A Pamplona, tra tori, tapas e parchi | Viaggi in camper

Famosa per la sua corrida, per aver ospitato Ernest Hemingway e per essere una delle tappe fondamentali lungo il Cammino di Santiago, Pamplona è un’interessante città della Spagna da visitare almeno una volta nella vita

Tra tori, tapas e parchi
Nella pianura del fiume Arga sorge Pamplona, una città ricca di storia e di antiche tradizioni, fondata dal generale romano Pompeo nel 75 aC. La città crebbe notevolmente di importanza nel Medioevo quando divenne prima capitale del Regno di Pamplona e, successivamente, di quello di Navarra. Fino al 1423, prima di acquisire la singola entità attuale, la città era suddivisa in tre borghi: Navarrería, San Cernin e San Nicolás. L’espansione che le ha donato l’attuale aspetto avvenne nel Settecento, quando fu avviato un processo di modernizzazione della città sfociato nella costruzione di importanti edifici. Certo, non è la prima città che viene in mente quando si parla di Spagna, ma è senza dubbio una delle più interessanti. Per le prime ferie estive dell’anno non c’è niente di meglio che mettervi alla guida del vostro camper e raggiungere questa località, ideale da visitare nei mesi caldi quando il clima, generalmente piovoso, si fa temperato e mite. Se poi decidete di trattenervi qualche giorno in più, ricordatevi che a inizio luglio si celebra la nota Fiesta di San Firmín

La città a 360°
Il capoluogo della comunità autonoma della Navarra offre molte cose da vedere a partire dal quartiere vecchio, che si districa tra vicoli e piazzette su cui affacciano splendidi palazzi e chiese. È qui che si trova l’affascinante Catedral de Santa Maria la Real, la Cattedrale di Santa Maria la Reale, con la facciata neoclassica e l’interno gotico, una delle chiese più belle della Spagna settentrionale, nonché tra gli edifici più importanti del paese. La particolarità di questa chiesa è data dal fatto che possiede la seconda campana più grande in uso in Spagna che pesa la bellezza di 12mila chili. Vicino alla cattedrale si trova un angolo pieno di fascino dalle forti connotazioni medievali: si tratta del Rincón del Caballo Blanco, l’angolo del cavallo bianco, dove nella bella stagione si tengono numerosi concerti ed eventi all’aperto. Da qui, superato un sottoportico, si spunta nella Plazuela de San José, una piazzetta dove si trova la casa più antica della città e una curiosa fontana.

Il cuore pulsante di Pamplona, però, è Plaza del Castillo, un quadrilatero circondato da case colorate risalenti al diciottesimo secolo su cui spiccano balconi, torrette, attici e finestre. La piazza è il principale luogo di ritrovo dei pamplonesi che amano passare i momenti di relax sorseggiando caffè nei numerosi bar che riversano su di essa. Vicino si trovano il Palacio del Condestable, l’unico esempio di architettura civile del sedicesimo secolo rimasto in città adibito oggi a centro civico, e l’Ayuntamiento, il palazzo del comune, uno splendido esempio di architettura barocca e neoclassica. Passeggiando per Pamplona vi imbatterete in una particolare scultura bronzea, l’Encierro, il monumento dedicato alla corrida realizzato dallo scultore Rafael Huerta che è divenuto il simbolo indiscusso della città. L’opera immortala un istante della corsa di alcuni uomini inseguiti dai tori. A Pamplona si trova inoltre uno dei più importanti esempi di architettura militare spagnola del Rinascimento, la Ciudadela, la Cittadella, una superficie di 280.000 metri quadrati che comprende bastioni, fortificazioni e fossati. Si trova proprio nel centro della città e grazie alla sua posizione strategica permette dalle mura di godere di una splendida vista sul panorama circostante. Costruita ai tempi di Filippo II, che affidò i lavori a un ingegnere italiano, era formata da cinque baluardi di cui oggi ne rimangono tre. La Ciudadela è composta da due porte, una delle quali orientata verso il centro storico.

Nel diciottesimo secolo diventò una prigione, mentre oggi ospita diverse sale per esposizioni temporanee. La Ciudadela è circondata da un grande parco, la Vuelta del Castillo, che rappresenta il polmone verde della città e che è molto frequentato dagli amanti dello sport. Ma non è l’unica area verde degna di nota. Intorno al fiume Arga, che delimita a nord Pamplona, è stato infatti costruito un parco fluviale di 11 chilometri che ospita diverse strutture sportive come la piscina Club Natación Pamplona e il Club de Remo de Navarra per il canottaggio. La zona è molto bella soprattutto durante le giornate estive quando è possibile fare lunghe passeggiate. Sempre in tema di parchi, è frequentato da pittori e artisti il Parque de la Media Luna, il parco più romantico della città che, come si capisce dal nome, ha la forma di una mezza luna. In occasione del gemellaggio con la città giapponese di Yamaguchi, poi, è stato progettato il Parque Yamaguchi, un autentico giardino giapponese con piante, alberi, stagni, piccoli ponti di legno e cascate. Un angolo di Giappone in Spagna al cui interno si trova il Planetario, uno dei più grandi d’Europa, un centro culturale che dispone di un proiettore che consente di osservare la volta celeste e i pianeti grazie a effetti speciali e audiovisivi sorprendenti. Infine imperdibile, soprattutto per i più piccoli, è la Taconera. Si tratta di un parco al cui interno si trova un piccolo zoo allestito nei suoi fossati in cui convivono cervi, anatre, fagiani, capre, cigni e pavoni. Chiude il profilo della città il suo perimetro delineato da mura perfettamente conservate, le migliori di tutta la Spagna, percorribili per cinque chilometri che permettono di fare una suggestiva passeggiata.

Una boccata d’arte
Pur essendo una piccola città, Pamplona possiede diversi musei degni di interesse. Quello della Navarra, un antico ospedale convertito a museo nel 1956, custodisce al suo interno la storia della comunità autonoma dalla preistoria ai giorni nostri. Tra i reperti di maggior interesse si possono citare il mosaico romano del trionfo di Bacco risalente al I secolo, i capitelli romanici dell’antica cattedrale e il ritratto del marchese di San Adrian dipinto dal maestro Goya. Simile per nome, ma diverso in quanto a contenuti, è il Museo dell’Università della Navarra, circondato dal verde del campus universitario. Nella ricca collezione d’arte spiccano opere, tra gli altri, di Picasso, Kandinsky e Tapies. Molto interessante anche la collezione fotografica con opere che spaziano dall’Ottocento ai giorni nostri, frutto del lascito di José Ortiz-Echagüe, uno dei più importanti fotografi spagnoli del ventesimo secolo. Il museo dispone anche di zone destinate alle arti sceniche, ai convegni e agli spettacoli, oltre che un auditorium e numerose sale per mostre e proiezioni. Anche l’Archivio Reale e Generale della Navarra, situato all’interno dell’antico palazzo dei Re risalente al tredicesimo secolo, merita sicuramente una visita specie per gli appassionati di storia. Nei pressi della Ciudadela, di fronte al Parlamento della Navarra, si trova invece il Baluarte, il nuovo palazzo dei congressi e auditorium della Navarra dove vengono realizzati numerosi spettacoli, concerti e balletti.

Viva i pinchos!
C’è un modo di dire tipicamente spagnolo che viene usato con riferimento al cibo: “ir de tapas”. Letteralmente significa “andare per tapas”, cioè uscire e recarsi in appositi locali per mangiare i famosi antipasti serviti come aperitivo in tutta la Spagna. Qui a Pamplona però sarebbe meglio dire “ir de pinchos” visto che in città queste tipiche delizie cambiano nome. I bar del centro storico, nelle vie San Nicolás, Comedia, San Gregorio, Estafeta e nella celebre plaza del Castillo, sono ricolmi di queste miniature culinarie e sono un tripudio di colori e odori. Imperdibili sono i pinchos a base di chorizo, il famoso salame piccante dal caratteristico colore rossastro, il migliore di tutta la Spagna. Ma le varianti sono tante e così è nata l’usanza del “chiquiteo” che indica l’abitudine dei pamplonesi di fare il giro in più locali per diversi assaggi di questi stuzzichini ai quali in primavera è addirittura dedicata un’intera settimana di festa. Numerosi anche i mercati dove acquistare i prodotti della gastronomia locale, in particolare meritano una visita il Mercado de Santo Domingo e il Mercado del Ensanche. Anche gli amanti del vino troveranno a Pamplona pane per i loro denti. La Navarra, infatti, condivide insieme a La Rioja e al País Vasco la Denominazione di Origine Rioja per alcuni suoi nettari ma vanta anche una Denominazione di Origine Navarra per i vini rossi. Sempre in quanto ad alcolici, altro prodotto tipico locale è il Pancharán, un liquore che si ottiene mescolando la prugnola, frutto di un piccolo arbusto silvestre, con anice e acquavite.

La Festa di San Firmino
Se decidete di recarvi a Pamplona a fine mese, trattenetevi qualche giorno in più. Anche quest’anno dal 6 al 14 luglio andrà infatti in scena la Festa di San Firmino che invaderà le strade e le piazze della cittadina. Da sempre criticata, questa festa, anche se non si concorda sul trattamento riservato agli animali, regala alla città un’atmosfera unica. I festeggiamenti hanno inizio davanti al Municipio dove una moltitudine di persone vestite di bianco con un fazzoletto rosso intorno al collo attende lo scoppio del chupinazo, un razzo che dà il via ufficiale alla fiesta allo scoccare del mezzogiorno del 6 luglio. Si tratta di un grande evento pagano, anche se uno dei momenti più importanti è rappresentato dalla processione di San Firmino per le strade del paese. La settimana di festa prevede ogni mattina alle otto il cosiddetto encierro, ovvero la folle corsa taurina che dura pochi ma intensi minuti e che dalla Cuesta de Santo Domingo arriva fino a Plaza de Toros, la piazza dei tori con l’arena dove si tengono le corride. Questo copione si ripete fino al 14 luglio quando sfila l’ultimo corteo e la folla si riunisce sotto al municipio per cantare “pobre de me” (povero me), l’inno con cui si chiude ufficialmente la festa. Tra i primi a dare notorietà a questo evento spicca lo scrittore Ernest Hemingway che rimase così colpito da questa tradizione da raccontarla nel suo libro “Fiesta, dove il sole sorgerà ancora”. Grazie al suo romanzo, San Fírmin è divenuto famoso in tutto il mondo. Nel corso della sua vita, Hemingway ha assistito ben nove volte a questo evento e per questa sua affezione alla città sono diversi i luoghi a lui legati: lo scrittore era solito soggiornare presso l’Hotel La Perla costruito nel 1881, il secondo albergo più antico di Spagna dove, nel corso degli anni, hanno sostato anche re, toreri e attori. Altra tappa irrinunciabile in memoria di Hemingway è il Caffè Iruña (Iruña è il nome di Pamplona in basco) inaugurato nel 1888 in Plaza del Castillo, dove lo scrittore era solito cercare ispirazione e bere insieme ai suoi amici toreri. Chiudiamo questo capitolo dedicato alla festa di San Firmino con un nota bene: durante questa settimana la città piomba in un vero e proprio caos fatto di feste, bevute e canti a qualsiasi ora del giorno e della notte. Fermatevi qualche giorno in più per assistere alla fiesta, quindi. Ma solo se siete pronti a qualche momento di baraonda.

Dati e segni particolari
Paese: Spagna; Provincia: Navarra; Lingua: spagnolo, basco
Segni particolari: a Pamplona si tiene una delle più celebri festa spagnole e mondiali, quella di San Firmín, durante la quale come da tradizione viene effettuata la nota corsa dei tori che termina nell’arena delle corride

Pamplona, informazioni utili per il camperista

Come arrivare a Pamplona in camper
Per arrivare a Pamplona dall’Italia prendere la A7 poi la A10/E80 e la A64 in direzione di A AP-8 Sarbidea a Euskadi. Prendere l’uscita 1 da AP-8 e seguire N121-A in direzione di Pamplona.
Dove sostare in camper a Pamplona
Parcheggio sotterraneo nei pressi del centro storico, Calle Yanguas y Miranda, GPS Lat: 42.811869 - Long: -1.64522.
Info turistiche
www.turismodepamplona.es

Per le foto si ringrazia: Turismo Pamplona

 

Francesca Masotti