Gita nel Regno Unito per Angelo Di Lorenzo e famiglia, partiti da Roma in compagnia di un altro equipaggio: a zonzo tra Londra, Stonehenge, Edimburgo, Canterbury, fino all’isola di Skye, tra fish and chips e i luoghi resi celebri dal maghetto di Joanne Rowling
Sulle tracce di Harry Potter
Partiti da Roma il 5 agosto, dopo un giorno di viaggio siamo a Fussen. Il tempo è davvero bello e decidiamo di fare una gita al castello di Neuschwanstein (famoso per avere dato l’ispirazione a Walt Disney). L’abbiamo già visitato in un precedente viaggio e quindi ci accontentiamo di ammirarlo dall’esterno, approfittando della bella giornata per fare una passeggiata sul lungo lago, con tanto di rinfrescante bagno al ritorno. Nel pomeriggio siamo di nuovo in marcia. Il 7 siamo a Dunkerque. Andiamo diretti all’imbarco. Non abbiamo prenotato e, per risparmiare, optiamo per il traghetto che partirà la mattina seguente alle 6:00 (euro 105,00 ca). Attenzione: all’andata i doganieri sono molto fiscali. E, in particolare per gli animali al seguito, è necessario informarsi bene prima di partire. Al ritorno, invece, c’è decisamente meno “attenzione” e per il cane, che all’andata ci è costato molto (euro 36), neanche si paga! L’8 siamo a Londra. Anche in questo caso non abbiamo prenotato. I campeggi Cristal Palace, Habbey Wood e Lee Valley sono al completo. Al primo ci indicano la soluzione disponibile: Alderstead Heath Caravan Club Site. Campeggio accogliente, pulito, con buoni servizi, grandi spazi e una bella area giochi per bambini. Proprietaria molto “busy” (alla prima domanda risponde con cortesia; alla seconda sbuffa; alla terza si infastidisce). Costo euro 33,00 ca. Attenzione: non è ben segnalato ed è un po’ distante dal centro. C’è però un servizio taxi efficiente che, al costo di euro 7,00, porta alla vicina stazione dei treni (Coulsdon south) dove si può acquistare un biglietto giornaliero (euro 10,00 per gli adulti e circa la metà per i bambini), che comprende anche la metro e gli autobus per tutte le zone di Londra. L’efficienza dei trasporti londinesi consente poi, in 30 minuti circa, di essere a Victoria Station o a London Bridge. Giudizio positivo. L’11 ripartiamo con (molto) comodo alla volta di Stonehenge, dove arriviamo alle 18, giusto in tempo per la visita (alle 19 chiude, ma gli orari variano in funzione della stagione www.stonehenge.co.uk). I parcheggi sono gratuiti: quello a sinistra è ampio, comodo e vicino all’entrata; quello a destra, che in realtà non è un parcheggio ma una strada sterrata che riporta, tagliando, alla via principale, ci consente di cenare con una vista davvero speciale. Per la notte sosta in un park di Salisbury (gratuito dalle 18 alle 8), proprio a due passi dal centro. Il 12 pomeriggio siamo a York. Dopo cena lasciamo il centralissimo parcheggio (qui conviene rispettare il divieto “no overnight”, pena la multa di £70, che un po’ di camper avevano rimediato giusto quella mattina). Anche stavolta ci siamo attardati troppo e quindi, per la notte, ci dobbiamo accontentare di una soluzione un po’ “rimediata”, parcheggiati lungo una via residenziale della cittadina di Pickering, dove peraltro abbiamo scoperto che c’è anche una AA (l’unica incontrata nel nostro viaggio, al prezzo esposto di £ 10,00 = euro 11,20 ca).
Per aspiranti maghi
Il 13 colazione a Gothland (dove si trova la “stazione di Hogsmeade” ben nota agli appassionati di Harry Potter) e, quindi, pranzo a Withby, cittadina famosa per il “cimitero di Dracula”. Come ci aveva confidato un nostro amico che spesso si reca dai propri parenti a York, a Withby si trovano “i migliori fish & chips della Gran Bretagna” (che infatti degustiamo, deliziati, al ristorante Gatsby sul lungo fiume, proprio all’altezza del ponte che conduce alla scalinata dell’Abbazia). Nel tardo pomeriggio ripartiamo alla volta del castello di Alnwick, altra meta d’obbligo per i fan del maghetto di Hogwarts (i nostri, come si sarà capito, lo sono!). Arriviamo alle 20,30 e sostiamo nel parcheggio del castello: ci sono due ingressi, uno è chiuso da una sbarra, l’altro è aperto. Notte tranquilla (c’eravamo solo noi). Al mattino, non prestissimo, il custode ci chiederà gentilmente di spostarci in un’area riservata ai camper, sempre all’interno del medesimo parcheggio. In alternativa, per chi desidera compagnia, c’è un “long stay” nell’adiacente paese. Il 14, dopo la piacevole giornata trascorsa in questo bel castello (anche prescindendo dalle “lezioni di volo” e dalla presenza di Rubeus Hagrid, Custode delle Chiavi e dei Luoghi di Hoghwarts), ci dirigiamo alla volta di Edimburgo, dove ci fermiamo all’accogliente camping Mortonhall (euro 30,00, è consigliabile prenotare). Ad agosto Edimburgo ospita l’omonimo festival ed è stato un colpo di fortuna trovare posto (abbiamo però dovuto accettare di restare per una sola notte). Ben collegato al centro dal bus 11, la cui fermata è all’ingresso del campeggio, anche se non vicina alle piazzole, che si raggiungono percorrendo un lungo viale di accesso. Il 16 siamo (solo di passaggio) a Inverness e, quindi, con una deviazione di circa 15 km, al Lago di Lock Ness, per le immancabili foto e per la passeggiata sulla riva (…casomai si vedesse Nessie). Nel tardo pomeriggio arriviamo a Cromarty, in un punto sosta segnalato in altri diari: un bel prato in riva al mare, un posto tranquillo e anche piacevole, non fosse altro che per i pub del paese e per la simpatia dei suoi abitanti (N57.68181° -W4.03263°). Ve lo consigliamo! Il 17 riprendiamo la marcia. Attraversiamo Gospie e ci fermiamo al castello di Dunrobin, ma da fuori non ci entusiasma e preferiamo proseguire. Stanchi, e un po’ delusi dalle non ancora incontrate meraviglie della Caledonia, ci fermiamo al campeggio di Wick (euro 27,5): ordinato, comodo per carico e scarico, abbastanza vicino al centro, con gestori gentili, ma con servizi scadenti (e con un accesso pericoloso, causa tunnel basso). Per l’ingresso dei camper (specie dei mansardati) è necessario seguire un percorso alternativo a quello indicato dai cartelli stradali.
La fine della terra
Il 18 siamo a John O’ Groats per le foto di rito a lands-end. Poi si va al faro. Qui uno spettacolo meraviglioso ci ripaga del forte vento che abbiamo dovuto sfidare, con un altrimenti bellissima passeggiata tra pecore dal muso nero e alte scogliere da cui si intravedono decine di foche: Duncansby Stacks. Torniamo al camper, pranziamo sotto il faro con vista sulle Orcadi e quindi ci rimettiamo in marcia. Dopo Thurso inizia (era ora!) quella Scozia che avevo immaginato durante i preparativi del viaggio. La bellezza dei panorami rende sopportabile il forte vento che da Johan O’ Groat non ci ha più dato tregua. Sosta notturna, a fianco di una deserta single track, con bella vista sull’antistante baia e con facile accesso alla spiaggia (Ceannabeinne Beach). Tranquillo, a circa 3 km da Durness: N 58.54809° - W 4.67634°. Dopo una breve passeggiata sulla spiaggia, tutti al riparo nel camper per la cena. Dormiamo, cullati dall’incessante (e freddo) vento, in compagnia di un altro paio di camper. Il 19 riprendiamo la marcia. L’obiettivo è l’isola di Skye, che consideriamo il “top” del nostro viaggio. L’itinerario scelto per arrivarci dovrebbe condurci alla scoperta di Scourie, di Unapool, di Lochinver e di Ullapool. Purtroppo però, calato il vento, arriva la pioggia, a tratti battente (dalla padella alla brace), che ci induce a tirare dritto senza soste e connesse visite. Visto il tempo guadagnato, e confidando in una pausa della pioggia, dopo Braemore, decidiamo di imboccare la A832, in direzione di Gairloch, per restare ancora lungo la costa. Sconsigliato! Con il senno di poi proseguirei (come da originario programma) verso Garve, dove imboccherei la A832 in direzione di Kyle of Lochalsh e di Dornie. Quest’ultimo percorso è sicuramente più veloce e probabilmente anche più bello di quello che abbiamo fatto noi. Stanchi, dopo una giornata di “solo-pioggia” trascorsa tutta in camper su strade comunque impegnative, optiamo per la sosta al Camping Inverewe, a Poleewe. Accogliente e pulito, ma tutto sommato anonimo e anche tra i più costosi del viaggio (euro 38 circa), con possibilità di scarico solo per grigie e nautici. Il 20 non ci facciamo scoraggiare dal tempo sempre più grigio e superiamo il ponte per l’isola di Skye. Arriviamo fino a Dunvegan, dove avevamo originariamente programmato la visita del castello e la gita in barca per vedere da vicino le foche ma … ora diluvia! A questo punto, sconsolati, non ci resta che completare il giro senza praticamente riuscire a vedere nulla a causa del maltempo (se non le distillerie Talisker) e, anche in questo caso, decidiamo di anticipare la visita all’Eilean Donan Castle (Dornie) che avremmo dovuto vedere l’indomani. Questa è una meta che consiglio vivamente; una meraviglia anche sotto la pioggia! Capisco perché venga considerato il castello più fotografato della Scozia. Decidiamo di cenare nel parcheggio del castello con questa bella veduta e poi, rimasti ultimi, ci lasciamo vincere dalla tentazione di restare anche per la notte nonostante il cartello “no overnight”. D’altronde continua a piovere e non ce la sentiamo, con il buio alle porte, di rimetterci in marcia alla ricerca di un altro posto dove passare la notte. L’indomani il guardiano si limiterà a rimproverarci, tutto sommato bonariamente. Se ho capito bene, sarebbe stato sufficiente metterci dall’altro lato del parcheggio (entrando, subito sulla destra) o comunque allontanarci prima delle 8.
Piove, senti come piove ...
Il 21 mattina continua a piovere ininterrottamente. Attraversiamo Fort William, anche in questo caso senza fermarci, e ci dirigiamo al Glennfinnam Viaduct seguendo la A830. Questo viadotto, raffigurato anche nelle banconote scozzesi da 10 sterline, si trova sulla linea ferroviaria che collega Fort William a Mallaig. Il panorama, specie quello sul lato del Glennfinnam Monument, merita la visita. Per pranzo profittiamo del primo raggio di sole, dopo quasi 60 ore di pioggia consecutiva, e ci fermiamo a Corpach, lungo la strada che ci riporta a Fort William, in un comodo parcheggio con bagni pubblici puliti, tavoli da picnic e un piccolo ma curato parco (molto apprezzato dai ragazzi). Scopriamo di essere proprio dietro una delle chiuse del Caledonian Canal, che collega il Lock Locky al Lock Ness, e a fianco della linea ferroviaria sopra citata dove, per la meritata gioia dei più piccoli, abbiamo avuto la fortuna di assistere al rumoroso passaggio della locomotiva a vapore protagonista del film “Harry Potter e la camera dei segreti” (in direzione Fort William, sulla sx dopo market e ufficio postale; N 56.84358° – W 5.12293°). Dopo pranzo, lungo la A82 in direzione Stirling, il ritrovato sole ci regala, prima e dopo il “Pass of Glencoe”, i paesaggi in assoluto più belli del nostro viaggio. Arrivo in serata a Balloch, sul Lock Lomond, dove sostiamo al camping Lomond Woods Holiday: comodo, ordinato, pulito e con un piccolo ma completo parco giochi (costo euro 36; consigliato: www.holiday-parks.co.uk). Il 22 siamo non lontanissimi dai confini inglesi. Saltiamo Glasgow perché la visita delle città con i bimbi è sempre molto stancante e noi, per questa vacanza, abbiamo già dato con Londra ed Edimburgo. Decidiamo invece di accelerare sulla via del ritorno per concederci un paio di giorni in più di sosta tra le montagne tirolesi. Ci concediamo però una piccola deviazione: sosta per cena lungo il Vallo di Adriano a Greenhead (park di Walltown, ma una gentilissima signora ci ha spiegato che per visitare il vallo sarebbe stato meglio proseguire per altre 4 miglia, in direzione di Newcastle, fino a Stillrigg). Dopo cena riprendiamo l’autostrada, da cui usciamo nuovamente per la sosta notturna (nelle stazioni di servizio anglosassoni la sosta è infatti gratuita solo per le prime due ore, poi occorre pagare; in questo caso circa euro 11,20 più altri euro 4,50 di commissione se si optava per il pagamento elettronico). Siamo fortunati perché troviamo subito un posto accettabile, dopo poco più di un miglio dall’uscita dell’autostrada, a Newcastle under Lyme, di fronte a un ristorante già chiuso (Gatehouse - Fayre&Square). E’ gratuito, non ci sono divieti ed è certamente più silenzioso dell’area di servizio che ci siamo lasciati alle spalle: N52.99071° - W 2.22425°. Il 23 ci alziamo presto e, mentre tutti i ragazzi dormono, maciniamo un po’ di chilometri. Quando cominciano a svegliarsi lasciamo nuovamente l’autostrada e ci dirigiamo verso Warwick, dove sostiamo per la colazione al St. Nicolas Park, un bel parco con tanti giochi per bambini non lontano dal castello. Dopo un paio d’ore riprendiamo la marcia, ma solo per fare un altro breve tratto e ci fermiamo per pranzo poco fuori il centro di Oxford che, purtroppo, ci limitiamo a guardare dai finestrini per l’impossibilità di parcheggiare il camper (mi sembra di aver capito che l’unico modo per visitare il centro sia il park&ride). Alle 19 siamo a Dover. Troppo tardi per acquistare il biglietto (la biglietteria chiudeva alle 18). Decidiamo quindi di sostare per la notte al parcheggio di un Tesco, aperto 24h. Ci sono i cartelli “No overnight”, ma nessuno ci farà problemi e altri camper ci faranno compagnia. E’ un buon compromesso per chi deve attendere a Dover la partenza del traghetto (N 51.15466 E 1.30012°). Il 24 ancora una volta sveglia di buon’ ora e acquistiamo il biglietto. Il primo traghetto conveniente parte alle 18. Abbiamo tempo e ne approfittiamo per andare a Canterbury, che all’andata non avevamo visitato. Trascorriamo la mattinata bighellonando per le strade di questa piccola cittadina fino al pomeriggio, quando torniamo a Dover per l’imbarco. La vacanza volge oramai al termine. Il rientro a casa è previsto per il 30. Ci aspetta il Tirolo, dove trascorreremo, anche per “spezzare” il viaggio di ritorno, alcuni giorni in assoluto relax tra piscine calde e montagne rilassanti ripensando, come sempre avviene alla fine di un viaggio, all’avventura appena vissuta e fantasticando sulla prossima …
Viaggio effettuato dal: 5 al 30 agosto 2013
L'autore: Angelo Di Lorenzo di Roma, 46 anni
Il veicolo Rimor Superbrig 678 del 2010
Le tappe
Roma – Fussen – Dunkerque/Dover – Londra - Stonehenge – York – Withby - Edimburgo – Inverness (Lockness) - Cromarty – Wick – Johan O’ Groat – Durness – Isle of Skye – Dornie - Fort William – Greenhead – Warwick/Oxford – Canterbury - Dover/Dunkerque – Kitzbuel (via Lussemburgo/Monaco) – Roma
Chilometri percorsi: 7740 - giorni 25 - carburante consumato: lt 880
I costi: 1.400.000 euro per il gasolio; 226 euro per i traghetti; 151 euro per pedaggi e bollini; 275 euro per i campeggi; 43 euro per park e soste varie; 330 euro per castelli, visite e parchi
Informazioni utili
- La scelta di passare (a/r) per l’Austria è dipesa principalmente dalla severità elvetica per i mezzi “fuori peso”. Il percorso seguito per arrivare a Dunkerque, più lungo di circa 200/300 km rispetto agli altri possibili, è comunque risultato meno costoso sia di quello “via Svizzera” che di quello sulle autostrade francesi, quest’ultimo di gran lunga il più caro (fonte Viamichelin). Più precisamente, il passaggio per Fussen all’andata è stato più breve; quello del ritorno, “via Lussemburgo e Monaco”, nonostante i circa 100 km in più, è stato più veloce (perché tutto su tratte autostradali) e , cosa non da poco, ci ha fatto provare l’ebbrezza di pagare il gasolio euro 1,2 al litro, appunto nei distributori di Lussemburgo. Una volta giunti sul territorio inglese, le direttrici per raggiungere la Scozia sono di fatto due: una a est, verso Edimburgo, gratuita eccetto che per un modesto pedaggio di circa 2 euro al tunnel di Newcastle e l’altra a ovest, verso Glasgow, dove abbiamo incontrato una sola tratta a pagamento (euro 13,00). Il percorso a ovest è più veloce ma è consigliabile attraversare il rombo degli intricati e trafficati raccordi tra Manchester e Liverpool in tarda sera, oppure al mattino molto presto. Ritengo indifferente fare il giro della Scozia in senso orario o antiorario, ma per chi è alla ricerca di natura e panorami mozzafiato consiglio di dedicare la maggior parte del tempo a disposizione al nord (Thurso-Durness) e al nord-ovest delle Highlands (Skye – Glencoe).
- Per i rifornimenti di gasolio sono convenienti le pompe dei supermercati. In particolare la catena “Tesco” aveva una promozione interessante. Con una spesa superiore a £ 50 (circa euro 58) si otteneva uno sconto di 5p per litro presso i suoi distributori. Va però anche detto che i supermercati della catena “The Cooperative” ci sono sembrati ancora più economici.
- La guida Routard, che solitamente preferisco alla Lonely Planet e che in altri viaggi si era rivelata affidabile e preziosa, ha un po’ tradito le mie aspettative (in un caso anche con informazioni inesatte nella descrizione di un campeggio) e pertanto non la posso consigliare.
- Pur avendo letto commenti di segno opposto, tanto nelle guide quanto nei diari, i costi in Gran Bretagna ci sono sembrati simili a quelli italiani (c’è da dire che noi veniamo da Roma, probabilmente una delle città più care d’Europa). La differenza, quando c’è stata, è dipesa principalmente dal cambio sfavorevole euro/sterlina. In alcuni casi si è anche risparmiato. Ad esempio, nonostante il cambio, abbiamo mediamente pagato il gasolio euro 1,65 al litro, quando pochi giorni prima in Italia avevamo fatto l’ultimo rifornimento a euro 1,77 al litro!
- Una menzione speciale la merita l’eccentricità dei sudditi di Sua Maestà e non mi riferisco solo alla guida a sinistra o alle loro complicate unità di misura. Mi limito a fare un paio di esempi, ma ce ne sarebbero molti altri: i loro lavandini, tutti con acqua da ustione da un lato e acqua direttamente dai ghiacciai dall’altro, sono terribili e il gasolio costa curiosamente, ovunque, più della benzina.
- Infine il clima, specie al nord, è... non esattamente mediterraneo. C’è un detto che vale la pena di tenere bene a mente: “Se uno scozzese indossa una maglietta, metti una felpa; se indossa una felpa, porta il giubbotto; se ha un giubbotto .. resta a casa!”