; se qualcuno credendosi furbetto ci ritorna passata la buriana, rischia grosso: se venisse sorpreso, dovrebbe presentarsi davanti al giudice.

C’è poi un altro motivo per essere cauti nella scelta del luogo per la sosta libera: sulle spiagge greche depositano le uova le tartarughe della speciale protetta “Caretta Caretta“ e la presenza dei camperisti ne disturberebbe le deposizione oltre al intralciare, al momento della schiusa, le tartarughine nel loro percorso verso il mare. Anche se c’è un’opera di convincimento da parte dei volontari, vi sono sempre dei camperisti che si rifiutano di lasciare il loro Eldorado sabbioso, portando danni alla fauna ed alla flora.

Al di là delle regole ufficiali, va notato che molti Stati chiudono un occhio nei periodi di minor afflusso turistico e non fanno una tragedia se qualche amante del plein air trascorre la notte immerso nella natura. Pernottare non significa però abusare della tolleranza degli amministratori locali, esattamente com’è successo in Portogallo. Nonostante quel che pensano alcuni camperisti,

i singoli comuni non agiscono per partito preso: pertanto, se non forzati da fattori esterni, difficilmente allontanano un v.r. che pernotta sul loro territorio. È ovvio però che le amministrazioni comunali ricevono i voti dagli abitanti dei comuni che gestiscono e se ricevono lamentele, non si mettono contro il volere dei propri cittadini.

A qualcuno questo può anche non piacere, ma è la realtà: quindi, se non vogliamo trascorrere le nostre vacanze portandoci appresso il legale di fiducia, conviene fare buon viso a cattivo gioco.

Roberto Serassio