Procida, Capitale Italiana della Cultura 2022

Per la prima volta un’isola, per la prima volta un piccolo borgo: Procida, nominata il 18 gennaio 2021 Capitale Italiana della Cultura 2022, è ambasciatrice di un’Italia minore ma non subalterna, che punta con forza sul suo patrimonio e, soprattutto, sui processi di valorizzazione sociale e culturale. La più piccola - e purtroppo finora snobbata - delle isole del golfo di Napoli è un vero museo a cielo aperto: architettura tipicamente mediterranea, case dai toni pastello, riti secolari (come la magnifica Processione del Venerdì Santo, dove si intrecciano religione e tradizione antica), edifici rinascimentali, oasi naturalistiche, affascinanti intrecci con letteratura e cinema. È grazie a questa commistione per certi versi unica di storia, arte, cultura e natura che Procida ha vinto il prestigioso titolo e per tutto il 2022 ospiterà numerosi eventi, incontri e manifestazioni (44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali, 8 spazi culturali rigenerati, giusto per fare dei numeri che danno bene l’idea della grandezza e della vastità dei momenti scaturiti dall’assegnazione del titolo di Capitale), da segnare in agenda. Il tema di Procida 2022 è “La cultura non isola”, un progetto ideato prima della pandemia attraverso cui l’isola campana si pone come luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, modello di culture e metafora dell’uomo contemporaneo. Andiamo a scoprirla insieme.

PROCIDA 2022

Con la nomina di Procida come Capitale Italiana della Cultura si consolida l’intento di dare risalto non solo più alle grandi città d’arte ma anche e soprattutto allo straordinario patrimonio culturale diffuso nei piccoli centri. Il programma, che porterà alla rigenerazione di luoghi simbolo come Palazzo d’Avalos, si articola attraverso cinque sezioni, sintetizzate da altrettanti verbi: “Procida inventa” ingloba i progetti artistici (mostre, cinema, performance e opere site specific); “Procida ispira” i progetti che nascono dall’isola come fonte di ispirazione; “Procida include” intreccia arte e inclusione sociale; “Procida innova” abbraccia i progetti che promuovono il rapporto tra cultura e innovazione; ”Procida impara” si rivolge, in particolare, ai processi educativi. Un programma ricco che consentirà di visitare l’isola in ogni momento dell’anno e non solo nella stagione estiva: il calendario degli eventi mette insieme grandi mostre di arte contemporanea, festival, performance a processi culturali in divenire.

UN’ISOLA RICCA DI STORIA

Con appena 4,3 kmq di superficie e uno sviluppo costiero di 19 km, Procida è la più piccola delle isole del golfo di Napoli. Eppure, nonostante le dimensioni contenute, è uno scrigno di tesori. La sua storia affonda le radici nel XVI secolo a.C. quando, come testimoniano ritrovamenti archeologici sull’isolotto di Vivara, collegato a Procida da un ponte, i coloni Miceni la individuarono come sede per la lavorazione dei metalli. È però un’altra attività, che più di quella svolta in fonderia, che ha caratterizzato l’isola e cioè la marineria: non solo il suo Istituto Nautico è tra i più antichi d’Italia, ma nel 1885 la Marina isolana era la quarta del Paese per numero di navi e, ancora oggi, più delle vicine Ischia e Capri, l’economia locale orbita intorno alle attività marittime e alla pesca. L’isola è ricca di tesori e testimonianze storiche che affacciano sul mare. Tra tutti, Palazzo d’Avalos, simbolo di Procida ed ex carcere, è un imponente edificio di circa 20.000 mq che regala un panorama invidiabile sul golfo di Napoli e domina il borgo di Terra Murata, per secoli l’unico centro abitato isolano. Il Palazzo, costruito alla fine del Cinquecento in seguito all’intervento urbano del Cardinale Innico d’Avalos, con Carlo III divenne residenza reale borbonica e poi bagno penale e carcere fino alla sua chiusura avvenuta nel 1988. In occasione di Procida 2022, l’edificio sarà sede di numerosi progetti culturali e visite alla scoperta delle celle e delle camerate dove i detenuti trascorrevano le loro giornate.

L’ARCHITETTURA PROCIDANA, UNICA E SUGGESTIVA

Nei pressi di Terra Murata sorgono i cosiddetti “casali” dei nuclei compatti, in origine isolati, che si caratterizzano come costruzioni rurali fortificate, articolate intorno ad uno spazio centrale scoperto e chiuso, nelle quali i contadini avevano la possibilità di risiedere, lavorare e difendersi dall’attacco dei nemici. Ancora oggi si possono ammirare i casali storici del Vascello, di S. Maria delle Grazie, di S.S. Annunziata, della Madonna della Libera. Il borgo più iconico dell’isola, però, è Marina Corricella, il cui nucleo abitativo si estende tra la spiaggia e il costone retrostante in forte pendenza: gli edifici variopinti, ormai cartolina dell’isola, sono disposti su piani differenti, in relazione alla pendenza dell’area, collegati da un articolato sistema di percorsi e scale e sono fortemente caratterizzati dagli elementi tipologici dell’architettura procidana (ampio arco esterno, terrazzo, scala scoperta a becco d’oca, colorazioni a tinte tenui). Tra le perle dell’isola campana anche la millenaria Abbazia Di San Michele Arcangelo, a 91 metri d’altezza ed a picco sul mare: nata come monastero benedettino, la chiesa fu fondata nel 1026 e dedicata al culto di Sant’Angelo. Solo in seguito, alla fine del XV secolo, fu intitolata a San Michele Arcangelo, patrono dell’isola. Le numerose opere d’arte che custodisce sono databili tra il XVI e XIX secolo: bellissimo, in particolare, il prezioso soffitto a cassettoni in legno dorato in oro zecchino, realizzato nel XVII secolo.

SPLENDIDA VISTA MARE

Protagonista indiscusso, anche durante i mesi invernali, è il mare che circonda l’isola. Procida, infatti, è compresa nell’area marina protetta Regno di Nettuno, un vero scrigno di biodiversità: colonie di corallo rosso che attraggono subacquei da ogni parte d’Europa, tappezzano le pareti di Punta Pizzaco e ben sette specie di cetacei, tra cui capodogli e balenottere, popolano il mare intorno all’isola. Imprescindibile per gli appassionati di mare e natura è una tappa all’isolotto di Vivara, riserva forestale dello Stato, dal caratteristico aspetto a forma di mezzaluna che asseconda una porzione di uno dei sette crateri di Procida. Per le sue caratteristiche geomorfologiche, vulcanologiche, botaniche, faunistiche - l’isolotto è crocevia di rotte migratorie di numerosi volatili - e per gli insediamenti di epoca preistorica, Vivara è un unicum nel Mediterraneo.

 TRA LETTERATURA E CINEMA

Le atmosfere romantiche, i tramonti infuocati, l’intreccio tra terra e mare: impossibile non lasciarsi sedurre da Procida. L’isola ha conquistato numerosi scrittori, artisti e registi. Tra tutti, l’autore francese Alphonse de Lamartine, il cui romanzo intitolato “Graziella” (1852) è ispirato al suo primo viaggio giovanile in Italia, insieme ad Elsa Morante che con “L’isola di Arturo” (1957) ha vinto il Premio Strega. Procida è stata anche set di importanti pellicole cinematografiche, da “Detenuto in attesa di giudizio”, girato in parte nel carcere dell’isola, con Alberto Sordi, a “Il Postino”, l’ultima opera con Massimo Troisi, passando per “Il talento di Mr. Ripley” (The Talented Mr. Ripley), film del 1999 diretto da Anthony Minghella, liberamente tratto dall'omonimo romanzo scritto da Patricia Highsmith e in parte ambientato sull’isola. Sono tante le rassegne e i festival che celebrano il rapporto di Procida con cinema e letteratura, come il “Procida Film Festival”, il “Premio Elsa Morante”, la rassegna “Procida Racconta” e il festival “Maretica”. Tutti appuntamenti importanti, da segnare in agenda e davvero non farsi sfuggire.

I RITI ISOLANI

È la tradizionale processione del Venerdì Santo il rito più importante e sentito dagli abitanti di Procida: iniziato tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, cadenzato dal suono di una tromba e da tre colpi di tamburo, questo momento religioso prevede la sfilata dei cosiddetti “Misteri”, i carri allegorici in cartapesta costruiti dalle associazioni dell'isola per rappresentare episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento, portati a braccia durante tutto il tragitto con le statue dell’Addolorata e del Cristo Morto e del “pallio”, il baldacchino funebre. Particolarmente suggestivo è il “Corteo degli Angioletti”, con bambini di età inferiore ai tre anni che indossano abiti neri ricamati in oro in segno di lutto. Ad assistere all’evento arrivano turisti da tutta Europa.

PER ARRIVARE

Procida è raggiungibile via mare sia partendo da Napoli, dai porti di Calata di Massa e Molo Beverello, che da Pozzuoli. Dal capoluogo partenopeo partono solo traghetti (Caremar, Medmar) che impiegano circa un’ora per raggiungere l’isola, mentre dalla città flegrea la linea è gestita solo da aliscafi (Caremar, Snav), con durata della traversata di circa 45 minuti.

PER LA SOSTA

Per recarsi sull’isola è consigliato avere un camper di piccole dimensioni che non avrà difficolta a trovare uno spazio adatto al pernottamento e a percorrere le strette stradine dell’isola. Prima di intraprendere un viaggio, occorre tenere presente che, nella stagione turistica, a Procida vige il divieto di sbarco di motorizzati sull’isola. Nel resto dell’anno, invece, si può sostare presso il camping Punta Serra, a soli duecento metri dalla spiaggia), struttura a conduzione familiare che offre piazzole ombreggiate per camper; all’interno vi sono servizi igienici privati e un piccolo bar.

Info: tel. 081 8969519 - 081 8960471 Indirizzo: via Serra 4 - Procida GPS: N 40.7550928, E 14.0007963

Francesca Masotti