Il Covid-19, tra tutti i disastri che ha combinato, ha anche il pregio, se così si può chiamare, di averci costretto a cambiare molte delle nostre abitudini. Non è un male, ma un bene, vediamo il perché
Terminata la buriana del Covid-19, torneremo tutti a cercare di ritrovare faticosamente la nostra vita normale. Molte cose saranno cambiate, per cui ritornare alla vita precedente al Coronavirus, non sarà completamente possibile. Tra le tante cose che dovremo riesaminare, ci sarà pure il modo di fare vacanza.
Il periodo di emergenza non è terminato e difficilmente la situazione pare stabilizzarsi in tutta Europa, per cui sembra necessario giocoforza rimanere entro i confini nazionali. Posso solamente dire "alleluia", ma ci voleva proprio il Covid-19 per farci capire che l’Italia è bellissima e che vale la pena di essere visitata?
Certamente non saranno solamente i turisti a dover cambiare il loro approccio, ma anche gli operatori turistici e le stesse istituzioni dovranno cambiare radicalmente il modo di gestire il turismo.
I primi devono assolutamente rivedere i prezzi e adeguarsi allo standard europeo, non possono pensare di incassare in qualche mese ciò che noi comuni mortali incassiamo in un anno. Devono rivedere gli standard qualitativi e soprattutto l’utenza non deve pagare per dei servizi ai quali non è interessata.
Mi riferisco alla tendenza di trasformare i campeggi in veri e propri villaggi vacanza. L’offerta deve essere ampia e varia di modo che tutti abbiano la possibilità di scegliere ciò che è più adatto alle loro esigenze
Stesso discorso vale anche per le aree sosta. I nostri mezzi sono tutti dotati delle attrezzature necessarie per vivere in completa autonomia anche per l’intera vacanza, in più ogni camperista arricchisce il proprio mezzo di accessori che, sommati alle dotazioni iniziali, ci permettono di vivere nel deserto dei Tartari senza problemi.
Cosa serve quindi avere in area sosta le docce, i lavelli per i piatti, l’elettricità, i servizi igienici e altre attrezzature che fanno solamente lievitare i costi?
Non dico che tutte le aree debbano essere spartane, tipo corsi di sopravvivenza, ma ci deve essere comunque la possibilità di scelta. Ricordiamoci che la ripresa è lenta e i soldi sono pochini, pertanto, se non si vuole che il turismo crolli completamente, si dovrà dare la possibilità di fare una vacanza, seppur breve, a tutte le tasche.
Due parole anche per le istituzioni: non si può pensare che chi decide di rimanere in Italia debba pagare dei costi esorbitanti per muoversi. Carburanti e autostrade incidono parecchio sull’economia del viaggio e siccome siamo in un periodo di emergenza economica, tutti noi dobbiamo rinunciare a qualcosa. Buon viaggio a tutti!