Seppur in modo non molto approfondito nei mesi scorsi è stata data la notizia che al vaglio degli organi competenti c’è l’introduzione dell’obbligo di casco, targa ed assicurazione anche per le biciclette. Intanto la commissione Trasporti della Camera ha approvato il disegno di legge che, in caso di voto favorevole in parlamento, obbligherà l'uso del casco ai minori di 12 anni in bici, obbligo di cinture sugli scuolabus e norme più severe contro l'utlizzo dello smartphone durante la guida. Sentiamo il parere dell'asicuratore, ma soprattutto facciamo luce fra le bici classiche e le e-bike a pedalata assistita.
La notizia ha incuriosito sin da subito sia gli utilizzatori dei velocipedi che gli utenti in genere. La domanda che accumuna il popolo delle due ruote con i pedali: “è vero che il codice della strada equipara i velocipedi ai veicoli tradizionali a motore per quanto riguarda le regole della circolazione? Ma così tanta rigidità mi sembra un pochino troppo!”.
Approfondendo l’argomento. dal legislatore, viene evidenziata la differenza tra velocipedi tradizionali e le cosiddette e-bike, che altro non sono che le biciclette elettriche o a pedalata assistita.
Questa particolare categoria di bicicletta può raggiungere anche la velocità di 45 km/h (anche se i produttori ricordano che la velocità è limitata dagli stessi per legge a 25 Km/h), divenendo così un mezzo molto più simile ed assimilabile ad un ciclomotore che ad una bici. Infatti, le caratteristiche tecniche e meccaniche delle e-bike, le rendono equiparabili, almeno concettualmente, ad uno scooter (la differenza tecnica fondamentale, spesso purtroppo bypassata dagli utenti con modifiche tecniche, è quella che la bici a pedalata assistita deve potersi muovere solo pedalando, quindi con il motore elettrico che dà solo un ausilio allo sforzo e non, come succede, che la bicicletta possa partire ruotando la manetta al manubrio), ritenendo di riflesso giusto dotarli di targa e di obbligo del casco.
La notizia è confermata dalla presentazione di un disegno di legge, approdato nei mesi scorsi in Parlamento che prevede l’introduzione di un contrassegno specifico da apporre sul telaio, oltre ad una targa posteriore ed al casco obbligatorio, ma che lo stesso riguarda solamente la categoria delle e-bike e non anche quella dei velocipedi tradizionali.
I ciclisti e gli appassionati della classica “bicicletta” possono quindi, perlomeno per il momento, continuare a “pedalare” tranquillamente; per le e-bike invece si prevedono tempi duri ed onerosi.
E’ necessario chiarire anche il punto di vista assicurativo. La copertura RCA (Responsabilità Civile Autoveicoli) è obbligatoria per tutti i mezzi targati e quindi, se passasse il disegno di legge, lo diventerebbe ex lege anche per le e-bike. Attualmente invece, seppur sia fortemente consigliata una copertura assicurativa per tutti i velocipedi, non essendo obbligatoria, la maggior parte degli utilizzatori sia di bike che di e-bike ne sono sprovvisti.
In genere le polizze per la famiglia (cosiddetta RC del capo famiglia) prevedono la copertura per i danni a terzi causati dall’utilizzo di bicilette. Se possessori ed utilizzatori anche di E-bike è necessario quindi verificare l’estensione della copertura anche per questa tipologia di velocipede.
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Giacomo Guasconi, collaboratore presso Toninelli Srl Agenzie di Assicurazioni