I lettori di CamperLife ci scrivono spiegandoci annosi problemi di parcheggio del loro camper nelle città della Penisola
È sosta vietata?
Il giorno 14 settembre 2019 mi è stata elevata dai vigili della Polizia Locale di Rimini, una contravvenzione (che successivamente ho regolarmente pagato), per aver sostato, in assenza di alcun divieto specifico, con il mio autocaravan lungo 7,49 metri, occupando due stalli, su strisce bianche, contestandomi l’art 157 comma 5 e 8 del C.d.S. per sosta non conforme alla segnaletica.
Mi sembra ovvio che un mezzo di tale lunghezza così come lo sono la maggior parte dei camper, superi quella di uno stallo.
Alla luce di ciò ritengo che questa contravvenzione apre uno scenario ben più ampio del singolo episodio in quanto, vista la motivazione addotta dai vigili non sarà più possibile parcheggiare in qualsiasi città d’Italia se non in campeggi od aree di sosta, non sempre presenti in ogni luogo, pertanto tutti camperisti d’Italia sono e saranno discriminati non potendo usufruire dei parcheggi delle automobili a cui i loro mezzi sono equiparati, ed è per questo che sottopongo all’autorità competente tale questione affinché valuti ove ritenesse giusto farlo, se sia stato commesso un illecito da parte della Polizia locale.
Distinti saluti,
Alessandro Rosatelli
Gentile lettore,
Purtroppo, applicando rigorosamente il comma 5 dell’articolo 157 del codice della Strada (articolo che regola tutte le disposizioni in materia di sosta, arresto e fermata, termini simili nell’uso comune ma che hanno valenze ben diverse per la Legge), il camper così parcheggiato viola tale comma (che recita testualmente: “Nelle zone di sosta all’uopo predisposte i veicoli devono essere collocati nel modo prescritto dalla segnaletica”).
Questo perché l’autocaravan, superando come ovvio e inevitabile gli stalli previsti per le auto e disegnati con le strisce della segnaletica orizzontale, configura una violazione alle disposizioni dell’art. 157, sanzionabili con ammenda che va da 41 a 168 euro.
Che poi tale violazione, decisamente minore se non quasi insignificante, appaia grottesca è di tutta evidenza: non solo perché è di fatto impossibile trovare un camper che possa entrare in delimitazioni nate per le auto, ma anche perché i parcheggi in linea lungo il marciapiede privi di tali divisioni sono rarissimi, rendendo teoricamente impossibile il parcheggio dei nostri veicoli quasi ovunque.
Che poi nelle nostre città - basta fare due passi in giro - ci siano anche tantissime auto che parcheggiano a cavallo delle strisce, sfruttando al centimetro gli spazi sempre più angusti, è sotto gli occhi di tutti.
Generalmente, è assai raro essere multati per situazioni del genere, e i vigili urbani spesso chiudono un occhio: se il parcheggio non crea intralcio alla circolazione o ad altri veicoli in sosta, paradossalmente lo sfruttare ogni minimo spazio anche sulle strisce nei parcheggi in linea permette di parcheggiare correttamente una macchina in più e non una in meno, togliendone magari una dalla odiosa doppia fila.
Gli stalli hanno una lunghezza media superiore a quella di una grande berlina, ma nello spazio ci vanno due Smart o una utilitaria e mezza.
Ha senso lasciare vuoto tanto spazio nelle nostre affollate città?
A tal proposito, una circolare del Ministero dei Trasporti (65235 del 25/6/2009), stabilisce di delimitare l’area di sosta solo per la larghezza, proprio per consentire il parcheggio indipendentemente dalla lunghezza del veicolo, oltre a ottimizzare la superficie disponibile senza spreco di spazio utile.
Certo, la regola del 5° comma dell’art. 157 C.d.S. esiste e deve essere rispettata una volta che gli stalli siano stati disegnati, ma un’applicazione più elastica della norma sarebbe sempre auspicabile per semplificare la nostra già tribolata vita nel traffico, specie con un occhio di riguardo ai camper che inevitabilmente soffrono delle loro dimensioni.
Cosa che purtroppo spesso non succede: è cronaca quotidiana sentire delle tante discriminazioni verso gli autocaravan in tanti comuni, non sempre molto amichevoli verso i veicoli ricreazionali, ma questa è un’altra storia molto più ampia e complessa, che non trova soluzione da sempre, e che riguarda il comportamento poco civile, talvolta, di alcuni di noi camperisti.
Pur comprendendo le sue motivate ragioni, e anche alla luce dell’interpretazione ministeriale sulla delimitazione dei parcheggi, le sconsigliamo però di intraprendere un’azione di opposizione lunga e dispendiosa verso il verbale ricevuto: la violazione, seppur minima, applicando in punta di diritto la norma, c’è stata, e la Procura non potrà che confermare l’ammenda, rigettando il ricorso, non avendo l’Amministrazione di Rimini compiuto alcun illecito.
Certo, avendone tempo, voglia e soprattutto denaro da spendere, si potrebbe arrivare probabilmente fino alla Corte di Cassazione per far dirimere la questione sulla delimitazione dei parcheggi, ma ci sembra una azione sproporzionata al danno subito.
Ben diversa potrebbe essere invece la valutazione di opportunità se elevare tale contravvenzione, ma questo è un giudizio che per la lettera della Legge è assolutamente irrilevante, lasciato eventualmente solo al tutore della Legge nella sua discrezionalità prima di procedere.