Perché alcuni camperisti non sanno viaggiare

 viaggi camper

Succede di ritornare da una vacanza insoddisfatti del suo esito perché ci siamo fatti condizionare da elementi assolutamente insignificanti e purtroppo non siamo stati capaci di concentrarci su ciò che dovrebbe essere il cuore del viaggio

Ho voluto intitolare in tal modo queste poche righe per evidenziare l’incapacità completa di viaggiare di alcune persone.

Mi capita spesso di leggere sui vari Social l’insoddisfazione di certi colleghi camperisti che, visitando paesi stranieri, non hanno trovato la stessa situazione della loro nazione di origine.

Le frasi più ricorrenti sono: "come si mangia in Italia non si mangia da nessuna parte"; "non sono amanti dei cani"; "nessun Paese possiede le opere d’arte che abbiamo in Italia"; "gli abitanti non sono cordiali"; "il Paese è bello, ma peccato che ci siano gli abitanti…"

Addirittura ho letto il commento di una persona che diceva che tal Paese non le era piaciuto perché un’automobilista le ha mostrato il dito medio. Come se in Italia i diti medi non esistessero.

A questi colleghi posso solamente rispondere: “Statevene a casa” perché, se si è condizionati da episodi insignificanti e spesso troppo soggettivi come la cucina, significa che non si è adatti a viaggiare.

Mi è capitato di leggere le lamentele di una persona che affermava di non aver apprezzato una zona spagnola perché interamente colonizzata da serre in cui si coltivava la verdura che avrebbe poi trovato nei supermercati.

Non si può esprimere giudizi negativi su di una regione solamente perché una zona non ha incontrato il nostro favore. 

Cari colleghi, se una certa nazione non ha raccolto i nostri favori, non è colpa di quella nazione, ma la colpa è nostra, che non riusciamo a liberare la mente dai pregiudizi dovuti alla nostra cultura, intesa come abitudini e tradizioni.

Non dico che all’estero sia tutto perfetto, assolutamente no, ogni popolo ha i suoi pregi e difetti, ma questi ultimi non sono così gravi da rovinare totalmente le nostre vacanze.

All’inizio della mia avventura editoriale con CamperLife ho scritto alcune cose sulle riviste di viaggio e sull’insoddisfazione dei viaggiatori che riporto integralmente:

“Ho l’impressione che i veicoli mediatici tendano a privilegiare il contorno più che l’essenza. Per ogni argomento trattato si parla di più degli hotel, dei ristoranti, dello shopping e degli spettacoli offerti, che non della bellezza del luogo. Forse che questa tendenza sia la causa dell’insoddisfazione di molte persone? Ho letto di un viaggiatore deluso del suo viaggio in Africa. Credo che si aspettasse di tutto, ma non la cruda realtà, per cui, se ognuno di noi affrontasse il viaggio con la dovuta umiltà e soprattutto si astenesse dal fare confronti, qualsiasi vacanza, seppur breve, sarebbe sempre di nostra completa soddisfazione”.

È passato qualche anno da quando ho scritto questo mio pensiero, ma per me è sempre valido. Buon viaggio a tutti.

ARTICOLO SCRITTO PRIMA DEL DPCM #IORESTOACASA
Roberto Serassio