Partiti da Buscate, dopo una sosta notturna a Grottammare raggiungiamo Vieste nel primo pomeriggio, trovando posto nei pressi del porto, sul lungomare Cristoforo Colombo, in un park che serve anche come deposito barche: comodo e sicuro, e soprattutto vicino al centro, fa esattamente al caso nostro. Lasciato in custodia il camper, a piedi ci inoltriamo nella bella cittadina in cui la parte vecchia e caratteristica è su un promontorio roccioso che penetra come un cuneo nel mare.
Passeggiando arriviamo fino in cima, a Punta San Francesco, dove si trova la chiesa omonima; proseguendo, ci inoltriamo in vicoli e vicoletti, per ammirare l’architettura che caratterizza Vieste. Completata la visita al centro storico, soddisfatti ritorniamo al parcheggio prima di ripartire in serata di nuovo alla volta del centro, ripetendo il percorso del pomeriggio, fermandoci però a visitare le numerose botteghe che si aprono all’interno dei vicoli e che animano la vita della cittadina. Al termine della bella passeggiata, sulla strada del ritorno indugiamo nella piazza principale, per ammirare un meraviglioso spettacolo di fuochi pirotecnici. Il giorno seguente, lasciamo Vieste e proseguiamo il giro sul Gargano passando sulla litoranea che porta in successione a Testa del Gargano, Pugnochiuso e Baia delle Zagare. Procedendo a velocità ridotta per via delle numerose curve, possiamo così ammirare i meravigliosi panorami delle baie che si aprono verso il mare. Raggiunta la cittadina di Mattinata, lasciamo la costa e ci inerpichiamo su una ripida strada con curve e tornanti per salire agli 843 metri del comune di Monte Sant’Angelo. Sistemato il camper nel parcheggio davanti al castello Normanno, a piedi raggiungiamo lo storico quartiere Junno d'impronta medioevale con le sue antichissime chiese. La prima che visitiamo è il Santuario di San Michele Arcangelo, eretto sulla grotta dove, secondo la tradizione religiosa, apparve l’Arcangelo Michele. Oltrepassata la porta d’ingresso, una scalinata ricavata nella roccia scende alla “Porta del Toro” che si affaccia su un cortiletto, in fondo al quale si apre il portale di accesso alla chiesa.
L’interno è strabiliante: di fronte si trova la navata centrale e a destra la grotta dell’apparizione. Proseguiamo la visita con l'esplorazione del museo lapideo e del museo devozionale, terminando con gli immancabili locali dedicati alla vendita di souvenir e oggetti religiosi. Risaliti gli scalini, usciamo dalla chiesa e dopo pochi passi ci troviamo a visitare il complesso monumentale di San Pietro, composto dal Battistero di San Giovanni in Tumba del XII secolo e dalla chiesa di Santa Maria Maggiore. Completiamo il rapido tour nel paese con una passeggiata intorno al maniero, e riprendiamo il nostro mezzo per spostarci a San Giovanni Rotondo, distante una trentina di chilometri. Individuata l’area di sosta “Lo Chalet” a poca distanza dal Santuario, ci sistemiamo. Il gestore della struttura gentilmente ci conduce con il suo pulmino fino all’ingresso posteriore della nuova chiesa dedicata a San Pio, progettata dall’architetto Renzo Piano. La visitiamo con curiosità, percorrendo i diversi ambienti di cui è composta, prima di scendere nella cripta dove sono state ospitate le spoglie mortali del Santo. Le pareti sono interamente tappezzate con tessere d’oro e mosaici che lasciano stupefatto e un po’ perplesso il visitatore. Usciti dal dedalo di corridoi e ambienti, risaliamo la scalinata che porta nel vasto piazzale superiore, e da qui ci spostiamo per a visitare il convento dei Cappuccini, dove visse Padre Pio. Annessa al convento, sorge la bella chiesa di Santa Maria delle Grazie, nella cui cripta era inizialmente sepolto il frate di Pietrelcina. Al termine, ritorniamo al camper appena in tempo per evitare un forte temporale, con scrosci violenti e fulmini a ripetizione: un vero fortunale, che trasforma l’area di sosta un una specie di piscina con i mezzi completamente circondati dall’acqua. Per fortuna il mattino successivo si riparte senza problemi, percorrendo la bella strada che domina la pianura sottostante e che poi scende fino a valle, fra un’infinita distesa di olivi.
La prossima meta è Manfredonia, dove possiamo visitare l’antichissima chiesa di Santa Maria Maggiore di Siponto: è aperta perché si sta svolgendo un matrimonio e mentre gli invitati sono in attesa della sposa, abbiamo la possibilità di visitarla, ma purtroppo non riusciamo a vedere la cripta in quanto chiusa. Al termine ci spostiamo di qualche chilometro per andare a vedere un’altra millenaria chiesa: San Leonardo di Siponto, famosa per il fastoso portale a baldacchino sostenuto da due leoni in pietra. Ci dirigiamo verso la prima delle cittadine di mare del nostro programma, Barletta: percorrendo il viale a mare, individuiamo subito un vasto parcheggio a ridosso del centro storico. Lasciamo il camper, e ci dedichiamo alla visita a piedi, abbastanza in fretta: ammiriamo il Duomo solo dall’esterno perché chiuso, attraversiamo il centro storico semideserto e infine raggiungiamo il castello eretto dagli Svevi. Ripreso il camper, ci spostiamo a Trani, distante solo pochi chilometri: raggiunta l’area di sosta e parcheggiato il veicolo, ci concediamo un’altra passeggiata per visitare la bella cittadina pugliese. Ammiriamo dall’esterno la possente mole del castello eretto da Federico II, visitiamo la Cattedrale che si erge maestosa sul promontorio del primo insediamento della città, entriamo nell’ipogeo di San Leucio, ci spostiamo nella cripta dedicata a San Nicola Pellegrino, per finire nella chiesa superiore intitolata a Santa Maria. Terminata la visita alla bella chiesa, arriviamo al porto e ci inoltriamo nel fitto tessuto di strade e stradine del centro storico: iniziamo dal quartiere Ebraico e proseguiamo nell’intrico di vie, uscendone dalla parte opposta dove prendiamo la via del ritorno. Per oggi basta così: ceniamo e dedichiamo il resto della serata al riposo.
La tappa successiva è Molfetta: attenti a non restare bloccati in qualche strettoia, arriviamo non senza qualche difficoltà nei pressi del nucleo storico proteso verso il mare. L’enormità di auto parcheggiate in ogni angolo, ci impedisce di trovare un posto adatto alla sosta: cerchiamo un parcheggio girando per tutta la cittadina, ma non c’è niente da fare. Le macchine sono dappertutto: siamo costretti a rinunciare alla visita e mestamente ci portiamo fuori dal centro abitato, senza essere riusciti nel nostro intento.
Ripresa la SS16 Adriatica, proseguiamo alla volta di Bari. Arrivati a destinazione, lasciamo il camper nell’area di sosta scelta per la posizione favorevole alla visita del capoluogo pugliese. Con il bus n. 2 arriviamo nella parte antica della città: iniziamo dal castello costruito da Federico II, che si presenta possente con i bastioni e l’ampio fossa to, tipico esempio dell’ingegneria militare di difesa del XVI secolo. Continuando in mezzo ai vicoli del tessuto urbano medioevale, arriviamo alla Cattedrale intitolata a San Sabino, dove siamo fortunati: possiamo, infatti, effettuare in via eccezionale anche il tour dei sotterranei, per ammirare i resti della precedente chiesa paleocristiana su cui è stata edificata l’attuale Cattedrale. Continuando il nostro giro nel nucleo antico di Bari Vecchia, fra botteghe di souvenir e paccottiglia a uso turistico, arriviamo alla celebre Basilica dedicata a San Nicola. Presenta una facciata sobria dalle linee semplici e slanciate, mentre l’interno è maestoso, con il soffitto ricamato da pitture e dorature. Bellissimo il ciborio che sovrasta l’altare, con la retrostante cattedra del vescovo Elia. La visita prosegue nella cripta dotata di 26 colonne che culminano con capitelli romanici e bizantini. Al centro, proprio sotto l’altare, sono sistemate le preziose reliquie del Santo, molto venerate dal mondo cristiano e da quello greco-ortodosso. Al termine della visita, alle spalle della Basilica arriviamo sul viale a mare che percorriamo ammirando le vecchie fortificazioni medioevali da una parte, e la magnifica vista sul porto dall’altra, completata dallo splendido skyline della città nuova sullo sfondo. Ritornati di nuovo in via Vittorio Emanuele II, la percorriamo per un pezzo, per poi svoltare lungo via Sparano da Bari, interamente pedonale: una strada rettilinea lunga circa un chilometro, vero cuore commerciale della città, dove si trovano i maggiori marchi di abbigliamento e non. Arrivati in fondo al viale, si apre la Piazza della Stazione, dove riprendiamo il bus Nº2 che ci riporta all’area di sosta mettendo fine ad una bella ed intensa giornata nel capoluogo pugliese. Il mattino seguente, lasciamo Bari percorrendo il bel lungomare Sud, aggiriamo Mola di Bari sulla SS16 e in breve siamo a Polignano a Mare. Trovato un park nei pressi del centro storico, ci concediamo una visita a piedi della cittadina famosa per aver ha dato i natali a Domenico Modugno. Il paese si trova su un promontorio roccioso a picco sul mare e passeggiando per i vicoletti del centro storico, si aprono degli affacci da cartolina e numerose botteghe artigianali oltre a quelle di souvenir. Da non perdere è la vista dal ponte romano, sul fiordo e sulla sottostante spiaggetta denominata “Cala di Porto”.
A mezzogiorno, è d’obbligo una sosta in un ristorante per un pranzo a base di pesce. Soddisfatti nel corpo e nello spirito, riprendiamo il camper e voltando le spalle al mare, proseguiamo la nostra vacanza verso l’interno della regione, raggiungendo Alberobello e la comoda area di sosta in posizione centralissima, in mezzo agli ulivi. A piedi bastano un centinaio di metri per raggiungere il rione Monti e immergerci nel mondo fantastico dei trulli.
Partendo dalla chiesa dedicata a Sant’Antonio, costruita a forma di trullo, proseguiamo lungo le vie che dolcemente digradano verso la piazza principale in un ambiente incredibile e affollatissimo di persone che come noi, guardano, fotografano, entrano nei trulli trasformati in negozietti di souvenir, e ne escono contenti. Arrivati nella piazza principale, invertiamo la marcia e riprendiamo la salita per ritornare all’area si sosta, riattraversando questo mondo fantastico e turistico, dichiarato “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Anche con le gambe dolenti per le lunghe camminate, siamo contenti di aver scelto un itinerario che ci sta regalando una meravigliosa vacanza. Il giorno successivo, riprendiamo la visita per andare a vedere un’altra zona della città, il Rione “Aia Piccola”, che a differenza del Rione Monti è ancora abitato e per questo non ci sono botteghe a uso turistico, ma non per questo è meno caratteristico. Scesi in piazza, risaliamo la collina opposta entrando nel dedalo di vicoletti che formano il rione: da un paio di terrazzamenti panoramici abbiamo l’opportunità di godere una vista sulla città e sui trulli di entrambi i rioni; un luogo semplicemente stupendo e affascinante. Continuando il giro, arriviamo nella parte più alta della cittadina, dove sorge la bella chiesa dedicata ai Santi Cosma e Damiano; alle cui spalle si trova il Trullo Sovrano, l’unico a due piani, il cui interno è adibito a museo. Terminata la visita e ripreso il camper, puntiamo su Martina Franca, ma non troviamo alcuna possibilità di sosta a distanza ragionevole dal centro storico, e così preferiamo proseguire senza fermarci.
Raggiunto il punto più meridionale del nostro itinerario, invertiamo la rotta e iniziamo a risalire in direzione Nord: ripassiamo da Locorotondo e Alberobello e proseguiamo per Noci e Gioia del Colle fino ad approdare a Matera, non prima però di una digressione non prevista al Monastero della Scala, seguendo le indicazioni stradali trovate lungo il nostro cammino. Visitiamo l’antica chiesa e approfittiamo dell’ampio piazzale per la sosta pranzo.
Arrivati a Matera seguendo la SS7 Appia, individuiamo la nostra area di sosta. È lontana circa cinque chilometri dal centro, ma possiamo contare su una comoda navetta per arrivare in città. Una volta in centro, dapprima ci portiamo sul belvedere in Piazza Vittorio Veneto da cui si gode un’ampia e meravigliosa vista sui Sassi, poi iniziamo la passeggiata raggiungendo subito la Cattedrale, che si staglia all’orizzonte con il suo stile Romanico. L’interno, a croce latina, spicca per le rifiniture e le decorazioni color oro, mentre sul soffitto, formato da pannelli di legno, ci sono affreschi a carattere religioso. Usciti dalla bella chiesa, iniziamo uno dei tanti itinerari attraverso i Sassi: per via S. Potito, cominciamo a scendere sul fianco della gravina fino al belvedere inferiore di Piazza Postergola e da qui proseguiamo fra vie strette e scalinate attraversando il rione Caveoso.
Raggiunto il margine inferiore delle abitazioni, ci affacciamo sul dirupo che precipita in fondo alla gravina, quindi proseguiamo quasi in piano raggiungendo il piazzale della Chiesa di San Pietro Caveoso. Una sosta per uno spuntino ci permette di riposare, poi proseguiamo in mezzo ai Sassi, questa volta in salita, fino ad uscire dal labirintico inseguirsi di case, casette, grotte e anfratti. A ogni curva o scalinata, ai nostri occhi si presenta un panorama diverso e affascinante dell’intricato andamento del rione Caveoso con la Cattedrale che spicca in cima. Finalmente, con il fiato corto e le gambe a pezzi per la salita, usciamo dall’ipnotico panorama della città antica, per approdare alla parte moderna. L’autista del bus-navetta, novello Caronte, ci riporta infine all’area di sosta, dove ci attende il nostro camper. La tappa successiva il mattino seguente è Altamura, ma anche qui giriamo invano: gli unici parcheggi lungo la via sono inevitabilmente strapieni e così sconsolati ce ne andiamo, puntando alla vicina Gravina di Puglia, con la speranza di avere più fortuna. Niente da fare! Non solo non troviamo il parcheggio, ma rischiamo anche di incastrarci nelle strette vie del centro storico, per cui, vista l’impossibilità alla sosta, ripartiamo delusi.
Proseguendo attraverso strade interne, ammiriamo le infinite distese di campi coltivati nella Murgia Pugliese; arrivati nei pressi dell’abitato di Spinazzola, prendiamo la strada un po’ stretta, ma ben percorribile, che sale sulle colline del Parco Naturale dell’Alta Murgia. La nostra destinazione è Castel del Monte, che si erge maestoso su un’isolata collina a pochi chilometri da Andria. Maniero simbolo del potere di Federico II che lo costruì, è tuttora oggetto di studi per la sua simbologia. Castello templare, castello esoterico, castello per la caccia; forse è un poco di tutto ciò. Nella costruzione, il numero ricorrente è l’otto: otto sono le torri angolari costruite a ottagono, la pianta del castello è ottagonale, e anche il cortile su cui si affacciano otto stanze per ciascun piano ha queste forme. Il numero otto ricorre su tutto. Sistemato il nostro mezzo in un park a circa due chilometri di distanza, un bus-navetta ci porta al cospetto di questa meraviglia dichiarata Patrimonio dell’Unesco. Lo visitiamo e al termine, soddisfatti, riprendiamo il camper e proseguiamo. La prossima meta è il Santuario della Madonna dell’Incoronata che dista solo pochi chilometri da Foggia, dove si venera una Madonna nera del XIII secolo. Il Santuario si presenta di forme moderne, essendo stato ricostruito negli anni ‘50 su un precedente luogo di culto.
Terminata la visita, riprendiamo la strada puntando verso Foggia, la aggiriamo e continuiamo verso l’interno raggiungendo Lucera, dove ci fermiamo per la notte trovando posto nel park della stazione, segnalato sulla guida come punto sosta. E qui si conclude il nostro itinerario in terra di Puglia e Basilicata.