La creazione di sodalizi tra amanti del plein air è certamente una cosa buona, ma un po’ meno quando questi si trasformano in una sorta di sette esclusive, in cui gli amministratori e i moderatori diventano gli unici a decidere i contenuti e le attività dei gruppi
I camperisti e tutti gli amanti del plein air in generale tendono ad appartenere a gruppi più o meno numerosi il cui scopo è quello di socializzare, di creare nuove amicizie, di scambiarsi opinioni ed informazioni e di organizzare attività concernenti il turismo itinerante. Tutto questo è certamente una cosa buona e va incoraggiata. La stessa nostra rivista ha un gruppo Facebook chiamato “Amici di CampeLife”, con oltre tremila iscritti, segno evidente del favore che riscuote. Purtroppo però questi gruppi, che sono nati con le migliori intenzioni, alcune volte si trasformano in un qualcosa simile ad una setta, dove gli iscritti hanno pochissima voce in capitolo, in quanto tutto è demandato e gestito dagli amministratori e dai moderatori. È logico, visto che gli amministratori hanno la responsabilità del gruppo, che siano loro ad avere l’ultima parola, ma ciò non deve trasformarsi in uno stato totalitario.
Ogni gruppo, perché abbia successo, deve essere molto democratico e tutti gli iscritti devono possedere pari dignità. Ogni membro deve sentirsi parte integrante ed attiva del sodalizio a cui appartiene, se le cose vengono calate dall’alto, si rischia che gli utenti perdano il loro entusiasmo. È vero che ci sono persone che preferiscono essere informate che informare, ma questo deve essere l’oggetto di una libera scelta. Un gruppo non è una rivista con alle spalle una redazione che, di volta in volta, sceglie gli argomenti da trattare e si occupa di sviscerarli, scrivendo articoli mirati. Un gruppo è una libera associazione di persone pensanti e sono proprio queste persone che ne formano la redazione e scelgono gli argomenti da trattare che non devono essere necessariamente ed esclusivamente legati al mondo del plein air, anzi devono essere molto variegati, allo scopo di fornire ai membri materiale su cui meditare. Ognuno di noi ha delle opinioni, ma non sempre le nostre sono quelle giuste, per cui un confronto fatto in modo civile, pacato ed educato non può che farci del bene.
Gli amministratori e i moderatori non devono intervenire a bloccare argomenti, ma solamente vigilare che il confronto si svolga in modo corretto e civile ed eventualmente richiamare chi non rispetta le regole. Cancellare un argomento a priori per paura che porti ad una discussione troppo serrata dimostra solamente l’incapacità di gestire il confronto o eccessivo egocentrismo e, prima o poi, si traduce in un abbandono da parte di qualche iscritto. Un’altra cosa ho notato in proposito: c’è molta competizione tra un gruppo e l’altro. Pur continuando a mantenere ognuno la propria identità ed indipendenza, sarebbe opportuno che tra i vari sodalizi si creassero delle sinergie che potrebbero portare a maggiore partecipazione alle proprie ed altrui iniziative. Ho provato, in occasione di un recente raduno organizzato dagli Amici di CamperLife, a interessare anche altri gruppi, ma nella maggior parte di essi ho notato una certa ritrosia a partecipare a manifestazioni non espressamente da loro organizzate, quasi ci fosse il timore di vedersi portar via i propri iscritti. Agli amministratori di questi sodalizi io dico solamente che non è proibendo ai loro membri di partecipare ad altre attività che si conserva la fedeltà delle persone, ma piuttosto con la giusta liberalità e creando continuamente occasioni di svago e di interesse per i propri utenti. Buon viaggio a tutti.