Per proteggersi dagli incendi occorre prevenzione, perché nella maggior parte dei casi si sviluppano proprio a causa di disattenzioni.
Un veicolo ricreazionale è composto sia per la scocca, come nell’allestimento, da materiale infiammabile che, se avvolto dalle fiamme, lo possono ridurre nel giro di pochi minuti in cenere e lamiere contorte, se avvolto dalle fiamme. Le case costruttrici hanno fatto passi da giganti negli ultimi anni, per quanto riguarda l’utilizzo di materiali ignifughi, questo grazie ad una continua ricerca ed evoluzione, in modo da evitare che l’incendio si propaghi in maniera veloce e permette agli occupanti di avere il tempo di mettersi in salvo.
Perché un camper dovrebbe incendiarsi?
Partiamo dal fatto che qualunque veicolo ha tanti inneschi, sia elettrici che meccanici, per esempio un cortocircuito elettrico o una turbina che si rompe, nel camper oltretutto abbiamo anche un impianto gpl, e quindi nessun mezzo può essere esente da questa problematica. Anche noi umani ci mettiamo del nostro per provocare un incendio del nostro mezzo, se da un lato l’innesco provocato da un incidente non può essere prevedibile, per quelli provocati da mancata manutenzione o lavori posticci, siamo noi i responsabili. Proprio per questo si raccomanda di rivolgersi sempre ad un professionista, se non avete le competenze necessarie, per installare alcuni accessori come pannelli solari, seconda batteria ecc. perché cavi di sezione inadeguata si scaldano e sono un innesco. La manutenzione ed i controlli sono fondamentali per evitare incidenti, a volte irrimediabili, nella meccanica tagliandi regolari e scrupolosi controlli nel vano motore sono alla base di una sicurezza passiva, perdeteci tempo, curiosate con un lampada in mano tra tubi e fili che circondano il vostro motore, un tubo dell’olio screpolato può cedere all’improvviso ed innescare un incendio, dei fili che sfregano contro la carrozzeria o un organo meccanico, per il cedimento di una fascetta, possono creare un cortocircuito e dall fumo alla fiamma è un attimo… Stessa cosa per il sottoscocca, dal vostro manutentore del camper posizionate il camper sopra un ponte sollevatore, e pretendete un accurato controllo di tutta la parte di impiantistica che scorre nel sottoscocca, il controllo del camper non è solo le siliconature!
Nel caso di camper usati, di cui magari non conoscete esattamente chi ha installato accessori e come, non rimandate il controllo, verificate che sia stato fatto tutto a regola d’arte, il cortocircuito è il nemico uno del camperista, più delle infiltrazioni! L’impianto del camper, nonostante sia praticamente a bassa tensione (12V), ha bisogno di conduttori adeguati, perché le correnti che attraversano l’impianto sono notevoli, per esempio una lampadina da 40 watt assorbe una corrente di oltre 4 ampere, mentre nella nostra abitazione ne basterebbero 0.18, questo semplice esempio serve per farvi capire la differenza senza addentrarsi in calcoli da elettricista.
All’interno del camper evitate tendine svolazzanti alla finestra della cucina, un colpo d’aria con i fornelli accesi può essere fatale, ed anche il posizionamento di ganci dove appendere canovacci e presine va valutato con attenzione, evitate i ganci adesivi, il vapore tende a farli staccare e cadono sempre nel momento sbagliato sul posto sbagliato. All’esterno del camper, qualora utilizzate barbecue a gas con attacco rapido dall’impianto del camper, controllate che all’interno della presa non si accumuli sporcizia, può far venire meno la tenuta dell’impianto quando si aggancia l’attacco e provocare perdite. Inoltre posizionatevi sempre ad una corretta distanza di sicurezza, non lesinate sulla lunghezza del tubo e controllatene sempre l’integrità prima di ogni utilizzo e la scadenza, trovate impressa sul tubo stesso.
Analogo discorso per i mobiletti di cucina esterna, che tanto si vedono in campeggio, valgono le stesse regole descritte sopra, perché il mobiletto è un ulteriore carico d’incendio. Se utilizzate un classico barbecue a carbonella, valutate sempre le raffiche di vento, anche se sembra tutto piatto, la classica folata improvvisa può far volare scintille ovunque, anche sopra la veranda del vicino, e comunque in nessun caso va lasciato incustodito, che sia a gas, elettrico o carbonella. In estate quando posizionate le candele alla citronella contro le zanzare nei pressi della veranda, non fatelo senza un portacandela specifico e su erba secca.
Con queste righe non voglio mettere paura, ma solo mettervi in guardia, perché nel tempo si tende ad abbassarla e tralasciare la manutenzione e dimenticare i comportamenti e le buone norme a bordo e nei dintorni.
Cos’è un incendio?
Un accenno su cosa sia un incendio mi pare doveroso, per poter comprendere in maniera corretta alcune terminologie che troverete sulle etichette di un estintore. Si utilizza il termine triangolo del fuoco per rappresentare cosa avviene con una combustione, ed i tre elementi che la compongono sono, ossigeno, combustibile e calore. Quando uno dei tre elementi della combustione viene a mancare, questa non avviene o se già in atto, si estingue. Quindi per ottenere lo spegnimento dell'incendio si può ricorrere ai seguenti sistemi; esaurimento del combustibile allontanando o separando la sostanza combustibile dal focolaio dell'incendio, soffocando con la separazione del comburente (l’ossigeno) dal combustibile o riduzione della concentrazione del comburente in aria, oppure raffreddando con la sottrazione del calore fino a ottenere una temperatura inferiore a quella necessaria al mantenimento della combustione.
Come possiamo difenderci da un principio d’incendio?
Quali sono gli estintori?
Anche se non è obbligatorio a livello legislativo, un estintore a bordo non deve mancare, anzi uno è anche poco e vedremo perché. In commercio se ne trovano diversi modelli, che si differenziano a seconda della sostanza estinguente che contengono. Il classico estintore a polvere, che è una composizione salina, indicato per incendi domestici, leggero e semplice da utilizzare su apparecchiature e liquidi infiammabili. Estintori ad acqua, che funzionano grazie al raffreddamento del combustibile, hanno delle limitazioni, si possono utilizzare su legna, carta o stoffe, ma non si devono assolutamente utilizzare in qualsiasi situazione si ha il minimo dubbio di presenza di apparecchiature elettriche, perché oltre il danneggiamento delle stesse si rischia la folgorazione! Una variante è l’estintore a schiuma, che permette di creare un velo, più o meno spesso, che separa il comburente dall’ossigeno e trattiene anche i vapori infiammabili, sono perfetti per tutti gli incendi di liquidi, ma come per quelli ad acqua, vanno evitati in presenza di elettricità, perché la schiuma è a base di acqua. Negli estintori ad anidride carbonica, detti anche a CO2, il passaggio dallo stato liquido a quello solido, attraverso una variazione della pressione, genera dei “piccoli fiocchi di neve” che non lasciano residui, abbattendo in maniera repentina la temperatura, perché la CO2 fuoriesce a circa -78°. Questa tipologia di estintore viene utilizzata per estinguere incendi di macchinari delicati, apparecchiature elettriche, liquidi e gas infiammabili, ma l’alta concentrazione di anidride carbonica che ha un effetto asfissiante e va utilizzato con cautela nei luoghi chiusi. Estintori ad estinguente liquido, che emette una soluzione acquosa di sali alcalini, una variante della polvere, che ne permette l’utilizzo contro gli incendi di sostanze grasse o oli alimentari. Quale scegliere per il camper? Sicuramente uno a polvere ed uno a CO2, quello a polvere da destinare ad un principio di incendio del vano motore e quello a CO2 per l’interno della cellula, perché sparare della polvere all’interno della cellula, che si infilerà ovunque, per un principio d’incendio è da evitare, è preferibile usare della CO2 che non lascia residui.
Come usare l’estintore
Naturalmente gli estintori vanno posizionati in maniera visibile e che si possano prendere in mano senza dover spostare nulla, evitare di metterli in garage sotto le seggiole. In dotazione hanno delle apposite staffe a sgancio rapido, che ne permettono un solido sostegno durante la marcia, io per esempio ho un CO2 posizionato tra la cabina e la dinette, ed uno a polvere appena dietro il portellone del garage. Ma quanto devono essere grandi? Evitate un estintore a polvere da 1 kg, farebbe solo scena sia nel garage che nel malaugurato utilizzo, otterrete 4 secondi circa di polvere e niente più. In un camper non si dovrebbe scendere sotto i 3 kg, io ho optato per 6 kg, mentre per quello a CO2 nella capienza standard da 5 kg. Vista la durata limitata evitate di sparare il prodotto durante l’avvicinamento, in molti casi presi dalla paura si spara in anticipo e ci si ritrova nei pressi della fiamma senza prodotto, avvicinatevi il più possibile e dirigete il getto alla base della fiamma per ottenere il massimo risultato, potete anche usarlo ad intermittenza per ridurre lo spreco e valutare la situazione, e naturalmente MAI controvento. Ovviamente non mettete mai a repentaglio la vostra vita per salvare il camper, non cercate di recuperare gli oggetti al suo interno, il fumo uccide prima del fuoco, la tossicità che si sviluppa con i materiali presenti all’interno può farvi perdere i sensi in maniera rapida e inaspettata.
Un altro sistema estinguente può essere la coperta antifiamma, che considero inutilizzabile negli spazi ristretti all’interno del camper, per il suo utilizzo occorre aprirla e gettarla sopra la fiamma per soffocarla. Piuttosto consiglio un inibitore di fiamma, un piccolo estintore a schiuma da circa 500ml, da tenere nei pressi dei fornelli, perché ottimo per la classica padella che brucia. Una volta acquistati e posizionati gli estintori non vanno abbandonati a se stessi, hanno bisogno di controlli e manutenzione che varia in base al modello scelto, per non renderli inutili nel momento del bisogno.
In conclusione
I prezzi variano moltissimo in base al formato e al contenuto, ad esempio un estintore a polvere da 6 kg costa circa 35 euro. In questo articolo non abbiamo voluto terrorizzarvi, ma piuttosto chiarire l’argomento e trasmettere qualche nozione per difendersi efficacemente dal fuoco, in maniera semplice, da camperista, con i consigli di un Vigile del Fuoco professionista da quasi trent’anni.
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Le classi di fuoco sono
classe A: incendi che riguardano materiali solidi come il legno, la plastica e la gomma;
classe B: incendi generati da liquidi infiammabili come benzina, gasolio, alcol ecc.;
classe C: incendi scaturiti da gas infiammabili come idrogeno, metano, gas propano;
classe D: incendi che derivano da metalli infiammabili come il potassio, il magnesio, il sodio ecc.;
Ex classe E: incendi di apparecchiature elettriche sotto tensione, quadri elettrici, cabine ecc.;
classe F: incendi che interessano mezzi di cottura come olio da cucina e grassi vegetali o animali.