Natura unica e protetta, mare cristallino, paesaggi incantevoli, storia, mito e buona tavola: questo è il Cilento, un patrimonio immenso ricco di suggestioni, sapori, colori e tradizioni, tutelato da un parco nazionale e inserito tra i beni dell’Unesco
In Campania, a sud della provincia di Salerno, tra la piana del Sele a nord, la Basilicata a est e a sud e il mar Tirreno a ovest, si trova un’area molto vasta di natura protetta. È il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che dal 1998 è Patrimonio Unesco (insieme ai siti archeologici di Paestum, Velia e il Vallo di Diano), dal 1997 Riserva della biosfera e dal 2010 primo parco nazionale italiano a diventare Geoparco.
Se li merita proprio tutti questi titoli il Cilento che fin dai tempi antichi ha ispirato poeti e cantori. Tra tutti il grande Omero, che qui ambientò il mito delle sirene, che con il loro canto ammaliavano i marinai facendo perdere loro la rotta. Ma anche Virgilio parlò di questa terra: Enea, naufrago e in balia delle onde, dopo tre giorni in mare riuscì a guadagnar terra ma, invece di trovare la salvezza, venne catturato dalla gente indigena, per poi essere ucciso e gettato in mare. L’episodio, narrato alla fine del Libro V dell’Eneide, identifica con precisione il luogo in cui avvenne la vicenda: presso uno scoglio, tra il golfo di Policastro e l’insenatura di Pisciotta, proprio di fronte a Capo Palinuro.
Uno splendido promontorio roccioso che si addentra nel mare per due chilometri, un tempo temuto per i suoi venti insidiosi, dai quali deriva dal greco il nome Palinuro, oggi sinonimo di mare cristallino, baie immacolate e grotte affascinanti.
Mare, torri e fortini
Spiaggia del Buondormire, della Marinella, delle Saline, del Porto, dell’Arco Naturale, dell’Ex Club Med e della Ficocella. Il litorale di Capo Palinuro è davvero vario e soddisfa sia il viaggiatore che cerca calette solitarie raggiungibili solo via mare sia chi cerca lidi più attrezzati ma sempre con un mare pulito e cristallino. Qualunque spiaggia o cala sceglierete vi troverete immersi nella pace e nella tranquillità settembrine che a volte, in altissima stagione, possono venir meno.
La Spiaggia del Buondormire è assolutamente da non perdere: raggiungibile via mare, è una baia con sabbia dorata e acque dai colori unici che variano dall’azzurro chiarissimo al verde smeraldo, di fronte a cui si stagliano le pareti verticali colme di vegetazione dello scoglio del Coniglio. Per godere appieno della bellezza di questa costa frastagliata
potete noleggiare un gommone, partecipare a un’escursione collettiva in barca, oppure percorrere a piedi un itinerario di circa due ore e mezzo che vi porta tra baie, rupi, torri di avvistamento e antichi fortini.
È il sentiero “Fortini e torri” che dal porticciolo del borgo conduce, sempre accompagnati dal profumo della macchia mediterranea, in un angolo di costa selvaggio, seguendo un’antica mulattiera tra verdi terrazze e suggestive pareti a strapiombo sul mare. Riempite le borracce alla fontana situata all’inizio del sentiero, si raggiunge in breve la prima torre, quella del Fortino, che regala un panorama mozzafiato sul mare cristallino sottostante. Il sentiero prosegue
poi costeggiando baie e anfratti silenziosi fino ad arrivare alla torre della Quaglia, sull’omonima punta.
Poi inizia la ripida risalita verso il faro, posto sulle falesie a strapiombo su cui cresce la Primula di Palinuro, una
specie endemica unica diventata simbolo del Parco Nazionale. Il sentiero continua in direzione del fortino, in cima al Monte d’Oro. Costruito nel periodo napoleonico e utilizzato in scorci sulla valle del Mingardo e sulla costa di Pisciotta e di Camerota.
Il sentiero prosegue conducendo alla torre di Cala Fetente: qui lo strapiombo mostra la bellezza di questa spiaggia e di tutto il litorale di Palinuro, un promontorio selvaggio che nasconde grotte e cavità marine da esplorare in barca.
La grotta perfetta
Ammirare il Capo di Palinuro dal mare è un’esperienza che deve essere fatta.
Caratterizzato dal fenomeno del carsismo, il promontorio cela grotte e cavità stupefacenti, tra cui la Grotta Azzurra, la più famosa. Chiamata così per via del colore che assume il mare al suo interno, grazie a un sifone che si trova a circa otto metri di profondità da cui filtra il sole, la grotta incanta per i suoi spettacolari giochi di luce.
Lunga 85 metri e larga 90, essa custodisce sorgenti idrotermali di tipo sulfureo, colonne stalatto-stagmitiche e colate di alabastro. Partendo dal porto di Palinuro, la prima cavità che si incontra è proprio la Grotta Azzurra.
Poi appare quella Argento che prende il nome dalla colorazione argentata che si riflette sul mare, dovuta all’incontro dell’acqua marina con la più densa acqua sulfurea proveniente da due sorgenti sottomarine. Più avanti si trova la Grotta del Sangue, che impressiona per il colore delle sue pareti, di un intenso colore rosso che si riflette sul mare. Seguono la Grotta Sulfurea di Cala Fetente, dal fortissimo odore di zolfo, e la Grotta dei Monaci, che vanta stalagmiti dalle forme originali che ricordano appunto un gruppo di monaci in preghiera.
Diverse sono le agenzie che propongono gite in barca lungo la costa del Capo e tutte prevedono sempre soste per un bagno rinfrescante!
Nell'antica Velia
Questa terra, custode di leggende che stimolano l’immaginazione, è anche intrisa di tracce che la storia ha lasciato, a partire dai tempi del Paleolitico medio. Le grotte costiere del Cilento furono abitate dai primi uomini e già in età neolitica la zona era crocevia di scambi. Il filo della storia cilentana si dipana fino ai giorni nostri, lasciando sul territorio vestigia storiche importanti come Paestum, l’antica Poseidonia, e Velia, fondata dagli abitanti di Focea, città greca dell’Asia Minore conquistata dai Persiani e diventata una tra le polis più ricche della Magna Grecia.
Un’escursione di mezza giornata agli scavi di Velia, nel territorio di Ascea Marina, tra il foro romano, la Porta Rosa e i resti di case affrescate, è la ciliegina sulla torta di questo weekend cilentano, mix perfetto di mare, storia e natura.
Informazioni utili per il camperista
Come arrivare nel Cilento in camper
Da nord percorrere l’autostrada A1 e, dopo Caserta Nord, prendere lo svincolo A30 per Salerno; proseguire poi sulla A3 in direzione di Reggio Calabria e uscire a Battipaglia, dove si prende la SS18 in direzione di Paestum, Agropoli, Vallo della Lucania. Uscire infine a Poderia e seguire le indicazioni turistiche per Palinuro. Da sud percorrere l’autostrada A1 e prendere l’uscita Padula/Buonabitacolo.
Seguire poi la “Bussentina” e poi la SS18 in direzione di Sapri, Vallo della Lucania; prendere infine l’uscita Poderia e seguire le indicazioni turistiche per Palinuro.
Dove sostare in camper nel Cilento
Le strutture di sosta e i campeggi sono molto diffusi sul territorio ma dopo il 15 settembre sono in larga parte chiusi. Vi segnaliamo alcune strutture che restano aperte sino a fine mese.
Area attrezzata Milagro, via Acqua dell’Olmo, Palinuro (SA), GPS: N 40° 2’ 31.776’’E 15° 17’ 22.344’’, (aperta fino a settembre).
Area attrezzata Palorcio, loc. Palorcio, Palinuro (SA), GPS: N 40° 2’ 18.128’’E 15° 18’ 44.992’’ (aperta fino a fine settembre).
Area attrezzata Il Moro della Molpa, loc. Pie’ Molpa, Palinuro (SA), GPS: N 40° 2’ 14.064’’E 15° 18’ 18.1’’.
Campeggio Marbella Club, via Palorcio 3, Palinuro (SA), GPS: N 40° 2’ 8.01’’E 15° 18’ 33.144’’, convenzionato con il Club di CamperLife (aperto fino a fine settembre).
Campeggio Villaggio Maddalena, Via Indipendenza, 161, Centola(SA), GPS 40°02'26.6"N 15°17'16.8"E. Aperto sino a fine settembre.
Le foto ci sono state gentilmente concesse dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e dall’EPT di Salerno.