Vitamine per il motore: Destinati più frequentemente a meccaniche con tanti chilometri sotto le ruote, gli additivi per il gasolio sono dei veri e propri antibiotici per risolvere qualche acciacco dei motori o semplicemente dei validi integratori multivitaminici per farli girare al meglio o esaltarne le performance
Ricordate il vecchio consiglio di quando eravamo ragazzi, molto usato quando gli additivi di fatto quasi non esistevano sul mercato, di mettere un po' di benzina nel gasolio per evitarne il congelamento durante la stagione più fredda? Bé, dimenticatelo, i sofisticati motori diesel di oggi ne soffrirebbero ma soprattutto si potrebbero scatenare una serie di problemi con centraline e sensori, tali da costringere al ricovero in officina e inficiare la garanzia se ancora in essere.
Oggi come oggi, l’industria petrolchimica ha fatto passi da gigante e, specie per i motori diesel, di fatto i soli che equipaggiano i camper, di additivi ce n’è davvero a iosa, generici oppure adatti per ogni problema che può affliggere il gasolio ha un suo “medicinale” specifico e miracoloso. Un po' come gli antibiotici: ci sono quelli ad ampio spettro e ci sono quelli che mirano solo ad un problema medico specifico!
Perché usare gli additivi
Gli additivi per gasolio possono dare nuovo slancio al motore diesel. La loro azione di pulizia e detergenza, sia sugli iniettori che nella camera di combustione, può aiutare il propulsore a “girare” al meglio, consumando meno e rendendo più brillanti accelerazione e ripresa.
La motivazione di perché usarli sta in alcune fondamentali ragioni, ma una è quella che probabilmente è a capo di tutto: i motori moderni, sempre più sofisticati anche per motivazioni legate all’abbattimento di fumi e inquinamento, stanno diventando sempre più sensibili a sporcizia e sedimenti che naturalmente si formano nei serbatoi dei distributori di carburanti. Anche la presenza di acqua e umidità spesso sono causa di problemi nel gasolio. Dal 2003, a seguito del recepimento di una direttiva europea (2003/30/CE), tutte le tipologie gasolio devono contenere una percentuale di biodiesel: questo fatto è dovuto alla necessità di ridurre l’impatto ambientale della produzione di carburante miscelando ad essa il derivato di una fonte energetica rinnovabile.
La presenza di biodiesel aumenta la presenza di umidità e di batteri sul fondo delle cisterne e dei serbatoi e, conseguentemente, il rischio che questi vengano trasferiti direttamente al motore, in particolare sedimentandosi nei filtri che possono ridurre il passaggio di gasolio o addirittura occludersi, ma anche direttamente nelle camere di combustione dei motori dove, progressivamente, possono limitare le prestazioni del motore diesel, nonostante l’azione protettiva del filtro del gasolio, che ha proprio questo compito (per questo motivo va cambiato agli intervalli previsti o prima se non siamo sicuri della pulizia del gasolio con cui abbiamo fatto rifornimento).
Quando usarli
È una valutazione sempre molto difficile rendersi conto di quando è giunto il momento di un trattamento con degli additivi per gasolio. La perdita di potenza e brillantezza del motore è sempre molto lenta e graduale, non facile da percepire soprattutto per i piloti meno esperti e comunque può essere influenzata da tanti altri fattori.
I sintomi che ci danno i primi avvertimenti, su cui occorre prestare attenzione sono: vistose fumate nere allo scarico, specie in accelerazione, accensione del motore difficoltosa (è necessario insistere con l’avviamento), minimo irregolare e instabile del motore, possibile consumo più alto rispetto alla media consueta, possibili arresti del motore problemi durante l’accelerazione con lentezza a prendere giri.
E’ del tutto evidente che tali sintomi, che diventano man mano veri problemi se trascurati, sono più frequenti e più vistosi sui motori con tanti anni e tanti chilometri sulle spalle, anche se c’è da dire che i vecchi diesel – e tra i camper ci sono ancora tanti mezzi con addirittura anche 20/25 anni di vita - erano decisamente più grossolani tecnologicamente rispetto ai sofisticatissimi motori Euro 6 di adesso e digerivano molto di più i maltrattamenti. Pur fumando e sputacchiando, difficilmente si fermavano a causa di un sensore o una centralina (che magari non c’erano nemmeno avendo pompe meccaniche) ed infatti si erano guadagnati la fama di “muli”: lenti ma che portavano sempre a casa il loro pesante carico.
Pertanto, l’uso degli additivi non ha una data o una scadenza fissa, ma dipende da una serie di fattori del tutto soggettivi e anche molto legati alla qualità del gasolio che abbiamo usato per rifornire il nostro camper. Certamente, un flacone ogni tanto non può che far bene, anche in assenza di fenomeni evidenti o difetti conclamati: male che vada sarà servito a tenere più puliti filtri e iniettori, anche in considerazione del fatto che hanno prezzi non esagerati e il loro uso è sempre distanziato nel tempo.
C’è da dire inoltre che i costosi gasoli speciali, che ogni marchio di carburanti distribuisce, hanno già una buona funzione di detergenza e pulizia dell’impianto e sono particolarmente indicati per gli attuali motori multijet e common rail, anche se il loro uso nel tempo diventa piuttosto oneroso data l’elevata differenza di prezzo, e su una lunga trasferta di un camper la spesa si fa sentire.
I tipi di additivo
Fondamentalmente gli additivi si dividono in due grandi famiglie: una più generale che comprende gli additivi con lo scopo di lubrificare e pulire gli iniettori e i circuiti e al tempo stesso uccidere eventuali formazioni batteriche, l’altra che provvede principalmente ad eliminare tutte le impurità dovute alla presenza di biodiesel. C’è poi un terzo tipo di additivi che hanno la funzione anticongelante (evitano il congelamento delle paraffine del gasolio con conseguente blocco del filtro) come virtù principale, e sono da usare quando, in inverno, le temperature scendono molto o quando andiamo in montagna, e non è stato possibile rifornirsi di gasolio invernale (o, meglio, quello cosiddetto “alpino”, in vendita però solo in prossimità di località dalle temperature particolarmente rigide). Alcuni additivi alzano anche il numero di cetano (il valore che indica convenzionalmente la capacità di auto accensione dell’idrocarburo – appunto il cetano – tipico del gasolio), donando più brillantezza al motore.
Per la manutenzione ordinaria, e se non siamo in presenza di particolari problemi molto evidenti come quelli prima accennati, sarà sufficiente effettuare un trattamento con un buon additivo generico per pulizia e lubrificazione degli iniettori da ripetere ad intervalli di qualche migliaio di chilometri, a seconda anche delle condizioni di utilizzo del camper e delle località dove ci siamo recati dove la qualità del gasolio e della pulizia delle cisterne può essere molto differente.
In caso invece di formazione di alghe nel filtro, oltre a cambio del filtro stesso, sarà necessario intervenire con un additivo specifico per fare in modo che anche da serbatoio e tubazioni siano rimosse queste perniciose formazioni di scorie che possono minare in modo sensibile la funzionalità del motore. Nei camper, che spesso, prevedono prolungati periodi di sosta presso i rimessaggi, questo problema può presentarsi più frequentemente che nelle automobili usate tutti i giorni, perché il ristagno del gasolio, fermo per lunghi periodi di tempo, facilita al suo interno il proliferare di formazioni di alghe e batteri dovuti alla presenza seppur minima di acqua e umidità.
Come usarli
Il trattamento del gasolio con additivi è estremante semplice e non richiede certo di dover far intervenire una officina meccanica, a patto ovviamente che non sia presente un problema grave che ormai anche il migliore degli additivi non può più risolvere.
Gli additivi si trovano presso qualsiasi distributore di carburanti, al supermercato, dall’autoricambi e ovviamente online. Ovviamente sarà necessario acquistarne uno specifico per motori diesel, che sono peraltro la maggioranza, in quanto di additivi ne esistono decine di tipi, per i motori di ogni tipo e per tutti i servizi del motore (lubrificazione, raffreddamento, tergicristalli ecc.).
Un consiglio, diciamo una piccola “dritta” per migliorare l’azione dell’additivo che stiamo usando, è quello di metterlo nel serbatoio quando c’è dentro poco gasolio, addirittura con la spia della riserva accesa da tempo: l’azione sarà più efficace. Subito dopo occorre rifornirsi, stando ben attenti a seguire le istruzioni riportate sulla confezione, che legano la quantità dell’additivo ai litri di gasolio da trattare e a seconda dell’effetto che si intende raggiungere. In genere, la prima volta si usa in concentrazione maggiore per un effetto detergente più energico, successivamente è sufficiente ripeterlo ad intervalli regolari (anche questi consigliati sulla confezione) in formato standard per una azione di mantenimento.
I prezzi
Il trattamento con additivi, come abbiamo accennato, non è un’operazione dai costi proibitivi, e sicuramente gli effetti benefici superano di gran lunga quelli gravi che una mancata manutenzione potrebbe creare, con costose visite dal meccanico.
Il prezzo medio per gli additivi di cui stiamo parlando si aggira mediamente in un range che va da 20 a 30 euro al litro circa. Ovviamente anche qui esistono differenze di qualità e soprattutto differenze di prezzo a seconda del dove si acquista: online è generalmente più economico, ma può capitare qualche buona offerta anche presso autoricambi e soprattutto presso la grande distribuzione. Da valutare bene, sembra una ovvietà ma spesso può capitare di non pensarci, di correlare il costo al contenuto: le confezioni più diffuse sono da 250 cc o mezzo litro, più raramente si trovano quelle da litro che generalmente sono più convenienti.
I consigli in rete
Spulciando tra i forum e i dibatti in rete sull’argomento si trovano le opinioni più disparate e tanti consigli e suggerimenti, dai più normali alle cose più bislacche. Certamente è un fiorire di utenti che vantano soluzioni miracolose e veicoli con diverse centinaia di migliaia di chilometri percorsi, anche mezzo milione o più, con additivo, senza additivo, aggiungendo lubrificante al gasolio, usando costoso gasolio additivato del distributore o magari aggiungendo olio di semi di girasole nel serbatoio. Scherzi a parte (ma che l’olio di semi bruci bene insieme al gasolio in certe percentuali è vero, ma non fatelo sui motori moderni che si rischiano guai seri agli iniettori!), una soluzione unica e certa non c’è. Le case stesse, i meccanici, i marchi di carburanti, gli altri camperisti consigliano cose diverse e spesso contrastanti tra loro, per cui non resta che la solita arma del buon senso: si all’uso degli additivi, ma di buon marchio, con moderazione e rigorosamente nei limiti indicati, quando serve. Il resto sono soldi che se ne vanno in fumo con il gasolio bruciato! n