Passacavi alternativo? No, grazie!

Gli accessori installati sul tetto, che siano un pannello, un’antenna o altre utilità di bordo, necessitano di un passaggio di cavi dall’esterno del veicolo all’interno dell’abitacolo. Esistono in commercio specifici passacavi che consentono questo intervento, ma tuttavia (e spesso ricorrendo al fai da te) si studiano soluzioni alternative per ottenere lo stesso risultato, dimenticandosi però della sicurezza. Se viene infatti evitato un ulteriore foro sul tetto, ad essere però forato è il tubo di scarico della stufa, che per ovvi motivi dovrebbe mantenere la sua integrità stagna, in quanto veicola fumi di scarico pericolosi per l’organismo. Nel caso specifico, il comignolo della stufa era stato utilizzato come un passacavi: ma i fori, chiusi con del sigillante che con il calore e con il tempo ha perso la sua tenuta. Dopo aver installato un passacavo dedicato, il proprietario del mezzo, si è rivolto ad un’officina specializzata per ripristinare all’origine il tubo di scarico e sostituire il comignolo. Si è provveduto inoltre anche ad una pulizia straordinaria della stufa, delle canalizzazioni e del vano, ingrassando tutti i componenti meccanici. I materiali necessari per procedere all’intervento sono stati il nuovo comignolo da tetto Truma; circa due metri di tubo in acciaio interno e due metri di tubo in alluminio e cartone per il rivestimento; la guarnizione di tenuta (o-ring) nel punto di giunzione tra la stufa e il tubo di scarico; una fascetta stringi tubo in acciaio. Per la revisione della stufa è stata invece sostituita la batteria stilo che permette l’accensione della stessa.

L’INTERVENTO

Come prima cosa si è dovuto procedere alla rimozione dei cavi presenti nel tubo e del sigillante; poi sono stati liberati i tubi nella parte superiore ed è stato svitato e rimosso il comignolo. (foto 1) È stata poi rimossa la mascherina esterna (foto 2) per svitare e rimuovere il tubo anche dal corpo della stufa; per accedere all’attacco è stato necessario smontare l’accenditore elettronico, che con l’occasione è stato revisionato, sostituendo la batteria stilo presente al suo interno. (foto 3) Rimossi tutti i vecchi componenti, si è proceduto con l’installazione e il fissaggio del nuovo comignolo, precedentemente preparato con il terostat per garantire l’impermeabilità. (foto 4) A questo punto, avendo aperto il vano dove è posta la stufa, si è proceduto ad un’accurata pulizia, aspirando la polvere depositatasi all’interno e tra le lamelle per la dissipazione del calore. (foto 5), provvedendo anche allo smontaggio del Truma Vent per un’ulteriore ed accurata pulizia dell’impianto di ventilazione. (foto 6) I nuovi tubi tagliati a misura, dopo essere stati accoppiati sono stati messi all’interno del vano; la presenza di un tubo interno e di uno esterno è determinata dal fatto che il primo (quello in acciaio) ha il compito di trasportare i fumi dalla stufa al comignolo, mentre il secondo (quello di alluminio e cartone) utilizzato come rivestimento, evita il contatto con il primo, in quanto esso raggiunge temperature elevate d’utilizzo. (foto 7)Una volta in posizione, il tubo di acciaio viene infilato all’interno del comignolo nella parte superiore e fissato con la nuova guarnizione, l’anello e il sistema di chiusura di sicurezza nella parte inferiore. La guarnizione deve essere nuova poiché scaldandosi prende la forma del tubo, assicurando così la tenuta stagna e l’impossibilità di fughe di gas di scarico. Non è possibile dunque utilizzare la guarnizione vecchia perché non assicurerebbe una chiusura ermetica. Il tubo esterno è invece fissato solo nella parte del comignolo con una semplice Si ringrazia per la collaborazione Art Camper di Dario Parasole via S. Pertini 52 - Ciampino (RM) – tel. 06 7919323 fascetta stringi tubo. (foto 8) Una volta ripristinato il sistema di scarico dei fumi, si procede con il montaggio degli elementi prima smontati, quindi l’accenditore elettronico, il Truma Vent e la mascherina di copertura esterna. (foto 9) Al termine del lavoro, la stufa è stata messa in funzione per mezz’ora, verificandone il corretto funzionamento. In generale l’intervento descritto è davvero semplice e si realizza in circa un’ora di lavoro. Il costo del materiale originale Truma si attesta intorno ai 70 euro, ai quali va aggiunta la mano d’opera del professionista. Comunque è un intervento piuttosto economico, ma dalla grande importanza perché assicura la massima sicurezza e ripristina la tubazione di scarico dei fumi, precedentemente compromessa con il foro per il passaggio dei cavi.

SE LA STUFA NON SI ACCENDE?

Può spesso capitare, sovente quando si è già in vacanza, che la stufa rifiuti di accendersi: un bel problema, specie d’inverno, che può verificarsi per diversi motivi. Per evitare spiacevoli sorprese, consigliamo di metterla in azione preventivamente, all’inizio della stagione invernale, per verificare il corretto funzione ed eventualmente svolgere gli interventi di manutenzione necessari. Nella maggior parte dei casi, il problema si risolve facilmente, ma a volte occorre l’intervento di un professionista. Di seguito presentiamo alcune situazioni in cui la stufa non ne vuole sapere di accendersi, non permettendoci di godere del tepore all’interno dell’abitacolo: ecco cosa fare e come comportarsi.

GAS CHIUSO

Anche se può sembrare scontato, succede che accendendo la stufa ci si dimentichi semplicemente di aprire il gas: in questo caso la scintilla proverà a far partire il bruciatore ma senza successo; occorre solo aprire la bombola e ripetere l’operazione.

MANCANZA DELLA SCINTILLA

Può capitare che innestando la manopola del gas non parta contestualmente il classico ticchettio che permette l’accensione del bruciatore. Nelle stufe più datate questa scintilla proviene dall’accenditore elettronico alimentato da una classica batteria stilo alla base della stufa. Basterà dunque cambiare la batteria, con una di uso comune, per far sì che la scintilla inneschi l’accensione. Nei modelli più vecchi o meno accessoriati era presente in alternativa un sistema piezoelettrico manuale: in tal caso occorre verificarne il corretto funzionamento.

BRUCIATORE SPORCO

Uno dei casi più frequenti è il malfunzionamento del bruciatore, perché il tempo e la combustione a gas tendono a depositare sporcizia al suo interno. In questo caso, essendo il bruciatore all’interno della camera di combustione, la soluzione non è a portata di mano ma bisogna rivolgersi ad un professionista per effettuare la pulizia. Ma potrebbe anche trattarsi del classico… ragnetto, che magari sfruttando l’inutilizzo estivo ha scelto di costruire la sua tana all’interno della stufa, che anche in questo caso va revisionata.

CANDELETTA DI ACCENSIONE

Se il bruciatore è sporco, ma si accende, potrebbe dare vita a una fiamma che tende a propagarsi in modo irregolare: in questo caso la candeletta, posta nelle vicinanze del bruciatore, potrebbe essere avvolta dalla fiamma, provocando un deterioramento e un successivo scollegamento dai contatti elettrici, ed arrivando quindi a non svolgere più la sua funzione. In questo caso va pulito il bruciatore e sostituita la candeletta con tutti i suoi collegamenti elettrici.

CAMINO OSTRUITO

Altra situazione che impedisce l’accensione della stufa è quella del camino di scarico ostruito: infatti, non potendo espellere i fumi, la stufa va in blocco e non si accende. Questo succede anche dopo una nevicata, che impedisce l’uscita dei fumi dal tetto. Consigliamo, specie a chi fa molto campeggio invernale, di installare una prolunga per il comignolo, evitando così questa problematica.

E SE LA STUFA SI SPEGNE?

A volte il problema potrebbe essere differente: ovvero, la stufa si accende ma dopo un po’ si spegne. È difficile, in generale, affermare cosa determini il guasto: la mancanza di gas potrebbe essere una delle cause, ma per essere tranquilli è meglio contattare un tecnico specializzato che potrà analizzare il caso specifico e darvi la giusta assistenza per la risoluzione del problema. Ricordiamo ancora che tutti gli interventi che riguardano le utenze alimentate a gas vanno svolti da personale specializzato per garantire la vostra e l’altrui sicurezza: un intervento eseguito in modo inadeguato potrebbe avere conseguenze pericolose per il veicolo e le persone.

Piero Fasoli